4 aprile 1988 Grumo Nevano (NA). Muore Tammaro Romano, 36 anni, sovrintendente polizia Giudiziaria, a seguito delle ferite infertegli il 31 marzo nel corso di una rapina.
Il sovrintendente principale della polizia giudiziaria Tammaro Romano muore il 4 aprile 1988 dopo 4 giorni di agonia a seguito di una sparatoria avvenuta a Grumo Nevano. Tammaro comandava la squadra giudiziaria del Commissariato di Montecalvario, una delle zone più calde dei “quartieri” per la presenza asfissiante della criminalità.
Il 31 marzo 1988 Romano, 36 anni, si reca a fare visita ad un amico proprietario di un negozio di abbigliamento a Grumo Nevano e sta guardando dei pantaloni mentre attende che la moglie finisca un’acconciatura nel vicino esercizio di parrucchiere; ad un certo punto fanno irruzione nel negozio dei rapinatori con armi in pugno. Romano, che è fuori servizio, reagisce prontamente estraendo la sua pistola d’ordinanza; ne scaturisce una violenta colluttazione, al termine della quale Romano viene ferito gravemente alla nuca; ciononostante egli riesce a sparare un colpo che ferisce uno dei due rapinatori. Tuttavia Romano versa in gravi condizioni e muore 4 giorni dopo il ricovero all’ospedale Cardarelli.
Per Tammaro Romano vengono celebrati i funerali di Stato e in quel giorno a dare l’ultimo saluto nella chiesa madre di Grumo Nevano ci sono diecimila persone. Presenti le massime autorità: il prefetto Agatino Neri, il questore Antonio Barrel, il sindaco Luigi Reccia, il vice capo della Polizia Aligi Razzoli, il procuratore di Napoli Alfredo Sant’Elia, il generale dei Carabinieri Vincenzo Oresta e molti altri rappresentanti delle istituzioni.
Il 6 maggio 1988 Tammaro Romano è insignito della medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: “Fuori dal servizio, con coraggiosa determinazione, affrontava due giovani armati che si erano introdotti in un negozio a scopo di rapina. Ingaggiava con i banditi un conflitto a fuoco nel corso del quale veniva ferito mortalmente”.
Nel 2009 il Comune di Frattamaggiore ha dedicato la strada del commissariato alla memoria di Romano.
Il 2 aprile 2010 il Comune di Grumo Nevano ha intitolato una piazza alla memoria del poliziotto Tammaro Romano.
Il 5 aprile 2013, in occasione del 25° anniversario della sua morte, la cittadina di Grumo Nevano ha inaugurato un cippo marmoreo in onore del poliziotto caduto. Il cippo è stato posto nella piazza dedicata alla memoria di Tammaro.
Ogni anno, in occasione del giorno della sua morte, il Comune di Grumo Nevano organizza un evento commemorativo.
Il libro di Raffaele Sardo “La sedia Vuota“, Edizioni Iod, che si inserisce nei progetti editoriali della Fondazione Pol.i.s. per ricordare tutte le vittime innocenti della criminalità in Campania, racconta la storia di Tammaro Romano.
fondazionepolis.regione.campania.it
Fonte: archiviolastampa.it
Articolo del 27 novembre 1998
Catturato latitante della camorra
Operazione della Mobile di Genova con i colleghi di Ancona e Senigallia Il boss delle estorsioni era diventato un collaboratore
GENOVA. È finita dopo quasi un anno la latitanza di Vincenzo Aversano, 40 anni, esponente di spicco della malavita organizzata del napoletano, ex collaboratore di giustizia, pluripregiudicato per omicidio, estorsione, detenzione di esplosivi, associazione a delinquere di stampo camorristico, traffico di stupefacenti. È l’uomo che nel marzo di dieci anni fa aveva partecipato a una sanguinosa rapina, a Grumo Nevano, in provincia di Napoli, costata la vita al sovrintendente di polizia Romano Tammaro. E proprio alla fine degli Anni 80 Aversano era diventato il boss delle estorsioni nella zona di Grumo.
Il suo «pentimento» aveva portato alla cattura di parecchi personaggi della camorra, ma non era durato molto, tanto che il 18 dicembre dell’anno scorso il gip presso il Tribunale di Napoli aveva firmato un provvedimento di ripristino di custodia cautelare in carcere. L’ex collaboratore era già sparito dalla circolazione.
Lo hanno rintracciato gli investigatori della sezione catturandi della Mobile, diretti dal commissario Alessandra Bucci, che, in collaborazione con i colleghi di Ancona e del commissariato di Senigallia, martedì sera hanno fatto irruzione in un appartamento appunto a Senigallia, sorprendendo il malvivente in compagnia di una giovane sudamericana.
