• 24 marzo 1990 Bollate (MI). Assassinato Domenico (Mimmo) Falcone, 22 anni, perché si trovava sulla strada di un killer in fuga.

    Bollate (Milano), 24 marzo 1990 – Bar Caruso, Via Ospitaletto 21. Un uomo entra ed esce in pochi minuti. Non è un cliente. È andato dritto da uno degli avventori e gli ha sparato con la pisola. Mentre corre verso l’uscita si trova davanti un ragazzo di 22 anni, Domenico Falcone, che in famiglia chiamano Mimmo. È il figlio del gestore. Il killer gli spara in faccia come niente fosse e poi si dà alla fuga. Quell’uomo si chiama Liborio Trainito, è uno dei protagonisti della faida mafiosa di Niscemi, che si spinge fino là, fino a Bollate. Dentro quel locale c’era Mario Di Corrado, che Trainito uccide perché suocero…

  • 28 febbraio 1990 Messina. Ucciso per non lasciare testimoni Angelo Alibrandi, 44 anni, camionista. Aveva assistito all’uccisione del suo datore di lavoro.

    Angelo Alibrandi, 44 anni, camionista. Aveva 44 anni e finalmente, dopo diversi mesi passati a cercare un lavoro, s’era sistemato come camionista e programmava il suo futuro. Non c’entrava niente con i giri della mala messinese. Ma la mattina del 28 febbraio del 1990 un gruppo di killer, fu subito chiaro dopo le prime indagini, doveva uccidere il suo datore di lavoro Francesco Panarello, che rimase anche lui sull’asfalto privo di vita. Il teatro della sparatoria fu il capannone della ditta di Panarello, a Bordonaro Superiore, quartiere di Messina. Alibrandi pagò la “colpa” di essere soltanto uno scomodo testimone della feroce esecuzione. Era dentro uno dei capannoni della ditta, appena…

  • 27 dicembre 1989 Messina. Muore Provvidenza Bonasera, 65 anni, ferita il 13 giugno precedente in un raid contro i proprietari del supermercato dove stava facendo la spesa.

    Provvidenza Bonasera, 65 anni, Messina Al villaggio Aldisio, quartiere di Messina, quel giorno, il 13 giugno del 1989, vicino al capolinea dell’autobus numero 2, la povera 65enne Provvidenza Bonasera stava facendo la spesa nel supermercato Despar, che apparteneva ai genitori del boss mafioso Pippo Leo, la vittima designata dei killer della fazione avversa. Quattro sicari armati arrivarono davanti al supermercato, scesero dall’auto, una Giulietta poi ritrovata bruciata, con i volti coperti da passamontagna, e cominciarono a sparare all’impazzata con un fucile a canne mozze, per eliminare Leo. Stile Chicago anni 30. Ma lui riuscì a salvarsi mentre cinque persone, ben cinque persone, tra clienti del market e passanti, rimasero feriti.…

  • 23 novembre 1989, Cittanova (RC). Ucciso Michele Piromalli, 23 anni, operaio edile, vittima innocente in uno scontro a fuoco.

    Michele Piromalli, nacque a Cittanova (Rc) il 29 maggio 1966. Era un ragazzo  con una gran voglia di vivere, socievole e altruista, lavorava come operaio in una ditta edile del suo paese, tutti gli volevano bene. Michele Piromalli, il 23 novembre 1989 andò a prendere all’uscita della scuola serale i suoi amici, ma mentre aspettava fuori dalla scuola venne colpito dai proiettili sparati durante uno scontro a fuoco. Aveva appena 23 anni. Fonte:  docplayer.it         Cittanova, la memoria è impegno: la dedica del Polo della legalità a nove Vittime di mafia sabbiarossa – Pubblicato il 24 mag 2018 Le riprese integrali dell’emozionante e molto partecipato incontro al…

  • 10 Ottobre 1989 Salerno. Scompare Donato Cappetta, 26 anni.

