24 maggio 2007 Frattaminore (NA). Uccisi, in un agguato camorristico, Bernardo Salvato, gestore di un bar e Vincenzo Castiello, imprenditore e candidato sindaco.

Bernardo Salvato Foto da Fondazione Pol.i.s.

Il 24 maggio 2007 Bernardo Salvato, 44 anni, viene ucciso all’interno del suo bar a Frattaminore. Rimane vittima anche un cliente del bar, Vincenzo Castiello, 59 anni, imprenditore locale candidato sindaco, fratello di uno dei carabinieri che aveva preso parte all’arresto di Di Lauro.
L’agguato appare subito di stampo camorristico.
Bernardo Salvato era incensurato, gestiva da poco il bar e lavorava nei mercati.
Il presidente del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità Alfredo Avella, negli ultimi 5 anni, ha consegnato delle borse di studio in favore delle vittime innocenti della criminalità, tra questi Giuseppe, Maria Pia, Francesco e Pasquale, figli di Bernardo. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Fondazione Polis.
Fonte:  fondazionepolis.regione.campania.it

 

 

 

Fonte:   pupia.tv
Articolo del 24 maggio 2007
Duplice agguato nel Napoletano

NAPOLI. Torna a sparare, la camorra, nel napoletano. Altri tre omicidi, in due distinti agguati, sono avvenuti nella giornata di giovedì. Uno a poche ore dall’altro.

Il primo agguato, stamani, è avvenuto a Frattaminore. Le vittime: Bernardo Salvato, 44 anni, incensurato e proprietario del bar “la plaza” – teatro dell’agguato – e Vincenzo Castiello, 57 anni, candidato alle lezioni comunali inserito nelle liste di Forza Italia.

Il Castiello è il fratello di un carabiniere dei Ros, che arrestò il boss Paolo di Lauro. «È vero: ho arrestato Paolo Di Lauro e ora vedo mio fratello ammazzato. Io non dimentico mai di essere un carabiniere», ha dichiarato il fratello della vittima, poco dopo la notizia dell’omicidio. L’uomo ha però tenuto a precisare che non esiste nessun collegamento tra i due eventi. «Non c’é nessun legame, glielo posso anche giurare – ha detto il carabiniere del Ros – quello che è accaduto oggi non c’entra affatto con il fatto che io abbia arrestato il boss Di Lauro».

Verso le otto di stamani, nel bar sarebbero entrati quattro uomini, scesi da due motociclette, con ancora in testa caschi integrali. Avrebbero fatto fuoco sulle due vittime, per poi dileguarsi rapidamente.

Il secondo agguato, a Torre del Greco, vede coinvolto Ettore Merlino, già noto alle forze dell’ordine, e ritenuto essere vicino al clan Ascione. L’uomo, che percorreva a piedi via Nazionale, è stato freddato ed è morto sul colpo.

Mentre nel solo mese di maggio sale ad otto, il numero di vittime della camorra, e a cinquanta, quelle dall’inizio dell’anno, il prefetto di Napoli, Pansa, ha convocato d’urgenza il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.

 

 

Fonte: corrierediaversaegiugliano.it
Articolo del 25 maggio 2007
Frattaminore. Uccisi un commerciante ed un candidato

Ieri a Frattaminore sono stati uccisi due uomini, uno di loro era candidato al Comune nella lista di Forza Italia, si chiamavano Bernardo Salvato, 44 anni e Vincenzo Castiello, 57. Salvato era proprietario del bar la Plaza, in piazza San Marino dove è avvenuto l’omicidio e l’’altro aspirava ad un seggio da consigliere. Secondo una prima ricostruzione, i killer sarebbero stati in quattro e sono arrivati a bordo di due motociclette.

Indossavano i caschi e impugnavano almeno due pistole. Castiello era un commerciante di scarpe, la vittima in passato era stata denunciata dai carabinieri. Castiello era anche il fratello di un carabiniere in servizio al Ros, ma secondo quanto si apprende da fonti dell’’Arma, l’’omicidio non sarebbe da collegare al servizio del militare, il quale non sarebbe impegnato ”in nessuna indagine di particolare rilevanza” anche se in passato ha partecipato all’’arresto del boss Paolo Di Lauro.

Fonti investigative rivelano che, probabilmente, la vittima dei killer doveva essere solo Bernardo Salvato. L’uomo, infatti, sarebbe stato il primo ad essere stato colpito dai proiettili esplosi, inoltre, un colpo alla tempia lascerebbe ipotizzare che il gestore del bar sia stato finito con il classico colpo di grazia.

