13 Agosto 1982 Capodichino (NA) Muore l’appuntato di PS Vincenzo Truocchio, 36 Anni, a seguito delle ferite riportate il 4, durante uno scontro a fuoco con dei rapinatori.

Foto da cadutipolizia.it

Il 4 agosto del 1982, in via Marco Aurelio a Capodichino, si compie una tragica rapina ai danni del titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche  che   riesce ad  attirare l’attenzione di una pattuglia della Questura di Napoli, salvandosi così la vita. A bordo della vettura l’appuntato Vincenzo Truocchio, di 36 anni, originario di Montefalcione, in provincia di Avellino, arrivato sette anni prima negli uffici di via Medina dopo dieci anni di servizio a Roma. .
Truocchio e i due colleghi, in macchina con lui, cercano di intervenire per bloccare i rapinatori, tre giovani. Da questo tentativo nasce un conflitto a fuoco nel quale rimane ferito proprio Truocchio. Trasportato all’ospedale Nuovi Pellegrini, Truocchio è operato d’urgenza all’addome e al torace, ma ciononostante le sue condizioni peggiorano e il 13 agosto muore. Alla famiglia è consegnata, dopo qualche tempo, la medaglia al valor civile.
A distanza di trent’anni è stato arrestato a Londra l’assassino di Truocchio. Si tratta di Gianfranco Techegné . L’uomo si trovava a Londra sotto falso nome, insospettabile marito di una donna boliviana.  Lo hanno trovato gli uomini della Squadra Mobile di Napoli che sono riusciti ad individuarlo con precisione grazie alla collaborazione dell’Interpol, della Seriuos Organized Crime Agency e di Scotland Yard. L’accelerazione finale è arrivata da un’indagine antimafia, coordinata dalla Dda napoletana e dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo. Di Gianfranco Techegné, cognato di Maria  Licciardi,  non esistevamo più foto recenti, e di conseguenza gli investigatori  non sapevano chi cercare perché il volto era ignoto. L’uomo è stato incastrato perché gli investigatori hanno seguito i movimenti della moglie. Techegnè era in possesso di documenti falsi, mille sterline e di due carte di credito e sicuramente a breve sarebbe partito per la Bolivia.
Techegnè deve ora scontare una condanna a 15 anni e 4 mesi,  mentre i suoi due complici hanno già scontato condanne a 25 e 16 anni.
A Vincenzo Truocchio è stata riconosciuta la medaglia d’oro al valore civile.
(Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it)

 

 

 

Nota da cadutipolizia.it

Morì il 13 Agosto mentre era ricoverato all’ ospedale Nuovo Pellegrini di Napoli,  come conseguenza delle ferite subite il 4, mentre cercava di arrestare alcuni rapinatori.

Il 4 agosto del 1982 in via Marco Aurelio Severino, il titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche, mentre subiva una rapina, attirò l’attenzione dell’App.to Vincenzo Truocchio in servizio con un suo collega. I tre rapinatori, vistisi alle strette, non esitarono a far fuoco contro le forze dell’ordine, ferendo gravemente l’App.to Truocchio. Trasferito all’ospedale Nuovo Pellegrini di Napoli (dove l’appuntato Truocchio aveva prestato servizio al locale drappello di PS), fu operato d’urgenza dai sanitari all’addome e al torace nel tentativo di salvargli la vita, ma le condizioni, se pur lievemente migliorate, rimasero gravi e a niente valsero i due interventi subiti, poiché il 13 agosto 1982 l’App.to Truocchio decedeva, in età giovanissima a soli 36 anni, negli stessi locali dell’ospedale Nuovo Pellegrini.

