• 29 Febbraio 1988 Paceco (TP). Giustiziato Rosario Cusumano, 16 anni, garzone in un panificio. Non aveva rispettato la legge dell’omertà.

    Rosario Cusumano, 16 anni appena, è stato giustiziato per qualcosa che non avrebbe mai dovuto sapere. Un testimone da eliminare, che era venuto a conoscenza e forse aveva anche svelato un terribile segreto. E tanto più pericoloso perché era un ragazzo pulito, del tutto estraneo agli affari più cupi e sotterranei del suo paese. Faceva il garzone in un panificio a Paceco, alle porte di Trapani, zona ad alta intensità di mafia. Lo hanno eliminato con una tempesta di colpi sparati con fucile e pistole, con quella pallottola esplosa dritta in gola, proprio mentre si stava recando a lavoro: alle cinque del mattino, in una viuzza a quell’ora deserta ma…

  • 12 Febbraio 1988 Cittanova (RC) Ucciso da un coetaneo Francesco Megna, 14 anni.

    12 febbraio 1988 Cittanova (RC) – Francesco Megna di 14 anni. “Francesco non ha nulla a che fare con la ‘ndrangheta, la famiglia ha un bar in paese, frequenta il primo anno dell’istituto per geometri. Durante una festa di carnevale litiga con un coetaneo forse per uno scherzo di troppo. Si danno appuntamento “fuori” per risolvere la questione “magari con una sana scazzottata tra adolescenti”. Ma l’altro non la pensa così e si presenta all’appuntamento armato di pistola e lo colpisce al torace. “La cultura della faida è difficile da cancellare”. Accade un fatto straordinario: sono i ragazzi che hanno assistito al litigio a parlare, a “tradire” il loro coetaneo.…

  • 30 Gennaio 1988 Taranto. Giulio Capilli, 28 anni, pubblicitario, ucciso in una sparatoria fra clan mentre passeggiava con la fidanzata.

    Il 30 gennaio 1988, a Taranto, Giulio Capilli, 28 anni, procacciatore di pubblicità per conto di un’emittente televisiva locale era uscito di casa in compagnia della fidanzata quando fu centrato da un proiettile che gli recise un’arteria. Cadde sussurrando: «Maledetti», poi perse conoscenza. La vittima predestinata era un pregiudicato. Il killer è stato condannato a 14 anni di carcere. Un delitto punito, caso fortunato. (tratto da La Stampa)       Fonte: La Stampa articolo del 24 Aprile 1990 […] Il trenta gennaio dell’88, in pieno centro cittadino, venne ucciso Giulio Capilli, 28 anni, colpito da una pallottola destinata a un pregiudicato.   Fonte: La Stampa articolo del 30 Dicembre…

  • 22 Gennaio 1988 Catania. Ucciso Angelo Randelli, un operaio di 31 anni. Vendetta Trasversale contro il fratello Pietro, collaboratore di giustizia.

    A Catania, il 22 gennaio del 1980, i sicari delle cosche hanno assassinato Angelo Randelli, 31 anni, operaio. Sposato, un bambino di 6 anni, incensurato, Angelo ha pagato con la vita la colpa, di essere fratello di Pietro, uno dei pentiti del clan dei catanesi, reo confesso di quattro omicidi.   Articolo da La Stampa del 23 Gennaio 1988 Ucciso il fratello d’un pentito di Claudio Giacchino A Catania, vendetta trasversale della mafia processata alle Vallette La settima vittima innocente caduta sotto i colpi dei sicari è Angelo Randelli – Si ripropone la necessità di proteggere meglio i familiari di chi collabora con la giustizia Altro sangue Innocente sul maxiprocesso…

  • 14 Gennaio 1988 Palermo, Ucciso Natale Mondo, 36 anni, Assistente Capo della Polizia di Stato Questura di Trapani.

    Natale Mondo (36 anni), Assistente Capo della Polizia di Stato Questura di Trapani Venne ucciso il 14 Gennaio 1988 a Palermo, dinanzi al negozio della moglie. L’Assistente Capo Mondo aveva fatto parte della Squadra Mobile di Palermo, diretta dal vicequestore Ninni Cassarà, con il quale aveva partecipato a molte operazioni infiltrandosi anche all’interno delle cosche mafiose. Sfuggito all’attentato del 6 Agosto 1985, costato la vita al dottor Cassarà e all’agente Roberto Antiochia, era stato accusato da un “pentito” di essere corrotto e al soldo della mafia. Per questo l’Assistente Capo Mondo venne arrestato ed incarcerato. Fu salvato dalla vedova del vicequestore Cassarà e da altri colleghi i quali testimoniarono che…

  • 12 Gennaio 1988 Palermo. Ucciso Giuseppe Insalaco, ex sindaco della città.

