• Delitto Rostagno, quando la mafia imperava e nessuno indagava – di Rino Giacalone

    Delitto Mauro Rostagno, quando la mafia imperava e nessuno indagava di Rino Giacalone I boss che comandano. Nel 1988 e negli anni a seguire la mafia a Trapani «governava» il territorio, sedeva con i politici e gli imprenditori, si spartiva gli appalti e determinava chi doveva comandare nelle stanze del potere politico ed istituzionale, la mafia era dentro le banche, faceva i suoi riciclaggi, anche internazionali, e nel frattempo decideva ed eseguiva sentenze di morte, sterminava i suoi nemici, uccideva magistrati, giudici, dopoavere fatto strage di donne e bambini, attentava ai poliziotti, per riuscire a creare quella sua invisibilità preziosa per essere diventata oggi sommersa, eppure nonostante tutto questo la…

  • 16 Marzo 2011 Bari. Giuseppe Mizzi, 38 anni, operaio, ucciso perché scambiato per un altro.

    Bari. Giuseppe Mizzi venne bruscamente assassinato a due passi da casa sua, il 16 marzo del 2011, mentre rientrava dopo aver acquistato un pacchetto di sigarette. Giuseppe nasce a bari il 23-12-1972, in un quartiere popolare di bari, all’età di 15 anni acquisisce la licenza media e inizia a lavorare con il suo papà nei cantieri svolgendo lavori edili. All’età di 17 anni si trasferisce a Loseto insieme alla sua famiglia. Giuseppe era un ragazzo molto socievole, amava parlare con la gente, amava la musica ed era molto credente. All’età di circa 19 anni partì per il servizio militare e al suo ritorno per mancanza di lavoro cercò di aprire…

  • 16 Febbraio 2011 San Lorenzo Del Vallo (CS). Rosellina Indrieri e Barbara De Marco, uccise per vendetta. Il cognato e zio delle vittime aveva ucciso il figlio di un boss durante una lite.

    Le due donne, Rosellina Indrieri, 45 anni, e la figlia Barbara De Marco, 26 anni, sono la cognata e la nipote di Aldo De Marco, un commerciante che il 17 gennaio aveva assassinato a Spezzano Albanese Domenico Presta, 22 anni, figlio di Franco, considerato il boss della zona e attualmente latitante (arrestato nel 2012). Nell’agguato, portato a  termine in un alloggio popolare del piccolo comune cosentino, è rimasto ferito in maniera grave alla spalla e al bacino anche Silas De Marco, nipote del commerciante-assassino. Sfuggito all’agguato anche il marito dell’Indrieri (Gaetano De Marco fu ucciso il 7 aprile successivo). I killer si sono presentati intorno alle 21 davanti a casa…

  • 13 Gennaio 2011 S. Giorgio a Cremano (NA). Ucciso Vincenzo Liguori mentre era a lavorare nella sua officina, inconsapevole testimone di un agguato.

    Vincenzo Liguori, 57 anni, proprietario di una officina meccanica, è la vittima innocente di un raid omicida avvenuto il 13 gennaio del 2011 a San Giorgio a Cremano (NA).Vincenzo era al lavoro presso la propria moto officina quando arrivano due killer in sella ad una moto, coperti da caschi integrali. L’ obiettivo era un pregiudicato, Luigi Formicola, titolare di un centro ricreativo situato lì vicino, che, uscito dal proprio locale, si era fermato a parlare con lui. Cadono ambedue sotto i colpi dei proiettili. Storia terribile che diventa ancora più tragica nel momento in cui la figlia Mary Liguori, viene incaricata dal giornale presso cui lavora, il quotidiano ”Il Mattino”,…

  • 7 Gennaio 2011 Reggio Calabria. Assassinato Giuseppe Sorgonà, parrucchiere di 25 anni, mentre era in macchina con il figlio di 2 anni.

    Giuseppe Sorgonà è stato assassinato a Reggio Calabria il 7 gennaio del 2011 mentre era in macchina con suo figlio di appena 2 anni. Aveva 25 anni e lavorava come parrucchiere in un centro estetico. Nessun contatto con la criminalità, un bravo ragazzo, come ribadì anche il sacerdote durante la funzione funebre, come piangono parenti e amici che chiedono verità e giustizia. Le indagini sono ancora in corso. Ogni anno l’associazione fondata a suo nome organizza a Mosorrofa, il suo paese, un torneo di calcetto perché, come cita uno striscione esposto ogni anno “Nessuno riuscirà mai a spegnere il tuo sorriso”.   Articolo da  reset-italia.net La Calabria e l’assassinio di…

  • 31 Dicembre 2010 Orte di Atella (CE). Carmine Cannillo colpito da una pallottola vagante mentre era a festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo.

