-
29 Novembre 1995 Avola (SR). Ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.
29 novembre 1995 Omicidio di Antonino Buscemi. Ad Avola (Siracusa), è ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri. Fonte: memoria.san.beniculturali.it Antonino Buscemi era un imprenditore, titolare di un’impresa edile. Morì il 29 novembre del 1995 ad Avola (SR), ucciso perché si era rifiutato di sottostare al racket ed era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri. Fonte: memoriaeimpegno.it
-
22 Novembre 1995 Locri. Ucciso Fortunato Correale, meccanico. Onesto cittadino ucciso dalla mafia perché non aveva rispettato le regole dell’omertà.
Fortunato Correale, 44 anni, padre di tre figli, il 22 novembre del 1995 è stato crivellato da sette colpi di pistola nella sua autofficina di Locri. Correale aveva rotto l’omertà, aveva parlato dei movimenti di un gruppo di giovani d’ onore che andavano in giro a bruciare le auto dei carabinieri per intimidirli, ma le “famiglie” erano subito venute a conoscenza della testimonianza, di quella sua e di quella della moglie e scattò la vendetta, puntuale, feroce, “esemplare” perché tutti vedessero e tutti si regolassero di conseguenza, cucendosi la bocca. Articolo da La Republica del 4 Febbraio 1996 DENUNCIÒ I KILLER, UCCISO DAL BOSS di Pantaleone Sergi…
-
15 Novembre 1995 Somma Vesuviana (NA). Resta ucciso il piccolo Gioacchino Costanzo di 2 anni, che era in compagnia dello zio, vero obiettivo dei sicari.
A soli 18 mesi Gioacchino Costanzo è vittima di un agguato di camorra diretto a colpire il compagno di sua nonna, Giuseppe Averaimo. Venditore di sigarette di contrabbando e legato al clan D’Avino, Averaimo era solito girare spesso con il bimbo, convinto che i rivali non avrebbero mai messo in percolo la sua vita. Così non è stato e la scellerata quanto vigliacca scelta di Averaimo ha determinato la morte del piccolo nell’agguato in cui lo stesso pregiudicato è stato ucciso. Nel 2002 la Corte d’Assise condanna all’ergastolo Vincenzo Esposito e Nicola Mocerino, 22 anni vengono inflitti a Saverio Castaldo. Tuttavia nell’aprile 2005 la prima sezione della Cassazione annulla i…
-
9 Novembre 1995 Catania: Ucciso Serafino Famà, avvocato penalista, perché si era rifiutato di assecondare le richieste di un mafioso.
Serafino Famà era un avvocato penalista, che considerava la sua funzione non semplicemente come un lavoro, lui ci credeva, indossava la toga e la onorava ogni giorno. Serafino Famà credeva nella giustizia, nel diritto di ogni uomo ad essere difeso, nella legalità. “Onestà e coraggio. Se ti comporti con onestà e coraggio non devi avere paura di nulla”. Per quel suo rifiuto ad una richiesta di un mafioso venne condannato a morte da quel boss che oggi collabora con la giustizia. Serafino Famà fu ucciso a Catania il 9 novembre 1995. Articolo da 19luglio1992.com Onestà e coraggio: Serafino Famà di Marco Bruno 9 novembre 2010. Sono trascorsi 15 anni…
-
1 Novembre 1995 Gioiosa Ionica (RC). Ucciso Luigi Coluccio, 23 anni, titolare di una bar. “Ha pagato con la vita la determinazione sua e dei suoi famigliari a resistere alle richieste della ‘ndrangheta”
Luigi Coluccio, 23 anni, titolare di un bar, ha pagato con la vita la determinazione sua e dei famigliari a resistere alle richieste della ‘ndrangheta. Luigi è stato ucciso il 1 novembre del 1995 sulla porta del suo bar, a Gioiosa Ionica (RC). Gli assassini hanno atteso che girasse le spalle alla strada per calare le saracinesche. Contro di lui almeno due fucilate. Quella dei Colucci è una famiglia in vista e, fino a pochi anni fa, titolare di vari esercizi commerciali, tutti ben avviati e gestiti direttamente dai Coluccio. Il padre, Pasquale, era il proprietario di un supermercato. Un altro fratello della vittima, Rocco, era il titolare di un’avviata paninoteca,…
