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16 Febbraio 1916 Ciaculli (PA). Ucciso Giorgio Gennaro, Sacerdote. Colpevole di aver denunciato pubblicamente l’ingerenza della mafia.
Giorgio Gennaro è stato assassinato nel 1916 sotto decreto di due membri dell’”Alta maffia dei Ciaculli”, Salvatore e Giuseppe Greco, perché era considerato colpevole di aver denunciato pubblicamente l’ingerenza della mafia riguardo l’amministrazione delle rendite ecclesiastiche. Fonte: stampacritica.org Articolo del 28 febbraio 2017 Don Giorgio Gennaro: il prete che osò sfidare la Mafia di Ludovica Morico Sono passati ben 101 anni da quel giorno, il 16 Febbraio 1916. Don Giorgio Gennaro è un semplice sacerdote della borgata palermitana di Ciaculli. Purtroppo non è solo questo: è anche uno dei primi sacerdoti ad essere stato ucciso dalla Mafia. In quegli anni, la Mafia di Ciaculli prendeva forma sotto il…
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3 Novembre 1915 Corleone (PA). Ucciso Bernardino Verro, Sindaco del Paese. Uno dei principali organizzatori del movimento contadino.
Il 3 novembre 1915 nell’allora Via Tribuna fu assassinato il Sindaco di Corleone (PA) Bernardino Verro. Era tardo pomeriggio, piovigginava ed era accompagnato dai vigili urbani che lo scortavano. Quella sera perché stava per arrivare a casa, gli disse potete andare, ma lo aspettavano i suoi assassini che lo freddarono. Lui aveva una pistola ma che fatalmente si inceppò. Nessuno ha mai pagato per quest’omicidio. Bernardino Verro fu uno dei dirigenti regionali di quel movimento contadino dei Fasci Siciliani che nacque in Sicilia nel 1892 e fu represso dallo Stato Italiano nel 1894. Questo movimento non era un movimento rivoluzionario ma chiedeva una miglioria delle condizioni dei contratti agrari. Era…
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20 Maggio 1914 Piana degli Albanesi (PA). Assassinati, a pochi giorni dalle elezioni amministrative, Mariano Barbato ed il cognato Giorgio Pecoraro, militanti del Partito Socialista. Mariano era cugino e braccio destro di Nicola, dirigente del partito.
Il 20 maggio 1914 a Piana dei Greci (l’attuale Piana degli Albanesi) un gruppo di criminali a volto scoperto spararono su Mariano Barbato e Giorgio Pecoraro. Le due vittime erano contadini e militanti del Partito socialista. In particolare, Mariano Barbato era cugino di Nicola Barbato, noto politico socialista siciliano, conosciuto in tutt’Italia. Il duplice delitto destò grande impressione a Piana, anche perché erano alle porte le elezioni amministrative, che i socialisti si apprestavano a vincere. Sembrò, quindi, un “messaggio” ai futuri vincitori e al loro leader politico, Nicola Barbato. (Liberanet.org) Tratto da La Sicilia del 17 Gennaio 2010 Il coraggio di Mariano Barbato di Dino Paternostro Fu assassinato…
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16 Maggio 1911 Santo Stefano Quisquina (AG). Uccisione di Lorenzo Panepinto, insegnante, dirigente del movimento contadino e del Partito socialista. Ucciso dalla mafia per la sua attività politica contro lo sfruttamento dei braccianti e dei contadini.
Lorenzo Panepinto, tornato in Sicilia (1893), dopo qualche anno in cui era vissuto a Napoli, notando “lo stato di subbuglio causato dal movimento dei Fasci siciliani, decise di fondare il Fascio di Santo Stefano Quisquina, sciolto dopo appena pochi mesi dal governo del riberese Francesco Crispi, che represse tutti i Fasci dell’isola. Negli stessi anni aderisce al Partito Socialista Italiano. In seguito fu licenziato dal comune dal posto di maestro elementare per rappresaglia politica: non si scoraggiò, continuò i suoi studi pedagogici e di metologia didattica e pubblicò due volumi nel 1897. All’inizio del XX secolo, alla ripresa degli scioperi agricoli, Panepinto si affiancò ad alcuni dirigenti, come Bernardino Verro…
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12 Marzo 1909 Palermo. Assassinato Giuseppe (Joe) Petrosino, 48 anni, italiano naturalizzato statunitense, Tenente di Polizia a New York (U.S.A.), mentre era in Italia per indagare sulle radici siciliane della “Mano Nera”
Giuseppe Petrosino, detto Joe (Padula, 30 agosto 1860 – Palermo, 12 marzo 1909), italiano naturalizzato statunitense, Tenente di Polizia a New York (U.S.A.), fu un pioniere nella lotta contro il crimine organizzato. Le tecniche di lotta al crimine, di cui Petrosino è stato ideatore, sono ancora oggi praticate dalle forze dell’ordine. […] Alle 20.45 di venerdì, 12 marzo 1909, tre colpi di pistola in rapida successione, e un quarto sparato subito dopo, suscitano il panico nella piccola folla che attende il tram a capolinea di piazza Marina a Palermo. C’è un generale fuggi fuggi: solo il giovane marinaio anconetano Alberto Cardella (Regia Nave Calabria) si lancia coraggiosamente verso il giardino…
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13 Gennaio 1906 Corleone (PA) Ucciso il medico Andrea Orlando, consigliere comunale; sostenne i contadini nelle lotte per le “affittanze collettive”, aiutandoli a costituire la cooperativa “Unione agricola”.
