6 Giugno 2008 Pagani (SA). Ucciso Marco Pittoni, sottotenente dei Carabinieri, in uno scontro con dei rapinatori in un Ufficio Postale.

Foto da: Videocomunicazioni.com

Il tenente dei carabinieri Marco Pittoni perde la vita a seguito delle gravi ferite riportate in uno scontro a fuoco avvenuto il 6 giugno 2008 a Pagani.
La mattina del 6 giugno il tenente Pittoni si trova nell’ufficio postale sito in corso Padovani, per mettere a punto delle misure di sicurezza sufficienti in grado di evitare eventuali rapine.
Mentre Pittoni si trova nelle stanze interne, due banditi fanno irruzione nell’ufficio: un terzo uomo resta fuori a fare da palo senza accorgersi dell’auto dei carabinieri in attesa. I malviventi con armi in pugno intimano ai dipendenti dell’ufficio di consegnare loro il denaro. Il tenente Pittoni, allarmato dalle grida, interviene e inizia una colluttazione con uno dei due banditi: il ladro spara due colpi di pistola verso il carabiniere ferendolo al torace e alla gola. Il tenente si accascia al suolo sanguinante, sorretto da un suo collega accorso nell’ufficio, mentre i due banditi si danno alla fuga sotto i colpi esplosi dagli altri carabinieri presenti.
Il tenente Marco Pittoni muore poco dopo il ricovero in ospedale all’età di 33 anni. Cinque giorni dopo la rapina, si costituisce uno dei banditi; si tratta di un 17enne figlio di un affiliato al clan Gionta di Torre Annunziata, che era rimasto ferito nella sparatoria e necessitava di cure mediche ospedaliere. Nei giorni a seguire vengono arrestati gli altri responsabili della rapina: Giovanni Fontana, Fabio Prete e Gennaro Carotenuto.
Nel 2011 la Corte di Cassazione conferma le condanne d’appello a 30 anni per Fontana e Prete, a 20 per Carotenuto e a 17 anni per Maresca, all’epoca dei fatti minorenne.

Il 14 maggio del 2009, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla memoria del tenente Marco Pittoni la Medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione:
“Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell’arma in dotazione per non compromettere l’incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva raggiunto da un colpo d’arma da fuoco. Benché gravemente ferito, tentava di porsi all’inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio.”

Alla sua memoria è intitolata, dall’11 novembre 2010, una sala del Centro Alti Studi per la Difesa con sede a Roma e, dal 26 maggio 2011, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Giba (CA).
Il 18 Maggio 2014, la neocostituita Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Ripe è intitolata al Tenente dei Carabinieri M.O.V.M. Marco Pittoni.

Fonte:  fondazionepolis.regione.campania.it

 

 

 

 

Articolo da: Videocomunicazioni.com 
CONFLITTO A FUOCO A PAGANI: UCCISO UFFICIALE DEI CARABINIERI
pubblicato da Renato Cavallo

Gli sguardi dei dipendenti delle Poste di Pagani, in provincia di Salerno, continuano a fissare increduli la pozza di sangue sul pavimento, originata dalla ferita che ha provocato la morte del tenente dei carabinieri Marco Pittoni, 36 anni, di origini sarde. Il militare è stato colpito alla gola da un proiettile esploso dall’arma di uno dei tre rapinatori che a volto coperto avevano fatto irruzione nell’ufficio postale di corso Ettore Padovano alle 10 di questa mattina. Portato d’urgenza all’ospedale di Nocera inferiore, Marco Pittoni è morto durante un delicato intervento chirurgico. All’arrivo dei rapinatori, Pittoni era in servizio con un collega. Entrambe in borghese. Due banditi si sono diretti alle casse minacciando i dipendenti delle poste, mentre il terzo componente è rimasto fuori all’interno dell’auto, pronta per la fuga. A quell’ora, l’ufficio postale era gremito e per questo motivo il carabiniere non ha estratto la pistola d’ordinanza. E’ riuscito a sventare il colpo intimando l’alt, ma per facilitare la fuga uno dei rapinatori ha sparato due proiettili, uno dei quali lo ha centrato alla gola. Nei minuti successivi è scattata una caccia all’uomo sul territorio compreso tra la provincia di Salerno a quella di Napoli. L’auto utilizzata per la fuga infatti è stata ritrovata circa un’ora dopo in una campagna tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. In poche ore la strada dove si trova l’ufficio postale è stata circoscritta per consentire i rilievi del caso ai carabinieri della scientifica. Sia all’interno che all’esterno sono installate diverse telecamere della videosorveglianza che, nonostante i passamontagna calati sul volto, potrebbero fornire elementi utili a risalire ai responsabili della morte del tenente dei carabinieri. Marco Pittoni era celibe e non aveva figli. La madre, che vive in Sardegna, hanno raccontato i suoi colleghi, lo aveva chiamato ieri durante la cerimonia per il 194° anniversario dei Carabinieri per complimentarsi con lui. Questa mattina, la notizia della tragedia.

