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24 marzo 2016 Napoli. Giovanna Paino, 64 anni, muore in ospedale dopo essere stata travolta da una moto i cui occupanti erano in giro per una “stesa”.
Il 21 marzo 2016 Giovanna Paino sta attraversando la strada nei pressi di via Salvatore Gambardella (Masseria Cardone), quando viene falciata da uno scooter e lasciata ferita sull’asfalto. Muore dopo tre giorni di agonia in ospedale. Ridono, della morte della signora Paino, i sicari dei Lo Russo che intanto vengono intercettati il 27 giugno 2016. Si fanno beffa della vittima finita per caso nel raid di morte: a parlare nelle intercettazioni, agli atti dell’inchiesta guidata dal procuratore Colangelo, sono Carlo Lo Russo, la moglie Anna Serino e il gregario Luigi Cutarelli. A bordo della moto Gennaro Ruocco, 27 anni, e Luigi Cutarelli, 21 anni. Secondo le indagini del pool anticamorra…
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Cocò e gli altri bimbi uccisi dalla ‘ndrangheta di Giovanni Tizian
Due arresti per l’omicidio del piccolo Nicola Campilongo (Cocò). La sua esecuzione aveva suscitato l’indignazione collettiva. Ma le mafie non hanno mai risparmiato né bambini né donne. Perché non seguono codici d’onore. Ma solo i propri interessi. Fonte: espresso.repubblica.it Articolo del 12 ottobre 2015 Cocò e gli altri bimbi uccisi dalla ‘ndrangheta Avrebbe avuto cinque anni il piccolo Cocò: Nicola Campilongo, il bambino ucciso nel 2014 a Cassano allo Ionio insieme al nonno e alla sua compagna in un agguato di ‘ndrangheta. Ora ci sono due sospettati. Cosimo Donato e Fuastino Campilongo sono stati arrestati dai carabinieri del Ros e del comando provinciale di Cosenza con l’accusa di omicidio premeditato…
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ANNO 1985, GRANDE FUGA DA PALERMO di Franco Recanatesi
ANNO 1985, GRANDE FUGA DA PALERMO di Franco Recanatesi Articolo del 6 ottobre 1985 Fonte: ricerca.repubblica.it PALERMO – Vogliono andarsene tutti: poliziotti, magistrati, giornalisti. Chiunque sia costretto ad affettare quotidianamente la violenza della città. Stanno crollando le illusioni, stanno franando le resistenze. Pare quasi di sentire i passi stanchi e pesanti della ritirata. Il cronista abituato a tastare il polso di Palermo, trova oggi pulsazioni molto deboli, occhio spento, scarsa reattività. Un malato sull’ orlo della rassegnazione. La tentazione di dire che la mafia ha vinto è molto forte, arginata soltanto da una spontanea ribellione della coscienza e dalla consapevolezza che la speranza non può essere uccisa a colpi di…
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31 luglio 2015 Forcella (NA). Ucciso Luigi Galletta (21 anni) per aver detto “no” alla camorra.
Luigi Galletta aveva 21 anni e si guadagnava da vivere facendo l’operaio in un’officina a via Carbonara, nel quartiere napoletano di Forcella. Niente precedenti penali. Viene freddato con tre colpi di pistola sparati a bruciapelo. Il ragazzo, ferito in maniera grave, fu trasportato all’ospedale Loreto Mare dove morì poche ore dopo nonostante un disperato intervento chirurgico. Omicidio firmato dalla paranza dei bambini. Era stato avvertito quella stessa mattina del 31 luglio 2015. Gli affiliati della paranza erano entrati nell’officina e quando lui si era rifiutato di dire dove si trovava il suo familiare legato al rivale clan Buonerba, era stato picchiato e ferito. Qualche ora dopo il delitto. Fonte: vivi.libera.it…
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Il killer dell’ufficio accanto. La vera storia di Nino Velio Sprio – di Lucio Luca
Il killer dell’ufficio accanto. La vera storia di Nino Velio Sprio di Lucio Luca Editore: Pietro Vittorietti, 2008 L’omicidio di un fornaio palermitano a Firenze. Due killer sprovveduti che commettono un’infinità di errori. L’arresto all’aeroporto di Pisa dove i sicari stanno per prendere l’aereo e tornare in Sicilia. Un giovane magistrato fiorentino che si trova per caso a raccogliere le testimonianze degli assassini. Comincia così “Il killer dell’ufficio accanto”, romanzo del giornalista di Repubblica Lucio Luca ispirato da una storia vera. Quella di Nino Velio Sprio, oscuro funzionario regionale trasformatosi negli anni in spietato serial killer. L’unico assassino seriale che si ricordi nella storia criminale di Palermo. L’unico che per…
