• 1 dicembre 1997 Siderno (RC). Ucciso Francesco Marzano, commerciante di 40 anni.

    Francesco Marzano, commerciante di 40 anni, venne ucciso a colpi di lupara il primo dicembre del 1997 a Siderno Superiore, mentre stava rincasando. Era titolare di un negozio di arredi e macchine per uffici. Fonte: http://vivi.libera.it Francesco Marzano era il cognato di Domenico Gullaci, che verrà assassinato a Marina di Gioiosa Ionica il 13 aprile 2000   Fonte: repubblica.it Articolo del 14 aprile 2000 Gullaci aveva già subito delle intimidazioni È l’unico particolare che filtra dalle indagini All’imprenditore calabrese ucciso da un’auto bomba avevano incendiato un camion della ditta cinque anni fa MARINA DI GIOIOSA JONICA (Reggio Calabria) – Un solo indizio filtra dal riserbo assoluto con cui proseguono le…

  • 21 settembre 1997 Palma di Montechiaro (AG). Assassinato Giovanni Fazio, 36 anni, vigile urbano. Dalle dichiarazioni di un pentito, ucciso per la sua onestà.

    GIOVANNI FAZIO – PALMA DI MONTECHIARO (AG) È la notte tra il 20 e il 21 settembre 1997, Giovanni Fazio, 36 anni, sta tornando a casa, dopo aver terminato il suo turno di servizio. Verso mezzanotte, cade vittima di un agguato di stile mafioso; non appena sceso dalla propria automobile viene raggiunto al torace da due colpi di pistola di grosso calibro. Prima di fuggire il killer ruba anche la pistola d’ordinanza di Giovanni. Per molti anni, fino al 2010, rimane sconosciuto il movente, fino a che il collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati, nel corso delle sue testimonianze, dichiara che Giovanni Fazio era stato eliminato perché onesto. Gli inquirenti…

  • 23 maggio 1997 Castelforte (LT). Giustiziato Andrea Di Marco, 30 anni, meccanico.

    Andrea Di Marco, 30 anni, meccanico di Castelforte (LT) giustiziato il 23 maggio del 1997 e rinvenuto quasi un anno dopo all’interno di un’auto inabissata nel fiume Garigliano. Per il suo omicidio venne condannato in qualità di mandante Ettore Mendico, il cui gruppo criminale operativo venne considerato negli anni ‘90 una costola del Clan dei Casalesi. Nome inserito nella lista:  vivi.libera.it   La foto di Andrea Di Marco è stata tratta dall’Emeroteca dello Studio Ciampa a questo link: http://www.studiociampa.it/wp-content/uploads/2014/11/PC-1996-Processo-per-lomicidio-di-Andrea-Di-Marco.pdf Dagli articoli non siamo riusciti a comprendere del perché di un tale efferato delitto.     Ringraziamoamicidilibera.blogspot.com per l’aiuto nella ricerca di nomi e storie da non dimenticare:   Fonte: iltempo.it…

  • 21 aprile 1997 Desio (MB). Morto suicida Ambrogio Mauri, uno dei simboli della lotta alla corruzione in Italia.

    Ambrogio Mauri, imprenditore italiano, uno dei simboli della lotta alla corruzione in Italia. Alla fine degli anni Ottanta, la sua azienda attraversò un periodo di grande crisi, restando per tre anni senza commesse, crisi che si ripeté poi nuovamente negli anni tra il 1993 e il 1995: il motivo principale di questi problemi fu il costante rifiuto da parte di Mauri di pagare tangenti ai politici milanesi dell’epoca. Negli anni di Tangentopoli appoggiò l’attività del pool Mani Pulite, andando a testimoniare volontariamente. Tuttavia, al termine di quella stagione, deluso dal fatto che, come prima, gli venivano negati appalti (in ultimo nel 1996 per l’ATM), perché non accettava di pagare tangenti,…

  • 5 marzo 1997 San Michele Salentino (BR). Ucciso Michele Lerna, commerciante, durante una rapina nella propria abitazione.

    Il commerciante Michele Lerna fu ammazzato a San Michele Salentino, il 5 marzo del 1997, nel corso di una rapina nella sua abitazione che coinvolse l’intera sua famiglia. Per il suo omicidio è stato condannato Vito Di Emidio, alias Bullone, che ha confessato 25 omicidi ordinati o commessi in prima persona, tra Brindisi e provincia. La rapina era finalizzata a finanziare la Sacra corona unita. Di Emidio aveva saputo che Michele Lerna nascondeva soldi in casa. Fonte:  vivi.libera.it               Fonte: brindisireport.it Articolo del 25 febbraio 2013 Bullone, conferma ergastoli. Ira parenti di Roberta Grassi LECCE – La furia dei parenti, dopo la raffica di…

  • 12 dicembre 1996 Gragnano (NA). Michele Cavaliere muore in ospedale, dopo un mese in coma. Piccolo imprenditore si era rifiutato di pagare tangenti alla camorra.