 

 

 

Articolo di Repubblica del 6 Giugno 2008
Salerno, rapina all’ufficio postale muore un giovane carabiniere
Il sottotenente Marco Pittoni ha intimato ai malviventi di abbassare le armi
ma la risposta è stata una scarica di proiettili, uno dei quali ha ucciso il carabiniere.

SALERNO – Un tentativo di rapina all’ufficio centrale delle Poste a Pagani, nel salernitano, è finito in tragedia: un carabiniere in borghese è riuscito a sventare il colpo, ma è stato colpito a morte dai banditi.

Il tenente Marco Pittoni, 33 anni di origini sarde, si trovava all’interno dei locali della Posta insieme a un collega quando hanno fatto irruzione tre rapinatori armati di pistola. I carabinieri hanno intimato ai banditi di arrendersi ma la risposta è stata una scarica di proiettili, uno dei quali ha raggiunto il tenente alla gola. Inutile è stata la corsa all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Pittone non è riuscito a superare il delicato intervento chirurgico cui è stato dai medici dell’ospedale.

“Il sottotenente ha intimato di abbassare le armi ma non ha estratto la sua pistola di ordinanza perché avrebbe messo in pericolo l’incolumità dei presenti”, ha raccontato il generale Francesco Mottola, comandante della regione carabinieri Campania, lasciando intendere che Pittone avrebbe potuto rispondere al fuoco.

Ora le forze dell’ordine stanno setacciando il territorio di Pagani per intercettare e arrestare i rapinatori, fuggiti con un bottino di 3mila euro. I tre si sono allontanati a bordo di una Volkswagen Fox di colore nera. Li ha intercettati all’uscita delle Poste un maresciallo dei carabinieri che ha esploso numerosi proiettili verso l’auto senza però riuscire a fermare la fuga dei criminali. Avevano il volto coperto e non è stato possibile tracciarne un identikit. Ma uno di loro avrebbe detto alcune parole dalle quali si è capito che si trattava di un italiano.

Impegnati nelle operazioni non solo i carabinieri ma anche gli elicotteri dell’elinucleo di Pontecagnano e gli agenti della Squadra mobile di Salerno, coordinata dal vicequestore Carmine Soriente. Sono in corso posti di blocco e controlli serrati in tutta la zona. Intanto, tra i comuni di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, è stata ritrovata l’auto usata per la fuga.

Per ricordare il sottotenente Pittoni, questa sera una fiaccolata attraverserà le strade di Pagani. Ad organizzarla, in maniera spontanea, le associazioni di volontariato del paese.

 


Pagina Facebook:

Marco Pittoni  

 

(Foto dalla Pagina Facebook)

 

 

 

 

 

 

 

In memoria del sottotenente Marco Pittoni che il 6 giugno 2008 ha evitato una carneficina pagando con la sua vita, a soli 33 anni. Colpito da due proiettili, all’addome ed alla gola, si è spento dopo 4 ore di agonia in ospedale.

 

 

Articolo del 21 Giugno 2012 da lacittadisalerno.gelocal.it
Il killer che freddò Pittoni aveva già ammazzato
di Alfonso T. Guerritore
Notificata in carcere un’ordinanza al giovane figlio di un boss torrese che sparò contro il tenente dei carabinieri nell’ufficio postale di Pagani

PAGANI. Partecipò all’omicidio di camorra del pregiudicato Ettore Merlino, uomo del clan Ascione di Ercolano C. M., il giovanissimo killer figlio d’arte condannato per l’assassinio del tenente dei carabinieri Marco Pittoni. Quando Pittoni venne raggiunto da un colpo alla gola, il sei giugno 2008, a sparare fu lo stesso C. M., minorenne, che in quel momento aveva già partecipato ad un altro omicidio. Il suo ruolo nell’agguato che falciò Merlino a a Torre del Greco cinque anni fa è stato ricostruito dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli, su richiesta della locale Procura, nei confronti di tre affiliati al clan Gionta, tutti all’epoca minorenni e gravemente indiziati di aver partecipato alla fase organizzativa dell’omicidio di Merlino.

