• 5 marzo 1991 Gela. Marco Nicola Lorefice, 18 anni, sequestrato, torturato e ucciso per il solo sospetto che appartenesse alla “Stidda”.

    Marco Nicola Crocefisso Lorefice, nato a Gela l’11 gennaio 1973, scomparso il 5 marzo 1991, fu sequestrato, torturato e ucciso da appartenenti a “Cosa Nostra” per il solo sospetto che appartenesse alla “Stidda” e volevano che ne rivelasse i segreti. Il suo corpo, buttato in un pozzo, non è mai stato ritrovato poiché distrutto dalla calce da cui era stato ricoperto. Tutta la storia è emersa, dopo 20 anni, dalle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia.         Fonte: articoli Articolo del 25 maggio 2011 Mafia, giovane ucciso 20 anni fa: due ergastoli a Caltanissetta Condannati i pregiudicati di Cosa Nostra, Giovanni Passaro, 55 anni di Gela, e…

  • 22 febbraio 1991 Messina. Assassinato Giuseppe Napolitano, 52 anni, gestore di un negozio di giocattoli. Vittima del racket delle estorsioni.

    La sua storia è antesignana della ribellione al racket. Giuseppe Napolitano pagò con la vita il suo grande coraggio e l’onestà. Era un giocattolaio, aveva 52 anni, e venne trucidato il 22 febbraio del 1991 davanti al suo bel negozio di Largo La Rosa, si chiamava “Francois”, a Minissale, che in precedenza era stato incendiato dal racket ben cinque volte. Ma lui aveva sempre detto no al pagamento della “protezione” e aveva rimesso in piedi la sua bottega di giocattoli . Il killer lo attese con pazienza e gli sparò cinque colpi di pistola calibro 7,65 pochi istanti dopo che l’uomo era sceso dalla sua auto. Le pallottole lo centrarono…

  • 7 febbraio 1991 Ostuni (BR). Scompare Silvana Foglietta, 35 anni, madre di cinque figli.

    Silvana Foglietta è nata a Foggia il 6 gennaio del 1956. Dopo l’omicidio di suo marito, boss della SCU, inizia a raccontare ad alcuni magistrati ciò che sapeva: vuole a tutti i costi che gli assassini del suo compagno vengano individuati. Il 7 febbraio del 1991, Silvana esce dalla loro casa di Ostuni intorno alle 16.30 per andare ad aprire un negozio, attività che aveva avviato per mantenere i cinque figli. Come ogni giorno, prima di uscire avverte i suoi ragazzi che se non fosse tornata, avrebbero dovuto rivolgersi alle forze dell’ordine. Da quel momento di lei si perdono le tracce e il suo corpo non fu mai ritrovato. (Fonte:…

  • 21 novembre 1990 Riesi (CL). Luigi Volpe, 32 anni, vittima innocente di una faida.

    Luigi Volpe, 32 anni, fu ucciso a Riesi (CL) il 21 novembre del 1990. Luigi Volpe vittima innocente di una feroce faida tra cosche rivali. Una serata di sangue a Riesi, un paese a 40 chilometri da Caltanissetta, quella del 21 novembre 1990. Le vittime designate dell’agguato, scattato poco dopo le 19.45 davanti al Bar della Gioventù, erano Filippo Marino, 39 anni, e Giuseppe Laurino, 41 anni. Due pregiudicati che facevano parte di uno dei clan che a Riesi sono in guerra per il controllo del territorio. I killer, tre o quattro a bordo di una Fiat Uno scura, hanno aperto il fuoco uccidendo Laurino. Marino ha tentato una disperata…

  • 1 ottobre 1990 Porto Ceresio (VA). Ucciso Roberto Ticli, carabiniere di 24 anni, mentre effettuava un controllo di documenti.

    Roberto Ticli era un giovane carabiniere di 24 anni, ferito mortalmente il primo ottobre del 1990 da un rapinatore che aveva appena fermato per un controllo. Un colpo di 357 Magnum al petto è stato fatale al militare. La sparatoria è avvenuta a Porto Ceresio, un paesino di tremila abitanti in provincia di Varese. Qui Roberto Ticli si era trasferito con la moglie e la figlia di un anno. L’omicida è un rapinatore svizzero. Il bandito, che era ricercato dalla polizia elvetica, è stato preso poco dopo: si era rifugiato su un treno pronto sui binari in partenza per Varese e Milano. (http://vivi.libera.it/)       Fonte:  ancispettoratosicilia.it Il carabiniere…

  • 31 luglio 1990 Mazzarino (CL). Calogero La Piana, 23 anni, venne ucciso perché era stato testimone di un omicidio.

