29 agosto 2014 Bari. Ucciso Flori Mesuti, per uno schiaffo al ragazzino “sbagliato”

Flori Mesuti, Florian aveva 25 anni. Originario dell’Albania, venne ucciso a Bari, nelle vicinanze del Redentore,  il 29 agosto 2014 per aver cercato di sedare una lite tra ragazzini. Nel tentativo di placare gli animi, diede uno schiaffo al ragazzino ‘sbagliato’, figlio di un boss del quartiere. (Fonte: pugliain.net )

 

 

 

Fonte: bari.repubblica.it
Articolo del 2 settembre 2014
Ucciso per uno schiaffo, arrestato il figlio del boss del Libertà
Francesco Caldarola, 22 anni, si è costituito dopo l’omicidio del giovane albanese punito per “lo sgarbo” al fratello del killer.

Ucciso per una parola di troppo alla persona sbagliata. Per aver difeso un 14enne e sua madre aggrediti da un ragazzino, un 15enne figlio e fratello di volti noti della criminalità barese. Il 25enne Flori Mesuti è stato ammazzato perchè avrebbe oltraggiato il figlio del boss. Oggi il suo assassino ha un volto e un nome: si tratta del 22enne Francesco Caldarola, figlio del boss Lorenzo, referente del clan Strisciuglio al quartiere Libertà di Bari, genero del boss Giuseppe Mercante (entrambi i capi clan sono in carcere da tempo), e fratello maggiore di quel 15enne che per ben due volte avrebbe picchiato il ragazzino albanese.

E’ lui l’assassino di Flori Mesuti, il 25enne albanese ucciso lo scorso 29 agosto nel quartiere Libertà di Bari per essere intervenuto in un litigio tra gruppi di ragazzini. Caldarola, ricercato dal giorno del delitto, si è presentato oggi in Questura e gli agenti gli hanno notificato un decreto di fermo emesso dal pm Baldo Pisani. Al 22enne gli inquirenti contestano l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Mesuti venne colpito da un proiettile al torace, ma i colpi sparati sarebbero stati almeno tre. Interrogato dal pm, Caldarola si è avvalso della facoltà di non rispondere ed è attualmente detenuto in carcere.

La vittima, amica di alcuni ragazzini suoi connazionali, sarebbe intervenuta per sedare una lite tra giovanissimi, schiaffeggiando il fratello 15enne di Caldarola.

I fatti si sono verificati venerdì sera scorso poco dopo le 21. Dopo lo schiaffo, Mesuti si sarebbe poi allontanato in compagnia di una ragazza dirigendosi verso un bar della zona. Il ragazzino schiaffeggiato dall’albanese avrebbe però chiamato alcuni parenti, raccontando quello che era successo.

A questo punto si sarebbe messa in moto la macchina della vendetta. Il killer avrebbe raggiunto Mesuti all’esterno del bar, armato con una pistola a tamburo. La vittima si sarebbe accorta dell’arma e avrebbe tentato la fuga, riuscendo però a fare solo pochi metri.

 

 

 

Fonte: baritoday.it
Articolo del 30 novembre 2016
Delitto Mesuti, condanna ridotta in appello: 14 anni al figlio del boss Caldarola

Sentenza in secondo grado del tribunale di Bari: Francesco Caldarola, 24 anni, è accusato di aver ucciso un 25enne di origini albanesi intervenuto per sedare una rissa

Quattordici anni di reclusione, quattro in meno rispetto ai 18 inflitti in primo grado: è la sentenza della Corte di Assise d’Appello di Bari nei confronti di Francesco Caldarola, pregiudicato 24enne, ritenuto responsabile dell’omicidio di Florian Mesuti, 25enne di origini albanesi ucciso il 29 agosto del 2014 nel quartiere Libertà.

La pena è stata ridotta dopo il riconoscimento delle attenuanti generiche. Caldarola, figlio di un boss del quartiere, era stato condannato in primo grado, nel dicembre 2015, dopo un processo per rito abbreviato.

Confermato, in seconda istanza, il risarcimento danni in favore dei familiari di Mesuti, tra cui i genitori, la sorella, la fidanzata e un nipote. Escluso, invece, il Comune di Bari, costituitosi parte civile. IL SINDACO DECARO: “DALLA DIFESA TESI ASSURDA, FAREMO RICORSO”

Florian, in base alla ricostruzione della Squadra Mobile, sarebbe stato ucciso per aver sedato un litigio tra il fratello minorenne di Caldarola e un coetaneo albanese. Sull’omicidio è ancora in corso un altro processo in primo grado al Tribunale dei Minori, ai danni di un 17enne.

 

 

 

Bari, una targa in ricordo di Flori Mesuti, ucciso dalla mafia sei anni fa
trmh24 – 16 ottobre 2020
Decaro: “Un omaggio a uno di noi. La città ha reagito contro la malavita”

 

 

 

 

Leggere anche:

 

bariviva.it
Articolo del 16 ottobre 2020
Morì per difendere mamma e figlio da un’aggressione, nel porto di Bari una targa per Florian Mesuti
Il fatto accadde il 29 agosto 2014 nel quartiere Libertà. Il testo è stato composto dall’intellettuale albanese Piro Milkani.

 

vivi.libera.it
Flori Mesuti – 29 agosto 2014 – Bari (BA)
Flori era un giovane ragazzo, un gran lavoratore. Un ragazzo innamorato che stava risparmiando per sposarsi con l’amore della sua vita entro l’anno. Ma per la mafia l’affronto di quel ragazzo doveva essere punito con la morte. Doveva diventare un simbolo per chiunque pensasse di volersi opporre al potere del clan. Ucciso per aver sedato una lite.