-
3 Settembre 1995 Niscemi (CL). Scompare Pierantonio Sandri, 19enne odontotecnico, vittima di lupara bianca
Pierantonio Sandri, 19enne odontotecnico, il 3 settembre 1995 scompare da Niscemi (CL). Vittima di lupara bianca. “La storia di Pierantonio Sandri è strettamente legata a quella di una madre coraggio, Ninetta Burgio. È stata lei, insieme al sostegno dell’avvocato Enza Rando e di molti altri, a portare in giro per l’Italia la storia di questo ragazzo ucciso perché colpevole di essere onesto, potenzialmente in grado di raccontare quello che aveva visto. Siamo a Niscemi negli anni di maggiore scalata criminale di tanti giovani nelle fila delle famiglie criminali della zona. Sandri sta dall’altra parte. È un ragazzo per bene, è onesto. Crede in valori che per la maggior parte dei…
-
30 Agosto 1995 Nicolosi (CT). Ucciso Antonino Longo, commerciante di formaggi.
Ucciso con 4 colpi di pistola Antonino Longo, commerciante di formaggi di Nicolosi (Ct). Fonte: centroimpastato.it
-
25 Giugno 1995 Reggio Calabria. Ucciso Peter Iwule Onyedeke, nigeriano di 33 anni, studente di architettura
Anche l’africano Peter Iwule Onyedeke è una vittima della ‘ndrangheta. Nigeriano di 33 anni, studente di Architettura, è stato assassinato inspiegabilmente il 25 giugno 1995 a Reggio Calabria. Per arrotondare le misere entrate (dava una mano in un mobilificio della periferia), faceva il parcheggiatore abusivo. Quella notte stava nello spiazzo di fronte ad una discoteca del quartiere Gallico Marina. Chiedere dei soldi ad uno ‘ndranghetista è inopportuno, se poi a farlo è un africano si tratta di un’offesa. Piovono sei colpi di pistola calibro 45, tutti al torace, poi la fuga a bordo di un’auto rubata dei soliti ignoti che nessuno ha visto. Peter era sposato e aveva due figli…
-
17 Maggio 1995 Torre Annunziata (NA). Il commerciante Andrea Marchese, 49 anni, resta ucciso durante una rapina.
Il 17 maggio 1995 Andrea Marchese, 49 anni, resta ucciso durante una rapina nel suo deposito di arredi per bagno, a Torre Annunziata (NA), in via Roma; un’impresa considerata tra le più fiorenti del settore nella provincia napoletana. Due persone, col volto coperto da calzamaglie, irruppero nel centro all’ingrosso semideserto; uno dei malviventi gli puntò contro una pistola semiautomatica 7,65 e gli chiese di aprire la cassaforte. Andrea Marchese, secondo la ricostruzione della polizia, si sarebbe alzato per mostrare che nel forziere non c’era una lira, ma il gesto repentino gli è costato la vita. Il rapinatore armato gli esplose contro tre colpi ferendolo mortalmente al volto e alla tempia.…
-
31 Marzo 1995 Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia
Francesco Marcone, un onesto funzionario pubblico, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia, amante delle regole, fu assassinato il 31 marzo del 1995 a Foggia a colpi di pistola perché non aveva voluto chiudere un occhio (o forse entrambi gli occhi) su certe cose che nel suo ufficio non andavano. Francesco Marcone era diventato un ostacolo, mentre altri non si facevano scrupoli di chiudere gli occhi per quieto vivere. Dicevano che a Foggia, certo, c’era un po’ di malavita. Dicevano che la città cresceva con “l’economia del mattone”. Non dicevano che in quel modello di sviluppo la speculazione edilizia era impastata di mafia. Anzi, escludevano la presenza della mafia in Capitanata.…