Castiello era stato denunciato una sola volta nel 2005 per il reato di ricettazione di un assegno di 7 milioni delle vecchie lire, un assegno rubato in precedenza e sul quale erano state apposte varie firme di ‘girate’ tra le quali quella di Castiello. «Alla luce delle risultanze sin ora in possesso delle forze dell’ordine, l’episodio non è collegabile alla campagna elettorale in corso», lo ha affermato in una nota il Prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, che ieri ha convocato una riunione di coordinamento delle forze di polizia. Il Prefetto ha aggiunto che comunque «verranno predisposti maggiori controlli, da parte delle forze dell’ordine, nei comuni coinvolti nella prossima tornata elettorale amministrativa».

 

 

Fonte:  ricerca.repubblica.it
Articolo del 25 maggio 2007
Agguato in Campania, ucciso candidato Fi
di Conchita Sannino

FRATTAMINORE – Due omicidi nel giro di tre ore, in due Comuni della provincia napoletana. E il sangue stavolta bagna anche la campagna elettorale, a poche ore dal voto. A Frattaminore, paese di quindicimila abitanti, due sicari su una moto accostano al bar della piazza. Sembrano clienti, invece si lasciano in testa i caschi integrali, puntano al volto di due uomini che stanno chiacchierando sull’uscio: uno è il candidato numero tre della lista di Forza Italia al consiglio comunale, Vincenzo Castiello detto Enzuccio, 57 anni; l’altro è Bernardo Salvato, titolare del locale.

Entrambi uccisi alla luce del sole, tra le grida dei passanti e la determinazione dei killer che sparano anche un colpo di grazia. Otto pallottole, i proiettili entrano dal naso di uno, dalla tempia dell’altro. Scampano miracolosamente alla sparatoria una donna che tiene uno scolaretto per mano, e una ragazza sullo scooter. Il commando lascia a terra la scia di un’emergenza crimine che stavolta incrocia il primo turno delle amministrative di Frattaminore, paese dell’area nord di Napoli, già travolto dalle inchieste.

Nel 2005 l’amministrazione di centrosinistra fu letteralmente decapitata da un blitz giudiziario: 23 arrestati per associazione a delinquere, corruzione e concussione, inquisiti il sindaco e tutta la sua giunta. Stesso Comune in cui il padre di un assessore uccise il padre di un altro assessore-rivale nell’ottobre 2005.

Sul duplice delitto di ieri indagano i carabinieri di Castello di Cisterna e il pool anticamorra della Procura. Il prefetto di Napoli Alessandro Pansa convoca un tavolo tecnico e chiarisce che «l’episodio non è collegabile alla campagna elettorale». Tuttavia dispone «un maggiore controllo in tutti i comuni interessati» dal voto. Appena tre ore più tardi, difatti, altri sicari in azione in un territorio che vive la vigilia delle consultazioni: a Torre del Greco, terza città della regione, viene ammazzato il pregiudicato Ettore Merlino. Una mattanza che porta il bollettino dei morti in provincia a quota 50.

L’agguato di Frattaminore scatta alle 8.10, pochi metri dal centro pastorale e dalla chiesa di San Maurizio, in mezzo alla gente che va al lavoro o porta i bimbi a scuola. Le pallottole calibro 9 uccidono Castiello, un ex-imprenditore candidato al consiglio comunale per la lista degli azzurri, con un precedente per ricettazione di assegni rubati; Castiello appartiene ad una famiglia nota, suo fratello è il maresciallo dei carabinieri del Ros che partecipò anche alla cattura del superboss di camorra Paolo Di Lauro. Una circostanza, quest’ultima, che però non offre agli inquirenti alcuna pista: si escludono eventuali ritorsioni.

L’altra vittima dell’agguato è il suo amico e factotum Bernardo Salvato, titolare solo da pochi mesi del caffè “La Plaza”, perché si affaccia su piazza San Maurizio, teatro di altre scorribande. Un duplice omicidio che getta ombre sul clima politico. Intanto da Roma ecco il cordoglio e la denuncia di Forza Italia nelle parole del coordinatore Sandro Bondi: «C’è un’illegalità allarmante in Campania». Ma i magistrati non escludono alcuna ipotesi. Dietro quelle pallottole potrebbero celarsi una lite sfociata in tragedia, storie di droga o usura. Nelle tasche delle due vittime c’era un rotolo di banconote su cui si indaga.