13 aprile 2012 Ruvo Di Puglia (BA). Ucciso Giuseppe Di Terlizzi, commerciante di 42 anni, durante una rapina al suo negozio.
Giuseppe Di Terlizzi, di 42 anni, fu ucciso dinanzi al suo esercizio commerciale, una salumeria a Ruvo di Puglia in via Piave 35. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, passate da poco le 21,30 del 13 aprile di 7 anni fa, quattro malfattori con i volti travisati da passamontagna fecero irruzione nella salumeria costringendo l’uomo a consegnare l’incasso della giornata. Di Terlizzi tentò di reagire e nacque una colluttazione durante la quale un rapinatore fece fuoco esplodendo un solo colpo di pistola che raggiunse il salumiere alla testa.
Fonte: baritoday.it
Fonte: bari.repubblica.it
Articolo del 14 aprile 2012
Salumiere ucciso, caccia a giovanissimi
Confcommercio: “Emergenza nazionale”
L’omicidio commesso da una banda di ragazzi che ha fatto irruzione in un negozio del centro di Ruvo di Puglia: 300 euro il bottino. La vittima aveva 40 anni e due figli. Le telecamere potrebbero avere ripreso il commando. L’allarme: “Servono misure concrete per sicurezza dei negozianti, vittime di un fenomeno aggravato dalla crisi”
RUVO – Un’arma di piccolo calibro è stata trovata e sequestrata dai carabinieri nei paraggi della salumeria dove nella tarda serata di ieri, a Ruvo di Puglia, è avvenuta la rapina nella quale è stato ucciso il titolare, Giuseppe Di Terlizzi, di 40 anni, che aveva provato a reagire all’aggressione. L’uomo è stato colpito al volto. I militari hanno recuperato nella bottega un solo bossolo. L’arma sarà sottoposta all’esame balistico per accertare se sia quella utilizzata per uccidere il commerciante.
Le indagini – Gli uomini della Sezione investigativa speciale del reparto operativo dei carabinieri sono tornati nel locale di via Piave alla ricerca di tracce e impronte dei rapinatori. Sono al vaglio degli investigatori le immagini delle telecamere di sicurezza all’interno del locale e quelle delle vie adiacenti. Il corpo di Di Terlizzi, sposato e padre di due figli di 5 e 9 anni, è stato trasportato all’istituto di Medicina legale del Policlinico di Bari, a disposizione della magistratura. Con molta probabilità l’autopsia, decisa dal pm Bruna Manganelli, sarà eseguita lunedì.
La ricostruzione della tragedia – Erano da poco passate le 21 di ieri, la salumeria stava chiudendo; Di Terlizzi si era da poco salutato
con la sua dipendente e stava facendo i conti della giornata. All’improvviso l’irruzione di un commando armato formato da almeno 4 persone. Avevano tutti il volto coperto da passamontagna, non è escluso che ci fosse un complice ad attenderli a bordo di un’auto poco lontano dalla salumeria. Il commerciante ha reagito ed è stato ucciso con un colpo al volto. Al momento della rapina all’interno della salumeria c’erano due acquirenti, fuggiti subito dopo l’omicidio. I rapinatori, dopo aver sparato contro il salumiere, hanno portato via il registratore di cassa. I primi ad arrivare sul posto dopo l’allarme lanciato dai vicini sono stati due agenti della polizia municipale di servizio nella zona: hanno visto scappare tre ragazzi e li hanno rincorsi a piedi ma poco dopo li hanno perduti. L’inchiesta procede con l’ipotesi di omicidio volontario e rapina aggravata in concorso. Al momento è a carico di ignoti.
Caccia agli assassini – I rapinatori sarebbero ‘giovanissimi’. Avevano il volto coperto con calzamaglie e uno di loro era armato. Con la pistola hanno minacciato il negoziante per farsi consegnare l’incasso della giornata: il denaro non è stato ancora quantificato ma secondo quanto avrebbe dichiarato la moglie di Di Terlizzi, l’incasso sarebbe ammontato a qualche centinaio di euro, 200-300 euro. Di Terlizzi probabilmente ha tentato una reazione ma il rapinatore armato ha sparato, pare più di un colpo: uno solo ha colpito il salumiere al volto e lo ha ucciso. Poi i quattro son fuggiti portando via il registratore di cassa col denaro: tre di loro sarebbero stati ripresi da telecamere di sorveglianza.
Il lutto cittadino – Il sindaco di Ruvo, Vito Nicola Ottombrini, tra i primi ad arrivare sul luogo del delitto, ha disposto il lutto cittadino per il giorno nel quale si svolgeranno i funerali.
“Emergenza nazionale” – “E’ ormai evidente a tutti che il problema della sicurezza, che è il prerequisito per lo svolgimento di qualsiasi attività economica, è diventato nel commercio una vera e propria emergenza nazionale. Ed è inaccettabile che gli imprenditori non siano messi nella condizione di svolgere la propria attività in condizioni di serenità”. Lo dice il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. “Il fenomeno, che investe tutto il paese e che nell’ultimo periodo, anche per il perdurare della crisi, deve essere aggredito – afferma Sangalli – con mezzi e strumenti più efficaci di presidio del territorio messi a disposizione dalle forze dell’ordine. E soprattutto vanno rafforzati quegli strumenti di prevenzione e contrasto come l’installazione di telecamere, collegamenti con le centrali operative e affidandosi sempre alla costante collaborazione con le forze dell’ordine”.
