2 gennaio 2005 Sant’Anastasia (NA). Muore Francesco Rossi, vittima innocente. Ferito mortalmente per errore il 28 dicembre 2004, mentre giocava a carte con il vero obiettivo del raid punitivo.
Francesco Rossi, 59 anni, stava giocando a carte insieme all’obiettivo dei killer, all’interno di un circolo ricreativo di Sant’Anastasia (NA) il 28 Dicembre del 2004; “Fravulella” – questo il suo soprannome – era conosciuto da tutti a Sant’Anastasia, era il capo tifoseria della locale squadra di calcio e fu colpito al petto da una pallottola vagante sparata da dei killer che avevano come obiettivo il suo compagno di giochi, numero uno di una delle due cosche rivali in guerra nel paese, che morì all’istante. Francesco Rossi morì in ospedale il 2 gennaio 2005.
Articolo di La Repubblica del 29 Dicembre 2004
Agguato al bar: un morto e un ferito
di Irene De Arcangelis
Il cliente abituale del bar-circolo ricreativo e la vittima prescelta dai killer stanno giocando insieme a carte. Ma i sicari non fanno troppe distinzioni. Ammazzano il “nemico” condannato a morte; feriscono al petto l’altro giocatore che nulla ha a che fare con faide e guerre di camorra. Una vittima innocente. Entrambi gravissimi, ma il destino separa le loro strade nel giro di pochi minuti.
L’uomo ferito (solo perché era nel posto sbagliato al momento sbagliato) riesce a raggiungere la strada, viene soccorso da alcuni passanti e trasportato in ospedale: uno dei proiettili che lo hanno colpito gli ha trapassato un polmone. L’altro, l’obiettivo dei sicari, crolla per terra e, dopo qualche istante, muore accanto al tavolo da gioco. Tutto succede sotto gli occhi di una trentina di avventori, spariti prima dell’arrivo dei carabinieri.
Ieri sera poco dopo le sette a Sant’Anastasia, nel bar-circolo ricreativo di via Mario De Rosa, è lì che si riaccende un’altra guerra della mala. Da una parte il clan di Ciro Sarno, il boss di Ponticelli con mire espansionistiche nel vesuviano. Dall’altra la cosca dei Panico che non gradisce l’invasione.
Ad agosto un omicidio, a ottobre un agguato fallito contro un referente del clan padrone di casa. Anche ieri sera i sicari commettono un errore, ferendo gravemente Francesco Rossi, 50 anni: a Sant’Anastasia “Fravulella” – questo il suo soprannome – è conosciuto da tutti, è il capo tifoseria della locale squadra di calcio.
L’uomo è solo il compagno al tavolo verde della persona uccisa, Vincenzo Mauri, cinquantunenne pregiudicato meglio noto con il soprannome di “Vicienzo ‘o cazzillo” e numero uno della cosca dei Panico. Una promessa del crimine, vent’anni fa, Mauri. Protagonista in Colombia di un inseguimento con sparatoria contro la polizia locale. Ferito alla colonna vertebrale, inchiodato su una sedia a rotelle, ottiene la scarcerazione per motivi di salute ma poi si rimette in piedi. Protagonista della faida contro i Sarno, gli odiati invasori. Ieri viene ammazzato dai rivali, ma un innocente è ora tra la vita e la morte.
Articolo dal Corriere della Sera del 29 Dicembre 2004
Agguato di camorra nel circolo: un morto e un ferito nel Napoletano
I killer hanno sparato tra le persone che giocavano a carte. Ucciso un pregiudicato, colpito per sbaglio anche un altro cliente
Dall’ inizio dell’ anno sono stati 133 gli omicidi in città: 105 legati alla guerra tra i clan
NAPOLI – La guerra tra i clan di camorra non si ferma. Ieri sera nel Napoletano l’ultimo agguato a Santa Anastasia, comune della zona vesuviana, costato la vita a Vincenzo Mauri, 51 anni, pregiudicato, morto sul colpo. È invece rimasto ferito al torace Francesco Rossi, 59 anni.
L’omicidio è avvenuto all’interno di un circolo ricreativo in via Mario De Rosa. Intorno alle 19,30 i killer sono arrivati a bordo di una motocicletta, sono entrati nel circolo, dove le vittime stavano giocando a carte con altre persone e hanno fatto fuoco. Secondo polizia e carabinieri l’obiettivo dei sicari sarebbe stato soltanto Mauro, morto durante il tragitto in ospedale, mentre Rossi sarebbe stato colpito da un proiettile vagante.
Subito dopo l’omicidio i due assassini sono fuggiti a bordo della moto con cui erano arrivati, facendo perdere le proprie tracce. Francesco Rossi, dopo essere stato ferito è uscito dal locale e, una volta in strada, ha chiesto aiuti ad alcuni passanti che lo hanno trasportato all’ospedale di Pollena Trocchia dove è stato operato a un polmone. L’uomo, incensurato, soprannominato Fravulella è molto conosciuto a Sant’Anastasia perché è a capo della tifoseria della squadra di calcio della zona.
