3 Ottobre 1951 San Martino di Taurianova (RC). Muore Domenica Zucco, 3 anni, dopo 23 giorni di agonia. Vittima innocente di un attentanto contro il padre.

Domenica Zucco, 3 anni, muore dopo 23 giorni di agonia il 3 ottobre del 1951 a San Martino di Taurianova (RC). Vittima innocente di un attentato contro il padre.
“È la sera dell’11 settembre 1951 che si consuma la tragedia a San Martino di Taurianova. Il bracciante Domenico Zucco è stato coinvolto l’anno prima nell’omicidio di Girolamo Fedele, fatto fuori nella piazza principale del paese. L’istruttoria si è conclusa con l’assoluzione per insufficienza di prove. La lupara supera gli ostacoli che bloccano la giustizia ordinaria: il fratello dell’ucciso, Vittorio Fedele, decide di fare da sé. Quella sera l’occasione è buona, i vicini non sono un problema e neanche la presenza delle bambine, Domenica e la sorellina Maria, ferma l’assassino. Il fucile fa centro da dieci metri di distanza, ma anche le piccole sono ferite gravemente. Domenica Zucco, colpita all’addome, morirà il 3 ottobre 1951, dopo ventiquattro giorni di agonia.” (tratto da Dimenticati Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e Alessio Magro)

 

 

 

Fonte  centroimpastato.it

A San Martino di Taurianova (Reggio Calabria) muore la bambina di tre anni Domenica Zucco, colpita durante un agguato contro il padre.

 

 

Tratto da Dimenticati Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e Alessio Magro

Cap. XIX Troppo piccoli per morire

“Come tutte le bimbe di tre e dieci anni, Domenica e Maria aspettano con ansia il ritorno del loro papà. Aspettano il momento del suo rientro dai campi, per saltargli addosso e giocare. E gli stanno al fianco anche dopo cena, sedute con lui sulla porta di casa, come si fa nei paesi.

E’ la sera dell’11 settembre 1951 che si consuma la tragedia a San Martino di Taurianova.

Il bracciante Domenico Zucco è stato coinvolto l’anno prima nell’omicidio di Girolamo Fedele, fatto fuori nella piazza principale del paese. L’istruttoria si è conclusa con l’assoluzione per insufficienza di prove. La lupara supera gli ostacoli che bloccano la giustizia ordinaria: il fratello dell’ucciso, Vittorio Fedele, decide di fare da sé.

Quella sera l’occasione è buona, vicini non sono una problema e neanche la presenza delle bambine ferma l’assassino. Il fucile fa centro da dieci metri di distanza, ma anche le piccole sono ferite gravemente. Domenica Zucco, colpita all’addome, morirà il 3 ottobre 1951, dopo ventiquattro giorni di agonia. Aveva solo tre anni.

 

 

Dal libro: Dead Silent  Life Stories of Girls and Women Killed by the Italian Mafias, 1878-2018 di Robin Pickering Iazzi University of Wisconsin-Milwaukee, rpi2@uwm.edu

 

 

 

 

 

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