Andrea Orlando, 42 anni, medico chirurgo nonché consigliere comunale socialista di Corleone (PA), fu ucciso il 13 gennaio del 1906. Sostenne i contadini nelle lotte per le “affittanze collettive”, aiutandoli a costituire la cooperativa “Unione agricola”. Articolo di Dino Paternostro: ecorav.it Andrea Orlando era medico chirurgo, possidente, figlio del farmacista Giovanni e di Marianna Streva. Nato a Corleone nel 1864, era quasi coetaneo di Bernardino Verro, con il quale condivise le ansie di rinnovamento della politica municipale e lo slancio per migliorare le condizioni di vita e di lavoro della povera gente. Un “apostolo” del socialismo, come si usava dire allora, con un linguaggio mutuato…
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14 Ottobre 1905 Corleone (PA). Ucciso Luciano Nicoletti, contadino socialista, partecipò al movimento dei Fasci.
Luciano Nicoletti (Prizzi, 1851 – Corleone, 14 ottobre 1905) è stato un contadino italiano, legato al partito socialista. È stato tra i protagonisti dei Fasci siciliani e delle rivolte dei contadini in Sicilia. Da giovane si trasferì a Corleone, dove si sposò ed ebbe cinque figli. Nel 1893 fu tra i più attivi contadini socialisti che chiedevano l’applicazione dei Patti di Corleone, aderendo ai Fasci siciliani e lottando attraverso gli scioperi. Non potendo lavorare, i contadini rischiavano di morire, così fu tra i promotori di una “cassa di resistenza” per mantenere le famiglie degli scioperanti, che per breve tempo riuscì ad aiutarli. Dopo aver ottenuto alcune importanti vittorie, tentò di…
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27 Dicembre 1896 Palermo. Uccisa Emanuela Sansone, 17 anni. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false.
Emanuela Sansone era la figlia diciassettenne della bettoliera Giuseppa di Sano. Fu uccisa il 27 dicembre del 1896 in un agguato nel loro magazzino di Palermo, adibito a “merceria, pasteria e bettola, oltre che ad abitazione”. Due colpi di fucile che ferirono gravemente la madre, colpita al braccio e al fianco, ed uccisero Manuela, colpita alla tempia. I mafiosi sospettavano che la madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false. L’episodio è analizzato nei rapporti del questore di Palermo Ermanno Sangiorgi. La madre della vittima ha collaborato attivamente con la giustizia: uno dei primi esempi del ruolo positivo delle donne, troppo spesso ignorato e dimenticato. (Fonte: Centro siciliano di…
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1 Febbraio 1893 Trabia (PA). Ucciso Emanuele Notarbartolo, direttore del Banco di Sicilia
1° febbraio 1893. In uno scompartimento di prima classe del treno che porta da Termini Imerese a Palermo, Emanuele Notarbartolo, direttore del Banco di Sicilia, ma anche ex sindaco di Palermo e senatore del Regno, viene ucciso con 27 pugnalate e scaraventato fuori dal finestrino. Chi è stato? E perché? C’entra la mafia, c’entra la politica, e naturalmente c’entrano i soldi. Un caso di fine Ottocento che fece discutere per molti anni l’Italia dell’epoca. Articolo di Giuseppe Casarrubea Tratto da “Il biennio nero: 1992-’93” […] Il primo febbraio 1893 un signore ben vestito con la faccia di un galatuomo viaggia in una carrozza ferroviaria lungo la linea Termini…
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10 Ottobre 1892 Mezzojuso (PA). Ucciso Francesco Gebbia, consigliere comunale del paese.
Francesco Gebbia era un consulente legale, Consigliere comunale di opposizione del Comune di Mezzojuso, fu assassinato nella piazza del paese a fucilate. Fonte Wikipedia Tratto da themisemetis.com Articolo del 14 gennaio 2019 Mezzojuso, la mafia, i pascoli. di Antonino Schillizzi […] “Mezzojuso e la mafia Il 10 ottobre del 1892 nella piazza principale di Mezzojuso, (attuale Piazza Umberto I), veniva ucciso dalla mafia, a colpi di fucile, il consigliere di opposizione Francesco Gebbia di professione Consulente Legale. Questo è tutto quello che si sa e che si può reperire facilmente nel web. Una fonte orale, il generale dei carabinieri a riposo, Nicolò Sergio Gebbia, riferisce che l’assassinato era…