12 Ottobre 1996 Giugliano (NA). Resta uccisa Concetta Matarazzo, 37 anni casalinga, in un incidente provocato da una imboscata tra malavitosi.

Giugliano (NA) 12 Ottobre 1996. Ha avuto una sola “colpa”, Concetta Matarazzo: trovarsi a passare in auto sulla statale Domiziana mentre due malviventi venivano massacrati durante un inseguimento sulla corsia opposta della strada. La macchina con i due malviventi è sbandata, travolgendo il guardrail e finendo per schiantarsi contro la vettura su cui la donna, una casalinga di 37 anni, viaggiava assieme ad un amico. Concetta è morta all’ istante.

 

 

 

Articolo di La Stampa del 12 Ottobre 1996
Vittima innocente in un agguato
di Fulvio Milone

GIUGLIANO. L’auto correva veloce nel silenzio della notte. Poco distante, sulla strada che costeggia il mare, era in agguato la morte: aveva le fattezze di due sicari armati di pistola e lupara, in attesa delle vittime designate. Ma loro, Raffaele Torio, 38 anni, muratore cassintegrato, e Concetta Matarazzo, casalinga, di un anno più giovane, non potevano certo sapere che sarebbero finiti nel bel mezzo di un regolamento di conti fra bande rivali. Invece è successo. L’imboscata è riuscita, ma sull’asfalto, oltre ai corpi di due malavitosi di mezza tacca, Gennaro Caianiello e Raffaele Farri, è rimasto anche quello di Concetta, che con la camorra non c’entrava niente. L’auto sulla quale viaggiava con il suo amico è stata speronata dalla macchina delle vittime, rimasta senza controllo dopo la sparatoria: l’urto, violentissimo, le è costato la vita, mentre Raffaele Iorio se l’è cavata con una ferita alla testa.

In ospedale è stato ricoverato un quarto personaggio, Vincenzo Esposito: ha detto di essere stato investito da una delle auto coinvolte nell’incidente, ma i carabinieri sospettano che sia un amico delle vittime scampato al massacro. Lo scenario che fa da sfondo a questo ennesimo agguato di camorra è quello desolato della statale Domitiana, un lungo nastro d’asfalto che attraversa il litorale casertano e che di notte si trasforma in un supermarket della droga e della prostituzione. Giovedì, poco prima della mezzanotte, l’auto su cui si trovavano Concetta Matarazzo e Raffaele Iorio sfrecciava verso Sud. Poco distante, in località Varcaturo, i killer erano pronti per compiere la loro missione di morte, armati di fucili a canne mozze e di una pistola calibro nove. Il loro bersaglio era una «Golf GTD» sulla quale viaggiavano Gennaro Caianiello, Raffaele Farri e, sospettano gli investigatori, Vincenzo Esposito. Anche se le testimonianze scarseggiano, i carabinieri non hanno dubbi: sulla Domitiana c’è stata violenta sparatoria fra i due gruppi, e non è escluso che uno dei sicari sia rimasto anch’egli ferito. Ma ad avere la peggio sono stati Caianiello e Fani, crivellati dai proiettili: la loro auto, senza più controllo, ha invaso la carreggiata opposta proprio mentre passava la Uno di Raffaele Iorio. L’impatto è stato violentissimo: la macchina dei camorristi è schizzata come una pallottola centrando in pieno l’utilitaria. Per Concetta Matarazzo non c’è stato nulla da fare: il suo corpo senza vita è rimasto intrappolato fra le lamiere. Per recuperarlo, i vigili del fuoco hanno dovuto servirsi della fiamma ossidrica. Raffaele Iorio è stato soccorso da un automobilista, è stato accompagnato in ospedale dove i medici gli hanno riscontrato una profonda ferita al capo ed un leggero trauma cranico.

 

 

Articolo del Corriere della Sera del 12 Ottobre 1996
Camorra, strage sull’ asfalto
di Enzo D’Errico
Sparatoria tra auto: con due banditi muore anche una ragazza innocente

GIUGLIANO (Napoli) . Sarebbe stato sangue che il buio della notte avrebbe fatto scomparire, diluendolo nel grigio referto dell’ ennesimo agguato di camorra. Ma il destino stavolta ha cambiato copione, trascinando all’ appuntamento con la morte una donna che con le cosche nulla c’entrava. Ha avuto una sola “colpa”, Concetta Matarazzo: trovarsi a passare in auto sulla statale domitiana mentre due malviventi venivano massacrati durante un inseguimento sulla corsia opposta della strada. La macchina con Gennaro Caianiello, di 36 anni, e Raffaele Farri, di 33, è sbandata, travolgendo il guard rail e finendo per schiantarsi contro la vettura su cui la donna, una casalinga di 37 anni, viaggiava assieme a Raffaele Iorio, un muratore di 38 anni in cassa integrazione. Concetta è morta all’ istante, mentre il suo amico se lè cavata con un bel po’ di contusioni e tanto spavento. Attualmente è ricoverato in grave stato di shock: i medici non hanno ancora sciolto la prognosi, ma le sue condizioni sembrano migliorare col passare delle ore. Nell’ agguato è rimasto ferito un altro uomo, Vincenzo Esposito di 47 anni: pure lui e’ stato trasportato in ospedale per lesioni e ne avra’ per 15 giorni. Ha raccontato di essere stato investito dalle due auto mentre camminava sul ciglio della statale. Gli inquirenti, pero’ , non sembrano convinti fino in fondo che le cose siano andate in questo modo e stanno verificando se Esposito conosceva i due camorristi uccisi. Ma cosa ha acceso la miccia della tragedia? In primo piano, naturalmente, c’è l’ipotesi di una vendetta fra bande rivali. Però i due banditi, pur avendo un mucchio di precedenti penali alle spalle, non compaiono nelle gerarchie delle organizzazioni criminali che si contendono il dominio della zona. Ma questo, spiegano gli investigatori, conta poco: lo sgretolamento dei vecchi cartelli malavitosi ha provocato la nascita di una miriade di piccole gang in continua lotta fra loro. Si parla, poi, anche d’ un litigio scoppiato in un locale del litorale poco prima del raid. E della rissa sarebbero stati protagonisti proprio Gennaro Caianiello e Raffaele Farri. Sta di fatto, comunque, che i due pregiudicati erano a bordo di una Golf bianca diretta verso Caserta, quando sono stati affiancati da un’ altra vettura. I killer hanno fatto fuoco con pistole calibro 9 e un fucile calibro 12: una vera e propria pioggia di piombo che non ha lasciato scampo alle vittime. La Golf  s’è impennata e ha invaso la corsia opposta accartocciandosi contro la Fiat Uno scura guidata da Raffaele Iorio. Concetta Matarazzo, che sedeva accanto all’ uomo, è stata scaraventata fuori ed è morta sul colpo. Sangue anche nel centro di Napoli. Dove ieri pomeriggio un giovane pregiudicato di 27 anni, Ciro Ricciardi, è stato ucciso in un agguato compiuto tra la folla in via Giacomo Savarese, una traversa di Piazza Nicola Amore. L’uomo era alla guida del suo motorino quando è stato affiancato e freddato dai killer con due colpi di pistola alla testa.

 

 

Dal libro: Dead Silent  Life Stories of Girls and Women Killed by the Italian Mafias, 1878-2018 di Robin Pickering Iazzi University of Wisconsin-Milwaukee, rpi2@uwm.edu

 

 

 

 

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