    Donato Cappetta è una delle tante vittime di cui non conosciamo la storia.   Fonte:  wikimafia.it Donato Cappetta (Acerno (SA),12 maggio 1963 – Salerno, 10 ottobre 1989) è una vittima di Camorra, di cui, tuttavia, non si hanno altre informazioni.     Fonte:  gazzettaufficiale.it Richiesta di dichiarazione di morte presunta Con Ordinanza del 23 maggio 2000 il presidente del Tribunale di Salerno, dott. Giovanni Leonardo Maffei, ha predisposto la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica e nei giornali 'Il Mattino' e 'La Repubblica', per due volte consecutive a distanza di dieci giorni, con invito a chiunque abbia notizia della persona scomparsa di Cappetta Donato nato ad Acerno (SA) il 12…

  • 10 ottobre 1989 Grazzanise (CE). Assassinato Pasquale D’Abrosca, commerciante edile. Si era rifiutato di fornire gratuitamente del materiale edile. Ennesima estorsione a cui non voleva sottostare.

    Pasquale D’Abrosca era un commerciante edile di Grazzanisce (CE). Venne assassinato il 10 ottobre del 1989 perché si era rifiutato di consegnare del materiale edile gratis agli esponenti del clan dei Casalesi. Dopo 28 anni dal suo omicidio, Francesco Schiavone, nel giugno 2017, si era autoaccusato del delitto ed a seguito di tale dichiarazione i fratelli di D’Abrosca hanno deciso di chiedere alla DDA di riaprire il caso. A novembre 2017 Francesco Schiavone è stato condannato a 16 anni di carcere per questo omicidio.       Fonte: ilmattino.it Articolo del 4 giugno 2017 Negoziante ucciso per un «no» al clan. Il pm: indagato Schiavone di Marilù Musto Grazzanise. Un…

  • 6 ottobre 1989 Vittoria (RG). Claudio Volpicelli, agronomo, ucciso perché scambiato per un altro.

    Claudio Volpicelli fu ucciso a Vittoria (RG) il 6 ottobre del 1989. Verso le 19.20 del 6 ottobre 1989, alcuni ignoti fecero irruzione nel deposito di plastica della ditta Donzelli, a Vittoria (RG) e uccisero l’agronomo Claudio Volpicelli, in quel momento seduto al posto solitamente occupato da Giovanni Donzelli. Quei colpi di pistola sparati dai killer non erano per Claudio, da tutti ritenuta persona onesta. La sua colpa è stata quella di essere seduto per un giorno al posto di Donzelli, titolare dell’azienda omonima, sospettato di far parte degli ambienti criminali locali e che nell’ultimo periodo aveva subito minacce da imprenditori concorrenti. Fonte: vivi.libera.it       Tratto da: archivioantimafia.org/dossier/paliovittoria…

  • 11 Agosto 1989 Cittanova (RC). Ucciso Francesco Longo, operaio di 38 anni. Vittima innocente di una faida.

    L’operaio Francesco Longo, 38 anni, venne ucciso l’11 agosto del 1989 nel cortile della sua casa a Cittanova. L’uomo era appena uscito per andare a lavorare. Sua moglie Concetta Piromalli racconterà agli investigatori di aver sentito il marito parlare con qualcuno e poi aver udito in sequenza cinque colpi di pistola. Uscita sulla porta vide solo il corpo del marito a terra mentre con il braccio tentava di proteggersi il viso. L’uomo morì sul colpo. Le indagini non portarono all’individuazione dei responsabili dell’omicidio. Gli investigatori compresero fin da subito che la morte di Longo era da collegarsi alla terribile faida che negli anni tra il 1987 e il 1991 lasciò…

  • 22 Giugno 1989 Mesagne (BR). Nicolina Biscozzi, 33 anni, vittima innocente di faida.

    Mesagne. Nicolina Biscozzi paga perché è con l’uomo sbagliato nel momento sbagliato. Il 22 giugno 1989 Nicolina è la compagna di Vincenzo Carone, considerato vicino ai clan di spicco nella faida per il controllo del territorio a Mesagne, quello legato a Giuseppe Rogoli e quello del suo ex braccio destro, Antonio Antonica. Nicolina e Vincenzo sono in auto insieme quando un gruppo di malviventi affianca la vettura e comincia a sparare. A soli 33 anni, Nicolina Biscozzi muore dopo un mese di sofferenze in ospedale. ( brindisioggi.it )     Nota da  mesagnesera.it Nicolina Biscozzi fu vittima innocente della faida all’interno della Sacra Corona Unita, dovuta alla rottura tra il…