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Vittime di Mafia di serie B – Lettera aperta al Presidente Crocetta di Giuseppe Ciminnisi
Vittime di Mafia di serie B – Lettera aperta al Presidente Crocetta di Giuseppe Ciminnisi A scrivere al Presidente della Regione Siciliana, Giuseppe Ciminnisi, figlio di Michele, ucciso per essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato una delle tante vittime innocenti di quel cancro che si chiama Mafia. Egregio Sig. Presidente, mi rivolgo a lei a nome mio e di tantissimi familiari delle vittime innocenti di mafia. Tempo fa ci siamo incontrati a Sciacca, ma sicuramente lei non si ricorda. Oggi che lei è Governatore della Sicilia, noi familiari di vittime innocenti di mafia, chiediamo a lei di volere intervenire e fare sentire la sua voce affinchè si…
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LA GIUSTA PARTE. Testimoni e storie dell’antimafia
Foto e fonte da: caraco.it Mantenere la schiena dritta, costi quel che costi: non un atto di coraggio, ma un atto d’amore verso la propria dignità e verso la comunità di cui si è parte. Una scelta di libertà e responsabilità che accomuna donne e uomini che non si sono piegati, che non hanno rinunciato al proprio ideale di giustizia, ciascuno nel proprio ambito quotidiano. Magistrati, giornalisti, sindaci, commercianti, sacerdoti, insegnanti, testimoni di giustizia, madri, padri, figli, storie di chi combatte ogni giorno contro le armi affilate e sporche delle mafie, storie di chi in quella lotta è anche morto, ma non è stato sconfitto, grazie alla memoria, alla testimonianza.…
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«L’omicidio politico» del generale Carlo Alberto dalla Chiesa di Marika Demaria
«L’omicidio politico» del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa di Marika Demaria Il 3 settembre 1982 alle 21.10, la mafia uccideva il prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, il piemontese di Saluzzo tornato in Sicilia per combattere Cosa nostra ma con i poteri “del prefetto di Forlì”. Quattro mesi di insidie, veleni, isolamento che preannunciarono il tragico epilogo. A distanza di trent’anni, il ricordo del figlio Nando. «Tre cose ti avevo promesso dentro di me il pomeriggio di quel 5 settembre a Parma, mentre ti sottraevano per sempre al sole: che avrei gridato al mondo il nome dei tuoi assassini; che avrei difeso la tua memoria dagli assalti degli sciacalli;…
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LA MATTANZA DEGLI INNOCENTI di Sergio Pelaia
LA MATTANZA DEGLI INNOCENTI di Sergio Pelaia articolo da ilvizzarro.it SERRA SAN BRUNO – A 19 anni credi che nulla possa intaccare la tua felicità. Ti senti quasi onnipotente. Sai di avere tutta una vita davanti, e quindi ti godi a pieno la dolcezza di quell’età. È giusto che sia così. E Filippo Ceravolo era così. Stava vivendo la sua giovinezza in un angolo di Calabria in cui nascere, purtroppo, è una sfortuna. Si divideva tra il lavoro, che lo portava in ogni angolo della regione a vendere dolciumi insieme al padre, e la fidanzata. Probabilmente proprio da lei stava andando giovedì sera. Era tranquillo, come al solito, perché a…
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25 Ottobre 2012 Serra San Bruno (VV). Ucciso Filippo Ceravolo, 19 anni. Era a bordo di un’auto di proprietà del destinatario dell’agguato.
