• 8 luglio 1991 Biadronno (VA). Assassinato Vincenzo Ciappina, 47 anni, avvocato civilista, aveva subito delle minacce per una causa legata all’apposizione di termini: i confini fra due proprietà.

    L’8 luglio 1991 nel cortile della sua casa di Biadronno (Varese) venne assassinato l’avvocato civilista Vincenzo Ciappina, 47 anni. All’epoca gli inquirenti seguirono due piste: aveva confidato alla moglie e ai suoi più stretti conoscenti di aver subito delle minacce per una causa legata all’apposizione di termini, i confini fra due proprietà; Vincenzo Ciappina, dicono a Biandronno, si era opposto con molto vigore all’arrivo di un gruppo di persone legate alla criminalità organizzata. Nessuna delle piste seguite portò ai risultati sperati, un caso irrisolto, ancora senza un colpevole.       Fonte:  ricerca.repubblica.it Articolo del 9 luglio 1991 VARESE, UCCISO AVVOCATO CON DUE COLPI DI FUCILE di Piero Colaprico VARESE…

  • 8 luglio 1991 Castelvolturno (CE). Resta ucciso Cristiano Festa, cameriere di 21 anni, in una incursione contro un boss della camorra.

    Cristiano Festa, 21 anni, era cameriere presso un bar di Castelvolturno, un tempo gestito dal padre, che fu ucciso anche lui il novembre precedente mentre tentava di sventare un furto. La sera dell’8 luglio 1991 stava servendo ad un tavolo, posto all’esterno del bar, Salvatore Bianco, un boss emergente della camorra, quando all’improvviso da un’auto, fermatasi lì davanti, scese un uomo armato di fucile a canne mozze che iniziò a sparare su di loro. Salvatore Bianco morì sul colpo, Cristiano Festa e un altro avventore, seduto allo stesso tavolo con Salvatore Bianco, morirono in ospedale.       Fonte:  archivio.unita.news Articolo del 9 luglio 1991 Strage di camorra al bar…

  • 2 luglio 1991 Maletto (CT). Restano uccisi Maria Minissale, 30 anni, con i figli Simona, 8 mesi, e Claudio Sanfilippo, 8 anni, nell’incendio, causato dal racket delle estorsioni, della macelleria sottocasa.

    Una madre e due bambini uccisi dalla mafia per pochi soldi. Doveva essere un avvertimento, è stata una strage. A Maletto, paese vicino a Catania, un attentato del racket ha fatto quattro morti e tre feriti. Le vittime sono Maria Minissale, 30 anni, i figlioletti Claudio Sanfilippo, di 8 anni, e Simona Sanfilippo, di otto mesi. Nell’esplosione, dovuta ai gas del liquido infiammabile, è morto anche uno degli attentatori.       Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 3 luglio 1991 IN FIAMME IL PALAZZO, STRAGE DI RACKET di Attilio Bolzoni MALETTO. L’Anonima Estorsioni porta la morte in un tranquillo paese ai piedi dell’Etna. Un massacro per dieci milioni non pagati, una…

  • 10 aprile 1991 Lentini (SR). Assassinati Cirino Catalano, 23 anni, e Salvatore Motta, 26 anni, in un agguato contro un mafioso. Vittime di una guerra di mafia.

    Cirino Catalano, 24 anni,  e Salvatore Motta, 26 anni, erano in un bar di Lentini (SR) il 10 aprile del 1991, quando un commando mafioso entrò sparando contro Salvatore Sambasile, morto anche lui, colpevole di fare affari (illeciti) senza renderne conto al capomafia.   Cirino Catalano, ragazzo di 23 anni, ucciso a Lentini per errore in un bar. Era titolare di un negozio di abbigliamento. Fonte: vivi.libera.it     Fonte: archivio.unita.news Articolo del 11 aprile 1991 Spietata esecuzione nel giro del racket e degli appalti Lentini, strage mafiosa in piazza È la guerra per il dopoterremoto? di Ninni Andriolo A Lentini, uno dei comuni  simbolo  del  terremoto del 13 dicembre,…

  • 23 marzo 1991 Catania. Ucciso Filippo Parisi, aiuto panettiere di 17 anni, al posto del proprietario del panificio dove lavorava.

    Filippo Parisi era un ragazzo di 17 anni, ucciso al posto del proprietario del panificio presso il quale lavorava. Era il 23 marzo del 1991 a Catania. La vittima designata era Giovanni di Maria, che verrà poi ucciso poco dopo l’11 aprile. Di solito Filippo apriva la saracinesca del panificio con il proprietario, ma da pochi giorni aveva ricevuto un piccolo aumento dello stipendio per assolvere quel compito. Fonte:  vivi.libera.it       Fonte: corriere.it Articolo del 10 gennaio 2020 Roberto Cannavò: «Piango ogni giorno per aver ucciso un panettiere innocente» di Giusi Fasano L’ex killer della mafia, 53 anni, ha ammazzato 13 persone, ma nel 1991 sbagliò bersaglio e…

  • 22 marzo 1991 Petilia Policastro (KR). Giovanni Cento e Domenico Bruno, guardie giurate, furono assassinati perché testimoni di una rapina.

