• 3 luglio 1975 Greve in Chianti (FI). Rapito il conte argentino Alfonso De Sayons, 61 anni, proprietario di una tenuta agricola. Il suo corpo non sarà mai ritrovato

    L’ingegnere argentino Alfonso De Sayons, proprietario di una villa nel Chianti, viene rapito da alcuni giovani armati e mascherati il 3 luglio del 1975. Purtroppo il sequestrato non aveva parenti che potessero pagare per lui. Lo hanno ucciso senza pietà.     Fonte:  archivio.unita.news Articolo del 14 febbraio 1979 La  prima  vittima fu il conte De Sayons 3 luglio ’75: primo clamoroso caso di rapimento in provincia di Firenze. Il conte Alfonso De Sayons, 61 anni, ingegnere edile, viene prelevato dalla sua villa «Uccellare» a Rignana, frazione di Greve in Chianti. Unici testimoni i custodi della villa del conte, Onofrio e Anna Colombo. Quattro individui armati, dopo aver immobilizzato i…

  • 14 giugno 1975 Milano (Baggio). Assassinata Luisa Fantasia, 32 anni, davanti alla figlia di 18 mesi. Vittima di ritorsione contro il marito carabiniere, infiltrato sotto copertura.

    Luisa Fantasia, 32 anni, originaria di San Severo (FG), fu uccisa il 14 giugno del 1975 a Baggio, quartiere di Milano dove viveva con la famiglia, dinanzi alla propria figlia Cinzia di 18 mesi. Sposata con Antonio Mascione, ai tempi brigadiere CC del reparto investigativo di Milano, fu uccisa per vendetta trasversale perché suo marito, come agente sotto copertura dell’arma, stava gestendo una partita di 600 kg di droga nell’hinterland di Saronno. La sua copertura saltò e gli uomini di una delle prime ‘ndrine presenti in Lombardia, cercando la valigetta con 60 milioni di lire che l’agente dell’arma aveva fatto visionare nel bosco di Saronno, gli uccisero la moglie stuprandola…

  • 11 marzo 1975 Corleone (PA). Ucciso Angelo Calabrò, 26 anni, appuntato dei Carabinieri

    Angelo Calabrò . Angelo Calabrò, 26 anni, Appuntato dei Carabinieri, nato a Reggio Calabria il 18 novembre del 1949, in servizio presso la caserma di Corleone, morì l’11 marzo del 1975 durante un servizio di Polizia Giudiziaria cui erano connessi elementi di rischio. Angelo Calabrò è riconosciuto vittima del dovere, ancora a oggi non sono stati trovati i colpevoli. Fonte:  vivi.libera.it              

  • 7 Luglio 1974 Monopoli (BA). Restano uccise Franca Di Bello, Giuseppa Muoio e Anna Carria, giovani braccianti, mentre erano trasportate su un furgone al luogo di lavoro.

    Franca Di Bello, 22 anni,  Giuseppa Muoio, 27 anni, e Anna Carria, 20 anni, braccianti agricole di Monopoli (BA), restarono uccise in un incidente stradale domenica 7 luglio 1974 mentre a bordo di un pulmino venivano trasportate  al luogo di lavoro. Nell’incidente restarono ferite altre cinque giovani donne, tra cui due minorenni, di cui una in maniera piuttosto grave.     Fonte:  archivio.unita.news   Articolo dell’8 luglio 1974 TRAGICO INCIDENTE IERI ALL’ALBA A 40 KM DA BARI In un tamponamento muoiono tre donne braccianti  Erano a bordo di un pulmino che le trasportava al lavoro nei campi assieme ad altre compagne – Altre cinque ragazze, anch’esse salariate agricole, sono rimaste…

  • 2 gennaio 1974 Guardavalle (CZ). Ucciso Rocco Gallace, 13 anni, vittima di una faida

    Una storia iniziata come tante altre, in Calabria, con la faida tra due ‘ndrine in lotta per il controllo del territorio, tra le famiglie Randazzo e Tedesco: quest’ultima, alleata della famiglia Gallace, organizza un’imboscata ai danni dei rivali il giorno di Capodanno. I due fratelli Francesco e Domenico Randazzo perderanno la vita e altri loro familiari rimarranno feriti gravemente. Per Nunziato Randazzo vendicare la morte dei fratelli diventa una questione fondamentale. E non si sarebbe fermato di fronte a nulla. Il giorno dopo, quando viene visto avvicinarsi alla tenuta della famiglia Gallace armato di lupara, l’intera famiglia si rifugia in casa. Ma nessuno si rende conto che mancano all’appello Rocco…

  • 4 novembre 1973 Afragola (NA). Ferito gravemente Alfredo Manzoni, bambino di 7 anni, durante un agguato ad un boss, muore in ospedale ad Ariccia (RM) dopo due anni di cure.