    Il corpo di Calogero La Piana, insieme a quello dei fratelli Luigi e Giuseppe Tambè di 24 e 21 anni, fu ritrovato carbonizzato all’interno di un bosco demaniale a Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. Erano incensurati; sul loro conto neppure una contravvenzione. La loro uccisione va inquadrata nella sanguinosa faida che è scoppiata nel triangolo Gela-Mazzarino-Riesi tra le famiglie mafiose che si contendono il controllo dei subappalti per la costruzione di dighe e altre opere pubbliche per centinaia di miliardi. Fonte: memoriaeimpegno.it     Fonte: ricerca.repubblica.it  Articolo del 2 agosto 1990 QUEL ROGO DI MORTE DELLA MAFIA DEGLI APPALTI di Francesco Viviano CALTANISSETTA Due fratelli e un loro amico, tutti…

  • 22 luglio 1990 Melfi (PZ). Antonio Cezza, 26 anni, brigadiere dei Carabinieri, ucciso nel tentativo di sedare una rissa.

    Antonio Cezza brigadiere rimase ferito alla testa nel tentativo di sedare una rissa anche se non si trovava in servizio. Si trovava a Melfi (PZ), nei pressi della villa comunale quando intervenne per evitare che la situazione degenerasse alla presenza di un pregiudicato armato di fucile la sera del 17 luglio 1990. Antonio Cezza morì, a soli 26 anni, a seguito delle ferite riportate nell’ospedale di Potenza. Ha ottenuto la medaglia d’argento al valor militare alla memoria. Fonte:  vivi.libera.it                   Fonte:  cursisalento.it Cursi, 15/02/1964 – Potenza, 22/07/1990 Il Brigadiere Antonio Cezza, il 17 luglio del 1990 venne gravemente ferito alla testa a…

  • 11 giugno 1990 Partanna (TP). Rosario Sciacca, 37 anni, vittima innocente in un raid contro il vero obiettivo.

    Rosario Sciacca, 37 anni, venne ucciso l’11 giugno del 1990 a Partanna. Era in compagnia di Giuseppe Piazza, un camionista con numerosi precedenti penali, che era il vero obiettivo dei killer. Fonte: vivi.libera.it   Fonte: ricerca.repubblica.it  Articolo del 12 giugno 1990 “TROPPA VIOLENZA DI MAFIA” IL VESCOVO BLOCCA LA PROCESSIONE TRAPANI Non si ferma la faida mafiosa nel Trapanese un duplice omicidio e due persone ferite fra la folla e il vescovo blocca la processione in segno di lutto e di protesta per la violenza delle cosche. Monsignor Emanuele Catarinicchia, il presule della diocesi di Mazara del Vallo, ha deciso di sospendere la processione del Sacro Cuore prevista per domenica…

  • 18 maggio 1990 Gioia Tauro (RC). Ucciso Ferdinando Caristena, 33 anni, noto commerciante, perché ritenuto omosessuale.

    Ferdinando Caristena, noto commerciante di 33 anni, di Gioia Tauro, fu ucciso senza pietà da due sicari, il 18 maggio 1990, in uno dei retro bottega dei suoi esercizi. La colpa? Intrattenere una presunta relazione con un esponente di una famiglia di ‘Ndrangheta. “Ferdinando Caristena non solo era colpevole di aver avuto una presunta tresca col cognato del boss ma, secondo le risultanze processuali, aveva in contemporanea anche una relazione con la sorella di lui, che si era innamorata follemente al punto che tra i due si parlava di un possibile matrimonio. Un triangolo esplosivo ed inaccettabile per il mondo della ‘ndrangheta. Allora come oggi, l’omosessualità per i clan era…

  • 30 aprile 1990 Casalnuovo di Napoli. Assassinato Vincenzo Agrillo, 47 anni, imprenditore edile candidato alle elezioni comunali di Pomigliano D’Arco.

    Il 30 aprile del 1990 a Casalnuovo di Napoli veniva assassinato Vincenzo Agrillo, 47 anni, candidato alle elezioni comunali del 6 maggio successivo a Pomigliano D’Arco. Vincenzo Agrillo gestiva una piccola impresa edile, che si occupava principalmente di edilizia privata, e si era pensato, in un primo momento, che fosse vittima di richieste estorsive a cui si era rifiutato di dare seguito. Dalle indagini gli inquirenti sono arrivati alla conclusione che Agrillo, se fosse stato eletto, avrebbe rotto un equilibrio per il controllo delle amministrazioni locali e degli appalti. “Tale omicidio riportava l’attenzione degli inquirenti sul problema inquietante  dell’interessamento della criminalità organizzata alla scelta dei candidati ed al successivo controllo…