27 giugno 2016 Mattinata (FG). Scompare Francesco Armiento. Era stato testimone di un omicidio nel gennaio 2009.

Francesco Armiento, 29 anni, padre di una bambina di 5 anni, scompare da Armiento (FG) il 27 giugno del 2016. Vittima di lupara bianca.
Sono tre le piste battute dagli inquirenti: Nel 2009 era stato testimone oculare di un omicidio.
L’altra pista è riportata nelle carte dell’inchiesta: “Emerse che in data prossima alla sua scomparsa – scrisse il pm –, Armiento effettuò in anonimo una chiamata alla centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri denunciando la detenzione di armi da parte di un amico”.
Ultima pista, quella sentimentale. Il presunto flirt con la moglie dell’amico (lo stesso della storia delle armi).
Ma come sono andate le cose fino ad ora non si sa. La famiglia si sta battendo affinché non siano chiuse le indagini.

 

 

Fonte: manfredoniatv.it
Articolo del 2 luglio 2016
Scomparso giovane di 29 anni a Mattinata

Apprensione a Mattinata dove, da alcuni giorni, non si hanno più notizie di un giovane di 29 anni, Francesco Armiento, che sarebbe scomparso dal 27 giugno scorso. A denunciare la scomparsa è stata la madre del 27enne non vedendolo tornare dopo il lavoro. Secondo quanto raccontato ai carabinieri il giovane, come ogni mattina, era uscito di casa alle 6 per recarsi al Vallone di Mattinatella, dove fa il parcheggiatore. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Ed è giallo sulla scomparsa del giovane che, secondo le prime informazioni, non avrebbe mai avuto problemi né con la giustizia né con altre persone. Il 29enne ha anche una figlia di 5 anni.

 

 

Fonte:  today.it
Articolo del 5 luglio 2016
La ‘lupara bianca’ dietro la scomparsa di Armiento? La madre: “Ditemi dov’è, anche senza vita”
di Maria Grazia Frisaldi
La madre del giovane è preparata al peggio. L’avvocato Fischetti, legale della famiglia: “negli ultimi anni sono stati registrati in città 7 omicidi e 4 casi di lupara bianca: sono dati che superano anche quelli della Sicilia”

Sembrano ridursi al lumicino le speranze di trovare vivo Francesco Armiento, il 29enne di Mattinata, sul Gargano, scomparso nel nulla lo scorso 27 giugno. Da allora il suo telefono è muto e di lui non vi è alcuna traccia. Accantonata ormai del tutto l’ipotesi di un allontanamento volontario, la pista che sembra prendere sempre più corpo è quella della “lupara bianca”.

La madre del giovane – parcheggiatore presso il Vallone di Mattinatella – è preparata al peggio. In una lettera scritta di suo pugno e idealmente indirizzata agli assassini del figlio, chiede almeno che le venga restituito il corpo: “Ditemi dove si trova anche senza vita, almeno questo me lo dovete”, si legge in un passaggio. “Non so perché lo avete fatto. I figli di nessuna madre si toccano”.

“Voglio anche che mi dovete dire se ha sofferto – scrive ancora la donna – ho bisogno di saperlo. Non siete padroni della vita umana di altri, ma solo della vostra. Non provo odio, non voglio vendetta, ma rendetevi conto di quello che avete fatto. Quando vi guarderete allo specchio vorrei che vedreste il viso di mio figlio”.

Seguita dal legale della famiglia, l’avvocato Pierpaolo Fischetti, la donna ha denunciato la scomparsa del figlio ripercorrendo i suoi ultimi, difficili, anni di vita. Il 6 gennaio 2009, infatti, Armiento fu testimone oculare dell’omicidio di Gianluigi Quitadamo, macellaio di Mattinata, ucciso a colpi di fucile sulla strada per Manfredonia. Il giovane era in auto con la vittima e scampò miracolosamente all’agguato.

Da allora, per il 29enne, seguirono anni di buio. “Nessuna pista viene tralasciata”, precisa il legale, evidenziando le difficoltà del territorio garganico in generale, e quello mattinatese in particolare, “dove negli ultimi anni sono stati registrati in città almeno 7 omicidi e 4 casi di lupara bianca: sono dati che superano anche quelli dei territori più caldi della Sicilia”, conclude. Intanto le ricerche proseguono serrate, coordinate da polizia e carabinieri.