    Alfredo Manzoni, di anni 7, ferito accidentalmente in maniera grave ad Afragola (NA) nel corso di un regolamento di conti tra cosche rivali il 5 novembre del 1975. Alfredo Manzoni fu colpito da un proiettile vagante nel corso dell’esecuzione del boss Magliulo e gli fu lesa la colonna vertebrale. Dopo due anni di cura in un ospedale di Ariccia, il piccolo, condannato a restare paralizzato per il resto dei suoi giorni, si spense per sopravvenute complicazioni. Fonte: vivi.libera.it       Fonte: archivio.unita.news Articolo del 6 novembre 1973 Agguato con il mitra per il costruttore Mario Magliulo, capo elettore DC, era stato scarcerato un mese fa – Feriti anche un…

  • 20 settembre 1973 Crotone. Assassinato Salvatore Feudale, 10 anni, insieme al fratello Domenico, 19 anni. Vittime di faida

    Salvatore Feudale, 10 anni: assassinato in piazza Mercato, a Crotone, insieme con Domenico, il fratello diciannovenne. È il 20 settembre 1973. (Cocò e gli altri bimbi uccisi dalla ‘ndrangheta di Giovanni Tizian)     Fonte:  impronteombre.it  Salvatore Feudale, uccisione in piazza Salvatore Feudale ha dieci anni ed è figlio di Umberto, boss di Crotone. La sera del 20 settembre 1973 il ragazzino è insieme al fratello Domenico in Piazza Mercato. Improvvisamente si apre il fuoco e una scarica di 16 colpi uccide senza scampo i due ragazzi. È il giusto prezzo da far pagare al padre Umberto, che qualche tempo prima aveva ammazzato Ninnì Vrenna, figlio del boss rivale.  …

  • 26 luglio 1973 Crotone. Muore Maria Giovanna Elia, casalinga di 67 anni, colpita da un proiettile vagante.

    1973 – Maria Giovanna Elia – Crotone Una casalinga di 67 anni, Maria Giovanna Elia è la prima vittima innocente della faida tra i Vrenna e i Feudali. A Crotone si spara per strada: il 26 luglio, durante un conflitto a fuoco, un proiettile vagante la colpisce mentre prende il fresco della sera sul balcone di casa. Non c’è nulla da fare. Fonte: sdisonorate.it         Fratelli di sangue di Antonio Nicaso, Nicola Gratteri Editore Mondadori , 2010 La ‘ndrangheta calabrese si impone all’attenzione dell’opinione pubblica nell’estate 2007, con la strage di Duisburg, un feroce regolamento di conti in cui morirono sei persone. Un’azione clamorosa che rivelò a…

  • 31 maggio 1973 Venezia. Alberto Calascione, finanziere mare di 25 anni, restò ucciso in un agguato sul Canal Grande.

    Alberto Calascione, finanziere mare di 25 anni, la notte del 31 maggio 1973 era in pattuglia sul Canal Grande di Venezia. Mentre attraversava con i suoi colleghi il Ponte dell’Accademia a bordo del natante di servizio, alcuni individui lanciarono dal ponte una lastra di travertino. Il suo collega Vincenzo Di Stefano restò ferito gravemente, mentre il comandante Carmine Scarano rimase illeso e fu il primo a chiamare i soccorsi. Per Alberto non ci fu nulla da fare, morirà all’arrivo in ospedale. L’uomo che lanciò la lastra era un contrabbandiere a cui la Finanza aveva sequestrato il motoscafo e voleva vendicarsi. Fonte: vivi.libera.it     Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 1 Giugno…

  • 22 ottobre 1971 Marsala (TP). Rapite Antonella Valenti, 11 anni, Virginia e Ninfa Marchese, nove e sette anni. Ritrovati i loro corpi, processato il reo confesso, ma la verità sul motivo di questi efferati delitti non è mai venuto alla luce.

    Il 22 ottobre del 1971 tre bambine spariscono a Marsala. Si tratta di Antonella Valenti, undici anni, Virginia e Ninfa Marchese, nove e sette anni. Con la denuncia della loro scomparsa si apre uno dei casi di cronaca nera più inquietanti della storia del dopoguerra, conosciuto anche come “il caso del mostro di Marsala”. Il giudice Cesare Terranova emette il mandato d’arresto per Michele Vinci, zio di Antonella, che durante l’interrogatorio confessa di aver rapito le bambine per stuprare una di loro e di aver gettato Ninfa e Virginia in una cava all’interno di un terreno di proprietà di Giuseppe Guarrato, dove effettivamente verranno ritrovate il 9 novembre. Durante il…