16 Settembre 1994 Filadelfia (VV). Scompare Francesco Aloi, 22enne. Vittima di lupara bianca. Di lui ritrovano un piede in una scarpa da tennis, arenato su una spiaggia.
Francesco Aloi è scomparso il 16 settembre 1994. Ha ventidue anni, è originario di Pizzo ma vive a Filadelfia. Quel pomeriggio dice di dover incontrare degli amici di un paese vicino, esce di casa e non ritorna più. La sua Audi viene ritrovata qualche giorno dopo vicino alla stazione di Lamezia, ma nessuno crede a un suo allontanamento volontario.
Non si hanno notizie del ragazzo fino al febbraio del ’95, quando sulla spiaggia di Calamaio, a Pizzo, un pescatore fa una macabra scoperta: sulla riva c’è un piede in decomposizione, avvolto da una scarpa da tennis. Il giorno della scomparsa, Francesco indossava scarpe simili, stessa marca e stesso modello. Le analisi del DNA confermano le supposizioni: il ragazzo è stato ucciso e gettato nel Tirreno e, a distanza di mesi. la corrente ha restituito il suo arto, staccatosi dal corpo per l’azione dell’acqua del mare, che ha corroso carne, ossa e tendini.
Una verità che la famiglia non ha mai accettato, rifiutandosi di seppellire quei resti. Vogliono sapere cosa è accaduto, vogliono riavere Francesco “vivo o morto” e tengono alta la tensione. […]
La vicenda si chiude con un nulla di fatto. L’unica cosa che resta è una tomba sulla quale nessuno lascia dei fiori. La verità e la giustizia sono state inghiottite, forse per sempre, dal tringolo della lupara bianca.
Tratto dal libro Dimenticati – Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e Alessio Magro
Cap. VII Onore e disonore
[…] La lupara bianca è l’arma preferita dalle cosche del Vibonese. […]
Articolo del 2 Gennaio 2009 da archiviostorico.corriere.it
«Vendette per colpa di donne sbagliate»
di Carlo Macri’ e Cristina Marrone
Gialli irrisolti Degli uomini scomparsi si è ritrovato solo un piede in una scarpa e una clavicola
Mamma Coraggio Sei ragazzi spariti in 5 anni. «Uccisi per proteggere l’onore».
Terra di misteri, di inspiegabili scomparse, di ragazzi che finiscono nel nulla. Quarantatrè casi di lupara bianca nella sola provincia di Vibo. Giovani, imprenditori, affiliati all’ ndrangheta. Spariti. E nessuno è mai riuscito a trovare un perché. In sei sono spariti negli ultimi cinque anni. Avevano tra i venti e i ventinove anni. Forse sono stati uccisi per vendetta? Per aver amato la donna del boss in carcere? Il sospetto è forte. Le indagini si incrociano, i misteri vanno indietro nel tempo, le madri degli scomparsi accusano. Di Santo Panzarella, la mamma Angela Donato può piangere solo una clavicola, trovata sul greto di un fiume quattro anni dopo la sua scomparsa, avvenuta il 10 luglio 2002. Santo fu l’ amante di Angela Bertuca, la moglie del boss Rocco Anello. Lo scoprì proprio mamma Angela, che non si è mai arresa, che per anni ha bussato a tutte le porte delle famiglie di ‘ ndrangheta per chiedere aiuto e raccogliere un briciolo di notizie. Sfidò quella donna, le parlò, disse che cosa pensava di lei. «Quando la incontro è lei che abbassa gli occhi, io cammino a testa alta – racconta “mamma coraggio”-. Quella donna sapeva che quella relazione avrebbe portato la famiglia di suo marito a uccidere il mio Santo. Ma lei non se ne curò e ha continuato a vedere mio figlio. Lei era una donna forte, che ha giocato con i sentimenti di mio figlio». Adesso sono in tre sotto processo per quel delitto. Una vendetta per proteggere l’ onore della famiglia. Anche Francesco Aloi è scomparso nel nulla. Era il 16 settembre 1994. Uscì di casa intorno alle 20 e da allora non è più tornato. La madre, Antonietta Pulitano, aspetta ancora che ritorni. Del figlio è stato ritrovato solo un piede dentro un paio di scarpe. Ma sulla tomba mamma Antonietta non ha mai deposto un fiore: «Mio figlio lì non c’ è». La vigilia del Natale 2006 si volatilizzò Valentino Galati, il fratello di Christian. «L’ amore per una donna sbagliata» giura la madre, Anna Fruci, anche lei mamma detective che adesso non abbandona il capezzale dell’ altro figlio, in fin di vita. Morti, sospetti, intrighi ancora avvolti nel giallo. Come quello del segretario dell’ Udc di Filadelfia, Michele Penna, assicuratore. Il 19 ottobre 2007 era andato a far lavare l’ auto perché il giorno dopo sarebbe andato a un matrimonio. Nessuno l’ ha più visto. Due mesi dopo, a Stefanaconi sparì Salvatore Foti, un cugino dell’ addetto al lavaggio auto, l’ ultimo che aveva visto Penna vivo. La lista delle «lupare bianche» è lunghissima e non risparmia nessuno, neppure i bambini. Alla fine degli anni Novanta Francesco Pugliese e Luca Cristello non fecero più ritorno a casa. Avevano solo 14 anni.
16 Settembre 2010 radio24.ilsole24ore.com
La scomparsa di Francesco Aloi
Sotto tiro raccoglie la testimonianza toccante e disperata di Antonietta Pulitano, mamma di Francesco Aloi, scomparso 13 anni fa. Nel giorno del suo 37mo compleanno parleremo di Francesco, di chi potrebbe avere avuto dei motivi per sequestrarlo e del perché dopo 13 anni, nel fondo della Calabria, di Francesco è stato trovato solo un piede.
«Ridatemi mio figlio»
Nuovo appello della mamma di Francesco Aloi, il 22enne di Filadelfia, vittima di lupara bianca