    “Il 12 gennaio 1988 a Palermo venne ucciso Giuseppe Insalaco da numerosi colpi di pistola mentre si trovava in macchina, sotto casa sua. Giuseppe Insalaco era stato sindaco di Palermo per soli 3 mesi: dall’aprile al luglio 1984. Poi, rimase sempre più solo: continuava infatti a denunciare le indebite ingerenze di Cosa nostra nella vita politica cittadina. Il 3 ottobre del 1984, fu ascoltato dalla commissione antimafia: precisò di non essere un democristiano pentito ma di avere il dovere di parlare “dei perversi giochi che mi hanno costretto alle dimissioni dopo appena tre mesi”. Dopo la sua morte fu trovato un memoriale in cui Insalaco accusava diversi esponenti della DC…

  • 5 Gennaio 1988, a Laureana di Borrello (RC) assassinato Nicola Pititto, insegnante

    5 Gennaio 1988, a Laureana di Borrello (RC) assassinato Nicola Pititto, insegna agraria all’Istituto Tecnico di Palmi. Ha 44 anni, sposato con due figli di undici e sei anni. Gli sparano due colpi di fucile davanti alla sua abitazione. Il suo è un omicidio senza una spiegazione apparente. Le indagini guardano alla pista passionale o anche a una vicenda legata alle estorsioni: la moglie di Nicola Pititto è parente diretta di uno dei più importanti negozianti di mobili della Piana di Gioia Tauro.   Fonte: “Dimenticati” di Danilo Chirico e Alessio Magro          

  • 20 Dicembre 1987 Torre del Greco (NA). Muore Aniello Giordano, sottufficiale della polizia in pensione, ferito il 17 da due estorsori mentre era a fare acquisti in un mobilificio.

    Aniello Giordano, sottoufficiale della polizia in pensione, il 17 dicembre 1987 si trova coinvolto in una sparatoria di Camorra all’interno del mobilificio “2P” di Torre del Greco. Aniello si trovava lì per acquistare un salotto per il figlio, sposatosi da poco, quando due uomini armati fanno irruzione nel locale. Un terzo rimane all’esterno di vedetta. Pochi attimi e i malviventi aprono il fuoco. L’obiettivo dell’agguato sarebbe dovuto essere il titolare del mobilificio, Pasquale Polese, 33 anni, bersaglio dei clan per la sua scelta di non pagare il pizzo. Il titolare, il cognato di questi, Ciro Izzo, di 36 anni, un dipendente, il 48enne Giuseppe Russo, rimarranno feriti dalle pallottole esplose.…

  • 4 Dicembre 1987 Castel Morrone (CE) Uccisi i Carabinieri Carmelo Ganci e Luciano Pignatelli.

    Il giorno 4 dicembre 1987 i carabinieri Carmelo Ganci (di Siracusa) e Luciano Pignatelli (di Giovinazzo – BA), entrambi liberi dal servizio e in abiti civili, sono brutalmente uccisi da alcuni rapinatori. I due, avuta notizia che si stava consumando una rapina ai danni di un bar di Castel Morrone (Ce), si mettono, con la propria autovettura, all’inseguimento dei rapinatori. Ad un incrocio i banditi aprirono il fuoco contro i Carabinieri con un fucile ed alcune pistole. Pignatelli, che è alla guida, è raggiunto da uno dei proiettili e la macchina finisce fuori strada, ribaltandosi in una scarpata. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Mauriello, Basco, Spierto e Maisto  (questi i nomi…

  • 21 Novembre 1987 Catania. Ucciso Gaetano Miano, panettiere di 29 anni. Era colpevole di essere il fratello di pentiti.

    Gaetano Miano, panettiere di Catania, aveva 29 anni e l’unica colpa di essere il fratello di pentiti. “Era incensurato e non aveva mai avuto a che fare con le cosche. Gestiva un panificio in via Vittorio Emanuele, nel centro storico della città. Una vita tranquilla, ordinata, scandita dalle levatacce per andare ad aprire il forno. Proprio di questa routine hanno approfittato gli assassini che lo hanno atteso sotto casa, in via Acquedotto Greco, alle sei, in un’alba gelida e piovosa, i killer hanno agito indisturbati, senza che nessuno li vedesse. Contro Gaetano Miano sono stati sparati sette colpi di calibro 38. Raggiunto dai primi proiettili, l’uomo ha cercato scampo in…