L’operazione segue quella dello scorso aprile, quando altre 11 persone furono arrestate per lo stesso omicidio. Ettore Merlino, affiliato al clan camorristico Ascione-Papale di Ercolano, fu ucciso nella guerra tra il suo clan e i rivali del gruppo Iacomino-Birra, alleato dei Gionta. La sua morte fu un favore di sangue offerto dai Gionta stessi ai Birra, come emerge dalle risultanze investigative. Le ultime misure cautelari riguardano S. P. , 22enne considerato il reggente del clan Gionta, latitante dal settembre 2009, G. F., 21enne già noto alle forze dell’ordine e C. M, 21 anni, componente della batteria che seminò il terrore all’ufficio postale di Pagani, ora detenuto nel carcere di Vasto, condannato alla pena definitiva di 17 anni e 2 mesi per l’omicidio del tenente dei carabinieri Marco Pittoni. avvenuto a Pagani il 6 giugno 2008, durante una rapina a un ufficio postale, militare dell’Arma insignito di medaglia d’oro per il suo tentativo di fermare i rapinatori.

Le condanne per gli altri imputati, tre componenti del gruppo di rapinatori, sono state tutte confermate in appello, con la condanna a 30 anni di carcere per il 22enne Giovanni Fontana, il giovane che materialmente fece irruzione nell’ufficio postale in compagnia del minore C. M., trent’anni di carcere per il ventenne Fabio Prete e vent’anni per il 37enne Gennaro Carotenuto, l’uomo che guidava la vettura del commando, ribattezzato “Schumacher”. I tre furono accusati e condannati a vario titolo per omicidio aggravato, ricettazione, porto e detenzione di armi, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Nel dicembre 2010 era toccato all’allora giovanissimo omicida, condannato a 17 anni e 2 mesi di carcere dopo il processo di secondo grado. Il più giovane del gruppo, appena 17enne, figlio di un boss della camorra torrese, era accusato di aver premuto materialmente il grilletto della pistola da cui partì il colpo mortale per il tenente Marco Pittoni. Prima di quel drammatico episodio, lo stesso minore aveva già esercitato un’azione simile, partecipando all’omicidio Merlino.

 

 

 

Fonte:  vesuviolive.it
Articolo del 14 giugno 2019
Marco Pittoni, il carabiniere eroe morto per salvare la vita di persone innocenti
Da Marco Visconti

Marco Pittoni nasce a Sondrio il 30 settembre 1975, poi si sposta a Giba in Sardegna. Quando si arruola come carabiniere nel 1997, si trasferisce in Piemonte come istruttore delle giovani leve di Fassano, successivamente va a Roma, dove diventa sottotenente dopo aver seguito la Scuola Ufficiali Carabinieri. Nel 2007 si sposta a Pagani, assumendo il comando della Tenenza dei Carabinieri.

Due criminali armati di Torre Annunziata fanno un blitz all’ufficio postale di Pagani il 6 giugno 2008. All’interno dell’edificio si trova anche il tenente in borghese insieme a un suo collega che parlano con il direttore. Marco Pittoni fa un “azzardo”, cioè salvare tutti per mezzo di un gesto eroico, disarmando uno dei rapinatori senza usare la propria arma per evitare di inneggiare una sparatoria e coinvolgere eventualmente i civili. Purtroppo non sempre il buono vince sui cattivi come nei film, ma la realtà è ben diversa: uno dei criminali, un giovane ragazzo figlio di un boss, gli spara colpendolo al collo e all’addome. I criminali scappano, invece Marco Pittoni viene portato all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, ma purtroppo non ce la fa.

Nello stesso giorno il Presidente del Consiglio Giorgio Napolitano invia un comunicato al Comandante generale dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu per manifestare il suo cordoglio nei riguardi del tenente:

“Ancora una volta un luttuoso evento colpisce l’Arma dei Carabinieri impegnata quotidianamente nell’azione di prevenzione e contrasto alla criminalità. Il sottotenente Marco Pittoni è deceduto, nell’adempimento del dovere, per impedire una rapina sacrificando la propria vita a difesa dell’incolumità dei cittadini. Nella dolorosa circostanza desidero esprimere a lei, Signor Comandante Generale e all’Arma dei Carabinieri la mia solidale vicinanza, pregandola di partecipare ai familiari della vittima i sentimenti del mio profondo cordoglio”.

