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I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE MAFIOSA di Pippo Fava
I QUATTRO CAVALIERI DELL’APOCALISSE MAFIOSA di Pippo Fava Fonte: girodivite.it Quello che qui si ripubblica ancora una volta è un indimenticabile articolo di Giuseppe Fava, I quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa, pubblicato originariamente nella rivista “I Siciliani”, n. 1, nel gennaio 1983. Un anno dopo Giuseppe Fava fu assassinato dalla mafia. “Per parlare dei cavalieri di Catania e capire cosa essi effettivamente siano, protagonisti, comparse o semplicemente innocui e spaventati spettatori della grande tragedia mafiosa che sta facendo vacillare la nazione, bisogna prima avere perfettamente chiara la struttura della mafia negli anni ottanta, nei suoi tre livelli: gli uccisori, i pensatori, i politici. E per meglio intendere tutto bisogna prima capire…
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VENT’ANNI a cura di Daniela Gambino ed Ettore Zanca
VENT’ANNI a cura di Daniela Gambino ed Ettore Zanca Edizione Coppola Foto e nota da: .coppolaeditore.com Hanno partecipato alla stesura del libro: Salvatore Coppola, Maria Falcone, Rita Borsellino, Ignazio Arcoleo e Roberto Gueli, Letizia Battaglia, Rachid Berradi, Augusto Cavadi, Luigi Ciotti e Raffaele Sardo, Amelia Crisantino, Gaetano Curreri, Giuseppe Di Piazza, Daniela Gambino, Alfonso Giordano, Maurilio Grasso, Stefano Grasso e Corrado Fortuna, Enzo Guidotto, Sebastiano Gulisano, Ferdinando Imposimato, Pina Maisano Grassi e Chiara Caprì, Antonio Mazzeo, Natya Migliori, Marilena Monti, Carlo Palermo e Denise Fasanelli, Aldo Penna, Pippo Pollina, Enrico Ruggeri, Luca Tescaroli, Ettore Zanca. Immagine di copertina di Gaetano Porcasi Ci sono quelli come noi che Paolo, Giovanni, Francesca,…
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CORREVA L’ANNO 1992 di Lirio Abbate
CORREVA L’ANNO 1992 di Lirio Abbate Articolo da L’ESPRESSO del 17 Maggio 2012 Le minacce di Riina. Gli omicidi di Falcone e Borsellino. Le richieste dei boss. Vent’anni dopo, troppe domande senza risposta sulle stragi di mafia. Totò Riina passeggia davanti alla piscina della sua grande villa alle porte di Palermo. È nervoso, come mai i suoi uomini lo avevano visto: «Prevedo cose tinte assai». Le sfumature del dialetto rendono l’umore con cui è cominciato quel 1992: una visione di «cose tinte», ossia brutte, cupe. La sua latitanza dura da 24 anni e a Roma stanno decidendo il suo futuro e quello di tutta Cosa nostra. La Cassazione sta per…
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«Il caso De Mauro. Così scompare un giornalista: un mistero lungo 41 anni» di Giuseppe Pipitone
Quarantuno anni di misteri, bugie e depistaggi. Tre inchieste finite senza colpevoli. Un buco nero su cui non si farà mai luce. Quella di Mauro De Mauro è una delle pagine più buie della storia italiana, un delitto perfetto dai troppi moventi, dai troppi mandanti occulti e senza un corpo su cui piangere. Per la prima volta Giuseppe Pipitone racconta gli aspetti sconosciuti del giornalista dell’Ora, dal passato fascista alla fuga a Palermo sotto falso nome, fino all’inchiesta sulla morte di Enrico Mattei che gli sarebbe valsa “la libera docenza in giornalismo”. La sparizione della busta gialla, le menzogne degli investigatori e l’ordine impartito, quando si era alla svolta, dai…
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«Io non li voglio vedere nè ascoltare. In parlamento foraggiano la mafia e poi scendono in piazza a commemorare Giovanni Falcone» di Sergio Di Cori Modigliani
Io non li voglio vedere nè ascoltare. In parlamento foraggiano la mafia e poi scendono in piazza a commemorare Giovanni Falcone di Sergio Di Cori Modigliani Articolo del 22 Maggio 2012 da sergiodicorimodiglianji.blogspot.it Stanno preparando il vestito buono per la festa. Passeranno la notte a lustrarsi le piume. E domani, l’uno dopo l’altro, con una faccia che definire di bronzo è un eufemismo al ribasso, correranno da una parte all’altra della penisola cercando i riflettori della tivvù, il microfono dei giornalisti, inondandoci della loro vomitevole retorica su twitter, facebook, e in ogni angolo della rete; loro, tutti loro, gli assassini di Giovanni Falcone, la moglie, e i tre agenti…