Aversano si era infatti da tempo rifugiato nelle Marche, dove, grazie a documenti falsi, dalla patente al codice fiscale, stava addirittura per cominciare a lavorare alle dipendenze di un cantiere, probabilmente per meglio mascherare i suoi legami con le attività delle pericolose «famiglie» campane.
Gli investigatori genovesi si sono imbattuti in una pista che portava ad Aversano nel corso di un’altra inchiesta, ma le notizie iniziali frammentarie sono state sufficienti per mettere in moro intercettazioni, controlli e pedinamenti. [a. p.]
Fonte: cadutipoliziadistato.it
Romano Tammaro (22 giugno 1952 Grumo Nevano – 4 aprile 1988 Grumo Nevano)
Morì il 4 Aprile nell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove era ricoverato in seguito alle ferite subite alcuni giorni prima nel corso di una sparatoria con un rapinatore.
Il 31 Marzo il sovrintendente principale Tammaro Romano si trovava, libero dal servizio, nel negozio di abbigliamento di proprietà di un amico a Grumo Nevano (NA) quando vi fecero irruzione armi in pugno due giovani rapinatori urlando “Dateci i soldi!”. Il sovrintendente Romano reagì estraendo la propria pistola d’ordinanza e puntandola contro uno dei criminali il quale però ingaggiò con lui una violenta colluttazione nel corso della quale entrambi premettero il grilletto delle rispettive pistole. Il sottufficiale venne colpito da un colpo di pistola alla base della nuca ma prima di crollare riuscì a sparare a sua volta ed a ferire il bandito ad una gamba. Il rapinatore, nonostante la ferita subita, riuscì a fuggire, dopo essersi impossessato della pistola del poliziotto.
Il sovrintendente Romano venne portato immediatamente all’ospedale Cardarelli di Napoli ma le sue condizioni apparvero subito disperate, dato che il proiettile aveva danneggiato il midollo spinale, provocando un esteso edema cerebrale che ne provocò la morte.
Il sovrintendente principale Tammaro Romano prestava servizio presso il commissariato del quartiere Montecalvario a Napoli, dove era comandante della Squadra di Polizia Giudiziaria. In Polizia da circa 18 anni in precedenza aveva prestato servizio presso il Commissariato di Ischia e presso il Reparto Mobile.
Alla sua memoria venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Civile e vennero intitolate una piazza e una lapide a Grumo Nevano (NA).
Tammaro Romano lasciò la moglie e tre figli.
Fonte: “Il Mattino” del 5 Aprile 1988; Memorie Storiche – Albo d’Oro dei caduti della Polizia di Stato.
I Funerali del Maresciallo Tammaro Romano – 4 aprile 1988 Grumo Nevano Napoli
grumonevano TV – 2 aprile 2011
Fonte: napoli.repubblica.it
Articolo del 4 aprile 2018
Ricordato a Grumo Nevano Tammaro Romano, il poliziotto ucciso da rapinatori 30 anni fa
di Raffaele Sardo
Cerimonia pubblica, a cui ha preso parte anche il questore di Napoli, Antonio De Iesu.
Tammaro Romano, il 4 aprile del 1988 non era in servizio. Aveva accompagnato la moglie dal parrucchiere e nel frattempo si intratteneva in un negozio di abbigliamento, “Maximine”, in via Turati, dove stava per comprare dei pantaloni. I rapinatori erano in due. Entrarono già con la pistola in pugno urlando: “E’ una rapina, dateci i soldi”. Tammaro cercò di reagire, ma il primo colpo lo ebbe nella mano. Si lanciò ugualmente sul rapinatore con la pistola e riuscì a bloccarlo.
Caddero a terra entrambi. Il secondo rapinatore da dietro le spalle lo afferrò per il collo e consentì all’altro di liberarsi e di sparargli un colpo al collo che lo prese nella cervicale.
Tammaro, gravemente ferito, fu trasportato prima all’ospedale di Frattamaggiore e subito dopo al Cardarelli di Napoli, dove morì dopo due giorni di agonia. I suoi assassini non si sono mai trovati e i familiari aspettano ancora giustizia.
Tammaro Romano era sposato con Concetta di Giorgio. Dal matrimonio erano nati tre figli, due maschi, gemelli, Francesco e Giuseppe e una bambina, Angela. Stamani erano tutti presenti a ricordare il padre, nella piazza che un anno dopo la morte fu dedicata proprio a al poliziotto, vittima del dovere e medaglia d’oro al valor civile. Alla cerimonia hanno partecipato gli alunni dell’I.C. “Matteotti – Cirillo” di Grumo Nevano e due di loro sono stati premiati per i migliori elaborati composti proprio a ricordo del poliziotto ucciso.