4 Aprile 1971 Caulonia Marina (RC). Ucciso Vincenzo Scuteri, carpentiere, non voleva lavorare il cemento della mafia.

Caulonia (RC) – Vincenzo Scuteri, noto per la sua militanza nel Movimento sociale italiano, era detto ‘u camerata. Carpentiere nella vita di tutti i giorni, in pieno centro abitato, lungo la Statale 106 fu colpito da diversi colpi di arma da fuoco e dopo nove giorni di sofferenze, il 4 aprile 1971, si spense in ospedale. L’uomo era un onesto lavoratore. Diceva pubblicamente: “io il ferro dai mafiosi, non lo voglio acquistare”, gesto questo, che gli è costato la vita. Il processo si concluse dopo quasi due anni con l’assoluzione di due indiziati.
Nel 2010, un pannello è stato posto proprio dirimpetto al luogo dove l’operaio fu colpito: “Vincenzo Scuteri detto camerata, lavoratore onesto e dignitoso, padre di famiglia esemplare trovò la morte in questo luogo per mano della ‘ndrangheta. Seppe tenere la testa alta e la schiena dritta dinanzi alla prepotenza mafiosa, dimostrando che gli umili servono la storia e non sono molti a ricordare il loro sacrificio”.  (Fonte: calabriah24.it )

 

 

 

Fonte: calabriah24.it
Ricordando Vincenzo Scuteri, vittima di mafia
di Chantal Concetta Castiglione

Caulonia, 18 agosto 2010 – Ci sono voluti 40 anni, perché un’amministrazione comunale, si ricordasse di Vincenzo Scuteri, vittima di mafia. L’uomo, noto per la sua militanza nel Movimento sociale italiano, era detto ‘u camerata. Carpentiere nella vita di tutti i giorni, sul finire del marzo 1971 Scuteri, in pieno centro abitato, lungo la Statale 106 fu colpito da diversi colpi di arma da fuoco e dopo nove giorni di sofferenze, il 4 aprile, si spense in ospedale. L’uomo era un onesto lavoratore. Si rese colpevole, da semplice operaio quale era, di non aver voluto lavorare col cemento e col ferro che la ‘ndrangheta imponeva. Il processo si concluse dopo quasi due anni con l’assoluzione di due indiziati. Da ieri, però, un pannello con foto del centro storico, posto proprio dirimpetto al luogo dove l’operaio fu colpito è stato scritto: “Vincenzo Scuteri detto camerata, lavoratore onesto e dignitoso, padre di famiglia esemplare trovò la morte in questo luogo per mano della ‘ndrangheta. Seppe tenere la testa alta e la schiena dritta dinanzi alla prepotenza mafiosa, dimostrando che gli umili servono la storia e non sono molti a ricordare il loro sacrificio”. Queste persone andrebbero ricordate a prescindere del proprio colore politico perché non si sono piegate alla volontà mafiosa pagando con la vita la propria sete di giustizia e legalità.

 

 

 

Fonte: cauloniaonline.it
Caulonia: consiglio comunale 9 Marzo 2009

La proposta del sindaco è quella di intitolare uno slargo a Vincenzo Scuteri, un semplice cittadino di Caulonia che è stato ucciso dalla Mafia. In quel periodo, una potente cosca mafiosa, dominava a Caulonia, imponendo la vendita del ferro per l’edilizia. Vincenzo Scuteri era un carpentiere che aveva detto pubblicamente: “io il ferro dai mafiosi, non lo voglio acquistare”; gesto questo, che gli è costato la vita: il killer gli ha sparato proprio nello slargo che oggi il comune vuole intitolare alla sua memoria.

In una società, come dice Ammendolia, “dove la storia la fanno solo coloro che contano”, questa iniziativa vuole dare un forte messaggio di come sebbene bisogna ricordare con ammirazione e riconoscenza tutti i grandi eroi che hanno dato la vita credendo fino in fondo nella costruzione di un mondo migliore, tuttavia non dobbiamo dimenticare le persone umili a noi vicine che non sono considerate degli eroi, ma sono degne di essere ricordate per il coraggio che hanno avuto, di parlare e di ribellarsi davanti ai soprusi ed alla sopraffazione che la delinquenza organizzata ha prepotentemente imposto con la violenza nella nostra terra”.

Ha aggiunto: “proprio perchè Vincenzo Scuteri era un uomo del popolo, deve portarci a sentirlo nostro,…carne della nostra carne…vorremmo che gli umili fossero recepiti come agenti della nostra storia; andremo quindi ad inaugurare questo slargo, e questa volta il simbolo dell’antimafia non sarà un personaggio dello stato, ma un nostro cittadino, in modo da lanciare il messaggio che la mafia sarà sconfitta soltanto nella misura in cui tutto il popolo saprà unirsi con forza per dire no alla mafia”.

La proposta è stata approvata all’unanimità.

 

 

 

 

 

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