Dall’inizio dell’anno a Napoli sono stati commessi 133 omicidi. Secondo gli investigatori 105 di queste esecuzioni sarebbero maturate per divergenze tra i clan della camorra. Ai 133 delitti vanno aggiunti anche i 5 casi di lupara bianca che si sono verificati negli ultimi nesi nel Napoletano: 4 a San Giuseppe Vesuviano, uno a Secondigliano dove è in atto una feroce guerra tra i fedelissimi del clan di Lauro e gli scissionisti. L’ultimo agguato è di lunedì pomeriggio. La vittima si chiamava Emanuele Leone, aveva 21 anni: a suo carico solo un arresto per furto.
Tratto dall’articolo del Corriere della Sera del 4 Gennaio 2005
Ciampi: voglio andare a Scampia
Napoli, il capo dello Stato atteso oggi nel rione della faida: «La guerra fra i clan verrà presto isolata»
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La sera del 2 gennaio è morto anche Francesco Rossi, 59 anni, colpito per sbaglio dai killer il 28 dicembre scorso in un circolo ricreativo a Santa Anastasia, nel Napoletano. Fu invece ucciso subito il vero obiettivo dei killer: Vincenzo Mauri, 51 anni, pregiudicato
Articolo da La Stampa del 3 Gennaio 2005
Vendetta della camorra: ucciso il padre del boss
CONTINUA LA FAIDA: DUE OMICIDI IN POCHE ORE Ciampi a Napoli: la città uscirà da questo tunnel. Altro agguato in un bar
di Enzo La Penna
Il nuovo anno comincia come si era concluso, sotto il segno della violenza camorristica. Ieri due omicidi nell’ambito della faida che da alcuni mesi sta insaguinando la periferia e l’hinterland settentrionale di Napoli. Una scia di sangue che niente e nessuno riesce a fermare. In mattinata a Secondighano il primo delitto di camorra del 2005: la vittima è Crescenzo Marino, un pregiudicato di 70 anni, padre di due esponenti di primo piano del clan degli Scissionisti che si contrappone al clan Di Lauro. La risposta non si fa attendere: in serata i killer in un bar di Casavatore ammazzano il trentenne Salvatore Barra, ritenuto vicino al clan Perone, un alleato dei Di Lauro.
E ieri sera in ospedale, dove era ricoverato da cinque giorni, ha cessato di vivere Francesco Rossi, colpito per errore mentre era in un circolo ricreativo di Sant’Anastasia: la sua unica colpa quella di essere a poca distanza da Vincenzo Mauri, l’obiettivo dei sicari.
La nuova ondata di violenza si è abbattuta su Napoli proprio mentre giungeva in visita il presidente della Repubblica. Ciampi aveva appena manifestato ottimismo ai giornalisti: «Napoli ce la farà ad uscire da questo tunnel – ha detto il Presidente – siamo davanti a scontri all’interno delle stesse bande e mi pare che la popolazione comprenda quanto stanno facendo le forze dell’ordine con grande senso di responsabilità».
L’agguato potrebbe essere una nuova vendetta trasversale, organizzata dagli affiliati al clan Di Lauro intenzionati a far terra bruciata intomo agli alleati di un tempo. Crescenzo Marino, pregiudicato per associazione a delinquere, è stato ucciso da due sicari che lo attendevano davanti alla sua abitazione a Secondigliano. Marino è stato raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco mentre parcheggiava la sua Smart. L’omicidio è avvenuto in una zona poco frequentata, tra i quartieri di Secondigliano e Scampia non lontano dalle lussuose case dei figli, da tempo disabitate e colpite da un attentato incendiario all’inizio di dicembre.
Si è trattato quasi certamente di una vendetta nei confronti dei figli, ritenuti tra i promotori della frattura che si è consumata all’interno della banda capeggiata da Paolo Di Lauro, soprannominato Ciruzzo ‘o milionario. Gennaro, detto «Genny Me Key», è stato arrestato nel blitz di Scampia dei giorni scorsi. L’altro figlio, Gaetano, fu sorpreso in un albergo di Nerano, sulla Costiera amalfitana, dove era insieme a un guardaspalle. Era in possesso di ventimila euro, una macchina sportiva di lusso comprata da poco, cinquecento grammi di cocaina e cinque telefonini. Un loro parente. Massimo Marino, anch’egli ritenuto affiliato agli Scissionisti, fu ucciso nel dicembre scorso, in via di Casavatore a Secondigliano.
La famiglia Marino è stata vittima negli ultimi mesi di una lunga serie di attentati a case e negozi: gli episodi avrebbero un’unica matrice: la determinazione dei Di Lauro, intenzionati a fare terra bruciata attorno a quelli che considerano traditori. La risposta degli Scissionisti non si è fatta attendere troppo: in serata in un bar di Casavatore è stato freddato Salvatore Barra, numerosi precedenti penali (soprattutto per traffico di droga) e gravitante nell’orbita dei Perone, cosca alleata ai Di Lauro. Quando i carabinieri sono giunti sul luogo tutti i testimoni si erano ormai dileguati.
Nel bollettino di guerra va annoverato anche l’agguato avvenuto in piazza Pugliano, a Ercolano. Il pregiudicato Vincenzo Del Mastro, 25 anni, è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco ad un fianco e nella circostanza è stato ferito da un proiettile a una gamba un passante, Ciro Cozzolino di 58 anni. E l’agguato poteva avere conseguenze ben più gravi: i killer sono entrati in azione quando si era appena concluso un funerale.