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23 Settembre 1999 Ercolano (NA). Ucciso Marco De Franchis. Era andato a lamentarsi da un boss perché il figlio era stato pestato.
Marco De Franchis, un impiegato comunale di 45 anni è stato ammazzato ad Ercolano (NA), il 23 Settembre 1999, con quattro colpi di pistola allo stomaco. Quella sera carabinieri e poliziotti si guardarono in faccia ed ebbero l’impressione di essere di fronte a una storia difficile da decifrare. Tutto faceva pensare a un omicidio di camorra: la dinamica, la rapidità dell’azione, il tipo di arma usata. Tutto tranne la vittima: Marco De Franchis era tipo tranquillo, uno che campava con il suo stipendio, viveva in un’anonima palazzina di via Panoramica – una strada che a dispetto del nome non ha niente di panoramico. Ma un agguato alle undici di sera,…
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21 Settembre 1999 Foggia. Ucciso Matteo Di Candia, stava festeggiando il suo onomastico in un bar.
Era il 21 Settembre del 1999, Matteo Di Candia stava festeggiando il suo onomastico brindando insieme con alcuni amici nel bar Elia, a Foggia, in via Giuseppe Fania, quando due killer hanno sparato all’impazzata una quarantina di colpi per colpire un pregiudicato seduto ad un tavolino all’ esterno del locale. Così Matteo Di Candia, 62 anni, di Foggia, è rimasto ucciso per caso. Il pensionato, il quale non era sposato e viveva con la madre, non si sarebbe accorto di nulla e, colpito, si è accasciato sul pavimento. Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 22 settembre 1999 Ucciso per caso al bar durante un agguato Ferito un altro cliente…
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18 Settembre 1999 Barra (NA). Ucciso Salvatore D’Ambrosio, finanziere di 23 anni. Un ragazzo gli sottrae l’arma di ordinanza e gli spara contro tutti i proiettili
Salvatore D’Ambrosio, 23 anni, finanziere a La Spezia, viene ucciso a Barra il 18 settembre 1999, mentre aspettava la fidanzata sotto casa. Un ragazzo del quartiere gli chiede una sigaretta e quando questi si accorge che Salvatore ha una pistola nella cintola prontamente gliela sottrae sparando un colpo alla gamba e quando Salvatore D’Ambrosio si dichiara appartenete alle forze dell’ordine, il ragazzo preso dall’ira gli esplode contro tutti i colpi della pistola, uccidendolo con efferatezza. Orfano di padre, lascia la sua giovane madre e quattro fratelli. Fonte: noninvano.it Fonte: repubblica.it Articolo del 19 settembre 1999 Finanziere ucciso, confessa l’omicida: “Mi ha chiesto di accendergli una sigaretta. Poi,…
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8 Settembre 1999 Cerignola (FG). Ucciso Hyso Telharaj, giovane albanese di 22 anni, per non aver ceduto al ricatto dei caporali..
Hyso Telharaj era un giovane migrante albanese, aveva 22 anni. Fu ucciso l’8 settembre del 1999 a Cerignola (FG). Si ribellò al caporalato dei campi pugliesi, e per questo fu ucciso. “ Hyso Telharaj parte dall’Albania con il sogno di studiare e diventare un geometra. Inizia a lavorare alla raccolta dei pomodori tra Cerignola e Borgo Incoronata per mettere da parte i soldi. Ma Hyso, sempre gentile con tutti, sempre allegro, non sa che la vita dei braccianti agricoli pugliesi è scandita da regole ferree, che non si può sfuggire a un sistema di controllo quale il caporalato che impedisce di scegliere per sé. E così si rifiuta di…
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25 Agosto 1999 Candela (FG). Restano uccisi Ennio Petrosino e Rosa Zaza, giovane coppia, da un’auto di contrabbandieri che viaggiava contromano.