I criminali sono arrestati in un secondo momento, scontano tuttora la loro pena in carcere per una magra rapina e una morte da portare sulle loro rispettive coscienze.

L’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Alberico Gambino con atto giuntale n.181 del 27/09/2009 ha deliberato:

“Di intitolare, come da delibera di consiglio comunale n.17 del 13.06.08 l´attuale via Della Repubblica al compianto Tenente dei Carabinieri Marco Pittoni …“.

La cerimonia dell’inaugurazione della via è avvenuta il 30 settembre 2008 alle ore 12 poi alle 12:30 c’è stata una visita all’IPSSEOA di Pagani perché sarà intitolata al tenente all’inizio del 2009.

Il 14 maggio 2009 viene conferita a Marco Pittoni la Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:

“Con ferma determinazione, esemplare iniziativa e insigne coraggio, presente in abiti civili per indagini di polizia giudiziaria all’interno di un ufficio postale, non esitava ad affrontare due malviventi sorpresi in flagrante rapina e, senza fare uso dell’arma in dotazione per non compromettere l’incolumità delle numerose persone presenti, riusciva a immobilizzare uno di loro. Aggredito proditoriamente alle spalle da altro rapinatore, ingaggiava una violenta colluttazione, nel corso della quale veniva attinto da un colpo d’arma da fuoco. benchè gravemente ferito tentava di porsi all’inseguimento dei malfattori in fuga prima di accasciarsi esanime al suolo. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Il grado dell’onorificenza è direttamente proporzionale dalla pericolosità della circostanza, da com’è stata affrontata e dai risultati ottenuti. Nel nostro caso il tenente ottiene il grado massimo, la medaglia d’oro. Giustifichiamo il suo titolo, lui non mette in pericolo i civili presenti nell’ufficio usando l’arma d’ordinanza, immobilizza uno dei due criminali, segue la sparatoria, poi i malfattori si danno alla fuga, visto che il piano è stato messo a repentaglio dall’attività dei due militari.

Il 2 dicembre del 2009 l’Università di Siena ha conferito la Laurea ad Honorem di 1° livello in Scienze dell’Amministrazione a Marco Pittoni, perché è stato iscritto all’omonimo corso di laurea. Altri paesi interessati dalla presenza del tenente si sono mobilitati di commemorarlo, l’11/11/2010 a Roma gli viene intitolata una sala del Centro Alti Studi per la Difesa; il 26/05/2011 gli è dedicata la Stazione Carabinieri di Giba e il 16/05/2015 quella di Morbegno. Il 10/11/2018 L’amministrazione comunale e l’arma dei carabinieri di Torre Annunziata si sono premurati di commemorarlo attraverso una palestra pubblica. Il giorno della cerimonia, il sindaco Vincenzo Ascione ha letto una solenne lettera ai familiari del tenente per manifestare la sua massima vicinanza e ringraziando Marco Pittoni per il servizio reso al territorio. I territori citati appartengono al centro, nord e sud del Paese, dunque Marco Pittoni è un eroe contemporaneo che unisce il Paese.

Pagani, come per rituale, non dimentica il proprio tenente: infatti ogni anno nel giorno della sua morte si celebra una cerimonia. Quest’anno si ricorda l’11° anno cui non c’è più Marco Pittoni. Alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità politiche locali e non, le forze dell’ordine, associazioni e gli studenti appartenenti a diverse scuole della città. La cerimonia si è tenuta nella Chiesa del SS.Corpo di Cristo e a seguire la processione, dalla chiesa all’ufficio postale in via Ettore Padovano.

In questo giorno, la sorella del tenente, Cristina Pittoni, ha lasciato un post sulla pagina di Facebook dedicata al tenente, scrivendo le seguenti parole:

“Una sera di 12 anni fa, mentre guardavamo il mare dal balcone della mia casa in costruzione mi chiedesti: che cosa vuoi più dalla vita? Io allora non seppi risponderti. Ma se qualcuno, oggi, potesse farmi la stessa domanda, saprei cosa dire senza alcun dubbio, lo so da 11 anni … ”.

In queste parole si comprende che nessun titolo onorifico, edificio, via o luogo pubblico possa minimamente compensare la perdita di un caro.

Sitografia, foto e video della cerimonia di intitolazione nell’articolo originale a cui si rimanda.

 

 

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