    Michele Cavaliere è un piccolo imprenditore caseario di Gragnano. Il 19 novembre del 1996 di primo mattino, Michele esce di casa per recarsi a lavoro, quando viene colpito da un killer in motocicletta; Michele viene trasportato immediatamente in ospedale. La vittima rimane in coma un mese e successivamente muore. Michele si era ribellato a Carfora che, tramite due emissari, gli aveva chiesto una tangente. Presentò denuncia. Pagò con la vita il suo coraggio. Cavaliere era una persona perbene. Uno che si alzava ogni giorno alle quattro del mattino, andava a lavorare nell’azienda messa su con i fratelli, e tornava a casa a notte fonda. Una vita di sacrifici e di…

  • 14 novembre 1996 Sant’Anastasia (NA). Luigia Esposito, 27 anni, uccisa con 23 coltellate; testimone di un omicidio.

    Luigia Esposito viene trovata senza vita a Sant’Anastasia (NA), uccisa da 23 coltellate. La ragazza è tossicodipendente ed è per questo motivo che le indagini, in un primo momento, sono orientate a trovare un movente e i colpevoli proprio in quell’ambiente. Le confessioni rese da un collaboratore di giustizia permettono successivamente di arrivare alla verità giudiziaria e alla condanna del mandante. La ragazza viene uccisa perché alcuni giorni prima ha assistito all’omicidio di Ciro Rispoli, delitto commesso nell’ambito della faida tra i clan della zona orientale di Napoli. Il boss Cuccaro incarica così il futuro collaboratore di giustizia e suo cognato di uccidere Luigia. Tre giorni dopo l’omicidio di Rispoli,…

  • 31 ottobre 1996 San Luca (RC). Assassinato Agostino Pedullà, 27 anni; ucciso perché vendeva fiori vicino al cimitero.

    Il 31 ottobre 1996 nei pressi del cimitero di San Luca (RC) viene ritrovato il corpo di Agostino Pedullà, 27 anni, un bravo ragazzo di Bovalino, che una volta all’anno con il suo furgone andava a vendere mazzi di crisantemi per arrotondare le sue entrate.   Ringraziamo la Sig.a Liliana Esposito Carbone per la segnalazione.   Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 3 novembre 1996 Massacrato dal racket dei fiori di Diego Minuti Dramma in Calabria, il giovane eliminato per impedirgli di vendere i crisantemi Tre colpi di pistola all’ambulante del cimitero LOCRI. E se l’avessero ucciso perché, con il suo piccolo commercio di fiori (poca roba, solo qualche mazzo di crisantemi,…

  • 30 agosto 1996 Palermo. Assassinata Girolama “Mimma” Ferrante, architetto di 48 anni; rapinata della paga settimanale degli operai.

    Girolama “Mimma” Ferrante, 48 anni, architetto, molto conosciuta anche per il suo impegno politico, è stata uccisa da due giovani rapinatori a Palermo il 30 agosto 1996. Era appena tornata dal Messico per coronare il suo sogno: voleva aprire un centro sociale e occuparsi di anziani e disadattati. Per questo aveva deciso di ristrutturare Villa Nicolosi, un complesso di case ottocentesche a ridosso del vecchio castello della Zisa, di cui era proprietaria. Era appena andata al cantiere dopo aver ritirato il denaro per gli stipendi degli operai, una decina di milioni. I banditi si sono presentati chiedendo di poter lavorare, ma sono stati mandati via dall’architetto. Dopo qualche minuto sono…

  • 7 agosto 1996 San Cipriano D’Aversa (CE). Assassinato Giuseppe Quadrano, postino di 43 anni. Si era rifiutato di sottostare agli ordini della camorra.

    Giuseppe Quadrano faceva il postino, presso le poste di San Cipriano D’Aversa, e aveva solo 43 anni quando lo uccisero nei pressi del bar Orientale di San Cipriano D’Aversa, con dodici colpi di pistola il 7 luglio del 1996. Era il cugino del killer, omonimo, di don Giuseppe Diana, che dopo l’arresto iniziò a collaborare con la giustizia. Giuseppe Quadrano, il postino, era colpevole secondo i camorristi di non aver voluto sottostare agli ordini del clan dei Casalesi che gli chiedeva di convincere il cugino a ritrattare la collaborazione con la giustizia. La vittima Quadrano si rifiutò categoricamente e a più riprese, nonostante le violente, in alcuni casi, insistenze degli…