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Nostra madre Renata Fonte, graphic novel di Ilaria Ferramosca e Gian Marco De Francisco
Nostra madre Renata Fonte 001 Edizioni, 2013 In un graphic novel si ripercorre la storia di Renata Fonte, dall’impegno in politica alla lotta contro le ecomafie per salvare dalla cementificazione le coste del Salento, dai primi successi in politica ai sacrifici personali che ha dovuto affrontare, fino al suo assassinio per mano della mafia. Una figura simbolo, da ricordare. Prefazione di don Luigi Ciotti. Trama: Il 31 marzo del 2014, tre donne, Claudia, Sabrina e Viviana, camminano tra i sentieri del parco naturale di Porto Selvaggio, in Puglia. La loro non è una semplice escursione tra i boschi; al contrario, ha più il sapore di una commemorazione. Lo stesso giorno…
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La mafia uccide anche in Puglia. Le 63 vittime pugliesi della criminalità organizzata di Lino Castrovilli
La mafia uccide anche in Puglia. Le 63 vittime pugliesi della criminalità organizzata di Lino Castrovilli Fonte: pugliain.net Articolo del 21 marzo 2015 La verità illumina la giustizia, recita lo slogan della XX edizione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, promossa sabato 21 marzo dalle associazioni Libera e Avviso Pubblico. Anche la Puglia paga il suo salato conto di vittime innocenti nei confronti della criminalità organizzata. Dall’elenco diffuso dal coordinamento pugliese dell’associazione voluta da Don Ciotti emergono tante microstorie che, nel loro insieme, ricostruiscono il percorso sotterraneo dell’illegalità e delle mafie nel corso degli ultimi 40 anni, in Puglia e in Italia. “Alcuni…
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Istituzioni in trincea: Ecco l’elenco degli amministratori calabresi uccisi di Giuseppe Baldessarro
Istituzioni in trincea: Ecco l’elenco degli amministratori calabresi uccisi di Giuseppe Baldessarro Sono stati 132 gli omicidi di politici locali dal 1974 ad oggi, più altri 11 che, a vario titolo, possono entrare in questo lungo elenco. Tra loro tre donne. Si tratta di amministratori comunali, provinciali e regionali, uccisi prevalentemente dalle mafie, dal terrorismo, ma anche da semplici cittadini che vedevano in loro un ostacolo da abbattere, e “ci sono ancora molti casi cui non si è riusciti a dare una risposta processuale”. A rilevarlo è l’inchiesta della Commissione parlamentare sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministrazioni locali, presieduta dalla senatrice Doris Lo Moro. La relazione contiene anche…
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29 agosto 2014 Bari. Ucciso Flori Mesuti, per uno schiaffo al ragazzino “sbagliato”
Flori Mesuti, Florian aveva 25 anni. Originario dell’Albania, venne ucciso a Bari, nelle vicinanze del Redentore, il 29 agosto 2014 per aver cercato di sedare una lite tra ragazzini. Nel tentativo di placare gli animi, diede uno schiaffo al ragazzino ‘sbagliato’, figlio di un boss del quartiere. (Fonte: pugliain.net ) Fonte: bari.repubblica.it Articolo del 2 settembre 2014 Ucciso per uno schiaffo, arrestato il figlio del boss del Libertà Francesco Caldarola, 22 anni, si è costituito dopo l’omicidio del giovane albanese punito per “lo sgarbo” al fratello del killer. Ucciso per una parola di troppo alla persona sbagliata. Per aver difeso un 14enne e sua madre aggrediti da…
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24 maggio 2014 Palermo. Daniele Discrede, commerciante di 42 anni, viene ucciso, dopo la chiusura, davanti al suo supermercato. Testimone la figlia di otto anni. Vittima probabilmente di una rapina.
Daniele Discrede, commerciante di 42 anni, viene ucciso la sera del 24 maggio del 2014 davanti alla figlia di otto anni, dopo la chiusura del supermercato di cui era diventato socio; precedentemente ne era proprietario ma, per debiti, ne aveva ceduto le quote ad altri due soci. Da un video di sorveglianza si vede il commerciante che arriva a bordo della moto. Vede la figlia, in ostaggio dei rapinatori e si scaglia contro uno di loro. Il bandito spara. Lui cade a terra. Nel frattempo arriva un altro rapinatore armato. Daniele per proteggere la figlia alza un braccio. Ha il tempo di raccontare ai poliziotti che il commando era composto…