11 gennaio 1984 Melito di Napoli (NA). Ucciso per sbaglio Rosario Mauriello, 21 anni.
Rosario Mauriello, 21 anni, ucciso per sbaglio a Melito di Napoli (NA) l’11 gennaio 1984 .
Ci sono voluti 24 anni perchè Rosario Mauriello, vedesse la sua città riconoscergli lo status di vittima innocente in una guerra di camorra. Il 21enne fu ucciso da un gruppo di fuoco del clan Di Lauro per uno sbaglio dello ‘specchiettista’, cioè di colui che avrebbe dovuto indicare ai sicari il bersaglio. A rivelare questo retroscena, lo scorso ottobre, fu Maurizio Prestieri, collaboratore di giustizia ed ex braccio destro del boss Paolo Di Lauro. Lo specchiettista, il figlio di un imprenditore che avrebbe dovuto dare il via all’azione del ‘commando’ per punire chi dava fastidio nei cantieri legati alla camorra, strinse la mano alla persona sbagliata inducendo in errore i killer. Gli assassini entrarono in azione e colpirono ripetutamente il 21enne Mauriello, mentre lo specchiettista gridava “No, no”.
Fonte: vivi.libera.it
Fonte: ilmattino.it
Articolo del 10 Gennaio 2018
Rosario Mauriello riconosciuto vittima innocente di camorra
Ci sono voluti più di 20 anni affinché Rosario Mauriello, morto a 21 anni, nel 1994 dalla camorra, fosse riconosciuto come vittima innocente, ammazzato per sbaglio, per uno scambio di persona dalla camorra. Domani, a Melito di Napoli, in provincia, ci sarà una messa in suo ricordo nella chiesa Santa Maria delle Grazie. «Noi della famiglia lo abbiamo sempre saputo, ora lo sanno tutti – dicono i familiari di Rosario – All’epoca dell’omicidio ne dissero di cotte e di crude, ora è stato riconosciuto che, invece, Rosario è una vittima innocente. Un sospiro di sollievo soprattutto per i suoi genitori, che oggi sono anziani».
Rosario aveva 21 anni quando morì, raggiunto da diversi colpi di pistola, esplosi da un commando affiliato ai Di Lauro, mentre era in una strada della movida melitese. Non si pensò a un errore, nonostante di Rosario si dicesse che era un bravo ragazzo.
La famiglia ora fa sapere che si è venuti a conoscenza della realtà delle cose «grazie a un’intervista di Roberto Saviano a un collaboratore di giustizia che ha raccontato come si svolse quell’agguato» nel quale perse la vita il 21enne. Il ragazzo, secondo il racconto del pentito, così come riferisce la famiglia, «è stato ucciso per errore». Il vero bersaglio del commando criminale era un altro giovane.
Fonte: internapoli.it
Articolo del 17 Gennaio 2018
Vittima innocente di camorra, villa comunale di Melito intitolata a Rosario Mauriello: ora è ufficiale, via libera della giunta
Come annunciato la scorsa settimana dal sindaco di Melito Antonio Amente durante la messa commemorativa a 24 anni dall’omicidio di Rosario Mauriello, la giunta ha dato il via libera all’intitolazione della villa comunale al giovane melitese barbaramente ucciso per errore nel 1994.
L’esecutivo centrista questa mattina ha accolto la proposta del primo cittadino, che ora attende il via libera definitivo dal Prefetto di Napoli ai sensi della Legge 23.06.1927, n. 1188.
Per oltre 20 anni la famiglia di Rosario ha atteso che venisse fatta giustizia ma soltanto l’ottobre scorso l’assurdo perché dell’omicidio avvenuto l’11 gennaio del 1994 in via don Raffaele Abete è stato spiegato dai media nazionali, dopo le rivelazioni televisive di un collaboratore di giustizia.
I killer, stando a quanto riferito dal pentito, in quel freddo primo pomeriggio dell’11 gennaio dovevano colpire il giovane indicato da un complice che si trovava da quelle parti. Il gesto inconfondibile consisteva in una stretta di mano.
Rosario, assolutamente inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto, salutò il basista che gli strinse la mano. Per i killer fu il segnale che aspettavano ed in sella ad una Vespa entrarono in azione ammazzando il povero Rosario, senza nemmeno che questi avesse il tempo di rendersi conto di cosa stesse accadendo.
