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16 Settembre 1990 Casoria. Assassinato Andrea Esposito, bambino di 12 anni. Era il testimone di un agguato nel bar dove lavorava come garzone da tre mesi. Nell’agguato viene ucciso anche il barista Sergio Esposito, 32 anni, (omonimo).
Andrea Esposito e Sergio EspositoHa visto cadere ai suoi piedi il cassiere e il barista, colpiti da una gragnuola di proiettili. Quando si è accorto di essere diventato un testimone scomodo Andrea Esposito, 12 anni, garzone del bar all’interno del mercato ortofrutticolo di Casoria, ha tentato di rifugiarsi dietro il bancone, rannicchiandosi sulla pedana di legno. Ma non ce l’ha fatta: il killer, con ferocia bestiale, lo ha raggiunto e giustiziato» con un colpo di pistola alla testa. Nell’agguato viene ucciso anche il barista Sergio Esposito, 32 anni, (omonimo). (da archiviostorico.unita.it ) Fonte: Dal libro I boss della camorra di Bruno De Stefano Articolo del 16 Settembre 1990…
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15 Settembre 1990 Bresso (MI). Restano uccisi Piero Carpita, portinaio di 45 anni seduto ad un bar, e Luigi Recalcati, 70 anni pensionato che stava passando in bicicletta. Vittime innocenti in un regolamento di conti.
Il 15 settembre del 1990 a Bresso, periferia nord di Milano, Piero Carpita, 46 anni, sposato e due bambine piccole, al bar con amici era andato a comprarsi delle sigarette, e Luigi Recalcati, un pensionato di 70 anni che in bicicletta stava andando a trovare dei parenti, restarono uccisi in una guerra di mafia tra due clan contrapposti della ‘ndrangheta lombarda. Una guerra che in tre mesi fece 25 morti. Articolo del 16 Settembre 1990 da ricerca.repubblica.it MILANO, ‘BATTAGLIA’ TRA BANDE RIVALI UCCISI DUE PASSANTI di Luca Fazzo MILANO – Morire ammazzati alle tre di un sabato pomeriggio, senza altra ragione che la violenza cieca di due…
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14 Settembre 1990 Casola di Napoli. Ucciso Paolo Longobardi, bambino di 8 anni.
Paolo Longobardi aveva solo otto anni e l’unica sua colpa era di essere figlio di un uomo forse affiliato o solo un conoscente di un affiliato ad un clan camorristico contrapposto ad un altro. Una lotta cruenta di cui il piccolo Paolo è la cinquantasettesima vittima in meno di due anni. È accaduto a Casola di Napoli il 14 settembre del 1990. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Un agguato in cui il piccolo Paolo e suo padre Antonio Longobardi, un netturbino di 36 anni, vengono massacrati con quattro colpi di fucile automatico da caccia: ecco la causa della cinquantaseiesima e cinquantasettesima vittima in meno di due anni della guerra tra…
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14 Settembre 1990 Foggia. Ucciso Nicola Ciuffreda, imprenditore edile di 53 anni. Vittima del racket.
Nicola Ciuffreda, imprenditore edile di 53 anni fu ucciso a Foggia il 14 settembre del 1990. Una punizione esemplare per essersi rifiutato di pagare il racket delle estorsioni. Il primo ucciso dopo quattro imprenditori che negli ultimi mesi erano stati “avvertiti” con gambizzazioni ed ordigni nei negozi, programmati per esplodere durante l’orario di chiusura. “Dietro l’escalation di violenza (questo è il quarto omicidio in meno di un mese) c’è senz’altro la saldatura fra malavita locale e criminalità di zone limitrofe, quel miscuglio esplosivo che ha fatto definire la Puglia una «regione ragionevolmente a rischio» dall’alto commissario Sica.” (La Stampa del 15 settembre 1990). Articolo di La Repubblica…
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9 Settembre 1990 Bovalino Sup. (RC). Muore dopo 13 ore di agonia Antonino Marino, 33 anni, brigadiere dei Carabinieri; ferita la moglie incinta ed il figlio di due anni.
Antonino Marino era il Comandante della caserma di Platì. Fu ucciso ucciso durante una festa patronale a Bovalino Superiore, il 9 settembre 1990. Profondo conoscitore della criminalità organizzata della Locride, aveva svolto varie indagini sui traffici illeciti e sui sequestri di persona che in quegli anni rappresentavano una delle principali attività criminali della ‘ndrangheta, contribuendo ad assicurare alla giustizia diversi boss. Marino da un po’ di tempo era stato trasferito a San Ferdinando di Rosarno, in quanto aveva sposato una donna della Locride e il regolamento dell’Arma imponeva tale cambio di luogo. Era ritornato nella zona jonica calabrese per assistere ai festeggiamenti in onore dell’Immacolata. La sera dell’8 settembre si…
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7 Settembre 1990 Palermiti (CZ). Uccise Elisabetta Gagliardi, bambina di 9 anni, e la mamma Maria Marcella, 47 anni. Non avevano trovato chi cercavano.