Filippo Ceravolo aveva diciannove anni appena, un ragazzo. Viveva a Soriano, un paesino di duemila abitanti in provincia di Vibo Valentia, adagiato sul granito della Serra e della Sila. Aveva un diploma di terza media, giocava a pallone nelle giovanili della squadra locale, lo raccontano come un tifoso sfegatato della Juventus. La sua vita si divideva tra il lavoro, aiutava il padre, titolare di una bancarella ambulante di dolciumi, la sua famiglia ha una tradizione quasi secolare nel settore, e la fidanzata. La sera di giovedì 25 ottobre 2012 Filippo deve tornare a casa presto. Lo attende una sveglia all’alba, per andare con il padre al mercato di Reggio Calabria.…
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15 Ottobre 2012 Marianella (NA). Ucciso Pasquale (Lino) Romano, operaio di 30 anni. “Ucciso per errore”
“Pasquale “Lino” Romano dà un bacio a Rosanna, la sua futura sposa, scese da casa di lei per andare dagli amici per la partitella a calcetto. Il killer è appostato fuori al palazzo. È buio e piove a dirotto. Negli occhi solo odio. La pistola è carica. Il colpo è in canna. Lui è eccitato. Già sente l’odore del sangue. È sicuro che da quel cazzo di portone verrà fuori Domenico Gargiulo detto “sicc e Penniell”, un bastardo, un traditore, un “girato” che ha preferito fare armi e bagagli e vendersi alla fazione camorristica rivale. Il “tribunale della malavita” lo ha già condannato: è un morto che cammina. Il sicario…
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ATTILIO MANCA. APPELLO AL GIP di Luciano Mirone
Fonte linformazione.eu 11 ottobre 2012 Egregio Giudice per le indagini preliminari di Viterbo, Lei tra pochi giorni dovrà decidere se archiviare buona parte dell’indagine sulla misteriosa morte di Attilio Manca, l’urologo di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) trovato cadavere a Viterbo il 12 febbraio 2004. E siamo certi che deciderà secondo coscienza, anche perché Lei, in questi otto anni, più che respingere per ben tre volte la richiesta di archiviazione che la Procura di Viterbo Le ha inoltrato, onestamente non avrebbe potuto fare. Adesso siamo alla quarta richiesta: non di archiviazione del caso, ma di archiviazione della parola “mafia”, di legittimazione della parola “droga”, di legittimazione di un assunto molto…
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MAFIE Origini e sviluppo del fenomeno mafioso di Antonella Colonna Vilasi
Recensione di radio100passi.net I libri che spiegano o ripercorrono la storia del fenomeno mafioso in Italia sono molti ed ognuno può aver contribuito, pur in modo diverso, a renderci più consapevoli che viviamo immersi in un vero e proprio sistema tentacolare, nostro malgrado. E’ un pò come essere in una vasca a bagno, ma non accorgesene subito. Un paragone sciocco, forse, ma ci capita anche questo quando all’improvviso inciampiamo in un segnale più forte e visibile di altri che ci fa vedere che la mafia o , meglio, le mafie esistono davvero. Così il merito del lavoro di Antonella Colonna Vilasi è senzaltro renderci chiaro il quadro, in modo davvero…
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SE MUOIO SOPRAVVIVIMI di Alessio Cordaro e Salvo Palazzolo.
La storia di mia MADRE che non voleva essere più la FIGLIA di un MAFIOSO melampoeditore.com 2012 Questa è la storia inedita della figlia di un padrino e della sua ribellione soffocata. Lo hanno svelato i pentiti: Rosalia Pipitone sarebbe stata uccisa per ordine del padre, uno dei capimafia più fedeli a Riina e Provenzano. La colpa: avrebbe intrattenuto una relazione extraconiugale. Ma dopo un processo il padre è stato scagionato e il giallo è rimasto irrisolto. Adesso l’indagine di un figlio e di un giornalista riapre il caso della giovane assassinata a Palermo il 23 settembre 1983 durante una finta rapina. Il giorno dopo l’omicidio il più caro…
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L’OMBRA DEI DEPISTAGGI SUL PROCESSO ROSTAGNO di Benedetta Tobagi
L’ombra dei depistaggi sul processo Rostagno di Benedetta Tobagi Articolo del 25 Settembre 2012 da word.office.live.com L’odissea delle indagini sull’omicidio Rostagno è stata lunga e perigliosa. Per molti anni non si è parlato di mafia. Certo, pesa il fatto che i collaboratori di giustizia hanno parlato del delitto solo molti anni dopo. Ma non bisogna dimenticare che l’attenzione degli inquirenti è stata allontanata dalla pista mafiosa da omissioni di fatto depistanti che costellano l’inchiesta fin dalle prime battute. Per esempio, basti pensare che adesso, dopo così tanti anni, in aula sono attesi gli esiti di nuove perizie balistiche sull’omicidio, perché solo le ultime indagini hanno evidenziato precise corrispondenze tra delitti…