    Domenico Bruno, 30 anni,  e Giovanni Cento, 50 anni, guardie giurate, furono barbaramente uccise a Petilia Policastro (KR) il 22 marzo 1991, per aver assistito a una rapina e aver visto qualcosa che non si doveva sapere. Furono uccisi nel pieno centro cittadino in un conflitto a fuoco. Bruno morì sul colpo, mentre Giovanni morì a distanza di pochi giorni in un ospedale messinese dove era stato trasportato e dove prima di morire riuscì fare il nome del loro assassino. Fonte:  vivi.libera.it     Fonte: ilcrotonese.it Articolo del 16 marzo 2004 Petilia, pena di 17 anni per il delitto dei metronotte di Damiano Lacaria C’è un solo colpevole per l’omicidio…

  • 16 marzo 1991 Napoli. Ucciso Antonio Nubile, guardia giurata, per non aver voluto consegnare l’arma in dotazione.

    Antonio Nubile Antonio Nubile fu massacrato, mentre era in servizio alla facoltà di Scienze dell’università Federico II di Napoli, per sottrargli l’arma di sevizio nel pomeriggio del 16 marzo del 1991. Fonte:guardiegiurateincongedo.it     Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Il 16 marzo 1991, Barnoffi e Mannalà uccisero la guardia giurata Antonio Nubile nel tentativo di sottrargli la pistola di ordinanza. In quel periodo le rapine ai danni di vigilantes erano divenute una pratica consolidata attraverso la quale i clan del centro storico usavano reperire armi. La vedova Nubile e i tre figli, all’epoca dei fatti appena maggiorenni, decisero di costituirsi parte civile nel procedimento penale. Nel febbraio 2012 la Corte di Assise d’Appello…

  • 13 marzo 1991 Catania. Muore in ospedale Antonino Ludovico Bruno, 50 anni, direttore della Banca popolare di Belpasso.

    Antonino Ludovico Bruno era direttore della Banca popolare di Belpasso ucciso il 13 marzo 1991, al termine di una spedizione punitiva voluta dalla cosca Pulvirenti. I due esecutori, incaricati del pestaggio, erano due tossicodipendenti che dovevano convincere il direttore a piegarsi alle richieste di denaro facile senza garanzie. Le cose sfuggirono di mano ai due uomini e Antonino Bruno morì durante il pestaggio. I due furono uccisi poco tempo dopo. Fonte:  vivi.libera.it       Fonte: ricerca.repubblica.it  Articolo del 15 gennaio 1992 IN OTTO RAPINANO LA BANCA FORSE SONO DEL CLAN PULVIRENTI CATANIA – Otto persone, tutte armate di fucili con le canne mozzate e pistole, hanno fatto irruzione dopo…

  • 12 marzo 1991 Napoli. Muore Riccardo Marco Verde, carabiniere di 23 anni, ferito in uno scontro con un camorrista.

    Riccardo Marco Verde nato a Catania l’11/03/1968, deceduto in Napoli il 12/03/1991. Cresciuto a Vittoria (RG) con la famiglia, si è sempre distinto per la sua bontà d’animo, il suo altruismo e l’affetto per i suoi cari. Finita la scuola, all’età di 18 anni, prestò servizio militare nell’arma dei Carabinieri come ausiliario, quella divisa lo ha talmente affascinato tanto da decidere di voler continuare e, arruolato, fu assegnato in servizio effettivo a Napoli presso la Stazione Napoli Scali. l’11/03/1991, giorno del suo 23esimo compleanno, libero dal servizio, unitamente ad altri due colleghi si recò presso una sala cinematografica per assistere alla visione di un film. All’interno riconobbe un latitante che…

  • 12 marzo 1991 Locri (RC). Muore Antonio Valenti, impiegato di 31 anni. Ferito in un agguato alla ditta per cui lavorava.

    Antonio Valenti lavorava come contabile presso la ditta “Gallo Bitumi”. I proprietari dell’impresa da anni continuavano a subire e denunciare ingenti richieste estorsive nei loro confronti. La sera dell’11 marzo 1991 a Locri, Antonio fu ferito gravemente da colpi di arma da fuoco e morì il giorno dopo. Ucciso per ritorsione nei confronti dei suoi datori di lavoro, che non avevano voluto piegarsi alle richieste della ‘ndrangheta. Fonte: vivi.libera.it     Tratto da: apponweb.it/domini/stopndrangheta.it Antonio Valenti, viene ferito gravemente l’11 marzo del ’91, nel centro di Locri. I due sicari agiscono in serata, mentre l’uomo usciva dalla sede della ditta di bitumazioni dove lavorava. Colpito all’addome e al fianco sinistro,…