• 5 giugno 2013 Strongoli (KR). Scompare Gabriele De Tursi, 19 anni. Indagini in corso.

    Gabriele De Tursi 19 anni, scomparve da Strongoli il 5 giugno 2013. Quel giorno il giovane, uscì di casa dopo pranzo in sella alla sua moto, una Honda Hornet 600 blu, lasciando il cellulare in carica, i documenti e il portafoglio, e non fece mai più ritorno. Vane le ricerche dei Carabinieri che utilizzarono anche un elicottero, vane l’impegno profuso da molti volontari, che lo cercarono per diverse ore. Gabriele non è stato mai ritrovato. La sua moto fu ritrovata quasi un anno dopo, in un luogo ispezionato dopo la scomparsa. Gli investigatori ipotizzano che Gabriele De Tursi sia vittima di “lupara bianca”. Le indagini sono ancora in corso.  …

  • Trecento vittime innocenti in mezzo secolo. Nove omicidi su dieci sono senza colpevoli – di Giuseppe Baldessarro

    Trecento vittime innocenti in mezzo secolo Nove omicidi su dieci sono senza colpevoli di Giuseppe Baldessarro Fonte:  inchieste.repubblica.it Articolo del 2 maggio 2013 L’assenza di grandi collaboratori di giustizia, le difficoltà nelle indagini per la diffusa omertà, le pressioni delle n’drine, hanno reso la Calabria una terra dove è impossibile restituire verità e giustizia alle tante vittime di mafia di cui non si sa nemmeno l’esatto numero. Un delitto si scopre solo nei primi due giorni, spiegano gli investigatori. Nel 50 per cento dei casi sono riusciti a definire solo il contesto nel quale sono maturati. REGGIO CALABRIA – “Un omicidio di ‘ndrangheta lo puoi risolvere soltanto nelle prime 24-48…

  • “Tita, Angelina e le altre Condannate a morte per un amore sbagliato” di Francesca Barra

    Tita, Angelina e le altre Condannate a morte per un amore sbagliato di Francesca Barra La ‘ndrangheta non perdona chi tradisce la «famiglia». Dal caso Costantino a quello Pesce, trent’anni di omicidi. E spesso la verità viene a galla solo dopo molti anni. Donne giovani, madri, calabresi e con la voglia di collaborare, di liberare sé stesse e la vita dei figli dalla morsa della ‘ndrangheta. Donne che si innamorano dell’uomo sbagliato e che per questo firmano la loro condanna a morte. Uccise dall’acido o vittime di lupara bianca. Alcune sono sparite nel nulla e la cronaca le ha dimenticate, forse rendendo un favore a chi le ha messe a…

  • I MARTIRI DEL FEUDO di Piero Violante

    I MARTIRI DEL FEUDO di Piero Violante Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 1 maggio 2012 Ai carabinieri e alla polizia, ma anche ai giudici, non piaceva l’idea che un sindacalista o un dirigente politico o peggio un contadino fosse ammazzato per motivi politici. A partire dal ’44, ma sino agli anni Ottanta, cercavano altre piste. Il gallismo siciliano faceva allusione ad un sempre impellente “cherchez la femme” come movente del delitto; e in mancanza di quest’oggetto pruriginoso si ripiegava sui rancori che, si sa, sono perenni; o su questioni di interesse. Insomma, tutto fuorché la politica. Anche se i morti ammazzati dinanzi le porte di casa o nelle stradelle di campagna…

  • Storia e storie di camorra   di Bruno De Stefano

    Storia e storie di camorra I segreti e gli intrighi di potere dello scioccante mondo parallelo della criminalità organizzata di Bruno De Stefano newtoncompton.com La storia senza fine del crimine in Italia I segreti e gli intrighi di potere dello scioccante mondo parallelo della criminalità organizzata** Episodi di sangue, violenza e intrighi da cui emerge il potere devastante della camorra. Protagonisti delle storie non sono soltanto i boss e i loro sicari alle prese con omicidi, stragi ed esecuzioni brutali, ma anche personaggi della società civile che hanno pagato un prezzo altissimo nel tentativo di opporsi alla logica della violenza e dell’illegalità: in questo libro si parla di gente perbene,…

