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15 luglio 1984 Castel Volturno (CE). Ucciso Adriano Della Corte, 18 anni, mentre era in auto con degli amici. Probabile scambio di persona.
Adriano Della Corte, studente di 18 anni, originario di Casal Di Principe, fu ucciso il 15 luglio del 1984 a Castel Volturno (CE) da un commando dei clan dei Casalesi, che aveva scambiato la sua auto per quella del vero bersaglio. Adriano Della Corte era in auto, una Fiat Uno di colore nero, che aveva comprato due mesi prima grazie ad una vincita al Totocalcio, con due amici; si stavano dirigendo per una passeggiata domenicale al mare quando un’auto si affiancò alla loro sparando contro il ragazzo alla guida e dileguandosi subito dopo. Adriano Della Corte, colpito al volto, morì all’istante, gli amici rimasero feriti. Non c’è però una sentenza…
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7 giugno 1984 Casoria (NA). Salvatore Mele, 40 anni, guardia giurata, fu ucciso nel corso di una rapina.
Salvatore Mele, 40 anni, lavorava per un’agenzia di vigilanza privata. Fu ucciso a Casoria (NA) il 7 giugno 1984 nel corso di una rapina a un furgone portavalori. Fonte: vivi.libera.it Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Brevi storie di vittime innocenti della criminalità: Salvatore Mele Salvatore Mele, vigilante 40enne, viene ucciso in una rapina il 7 giugno 1984 nei pressi dell’Euromercato a Casoria in provincia di Napoli. Il furgone blindato della Partenope, società di vigilanza per la quale lavora Salvatore, giunge verso le 9, 30 del mattino nel piazzale antistante il centro commerciale per ritirare l’incasso per un ammontare di circa 167 milioni di lire. All’interno del furgone vi sono tre vigilantes: Salvatore…
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12 marzo 1984 Siracusa. Paolo Signorino, piccolo imprenditore, ucciso in un tentativo di intimidazione.
Paolo Signorino era meccanico di professione e in poco tempo diventò distributore e manutentore di jukebox a Siracusa e provincia, facendo crescere la sua impresa. Il 12 marzo del 1984, un’intimidazione ai danni del commerciante si trasformò in tragedia. Paolo Signorino tentò di schivare un colpo di lupara che serviva a gambizzarlo, invece fu colpito in pieno stomaco. Morì tra le braccia del figlio 18enne, Franco. Fonte: /vivi.libera.it
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8 marzo 1984 Catania. Giuseppe Agatino Cannavò ucciso perché scambiato per un altro.
Giuseppe Agatino Cannavò fu ucciso a Catania l’8 marzo 1984 per uno scambio di persona perché aveva la stessa auto del vero obiettivo dei killer. Era un autista della Sita Bus. Il vero obiettivo dei sicari era Salvatore Paratore, che poi fu eliminato alcuni giorni dopo. Fonte: vivi.libera.it Ringraziamo gli amicidilibera.blogspot.com per l’aiuto nella ricerca di nomi e storie da non dimenticare: Fonte: mafiazero.blogspot.it Articolo da La Sicilia del 31 ottobre 2007 Arrestato il “formaggino” CATANIA – Il latitante Giovanni Fontanino, di 49 anni, ritenuto affiliato alla cosca Santapaola, irreperibile dal 24 settembre scorso, è stato arrestato dalla polizia. L’uomo deve scontare una condanna definitiva a 21…
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11 gennaio 1984 Melito di Napoli (NA). Ucciso per sbaglio Rosario Mauriello, 21 anni.
Rosario Mauriello, 21 anni, ucciso per sbaglio a Melito di Napoli (NA) l’11 gennaio 1984 . Ci sono voluti 24 anni perchè Rosario Mauriello, vedesse la sua città riconoscergli lo status di vittima innocente in una guerra di camorra. Il 21enne fu ucciso da un gruppo di fuoco del clan Di Lauro per uno sbaglio dello ‘specchiettista’, cioè di colui che avrebbe dovuto indicare ai sicari il bersaglio. A rivelare questo retroscena, lo scorso ottobre, fu Maurizio Prestieri, collaboratore di giustizia ed ex braccio destro del boss Paolo Di Lauro. Lo specchiettista, il figlio di un imprenditore che avrebbe dovuto dare il via all’azione del ‘commando’ per punire chi dava…
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27 gennaio 1983 Carlentini (SR). Ferito a Morte Benedetto Magro, 64 anni, guardia giurata, nel corso di una rapina alla banca presso cui prestava servizio.
