13 Settembre 1977 Bruzzano Zeffirio (RC). Ucciso Giulio Cotroneo, commerciante di 45 anni. Si era “impicciato” in un caso di rapimento.
Giulio Cotroneo, 45 anni, commerciante di Bruzzano Zeffirio (RC), fu ucciso a colpi di lupara il 13 Settembre del 1977.
Era amico della famiglia di Mariangela Passiatore, moglie di un imprenditore di Cinisello Balsamo, che era stata rapita mentre trascorreva le vacanze con il marito a Brancaleone. Giulio Cotroneo voleva dare una mano nelle ricerche e nella mediazione coi rapitori. Forse aveva riconosciuto gli uomini della banda, forse aveva fatto troppe domande in giro. Così alle minacce fece seguito l’attentato.
Articolo di La Stampa del 13 Settembre 1977
Ucciso a lupara
LOCRI — Un uomo, Giulio Cotroneo, fratello del sindaco democristiano di Bruzzano Zeffirio, è stato ucciso questa mattina poco dopo le otto a colpi di lupara. Il delitto — la cui origine, probabilmente, è mafiosa — è stato compiuto alla periferia Bruzzano Zeffirio è un paese di quattromila abitanti distante 70 chilometri da Reggio Calabria. Sul posto, appena dato l’allarme, si sono recati i carabinieri.
Il 28 Agosto abbiamo ricordato Giulio Cotroneo legandolo al nome di Mariangela Passiatore, moglie di un imprenditore di Cinisello Balsamo, che fu vittima di un rapimento mentre trascorreva le vacanze in Calabria, a Brancaleone, con suo marito (1977).
“Un amico di famiglia che vive nella Locride vuole dare una mano nelle ricerche e nella mediazione coi rapitori. Ma per il commerciante quarantacinquenne Giulio Cotroneo si mette male. Forse ha riconosciuto gli uomini della banda, forse ha fatto troppe domande in giro. Alle minacce segue a stretto giro di posta l’attentato. Lo fanno fuori a colpi di lupara il 13 settembre a Bruzzano Zeffirio, non lontano da Brancaleone.”
Articolo di La Stampa del 21 Gennaio 1980
Dopo due anni di carcerazione Assolti gli accusati del sequestro Paoletti
REGGIO CALABRIA — Imputati di sequesto di persona, omicidio, tentativo di estorsione e furto, cinque persone dopo due anni, tre mesi e quattro giorni di carcerazione preventiva sono state assolte dalle pesanti accuse addebitate. Erano state rinviate a giudizio per il sequestro di Mariangela Passiatore, moglie dell’industriale Sergio Paoletti, di Cinisello Balsamo (Milano), e dell’omicidio del commerciante Giulio Cotroneo, eliminato perché venuto a conoscenza di particolari compromettenti in relazione al rapimento. Il sequestro avvenne il 28 agosto di tre anni fa ad opera di un commando di 5 banditi che irruppe nella villa Paoletti, alla periferia di Brancaleone. Dopo aver rapinato danaro e gioielli ai coniugi Brambilla, una coppia milanese ospite dell’industriale, portarono via la Passiatore. Da quella notte, non si è saputo più nulla. Dopo 15 giorni veniva ucciso il commerciante Cotroneo, fratello del sindaco democristiano di Bruzzano Zeffirio. Quello della Passiatore è stato un sequestro ritenuto dalla vecchia mafia «infame» poiché commesso da gente che pur di trovare il facile guadagno, aveva trasgredito il «codice dell’onorata società», contrario al sequestro delle donne, per le quali bisognava portare rispetto. Nello stesso mese del sequestro della moglie dell’industriale Paoletti, la provincia reggina venne scossa dai continui rapimenti: se ne verificarono otto. e. I.
Articolo del 29 Dicembre 2013 da gazzettadelsud.it
Sequestro Passiatore, c’è un pentito?
È un cosentino, e sarebbe stato scortato anche nei luoghi del delitto Cotroneo. Potrebbe sapere qualcosa sul rapimento (1977) della moglie dell’industriale Sergio Paoletti, mai restituita alla famiglia.
Sequestro Passiatore, c’è un pentito?
Una nuova gola profonda della ‘ndrangheta che da alcune settimane sta collaborando con la Procura antimafia di Cosenza e con gli investigatori dei carabinieri e della polizia, nei giorni scorsi sarebbe stato scortato nella Locride. Sotto la massima protezione degli inquirenti, il dichiarante è stato accompagnato nella zona di Brancaleone, a visitare i luoghi che furono teatro del sequestro di Mariangela Passiatore. La donna, 44enne, moglie di Sergio Paoletti, industriale di Cinisello Balsamo in provincia di Milano, si trovava a trascorrere le vacanze estive nella villetta fatta costruire in contrada Caldara, quando la sera del 28 agosto 1977 venne rapita da cinque malviventi. Di lei non mai si è saputo più niente, nonostante l’anno successivo Paoletti avesse offerto 30 milioni di lire per avere notizie della moglie.
Il nuovo collaboratore sarebbe venuto a conoscenza di vicende collegate a quel sequestro di persona di 36 anni fa, rimasto insoluto, a sua volta connesso con l’omicidio di Giulio Cotroneo, 45enne commerciante amico della famiglia Paoletti, nonché fratello del sindaco di Brancaleone, ucciso il 13 settembre del ‘77 a Bruzzano Zeffirio, forse per aver fatto troppe domande in giro, oppure aver tentato di mediare e aver riconosciuto i componenti del commando. Un doppio giallo sul quale il collaboratore di giustizia potrebbe aver appreso all’interno di un carcere direttamente da possibili protagonisti diretti o indiretti, che avrebbero confidato i retroscena di quelle tragiche vicende di 36 anni fa. Non è da escludere che il dichiarante, del quale non è stato fatto il nome, potrebbe aver appreso da una fonte sicura, magari un soggetto detenuto appartenente ad una famiglia di ‘ndrangheta della Locride, il luogo dove potrebbe essere stata sepolto il cadavere della donna, le cui tracce si sono fermate nel cimitero di Staiti, dove gli investigatori ritrovarono alcuni indumenti che la signora scomparsa indossava la sera del rapimento.