La sera del 25 agosto 1999, sull’autostrada Bari-Napoli (A16), nei pressi di Candela (FG), Ennio Petrosino, 33 anni, e Rosa Zaza, 31 anni, sposi da meno di un anno, di Pozzuoli (NA), mentre in moto rientravano dalle vacanze trascorse in Croazia, sono stati travolti ed uccisi da una macchina di contrabbandieri carica di sigarette che ha invertito il senso di marcia a fari spenti attraversando uno dei tanti varchi aperti. Articolo di La Repubblica del 27 Agosto 1999 Strage del contrabbando di Domenico Castellaneta FOGGIA – Contrabbandieri e assassini: hanno travolto due giovani sposi su una moto e poi sono fuggiti senza soccorrerli, lasciandoli morire sull’…
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5 Luglio 1999 Palermo. Ucciso Filippo Basile, funzionario regionale
Filippo Basile, funzionario regionale, capo del personale dell’Assessorato all’Agricoltura, viene ucciso a Palermo, il 5 luglio del 1999. Reo confesso del delitto l’esecutore Ignazio Giliberti, che accusa come mandante il funzionario Antonino Velio Sprio. Filippo Basile, quale capo del personale dell’Assessorato dell’Agricoltura, aveva istruito la pratica di licenziamento di Sprio, condannato per associazione a delinquere e per tentato omicidio. “Le parole quali trasparenza, efficacia ed efficienza, non sono per Filippo Basile solamente delle parole, ma significano ricerca del cambiamento. Cambiamento che non può avvenire se non attraverso le coscienze degli individui, perché per quante regole possa adottare l’Amministrazione, se non cambiano gli individui, non è possibile cambiare mai il sistema…
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22 Aprile 1999 Favara (AG). Resta ucciso il piccolo Stefano Pompeo, in un agguato mafioso,
Favara (AG). Una vita spezzata a soli 11 anni. Quella di Stefano Pompeo, vittima della mafia e della barbarie umana. La tragedia di Stefano Pompeo si consuma la sera di mercoledì 22 aprile 99. Il piccolo decide di accompagnare il padre, impegnato nella macellazione di un maiale da cucinare e da consumarsi nella campagna di proprietà di Carmelo Cusumano, ritenuto capo di una cosca di Favara, con altre persone. I due arrivano poco dopo le 18. Alle 20,40 Stefano decide di salire sul Fuoristrada del Cusumano, guidata da Vincenzo Quaranta, per andare a comperare il pane. È troppa la sua voglia di fare un giro su quella Jeep. Poco dopo,…
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20 Marzo 1999 Castel Volturno (CE). Francesco Salvo, cameriere in un bar, bruciato vivo in un raid punitivo contro il titolare.
Il 20 marzo del 1999 quattro uomini affiliati ai Casalesi entrarono nel bar di Castel Volturno dove Francesco Salvo lavorava come barman e, dopo aver rapinato l’ incasso, cosparsero di benzina i locali, appiccarono un incendio e costrinsero i presenti a rimanere a terra mentre le fiamme aumentavano. Gli altri sei presenti, tra cui il titolare del bar, si salvarono, Francesco Salvo a causa dell’estensione e gravità delle ustioni morì in ospedale dieci giorni dopo. La spedizione punitiva contro il titolare del bar che aveva rifiutato di usare i videopoker imposti dal clan. Francesco Salvo aveva 38 anni, moglie e due figli piccoli. Fonte: liberanet.org Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Francesco…
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2 Gennaio 1999 Vittoria (RG). Strage di San Basilio. Uccisi Salvatore Ottone e Rosario Salerno. Uccisi per errore.
Rosario Salerno, 28 anni, e Salvatore Ottone, 27 anni, furono le vittime innocenti di quella che è ricordata come la strage di San Basilio. All’imbrunire del 2 gennaio 1999 un commando di killers fece irruzione all’interno del bar della stazione di servizio Esso, all’ingresso della città di Vittoria (RG) , uccidendo 5 persone. Morirono crivellati di colpi Angelo Mirabella (in quel momento referente del clan della stidda di Vittoria), Rosario Nobile, e Claudio Motta, ritenuti affiliati al clan Dominante e i due giovani che in quel momento si trovavano casualmente nel bar. Si salvò solo il barista, che ebbe la prontezza di rannicchiarsi sotto il bancone. Dopo 14 anni di…
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24 Dicembre 1998 Orgosolo (NU) Ucciso il sacerdote Graziano Muntoni.
Il sacerdote Graziano Muntoni fu ucciso ad Orgosolo (NU) la mattina del 24 dicembre del 1998, con un solo colpo di fucile, caricato a pallettoni che lo ha preso in pieno petto, mentre stava andando in chiesa per celebrare la messa mattutina. Aveva 57 anni (17 maggio 1941), era stato insegnante e assessore prima di diventare, 8 anni prima di essere ucciso, sacerdote; era un viceparroco, si prodigava con i giovani affinché abbandonassero la legge dei “balentes” ed abbracciassero il codice dei valori positivi: fratellanza, amore, non violenza. In un articolo di ottobre 2009 La Nuova Sardegna titola “Don Muntoni ucciso perché sfidò il racket” ma scrive “È una di quelle…