• 18 Luglio 1990 San Leone (AG). Ucciso Giuseppe Tragna, ex direttore Banca PopolareSant’Angelo (AG).

    Giuseppe Tragna, 49 anni, sposato e padre di tre figli, direttore dell’Agenzia 2 della Banca Popolare Sant’Angelo di Agrigento, venne assassinato in un agguato mafioso il 18 luglio 1990 in via Gela a San Leone, davanti alla propria abitazione, con due colpi di pistola. Gli inquirenti hanno analizzato a fondo la pista legata all’attività professionale di Tragna. Pare che il bancario, ritenuto un incorruttibile funzionario della Sant’Angelo, avesse scoperto un traffico di denaro illecito da parte di alcuni esponenti di Cosa Nostra.       Articolo del 29 Novembre 1999 da akragas.net Televideo Agrigento Omicidio Tragna: 3 arresti. Due ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Tribunale di Palermo,…

  • 13 Luglio 1990 Ardore (RC). Raffaella Scordo, insegnante di 39 anni, resiste ad un tentativo di rapimento e viene uccisa a martellate.

    Raffaella Scordo, insegnante di 39 anni, fu vittima di un tentato sequestro nella notte tra il 12 ed il 13 luglio nel giardino della propria abitazione di Ardore (Reggio Calabria). Stava rincasando, dopo una passeggiata, insieme al marito, Franco Polito, 49 anni, e ai due figli, Maria Antonietta ed Antonio, 16 e 13 anni. La donna reagì all’aggressione, fu colpita alla testa con un corpo contundente, forse il calcio di una pistola. Arrivò all’ospedale già in coma. Morì il 31 luglio, senza aver ripreso conoscenza.         Articolo di La Stampa del 14 Luglio 1990 Resiste ai rapitori, massacrata a martellale di Enzo Laganà La famiglia tornava a…

  • 11 Luglio 1990 Mondragone (CE). Scompare Antonio Nugnes, imprenditore agricolo e assessore al comune.

    Il giorno 11 luglio 1990 è brutalmente assassinato il vicesindaco Dc di Mondragone Antonio Nugnes. Il clan dei “Chiuovi”, cosca che aderisce al cartello dei “casalesi”, ha intenzione di gestire i suoi appalti ed in particolare intende divenire socio in una sua clinica, allora in costruzione all'”Incaldana” nei pressi di Mondragone. Ma Nugnes non è disposto a cedere. Per questo motivo rappresenta, per la camorra, un ostacolo, un pericolo da eliminare. Solo nel 2003 le rivelazioni dei pentiti, a partire dal capoclan La Torre, fatte emergere dalle indagini del pm Raffaele Cantone, permettono di ricostruire i fatti. Giacomo Diana, prestanome e consigliere, scelto da La Torre per entrare nella clinica…

  • 4 Luglio 1990 Strongoli (KR). Resta ucciso in una sparatoria, il giovane Arturo Caputo, 16 anni, mentre era in pizzeria con gli amici.

    Sembra che il destino si accanisca coi sedicenni in quel 1990. Il 4 luglio è il giorno della semifinale Inghilterra-Germania e a Strongoli, nell’alto Cotronese, la pizzeria è piena di gente. Sul grande televisore piazzato a un lato della sala vanno in onda le prodesse di “Gazza” Gascoigne, inutili contro gli imbattibili tedeschi. Arturo Caputo mangia una pizza con gli amici e beve tranquillamente una birra. Il killer comincia a sparare appena messo piede nel locale. Ha un grosso fucile a pompa, e lo fa vibrare a ripetizione. Sei colpi per uccidere il bersaglio, il pregiudicato Salvatore Scalise. Si gettano tutti a terra, per scampare il pericolo e per non…

  • 4 Luglio 1990 La Seconda strage di Porto Empedocle. Restarono uccisi, Giuseppe Marnalo e Stefano Volpe, vittime innocenti.

    Seconda strage di Porto Empedocle. Era il luglio del 1990. I killer stiddari arrivati a Gela dovevano lavare col sangue la morte dei Grassonelli assassinati nel settembre del 1986 (prima strage). I colpi di mitra spezzarono però anche la vita di due ragazzi che erano dentro quella maledetta officina, non per fatti di mafia. Giuseppe Marnalo era un operio. Per la verità era legato a Sergio Vecchia (l’obiettivo dei killer) da un rapporto di parentela, essendone il cognato. Ma in quel posto era andato per fare compagnia all’altro cognato, Calogero Palumbo, rimasto ferito. Stefano Volpe, invece, era il figlio del titolare dell’officina dove si consumò la strage. Era lì per…

  • 2 Luglio 1990 Milazzo. Ucciso Giuseppe Sottile, 13 anni. Vittima innocente di un regolamento di conti.