Benedetto Magro, 64 anni, guardia giurata, fu ferito a morte il 27 gennaio 1983 mentre era in servizio davanti la banca Agricola di Ragusa a Carlentini (SR); alle 10.00 circa affrontò un commando di rapinatori che stava per fare irruzione armi in pugno nella banca. Morì dopo 24 ore di agonia per i colpi di arma da fuoco subiti. Benedetto Magro a maggio del 1983, 4 mesi dopo la fatale rapina, sarebbe stato collocato in pensione. Fonte: informatoredisicilia.it Articolo di gennaio 2014 Benedetto Magro, vigilantes muore per sventare una rapina in banca: esempio eroico. Benedetto Magro, 64 anni, fu ferito a morte il 27 gennaio 1983 e dopo…
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2 gennaio 1983 Vibo Valentia. Francesco Pugliese, 13 anni. Scomparso.
Francesco Pugliese Vibo Valentia (VV) 2 gennaio 1983 13 anni Francesco Pugliese aveva solo 13 anni quando scomparve da Vibo Valentia il 2 gennaio 1983. Fonte: vivi.libera.it Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 22 novembre 1982 Una famiglia angosciata, scolari in pericolo: il giudice non può intervenire di Arturo Daco Chi ferma il pistolero tredicenne che bloccò la scuola a Vibo Valentia? Minaccia con la pistola i passanti, la madre, i vigili – Quaranta volte è stato portato in caserma – Ma la magistratura deciderà solo quando il ragazzo avrà 14 anni. VIBO VALENTIA — Grave situazione a Vibo Valentia, nel quartiere di via per Triparni dove Francesco…
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9 novembre 1982 Caraffa del Bianco (RC). Giovanni Canturi, bambino di 13 anni, ucciso insieme allo zio, obiettivo dell’agguato
Giovanni Canturi, tredici anni, viene ucciso il 9 novembre 1982 a Caraffa del Bianco (RC) mentre accudisce gli animali insieme con lo zio, vittima designata dei killer. Fonte: vivi.libera.it Tratto dal libro: DIMENTICATI Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e Alessio Magro È una vendetta che viene dall’Australia quella che ha portato alla morte del tredicenne Giovanni Canturi. Nel 1970 lo zio Rosario Zerilli ha commesso un omicidio nella cerchia dell’emigrazione, ripagato con una doppia punizione: il carcere in terra straniera e l’assassinio del figlio a Caraffa del Bianco, il suo paese d’origine. Scontata la pena, è stato espulso ed è tornato a casa. Zerilli…
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24 ottobre 1982 Pizzini di Filandari (VV). I fratelli Antonio Pesce, 10 anni, e Bartolo Pesce, 14 anni, restano uccisi da una bomba posta per sbaglio davanti alla loro abitazione.
Due malavitosi piazzano una bomba in località Pizzini di Filandari (VV) sbagliando il posto e uccidendo Bartolo Pesce, 14 anni, che stava giocando insieme a suo fratello Antonio Pesce di dieci anni. Era il 24 ottobre 1982. Fonte: vivi.libera.it Nella esplosione restorono ferite anche altre quattro persone. Fonte: archivio.unita.news Articolo del 26 ottobre 1982 L’atroce attentato era destinato a un’altra famiglia Trucidati per errore nella guerra mafiosa i due bimbi in Calabria di Filippo Veltri La bomba doveva esplodere molto probabilmente davanti all’abitazione di noti esponenti della malavita – Per giovedì indetta una manifestazione dalla CGIL-CISL-UIL. FILANDARI (Catanzaro) — Strage di Innocenti. Due bambini, due fratelli massacrati…
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21 settembre 1982 Le Castella (KR). Assassinate Graziella e Maria Maesano, bambine di 9 anni. Vittime di faida.
Graziella Maesano e Maria Maesano, bambine di 9 anni, uccise a Le Castella (Crotone) il 21 settembre 1982 mentre pascolavano il gregge insieme al padre, di Graziella, zio di Maria, Gaetano Maesano. Tutti e tre orrendamente sfigurati a colpi di pallettoni. Vittime di una faida tra clan rivali. (Fonte: Cocò e gli altri bimbi uccisi dalla ‘ndrangheta di Giovanni Tizian) Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 23 settembre 1982 Massacrato con figlia e nipotina per una “faida” tra clan rivali. Catanzaro, le tre vittime uccise a colpi di lupara mentre erano al pascolo. Gaetano Maesano, 57 anni, la figlia Graziella, e la nipotina Maria, entrambi di 9 anni, sono stati…