Un dispositivo interforze sta battendo palmo a palmo il territorio garganico e 17 uomini dei vigili del fuoco – tra squadre TAS (Topografia Applicata al Soccorso), nucleo speleo-alpino-fluviale e sommozzatori – stanno effettuando ricognizioni nelle zone più impervie dell’agro di Mattinata spingendosi fin sotto la costa. Intanto, in mattinata, la polizia ha recuperato una pistola calibro 9, nascosta in un contatore dell’acqua in via Don Milani, sempre a Mattinata. Al momento non è possibile ricollegare il ritrovamento dell’arma con la scomparsa di Armiento. Indagini in corso.

 

 

 

Fonte:  immediato.net
Articolo del 24 giugno 2018
Scomparsa Armiento a Mattinata. Pm: “Individuato assassino ma mancano prove sufficienti”
di Francesco Pesante
Nelle carte sono emersi alcuni dei possibili moventi dietro il caso di lupara bianca. Chiesta archiviazione.

A due anni dalla scomparsa di Francesco Armiento, vittima di lupara bianca il 27 giugno 2016, il pm Gallone del Tribunale di Foggia ha chiesto l’archiviazione per il presunto autore dell’omicidio del giovane. L’assassino sarebbe uno dei fratelli del boss di Mattinata “ma non ci sono abbastanza prove per sostenere il processo”. Una mazzata per Luisa Lapomarda, mamma coraggio che dal giorno della scomparsa del figlio non ha mai smesso di lottare scrivendo lettere al killer e rilasciando numerose interviste. Ci ha sempre messo la faccia “ma in paese non fanno altro che voltarmi le spalle”, ha ammesso con vivo rammarico.

Nelle carte del pm in nostro possesso si legge che “non ci sono elementi sufficienti a sostenere l’accusa in giudizio nei confronti dell’indagato. La complessa attività di indagine sostanziatasi, tra l’altro, anche nello svolgimento di operazioni di intercettazione (telefoniche e tra presenti), nell’ascolto di persone informate sui fatti e nell’inoltro di rogatorie internazionali per l’acquisizione di dati informatici, non ha consentito né il ritrovamento del corpo di Armiento né la certa individuazione dei responsabili della sua scomparsa”.

E ancora: “È emerso il ruolo dell’indagato, amico fraterno di Armiento e ultima persona ad averlo visto in vita. Il pm scrive che proprio la versione offerta dall’uomo circa l’ultimo incontro avuto con lo scomparso presenta numerose zone d’ombra. In particolare una donna, pur avendo ammesso di aver avuto una relazione extra coniugale con Armiento, ha negato di averlo incontrato il giorno della scomparsa (circostanza comprovata dall’assenza di contatti telefonici e messaggi Facebook tra i due in concomitanza del presunto appuntamento). Un’altra, cugina dello scomparso, ha invece riferito di aver visto alle ore 18 e 15 circa del giorno della scomparsa, Armiento a bordo dell’auto dell’amico e in compagnia di costui”.

Incongruenze che secondo il pm paiono accentuate dall’emersione in corso di indagini di molteplici moventi forse anche legati alla sfera passionale (risultanti dalla messaggistica istantanea di WhatsApp). Più segnatamente si è accertato che Armiento aveva intessuto, nei giorni subito precedenti alla sua scomparsa, una fitta trama di messaggi con la moglie dell’indagato. Messaggi dal contenuto equivoco e che lasciano intendere l’esistenza di un flirt tra i due. A ciò si aggiunga che dall’analisi del traffico telefonico relativo all’utenza di Armiento emergeva che questi, in data prossima alla sua scomparsa, effettuava in anonimo una chiamata alla centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri denunciando la detenzione da parte dell’amico di armi da sparo. Perquisizione che sortiva esito negativo. Tuttavia una simile piattaforma indiziaria, in assenza di ulteriori elementi obiettivi a suffragio, spinge a formulare una prognosi necessariamente infausta circa la tenuta dell’accusa in dibattimento”. Per questo il pm ha chiesto che il giudice per le indagini preliminari pronunci decreto d’archiviazione e restituisca gli atti.

