23 aprile 1977 Airuno (LC). Rapito Francesco Sella, imprenditore di 62 anni, mai rilasciato; muore Silvio Savini, commerciante di 45 anni, ferito gravemente durante il rapimento.

Francesco Sella, 62 anni, industriale di Airuno viene sequestrato dall’anonima all’interno del circolo “Enal” di via Statale, dove stava giocando a carte. Nella sparatoria finisce ucciso un commerciante presente nel locale: Silvio Savini, 45 anni. Sella non ha più fatto ritorno a casa. Nel febbraio dell’84 i giudici della Corte d’Assise di Como condannarono all’ergastolo tre componenti della cosiddetta “banda dei caprai”.  Ma nessuna traccia del corpo della povera vittima.
Fonte:  merateonline.it

 

 

Foto da: archiviolastampa.it

Fonte:  archiviolastampa.it
Articolo del 24 aprile 1977
Grave il negoziante ferito dai rapitori dell’artigiano
di Gino Mazzoldi
Un proiettile lo ha colpito alla testa: le sue possibilità di sopravvivenza sono minime – Per ora non è pervenuta nessuna richiesta di riscatto.

Airuno, 23 aprile. Non si hanno ancora notizie dell’industriale Francesco Sella di 62 anni rapito ieri sera mentre in un circolo stava giocando a carte con alcuni compaesani: nessuno finora si è fatto vivo per chiedere il riscatto. Rimangono invece sempre gravissime le condizioni del commerciante Silvio Savini di 45 anni raggiunto alla testa da un colpo di pistola durante l’incursione dei malviventi nel locale: l’uomo, ricoverato all’ospedale di Merate, è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, ma le possibilità che possa sopravvivere sono minime. Migliorano invece le condizioni dell’altro ferito, l’operaio Antonio Giudici di 44 anni colpito alla fronte da una fucilata esplosa a distanza ravvicinata da un fucile a canne mozze: all’uomo sono stati tolti numerosi pallini e i medici lo hanno dichiarato guaribile in 20 giorni.

Mancavano pochi minuti alle 22, quando davanti al circolo Enal di Airuno situato in pieno centro del paese sulla statale 36 si è fermata una Fiat 124 targata MI T 71977 risultata poi rubata a Como: dalla vettura sono scesi tre individui col volto mascherato che hanno fatto irruzione nel circolo spianando le armi, due pistole e un fucile a canne mozze. Nel locale in quel momento c’erano 11 persone.

Ad un tavolino Francesco Sella stava giocando una partita a briscola col meccanico Franco Casiraghi di 47 anni, col radiotecnico Guido Fumagalli di 37 anni e con l’autista Franco Mediano di 39. Seduti ad un altro tavolo c’erano Antonio Giudici di 44 anni, Sisto Pandiani di 42 anni, Attilio Pizzagali di 45 e Angelo Scaccabarozzi di 40.

Ad un tavolo appartato Silvio Savini stava leggendo il giornale, mentre dietro il bancone il gestore Pietro Panzeri di 55 anni parlava con la moglie Ernesta Mandelli di 51 anni. «Quando ho visto entrare quei tre col volto mascherato — ha racontato il Panzeri — ho subito pensato ad una rapina. Quello che sembrava il capo senza dire una parola ha cominciato a sparare alla cieca col suo fucile a canne mozze. Ho visto il Giudici accasciarsi sul tavolo: un colpo lo aveva raggiunto alla fronte. Subito dopo gli altri due malviventi hanno afferrato Francesco Sella per le braccia trascinandolo di peso verso l’uscita».

Proprio in quel momento Silvio Savini si è alzato ed ha cercato di raggiungere una porta secondaria evidentemente con l’intenzione di dare l’allarme: uno dei banditi ha però notato la mossa e senza alcuna esitazione gli ha sparato contro alcuni colpi di pistola. Il commerciante, raggiunto alla testa, è stramazzato a terra, mentre i malviventi, come se nulla fosse accaduto, hanno continuato a trascinare verso l’esterno l’industriale. Francesco Sella è stato caricato a forza sulla Fiat 124 che è partita a tutta velocità verso Calco, pare seguita da un’altra vettura di grossa cilindrata. Dato l’allarme sul posto sono accorsi i carabinieri di Lecco e Monza e il sostituto procuratore della Repubblica di Lecco dottor Tommaselli per le prime indagini, mentre i due feriti venivano avviati con la massima urgenza all’ospedale di Mera te: a Silvio Savini è stata estratta la pallottola entrata nel cervello, mentre ad Antonio Giudici sono stati tolti dalla fronte alcuni pallettoni.

Rosanna Formenti di 52 anni, moglie di Francesco Sella ha raccontato agli inquirenti: «Era da qualche sera che mio marito non usciva di casa. Ieri dopo aver visto il Telegiornale mi ha detto che si sarebbe fermato un’oretta a giocare a carte con gli amici. Ho saputo del rapimento poco dopo. Non immaginavo mai una cosa del genere. Noi non siamo gente ricca anche se non ci manca nulla. Mio marito con suo fratello Alessandro è titolare di un’azienda che produce casse per orologi in metalli preziosi e dà lavoro ad una settantina di operai, ma non guazziamo nell’oro».

Rosanna Formenti coi figli Adriana di 24 anni, Massimo di 18 e Luigino di 12, si è chiusa nella villa di via Postale 18 in attesa di qualche comunicazione da parte dei banditi: al suo fianco c’è l’avvocato Martini di Lecco lo stesso legale che nel novembre del ’74 si è occupato del rapimento dell’industriale Giovanni Stucchi di Olginate mai rilasciato nonostante sia stato pagato un riscatto di 700 milioni.

In serata la moglie e i figli dell’industriale attraverso la stampa hanno rivolto questo appello ai rapitori: «Francesco Sella soffre di una grave malattia alle arterie. I familiari avvertono coloro che lo detengono, per evitare il pericolo di un embolo, che potrebbe essere mortale, che devono essere usate le seguenti, indispensabili cautele: non deve essere immobilizzato, né costretto con legami; gli devono essere somministrati medicinali anticoagulanti. E’ ìndispensabile — prosegue l’appello — il farmaco Sintrom tuttavia con controllo quotidiano della protrombina. In caso contrario potrebbe morire di emorragia. Documenteremo con pubblicazioni di cartelle, cliniche la gravità della malattia».

 

 

 

Fonte:  archiviolastampa.it
Articolo del 12 maggio 1977
Rapimento Sella – Chiesti 800 milioni

Como, 11 maggio. Sarebbe stata di quattro miliardi di lire, poi ridotta a 800 milioni, la richiesta fatta dai rapitori dell’industriale Francesco Sella, sequestrato in un circolo ricreativo Enal di Airuno (Como), la sera del 22 aprile.

Durante le fasi del rapimento uno dei banditi sparò alcuni colpi di pistola ferendo il commerciante Silvio Savini, che morì pochi giorni dopo in ospedale.

Il contatto tra i rapitori e la famiglia Sella sarebbe avvenuto – secondo indiscrezioni – in due fasi. Prima è stata fatta la richiesta di quattro miliardi, poi alcuni giorni dopo quella di 800 milioni (Ansa)