    Giuseppe Sottile, un ragazzino di 13 anni, aveva appena trascorso, in paese, una serata serena con la propria famiglia, il papà, la mamma e le due sorelline, quando un commando, appostato davanti alla loro abitazione, al loro rientro, ha aperto il fuoco senza pietà. Il padre ha tentato di proteggerlo con il proprio corpo ma una pallottola lo ha colpito al petto e quando è arrivato in ospedale ormai non c’era più nulla da fare. Il padre, anche se gravemente ferito, si è salvato.       Fonte:  archiviolastampa.it Articolo del 3 luglio 1990 Ucciso a tredici anni dalla mafia Ma l’obiettivo dell’agguato era il padre, solo ferito di Nino…

  • 26 Giugno 1990 San Lorenzo (RC). Ucciso Antonino Pontari, assessore del comune. Si era rifiutato di presentare le dimissioni impostegli dal clan

    Antonino Pontari, 42 anni, assessore socialista all’urbanistica al Comune di San Lorenzo (Rc), responsabile dell’ufficio tecnico dell’ospedale “Morelli” di Reggio Calabria, fu assassinato con quattro colpi calibro 9 alla testa, perché si era rifiutato di dare le dimissioni imposte dal clan. L’agguato avvenne il 26 giugno del 1990 lungo la superstrada ionica, nei pressi dell’aeroporto “Tito Minniti”, dove Antonino Pontari, a bordo della sua Bmw, era fermo a un semaforo. A sparare, un killer a bordo di una moto, guidata da un complice. Secondo il racconto di alcuni pentiti, l’omicidio di Pontari avvenne su mandato del boss di San Lorenzo Domenico Paviglianiti, che però fu assolto in appello. A sparare sarebbe…

  • 25 Giugno 1990 Siculiana (AG). Restano uccisi Giuseppe Bunone e Marco Bonsignore, due ragazzi seduti a mangiare una pizza, in una incursione contro uno stiddaro, scampato all’agguato.

    Il 25 giugno del 1990 un commando fece irruzione in una pizzeria di Siculiana. Dentro c’era Gaspare Mallia, uno della Stidda. Era lui l’obiettivo dei killer, ma non riuscirono a scalfirlo. I proiettili, invece, raggiungono due ragazzi seduti a mangiare una pizza. Uno si chiamava Marco Bonsignore di Siculiana: un ragazzo buono e semplice che per trovare un lavoro aveva lasciato la casa dei genitori per stabilirsi all’estero. Era appena tornato per le vacanze estive. L’altra vittima era di Porto Empedocle: Giuseppe Bunone, un operaio. Ecco la ricostruzione dell’agguato attraverso le carte processuali. Intorno alle ore 16,40 circa, una moto di grossa cilindrata, con a bordo due persone, si ferma…

  • 11 Giugno 1990 Grotteria (RC). Ammazzati in un agguato gli imprenditori edili Nicodemo Panetta, di 37 anni, e Nicodemo Raschellà, di 41 anni. Vittime del racket.

    11 Giugno 1990 Grotteria (RC). Ammazzati in un agguato gli imprenditori edili Nicodemo Panetta, di 37 anni, e Nicodemo Raschellà, di 41 anni. “Aveva osato accusare e lo chiamavano cadavere ambulante: sfidare le cosche, o più semplicemente difendersi dalla ‘ndrangheta facendo nome e cognome di chi ti tartassa, da queste parti significa sottoscrivere la propria condanna a morte. Nicodemo Panetta, 37 anni, piccolo imprenditore edile di Grotteria, un paesino della locride, lo sapeva e viveva nell’incubo, viaggiando su un’auto blindata (la sua bara da vivo, diceva) e facendosi vedere poco in luoghi esposti. Dei soprusi non ne poteva più. Anni fa gli avevano fatto saltare i mezzi della propria impresa,…

  • 18 Maggio 1990 Napoli. Ucciso Nunzio Pandolfi, bambino di due anni, mentre era in braccio al padre vero obiettivo dell’agguato.

    Il 18 maggio 1990, nel Rione Sanità di Napoli, si consuma il terribile omicidio di Nunzio Pandolfi, di solo 2 anni. Il bambino è in braccio al padre, Gennaro Pandolfi, anni 29, quando i killer fanno irruzione nella loro abitazione uccidendolo con colpi di arma da fuoco alla testa. L’obiettivo dell’agguato è Luigi Giuliano, boss di Forcella che pure resta ucciso. Il padre di Nunzio, Gennaro, secondo le indagini è autista dei Giuliano e la sua uccisione sarebbe stata necessaria per pareggiare i conti nella faida con i superboss di Secondigliano. Il 9 giugno 2009 l’ultima sentenza per la V Corte di Assise di Napoli che condanna all’ergastolo Luigi Giuda,…