 

 

 

Francesco Armiento – Foto statoquotidiano.it

Fonte: immediato.net
Articolo del 25 giugno 2020
Hanno ucciso un’intera famiglia”, 4 anni senza Francesco Armiento. Mamma Luisa non demorde, alla ricerca della verità
Il mistero del giovane di Mattinata a “Chi l’ha visto?”. Interviste alla madre e alla sorella Michela. Tre le piste battute dagli inquirenti, al momento tutte senza esito ma la battaglia delle donne non si ferma.

“Devo continuare a cercare la verità. Un genitore non può arrendersi. Per lui farei tutto”. Luisa Lapomarda non molla e anche a “Chi l’ha visto” ha portato la sua battaglia per la verità. Suo figlio Francesco Armiento è scomparso a Mattinata il 27 giugno 2016, quando aveva 29 anni, vittima di lupara bianca. Il suo caso è legato a ciò che aveva visto anni prima, quando fu testimone di un omicidio all’età di 20 anni? Questo il quesito posto dalla trasmissione di Rai 3.

Ma forse c’è dell’altro. Almeno tre le piste battute dagli inquirenti: una porta, appunto, all’omicidio di Gianluigi Quitadamo nel 2009, il macellaio ucciso con alcuni colpi di fucile a canne mozze nelle campagne lungo la strada tra Manfredonia e Mattinata. Con lui in auto c’era proprio Armiento, testimone oculare di quel brutale assassinio.

“Dopo quell’episodio nulla fu più come prima”, ha detto Lapomarda. Ma perché liberarsi di Francesco solo adesso? Quando scomparve, il giovane non aveva un lavoro ed era da poco finito un amore. “Era dolce, mai una parola fuori posto. Sì, aveva degli amici che non avrebbe dovuto frequentare. Sapevo che non erano personaggi raccomandabili ma mio figlio non è mai stato in carcere”. Ma negli ultimi mesi, come ha spesso ricordato la donna, “era cupo e triste”.

L’altra pista è riportata nelle carte dell’inchiesta: “Emerse che in data prossima alla sua scomparsa – scrisse il pm –, Armiento effettuò in anonimo una chiamata alla centrale operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri denunciando la detenzione di armi da parte di un amico. Tuttavia una simile piattaforma indiziaria, in assenza di ulteriori elementi obiettivi a suffragio, spinge a formulare una prognosi necessariamente infausta circa la tenuta dell’accusa in dibattimento”.

Ultima pista, quella sentimentale. Il presunto flirt con la moglie dell’amico (lo stesso della storia delle armi), una vicenda commentata anche da Michela Armiento, sorella di Francesco, intervistata dalla giornalista di “Chi l’ha visto?”.

Ma come andarono le cose quel 27 giugno 2016? Francesco uscì di casa presto, alle 6. D’estate faceva il parcheggiatore nel vallone di Mattinatella. Fu visto in zona fino all’ora di pranzo, poi nel pomeriggio in paese. Un parente lo salutò mentre il giovane si trovava in un’auto bianca con un braccio fuori dal finestrino. Dalle telecamere di videosorveglianza gli inquirenti non riuscirono a risalire alle persone presenti nel veicolo. Durante la giornata, Armiento avrebbe fatto tappa anche in una zona isolata nei pressi di un ponte per un misterioso appuntamento. Infine, alle 20:30 sarebbe stato visto per l’ultima volta in un circolo ricreativo. La mattina dopo la madre non lo trovò. “Pensavo che stava con una ragazza e non volevo disturbarlo ma dopo aver saputo che non si era visto neanche al lavoro allertai subito i carabinieri”.

Oggi mamma Luisa, tra le lacrime, continua a cercare giustizia. È conscia del fatto che suo figlio non c’è più, ucciso dalla criminalità. Ma è sempre determinata a scoprire la verità per dare un volto agli assassini: “Sembra che mio figlio non sia mai vissuto in questo paese – ha ammesso con rammarico -. Non so cosa fare e a chi rivolgermi. Non conosco nessuno, sono sola”. Per la sorella Michela c’è chi sa ma non parla: “Non ho paura, siamo persone pulite. Ci aspettiamo qualche aiuto dalla gente perbene e onesta. Che possano sostenerci per ottenere la verità”.

 

 

 

Chi l’ha visto? La scomparsa di Francesco Armiento: Qualcuno lo ha fatto sparire? – 24/06/2020

 

 

Leggere anche:

“Francesco, il mondo ti è caduto addosso la sera in cui sei stato testimone di un omicidio” (LA LETTERA)

Articolo del 17 febbraio 2021