Vincenzo Truocchio era nato l’8 Luglio 1946  a Montefalcione (AV) Terminate le scuole dell’obbligo si dedicò alla vita lavorativa: incominciò come  aiutante imbianchino, garzone in una rivendita di bibite, sarto, falegname, e quant’altro fece  per non dar peso di sè sul bilancio familiare. Appena raggiunta la maggiore età, si arruolò nelle Guardie di Pubblica Sicurezza, frequentò la scuola Allievi di Caserta dal 05/11/1964 al 28/10/1965, per poi passare al I° Reparto Celere di Roma sino al  23/04/1969, successivamente venne assegnato al Ragg.to Guardie P.S. , della stessa città di Roma sino al 05/03/1975 data in cui iniziò il suo servizio presso la Questura di Napoli.

“Imponenti furono le esequie, con l’intervento delle alte autorità civili e militari, in seguito decorato con la Medaglia d’Oro al valore civile.

Potranno mai gli onori eguagliare l’esistenza di una giovane vita?

Fonte: si ringrazia il signor Angelo Truocchio per le informazioni e la foto cortesemente fornite alla Redazione

Medaglia d’oro al valor civile Data del conferimento: 15- 6- 1985

Motivo del conferimento:

Assistente Capo della Polizia di Stato, alla vista di due malviventi che, consumata una rapina, si allontanavano a bordo di una moto, non esitava ad estrarre la pistola d’ordinanza per arrestarli: benché ferito al braccio destro da un colpo d’arma da fuoco sparatogli repentinamente da uno dei rapinatori, si avventava – seppure ormai impossibilitato ad usare la propria arma – contro i due malfattori che, continuando a sparare, lo ferivano gravemente al torace. Stremato, prima di cadere esanime al suolo, riusciva a trascinare a terra uno dei criminali permettendone la cattura. Fulgido esempio di straordinario senso di dedizione al dovere e di attaccamento alle istituzioni spinto fino al supremo olocausto.

Napoli, 4 agosto 1982.

 

 

Foto da:  cadutipoliziadistato.it

Articolo del 26 Aprile 2012 da orticalab.it 
Uccise poliziotto irpino, arrestato dopo trent’anni
Ricercato dal 1982 viveva a Londra. Dopo una rapina colpì a morte l’appuntato Vincenzo Truocchio
Deve scontare una condanna a 15 anni e 4 mesi

Era ricercato dal 1982 per l’omicidio di un poliziotto durante una rapina: la squadra mobile di Napoli lo ha rintracciato e arrestato dopo 30 anni a Londra, con la collaborazione dell’Interpol e di Scotland Yard. Gianfranco Techegné, 49 anni, di Napoli, cognato di Maria Licciardi che ha sposato un suo fratello, Antonio, anche lui ricercato e affiliato all’omonimo clan camorristico di Secondigliano, è stato bloccato a Londra, dove viveva sotto falso nome. A giugno avrebbe dovuto partire per la Bolivia, per raggiungere la moglie, cittadina boliviana, che vive a La Paz, con documenti falsi.

Per individuarlo, gli agenti della squadra mobile hanno utilizzato le telecamere collocate all’interno di un ufficio postale di Londra, poiché disponevano di una sola foto del ricercato risalente al 1982, poi lo hanno fermato nei pressi della sua abitazione. Techegné era in possesso di mille sterline e di due carte di credito.

Il 4 agosto 1982, insieme ad altri due complici, Techegné rapinò il titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche in via Marco Aurelio Severino, nella zona del Vasto. L’appuntato di polizia Vincenzo Truocchio, 36 anni, di Montefalcione intervenne con un collega e fu ferito a colpi di arma da fuoco dai rapinatori. L’agente morì per le ferite riportate il 13 agosto 1982 all’ ospedale ’Nuovo Pellegrini’, nonostante due interventi chirurgici per cercare di strapparlo alla morte.

A Techegné – il cui cognome è riportato all’anagrafe anche come ’Teghemie’ per un errore di trascrizione – è stato sequestrato un falso passaporto inglese. Il latitante deve scontare una condanna a 15 anni e 4 mesi. I suoi due complici nella rapina furono arrestati e hanno scontato condanne a 25 e 16 anni di carcere.

 

 

 

 

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