“L’amministrazione comunale in linea con il proprio programma di mandato, intende profondere il proprio contributo per un futuro di legalità e giustizia sul ricordo di quanti hanno perso la vita da innocenti per mano della criminalità organizzata – ha spiegato il sindaco Antonio Amente –
La memoria è il migliore strumento per orientare le nuove e future generazioni rispetto ad una matura coscienza anticamorra e l’intitolazione della villa a Rosario Mauriello è il segno tangibile di questo rinnovato impegno”.
Una volta ottenuto il placet della Prefettura, l’amministrazione comunale organizzerà una cerimonia in villa comunale per la posa della targa di intitolazione. Saranno presenti le più alte cariche delle forze dell’ordine e del clero napoletano ed associazioni anticamorra, oltre ai familiari di Rosario ed alla cittadinanza melitese da sempre vicina al dolore della famiglia Mauriello.
Fonte: internapoli.it
Melito. Vittima innocente di camorra, 25 anni fa moriva Rosario Mauriello
Dopo anni di silenzio, la verità rende giustizia a Rosario Mauriello, 21enne riconosciuto come vittima innocente di camorra solo grazie alla testimonianza di Maurizio Prestieri, collaboratore di giustizia e braccio destro di Paolo Di Lauro, in una lunga intervista rilasciata a Roberto Saviano. Ci sono voluti oltre 20 anni per riconoscere l’estraneità di Rosario a ogni ambito più buio della realtà dell’hinterland napoletano. Dalle rivelazioni molto è cambiato: il velo del dubbio – di una sparuta minoranza in realtà – è stato finalmente squarciato.
Sono trascorsi 25 anni da quella maledetta mattina del 1994, ma nella comunità melitese è ancora vivo il ricordo di un’ingiustizia inspiegabile, della rabbia per una giovane vita strappata via da un errore, dalla malvagità degli uomini, da una stretta di mano.
“Omicidio di Camorra a Melito ” titolarono i giornali, attribuendo al giovane appartenenze a lui estranee; un’estraneità ribadita più volte dalla famiglia e dalle persone a lui vicine. Oggi, il ricordo di Rosario è vivo: in molti lo ricordano sui social in una data stampata nel cuore e nella mente di chi lo ha conosciuto e tante sono state le iniziative, anche silenziose nel rispetto del dolore della famiglia, nate per tenere vivo il suo ricordo. Nel 2017, con delibera di giunta, l’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Amente decise di intitolare la villa comunale alla giovane vittima innocente di camorra.
Era l’11 gennaio del 1994 quando, a poca distanza dalle scale di via Don Raffaele Abete, una strada centrale e molto frequentata della città, i killer entrarono in azione su una segnalazione sbagliata dello specchiettista di turno.
Nell’intervista rilasciata a Roberto Saviano, e trasmessa sul Nove, il ‘pentito’ ha raccontato come si svolse quell’agguato, confermando che Mauriello, quel giorno, fu vittima di un errore del complice. Mauriello morì per una stretta di mano alla persona sbagliata.
“Il ragazzo fu ammazzato per errore perché dovevamo uccidere un altro giovane che dava fastidio ai cantieri delle famiglie a Marano. Noi killer non conoscevamo la vittima e ce la doveva indicare il nipote di un imprenditore della zona. Il segnale per far partire l’omicidio era la stretta di mano, ma il ragazzo diede la mano alla persona sbagliata così uccidemmo un innocente. Mentre la vittima era a terra ancora in vita il ragazzo gridava ‘No, no’ però a quel punto i killer lo finirono lo stesso. La cosa che mi ha colpito di questa storia più di tutto è che la mamma di questo ragazzo andò in tutte le trasmissioni per dire che il figlio non era camorrista ma nessuno la credeva”.
Leggere anche:
identitainsorgenti.com
Articolo del 11 gennaio 2021
Rosario Mauriello, vittima innocente di Camorra morta due volte
di Ciro Giso
vivi.libera.it
Rosario Mauriello – 11 gennaio 1994 – Melito di Napoli (NA)
I sogni, le speranze e i progetti di vita di Rosario e della sua famiglia si schiantarono tragicamente contro la cultura di morte della camorra, contro i suoi codici di violenza.