RUVO DI PUGLIA SENTENZA OMICIDIO SALUMIERE GIUSEPPE DI TERLIZZI
TgNorba24 23 gen 2014
La condanna più pesante per Giancarlo Pozzessere, 30 anni di reclusione, 20 anni a Roberto Cosimo Damiano Sette e 14 per Francesco De Cillis e Domenico Gentile. Per il tribunale di Trani sono loro, tutti giovanissimi, gli autori del barbaro omicidio di Giuseppe Di Terlizzi, il salumiere di 40 anni ucciso il 13 aprile del 2012 a Ruvo di Puglia durante una rapina che fruttò poche centinaia di euro. In udienza l’accusa aveva chiesto l’ergastolo per tutti, 18 anni solo per Daniele De Feudis, assolto perché il fatto non costituisce reato, il ragazzo che secondo le indagini aveva fatto da palo durante il colpo aspettando in macchina gli altri che avevano fatto irruzione nel locale. L’inchiesta accertò che fu Pozzessere quella sera a fare fuoco con una pistola calibro 7.65 per difendere uno del gruppo durante la colluttazione con il titolare del supermercato impegnato a difendere il registratore di cassa. Ad entrare nel negozio, ricostruirono gli inquirenti, furono in 4 con i volti coperti da passamontagna, il complice era poco distante ad attenderli a bordo di una Ford Fiesta. La svolta nelle indagini dei carabinieri solo dopo la confessione di una loro vecchia conoscenza, autore già di altre rapine. Probabilmente non riusciva a portare l’enorme peso sulla coscienza, convinto che questa volta si era andati ben oltre il semplice colpo.
Fonte: baritoday.it
Articolo del 7 maggio 2019
23 anni di carcere al killer di Giuseppe Di Terlizzi, ucciso a Ruvo nel 2012
Giuseppe Di Terlizzi fu ucciso dopo una rapina per un misero bottino di 300 euro. A distanza di poco più di 7 anni è arrivata la condanna per il rapinatore che aprì il fuoco.
Giancarlo Pozzessere, pregiudicato 27enne originario di Bisceglie è stato condannato a 23 anni di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole in primo grado dell’omicidio di Giuseppe Di Terlizzi, un salumiere di Ruvo Di Puglia, ucciso nel corso di un tentativo di rapina il 13 aprile 2012.
Giuseppe Di Terlizzi, di 42 anni, fu ucciso dinanzi al suo esercizio commerciale, una salumeria a Ruvo di Puglia in via Piave 35. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, passate da poco le 21,30 del 13 aprile di 7 anni fa, quattro malfattori con i volti travisati da passamontagna fecero irruzione nella salumeria costringendo l’uomo a consegnare l’incasso della giornata. Di Terlizzi tentò di reagire e nacque una colluttazione durante la quale Pozzessere, fece fuoco esplodendo un solo colpo di pistola che raggiunse il salumiere alla testa.
I quattro criminali furono immediatamente identificati dai militari dell’Arma e accusati di omicidio, rapina, porto e detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico. A incastrarli le immagini di una telecamera di videosorveglianza sistemata nelle vicinanze della salumeria della vittima grazie alle quali fu possibile riconoscere gli abiti dei giovani, decisivi per risalire all’identità. A seguito delle perquisizioni domiciliari furono rinvenuti un passamontagna e 34 cartucce calibro 7,65, lo stesso calibro del bossolo trovato sul luogo della rapina durante i rilievi.
Fonte: ruvochannel.com
Articolo del 7 maggio 2019
CONDANNATO A 23 ANNI DI CARCERE IL RESPONSABILE DELL’OMICIDIO DI GIUSEPPE DI TERLIZZI
di Silia Eden
La Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, avvalendosi dei Carabinieri della Tenenza di Bisceglie, ha dato esecuzione alla Sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Assise di Appello di Bari, divenuta definitiva di recente, a carico di Giancarlo Pozzessere, ventisettenne biscegliese, pregiudicato – nell’ambito del processo svoltosi in primo grado con il rito ordinario presso il Tribunale di Trani.
Il predetto dovrà scontare la pena di 23 anni di reclusione, poiché responsabile dell’omicidio di Giuseppe Di Terlizzi, all’epoca dei fatti quarantaduenne, avvenuto la sera del 13 aprile 2012.
Dalla ricostruzione effettuata dai carabinieri che all’epoca curarono le indagini, emerse che erano trascorse da poco le 21:30 quando quattro malfattori con i volti coperti da passamontagna fecero irruzione nella salumeria costringendo l’uomo a consegnare l’incasso della giornata.
Di Terlizzi tentò di reagire e a quel punto ne scaturì una colluttazione durante la quale Pozzessere fece fuoco esplodendo un solo colpo di pistola che raggiunse il salumiere alla testa.
Partirono subito le indagini e i quattro furono immediatamente identificati dagli operanti e accusati di omicidio, rapina, porto e detenzione di arma da fuoco in luogo pubblico.
Determinanti ai fini delle indagini furono le immagini di una telecamera di videosorveglianza sistemata nelle vicinanze della salumeria della vittima. Dal filmato furono ben riconoscibili gli abiti dei giovani, elemento investigativo che permise ai militari di risalire in poco tempo alle loro identità.
Inoltre, gli investigatori eseguirono delle perquisizioni domiciliari che permisero il rinvenimento e il sequestro di un passamontagna e 34 cartucce calibro 7,65, corrispondenti al bossolo rinvenuto sul luogo della rapina durante i rilievi.
La vittima fu uccisa per un bottino di appena 300 euro.
Il condannato è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Trani.
La sentenza, sicuramente, fa giustizia ma non toglie il dolore a un episodio che ha segnato la città di Ruvo di Puglia.