  • Mauro De Mauro. La verità scomoda di Francesco Viviano

    1962: un vecchio verbale di polizia viene ritrovato da Mauro De Mauro, giornalista del quotidiano siciliano “L’Ora”. Si tratta delle rivelazioni di un pentito mafioso, risalenti al 1936, che descrivono l’organigramma completo di Cosa Nostra. Un giornalista d’assalto come De Mauro non si lascia sfuggire l’occasione e pubblica il verbale sul giornale palermitano in tre puntate. Un documento scioccante e allo stesso tempo decisivo per le sorti di De Mauro, che oggi potrebbe costituire la giusta chiave per ristabilire i motivi della sua scomparsa, avvenuta il 16 settembre 1970 a Palermo. A processo in corso contro la cupola di Cosa Nostra, l’inchiesta di Francesco Viviano, inviato speciale di “Repubblica”, fa…

  • I GATTOPARDI NON MUOIONO MAI di Giovanni Falcone

    I GATTOPARDI NON MUOIONO MAI di Giovanni Falcone Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 23 ottobre 1991 Che cosa resterà delle due settimane cominciate con la fuga del boss Vernengo dall’ospedale Civico di Palermo, dove si trovava in stato di arresto, e finite con l’annuncio da parte del governo dell’istituzione di un’«Fbi» italiana e di una «Superprocura» specializzata nelle inchieste antimafia? C’è da sperare che tutto non si esaurisca nel solito strascico di polemiche, e da ciò che è accaduto possa venire almeno una lezione per il futuro. Ma senza entrare nel merito dei fatti, ancora al vaglio delle autorità competenti, qualche riflessione si può accennare fin d’ora. Davanti al nuovo allarme…

  • LO STATO SCONFITTO E INTANTO ROMA DISCUTE di Giovanni Falcone

    La feroce efficienza della mafia e la disarmante inadeguatezza delle istituzioni ancora una volta si sono rivelate in tutta la loro gravità con l’assassinio di Libero Grassi. La vittima, titolare di un’impresa palermitana, non solo non si era piegato alle pretese estorsive della «famiglia» mafiosa locale, ma aveva denunciato le minacce all’autorità di polizia consentendo l’arresto e la successiva condanna di diversi personaggi coinvolti nel racket dell’estorsione. Il coraggio del povero Grassi, in una terra in cui si ha timore perfino ad ammettere l’esistenza della mafia, era stato divulgato ed enfatizzato dai «media». Tanti autorevoli rappresentanti delle istituzioni lo avevano pubblicamente apprezzato e additato quale esempio di civiche virtù. Lo…

  • MAFIA I NUOVI BERSAGLI – PERCHÉ SCOPELLITI di Giovanni Falcone

    MAFIA I NUOVI BERSAGLI – PERCHÉ SCOPELLITI di Giovanni Falcone Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 17 agosto 1991 L’ultimo delitto eccellente – l’uccisione di Antonino Scopelliti – è stato realizzato, come da copione, nella torrida estate meridionale cosicché, distratti dalle incombenti ferie di Ferragosto e dalla concomitanza di altri gravi eventi, quasi non vi abbiamo fatto caso. Unico dato certo è la eliminazione di un magistrato universalmente apprezzato per le sue qualità umane, la sua capacità professionale e il suo impegno civile. Ma ciò ormai non sembra far più notizia, quasi che nel nostro Paese sia normale per un magistrato – e probabilmente lo è – essere ucciso esclusivamente per aver…

  • IL CITTADINO BOSS di Giovanni Falcone

    Il cittadino boss di Giovanni Falcone Se il magistrato torna a casa Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 17 giugno 1991 Agli inizi degli Anni Settanta, specialmente dopo l’assassinio del procuratore della Repubblica di Palermo, Pietro Scaglione, si fece ricorso in modo massiccio alle misure di prevenzione come rimedio all’insuccesso di importanti processi di mafia. I soggetti ritenuti più pericolosi vennero inviati al soggiorno obbligato in sperduti centri del territorio nazionale, o addirittura in lontane isolette come l’Asinara o Ustica, mentre numerosi altri personaggi in odore di mafia furono costretti ad abbandonare la Sicilia per l’imposizione del divieto di soggiorno. Il risultato fu esattamente contrario alle aspettative. Il metodo mafioso fece la…