Maria Marcella aveva 47 anni, venne uccisa insieme alla figlia Elisabetta Gagliardi, bambina di appena 9 anni a Palermiti (CZ) il 7 Settembre del 1990. Maria Marcella e Elisa erano rispettivamente moglie e figlia di Mario Gagliardi, un pluripregiudicato per rapina che da qualche tempo aveva lasciato la piazza milanese ed era tornato in Calabria dove si occupava di movimento-terra. (Liberanet.org) Articolo di La Repubblica dell’8 Settembre 1990 TERRORE IN CALABRIA MADRE E FIGLIA UCCISE CON 23 COLPI DI PISTOLA di Sergi Pantaleone PALERMITI La bambina è distesa sul pavimento. Darebbe l’ impressione di giocare o di dormire se non fosse per quel rivolo di sangue che le…
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4 Settembre 1990 Calanna (RC). Ucciso Angelo Versaci, vigile urbano di 43 anni.
[…] Un vigile urbano viene ammazzato anche a Calanna, un piccolo comune aspromontano a due passi dalla città di Reggio Calabria. È la sera del 4 settembre 1990 e Angelo Versaci, quarantatre anni, dopo avere passato il pomeriggio con la moglie Annamaria Catalano, dipendente dell’ufficio postale, torna in paese. Ha voglia di spensieratezza, va al bar dove ci sono gli amici. Gioca al biliardo, poi ne approfitta per una partita a carte come spesso si fa nei paesi. All’ora di cena torna verso casa. suona il citofono, Annamaria gli risponde, va ad aprire. Proprio in quel momento un killer si avvicina e gli spara contro tre colpi di fucile: uno…
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1 Settembre 1990 Reggio Calabria. Ucciso Domenico Catalano, 16 anni, perché scambiato per un altro.
Domenico Catalano fu ucciso il 1 settembre 1990 a Reggio Calabria, aveva appena sedici anni, residente a Roma, era a Reggio per le vacanze presso la casa di origine dei genitori. Nessuna “vicinanza pericolosa”, nessun legame “ambiguo”, morì per un tragico errore. Gli incaricati di segnalare il suo passaggio credettero di individuare in lui la vittima designata perché la sorte decise che quella sera entrambi dovessero indossare una maglia a righe e dovessero circolare su un ciclomotore. Articolo del 2 Settembre 1990 da ricerca.repubblica.it SPARATORIA A REGGIO MUORE UN RAGAZZO REGGIO CALABRIA Un ragazzo di 16 anni, Domenico Catalano, è stato ucciso ieri sera in una…
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30 Agosto 1990 Trentola Ducenta (CE) Ucciso Tobia Andreozzi, per il solo fatto di trovarsi in compagnia del vero obiettivo dei sicari.
Tobia Andreozzi perde la vita in un agguato camorristico il 30 agosto 1990 a Trentola Ducenta. Andreozzi, di professione ragioniere, si trova in compagnia di Francesco di Chiara, suo datore di lavoro, vero obiettivo dei killer, quando giungono i sicari. Gli assassini sparano una raffica di colpi che raggiungono i due uomini, uccidendoli: di Chiara viene raggiunto da 15 colpi di pistola e non viene risparmiato Andreozzi, pur se estraneo ai fatti. Secondo quanto appreso, il duplice omicidio è maturato nell’ambiente del clan dei casalesi. Dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia è emerso che l’ordine di uccidere è stato decretato da Antonio Bardellino e da Francesco Bidognetti. Nel novembre…
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6 Agosto 1990 Ercolano (NA). Ucciso Francesco Oliviero “mentre faceva due passi sotto casa” da un proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra due clan avversi.
Il 6 agosto 1990 è stato ucciso per errore Francesco Oliviero, raggiunto alla nuca, mentre faceva due passi sotto casa, da un proiettile esploso nel corso di una sparatoria tra due clan avversi di Ercolano. Oliviero, un manovale senza precedenti penali, invalido civile, è stato spettatore di uno scontro tra il pregiudicato Michele Beato, che era a bordo di una moto, ed alcuni sconosciuti che si trovavano su un’ auto. Oliviero è stato ucciso da un proiettile calibro 7.65. (Fond. Pol.i.s.) Documento Tratto dal bellissimo lavoro “Un nome, una storia” eseguito, per Libera nel 2009, da alcune classi della S.M.S. Michelangelo di Napoli: Un nome, una storia…