    Carmine Cannillo, manovale edile, si era trasferito con la moglie e i due figli da poco in una palazzina in via Ciardullo, alla periferia di Orta di Atella (CE). Il 31 dicembre del 2010 si era recato con la moglie e i due figli a Crispano, un comune dell’hinterland napoletano, presso l’abitazione di amici per festeggiare la mezzanotte. Carmine era nel cortile dell’abitazione con l’amico per assistere allo spettacolo dei fuochi pirotecnici poco distanti. Ma in un attimo la tragedia: Carmine Cannillo si è accasciato sull’asfalto, colpito da un’arma da fuoco. Inutile la corsa all’ospedale San Ferdinando di Dio di Frattamaggiore. Carmine Cannillo ha lasciato la moglie Elisabetta e tre…

  • 14 Novembre 2010 Palmi (RC). Ucciso per errore Martino Luverà, operaio di 33 anni, mentre stava rincasando. Era sulla linea di fuoco del vero obiettivo.

    Era una tragica sera di autunno, il 13 novembre del 2010, quando Martino Luverà, operaio 33enne originario di San Martino di Taurianova, ma da tempo residente in provincia di Imperia, andò incontro, suo malgrado, all’appuntamento con la morte. Un destino baro e assassino lo attendeva mentre stava rincasando nell’abitazione di alcuni parenti presso i quali stava trascorrendo un periodo di vacanza. Quella stessa sera, secondo l’ipotesi accusatoria, Paolo Chiappalone, stava invece per portare a compimento i suoi propositi punitivi nei confronti dell’avvocato Francesco Nizzari, reo di seguire per la moglie la causa di separazione. Secondo gli inquirenti, Luverà avrebbe trovato la morte poiché si trovava sulla linea di fuoco, a…

  • 26 Ottobre 2010 Casoria (NA). In un conflitto a fuoco con dei rapinatori restano uccisi Gerardo Citarella e, morirà in seguito il 5 novembre, Pino Lotta, guardie giurate.

    Il 26 ottobre 2010, durante un agguato alla filiale Unicredit di Casoria, perde tragicamente la vita il vigilante Gerardo Citarella di Nocera Inferiore, e viene gravemente ferito il collega Giuseppe Lotta, residente a Scafati. Secondo gli investigatori, intorno alle 10,30, un commando di 5-6 banditi armati di kalashnikov segue il blindato portavalori che preleva contante dalla filiale Unicredit di via Guglielmo Marconi. I malviventi entrano in banca, armi in pugno, a seguito delle guardie giurate. Citarella e Lotta reagiscono ed i malviventi fanno fuoco. Durante il conflitto è ferito anche un cliente che è in coda allo sportello, Antonio Caputo di 44 anni. Fortunatamente, mentre gli aggressori si allontanano con una borsa…

  • 14 Ottobre 2010 Aversa (NA). Pietro Capone, 23 anni, è stato ucciso dal figlio di un boss dei Casalesi che molestava la giovane moglie.

    Pietro Capone, imbianchino di 23 anni, di Aversa (NA), padre di un bambino di due anni, è morto in ospedale il 14 ottobre del 2010, la giugulare recisa dal figlio diciottenne di un boss dei casalesi che infastidiva la sua giovanissima moglie di 21 anni. Durava già da mesi, così, dopo l’ultimo episodio, nonostante lo conoscesse di fama, anche perché abitavano nello stesso quartiere, decise di andargli a parlare. È nata una discussione che è degenerata. Il figlio del camorrista ha estratto un coltello a serramanico e gli ha sferrato una serie di fendenti, lo ha lasciato a terra ed è scappato a bordo di una minicar. Soccorso in ospedale,…

  • 20 Settembre 2010 Napoli. Assassinata Teresa Buonocore, aveva fatto arrestare l’uomo che aveva abusato di sua figlia.

    La mattina del 20 settembre 2010, in via Ponte dei Francesi, è assassinata con quattro colpi di pistola Teresa Buonocore. La donna aveva testimoniato nel processo contro Enrico Perillo, geometra 53enne di Portici ed ex amico di famiglia, condannato a 15 anni di reclusione per violenza sessuale ai danni di due ragazze minorenni. Una delle vittime era la figlia di Teresa. Ad armare la mano dei sicari è stata proprio la sete di vendetta del geometra, l’odio contro quella donna che aveva scelto di chiedere giustizia. Le indagini degli inquirenti, dirette dal primo dirigente Pietro Morelli e coordinate dal pm Simona Di Monte, arrivano presto ad una svolta. Vengono fermati…