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«Isolato e “seviziato”, ma non arretrò: per fermare Falcone ci volle il tritolo» di Nando Dalla Chiesa
Isolato e “seviziato”, ma non arretrò: per fermare Falcone ci volle il tritolo di Nando Dalla Chiesa Foto e articolo del 22 Maggio 2012 da Il Fatto Quotidiano La strage di Capaci vent’anni dopo. Il magistrato “morto che cammina” aveva portato un vento nuovo dopo gli assassini di Terranova, Costa e Chinnici. Istruì il più grande processo alla mafia che si ricordi. Obbligò il mondo a decidere dove stare. Ma come in tutte le curve della storia del nostro Paese arrivarono le bombe, i morti e le stragi Ci volle il tritolo, un tritolo infinito, per fermarlo. Dicevano di lui da anni che fosse “un morto che cammina”, perché la…
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IL LENTO PASSO DELLA LEGGE di Giovanni Falcone
IL LENTO PASSO DELLA LEGGE di Giovanni Falcone Articolo da LA STAMPA del 7 Gennaio 1992 Foto: Google Non sono ancora sbiadite le immagini dell’ennesimo funerale di Stato, toccato questa volta al sovrintendente di polizia Salvatore Aversa e alla sua sventurata moglie, uccisi dalla mafia. Immagini, è doloroso doverlo ammettere, che ci hanno rimandato una chiara sensazione di «già visto». Come se fosse stato riproposto un copione scritto da tempo e «buono» per tutti gli omicidi eccellenti, abbiamo sentito autorevoli opinionisti sollevare pesanti interrogativi sull’efficacia con cui le istituzioni combattono, così si dice, la criminalità organizzata nel nostro Paese. Il Presidente della Repubblica, in particolare, interpretando lo sdegno dell’intera collettività,…
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LA LOTTA ALLA MAFIA – PERCHÉ SI VINCE COI GIUDICI di Giovanni Falcone
LA LOTTA ALLA MAFIA – PERCHÉ SI VINCE COI GIUDICI di Giovanni Falcone Articolo da LA STAMPA del 6 Novembre 1991 Dopo i primi sfoghi emotivi contro le recentissime scelte governative in tema di antimafia (Superprocura e Agenzia Investigativa), interventi più pacati – come quello di Ernesto Galli della Loggia, apparso ieri l’altro sulle colonne di questo giornale – incanalano finalmente il dibattito sui punti cruciali delle riforme in modo adeguato rispetto all’importanza del tema. Su di un punto mi sembra che non si possa non essere d’accordo con Galli: sul suo forte richiamo allo Stato di diritto ed al rispetto della legalità, proprio nel momento in cui l’accresciuta virulenza…
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IL GIUDICE E LA MAFIA – DIARIO DI UNA GUERRA di Giovanni Falcone
IL GIUDICE E LA MAFIA – DIARIO DI UNA GUERRA di Giovanni Falcone Articola da LA STAMPA del 12 Maggio 1991 IL discorso del presidente Cossiga alla Festa della polizia, seguito ai tragici fatti di Taurianova e all’emozione che hanno suscitato nell’opinione pubblica, ha avuto il merito di riaprire, al livello più alto, il confronto sui rimedi da adottare per affrontare la lotta alla criminalità. Si discute in particolare su questo: sono sufficienti le leggi esistenti per fronteggiare un’ondata criminale in continua ascesa, o è ormai necessario il ricorso a leggi eccezionali? La domanda è legittima. Ma vi è il rischio che, nelle more di un dibattito pur utile, ma…
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INFAMI Spettacolo teatrale tratto dal libro di Alfonso Russi. Compagnia: La Società dello Spettacolo
Infami. Venti storie di ordinaria antimafia di Alfonso Russi Falco Editore, 2011 “La traccia n. 9 del cd l’ascoltiamo all’altezza del bivio per Santa Maura. È ‘A ‘Ndrangheta, cantata da una voce austera, che incute rispetto. Il ritornello l’ho imparato a memoria e, tradotto in italiano (anche se in calabrese rende meglio) suona così: ‘La ‘ndrangheta è una legge di rispetto, una legge fatta di regole d’onore. Se tu sei degno e sei senza difetto, hai tanti amici che ti offrono il cuore. In questa famiglia sei il benvenuto se sei sempre fedele all’omertà. Ma è meglio che ti prepari una bara se nel cuore porti infamità’. Ecco la vera…