6 Giugno 1982 Palermo Ucciso Antonino Peri, perché scambiato per un poliziotto.

Antonino Peri, ex carabiniere in pensione, fu ucciso a Palermo il 6 giugno del 1982.
Come hanno raccontato alcuni collaboratori di giustizia, aveva inseguito una macchina che aveva tamponato la sua autovettura; a bordo erano due mafiosi che facevano da scorta a un’altra autovettura nel cui bagagliaio c’era il corpo di un uomo appena ucciso. I mafiosi l’hanno scambiato per un poliziotto.

Fonte: Centro siciliano di documentazione G. Impastato

 

 

 

Tratto da Il Viandante – Sicilia
“Carmelo Lo Jacomo, sotto la minaccia delle armi e sempre su ordine di Filippo Marchese [Milinciana], viene prelevato e ficcato in una vettura tipo Mini Minor. Allontanandosi da Piazza Torrelunga a forte velocità l’automobile si scontra con un’altra vettura, pure una Mini Minor, parcheggiata.
Antonio Peri, un ex carabiniere in pensione, proprietario della Mini Minor danneggiata e che ha visto tutto, si mette a rincorrere i pirati della strada. Giunta all’altezza di largo Grandi, la prima Mini Minor si ferma… subito dopo anche la seconda. L’uomo d’onore uscito con calma dalla prima auto, si dirige verso la seconda e spara tre pallottole in testa all’ex carabiniere che non deve essersi nemmeno accorto di cosa gli stesse succedendo.
Subito dopo viene freddato anche Carmelo Lo Jacomo che forse aveva tentato di fuggire. Il suo corpo (quello dell’ex carabiniere viene lasciato sul posto) viene portato nella “camera della morte” e qui sciolto nell’acido; poiché il lavoro non viene svolto alla perfezione, i resti vengono gettati nel “cimitero marino”.”

 

 

 

Fonte:  archiviolastampa.it
Articolo del 6 giugno 1982
Dall’inizio dell’anno le vittime delle cosche sono già 47
Tre persone uccise a Palermo
[…]
Sempre a Palermo, ieri mattina, un’altra persona è stata uccisa in un agguato di stampo mafioso. Il delitto è avvenuto alle 9,30 nella borgata Sperone, alla periferia occidentale della città. La vittima si chiamava Antonino Peri, aveva 39 anni, era titolare di una impresa di autotrasporti e negli anni scorsi aveva già subito alcuni attentati.

Gli assassini, probabilmente due persone, hanno sorpassato Antonino Peri mentre viaggiava sulla sua «Mini Minor», lo hanno costretto a fermarsi e gli hanno poi sparato numerosi colpi di pistola al torace e al capo. L’uomo è morto all’istante.

Dall’inizio dell’anno, a Palermo, la mafia ha già ucciso 47 persone.

 

 

 

 

Dal libro:

I mille morti di Palermo
Uomini, denaro e vittime nella guerra di mafia che ha cambiato l’Italia
di Antonio Calabrò

Mondadori, 2016

Si muore anche per un incidente banale. E senza capire il perché. Come succede, il 6 giugno, ad Antonino Peri, un pensionato ex carabiniere che ha la sfortuna d’andare a investire, in Via Grandi, allo Sperone, l’auto di Pietro Senapa e Antonino Marchese. Peri naturalmente, non lo sa, ma quei due killer hanno una gran fretta: a bordo della loro auto c’è Carmelo Lo Iacono, uno che «conosceva molte cose ma quando beveva parlava», e dunque, per ordine di Filippo Marchese, sanguinario capomafia di corso dei Mille, è stato sequestrato, per essere ucciso.
L’ex carabiniere Peri insegue l’auto di Marchese e Senapa, per discutere dell’investimento, per chiedere conto e ragione del danno che ha subito. Ma quei due non hanno tempo da perdere. Scendono dall’auto, pistola in pugno. E lo ammazzano: Filippo Marchese non lo si può far aspettare per un banale incidente stradale. Incidente risolto, fastidio levato. I due killer, con il sequestrato, possono fare puntualmente il loro ingresso nella “camera della morte” dello Sperone, la terribile stanza dove Marchese e Pino “scarpuzzedda”, torturano, ammazzano e fanno sparire, in bidoni d’acido, i loro nemici. Sarà un mistero per anni, quell’omicidio del pensionato, mai coinvolto in operazioni d’indagine sulla mafia né imparentato con mafiosi né pericolosamente “amico di amici”. E ci vorranno le confessioni d’un killer pentito, Vincenzo Sinagra, per trovare una spiegazione di quello e di tanti altri delitti. E per rendere giustizia al povero Peri e ai suoi familiari.

 

 

 

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