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15 gennaio 1986 San Giuseppe Jato (Pa). Giovanni Giordano, viene rapito, strangolato e poi sciolto nell’acido, perché conosceva il nascondiglio di un boss latitante.
Giovanni Giordano “Era un modesto lavoratore che andò incontro ad una fine tragica: fu dapprima strangolato e poi sciolto nell’acido. Scomparve a San Giuseppe Jato (Pa) il 15 gennaio 1986. Negli anni successivi, dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia è emerso che Giordano avrebbe visto, per puro caso, il luogo dove si nascondeva un boss della mafia latitante. Per il solo sospetto che avesse rivelato ai carabinieri il luogo della latitanza fu rapito, torturato e sciolto nell’acido.” Fonte: Memoria Nomi e storie delle vittime innocenti delle mafie Ed. Abele 2015 Il libro realizzato da Libera – Associazioni, nomi, e numeri contro le mafie, è curato da Marcello Cozzi, Riccardo Christian…
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12 Dicembre 1985 Villafranca Tirrena (ME). Uccisa Graziella Campagna, 17 anni, “aveva visto ciò che non doveva vedere”
Graziella Campagna, 17 anni, commessa in una lavanderia di Villafranca Tirrena (ME), scomparsa il 12 dicembre 1985, fu trovata uccisa, due giorni dopo, con cinque colpi di fucile in volto in uno spiazzo dei colli Sarrizzo, nei Peloritani, dopo essere stata sequestrata alla fermata dell’autobus che da Villafranca l’avrebbe riportata a Saponara, dove risiedeva. La sua condanna a morte è stata aver trovato nella tasca di un soprabito, di un cliente conosciuto come ing. Cannata, un’agendina fitta di nomi e di numeri telefonici. Quel documento apparteneva in realtà al mafioso latitante Gerlando Alberti junior, 40 anni, che, con il suo luogotenente, Giovanni Sutera di 28 anni, che si spacciava per…
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29 Novembre 1985 Isola Delle Femmine (PA). Ucciso Antonio Enrico Monteleone, Brigadiere dei Carabinieri
“Il Brigadiere Antonio Enrico Monteleone accorre, insieme ad un altro militare dell’Arma, presso un ufficio postale dove è in corso una rapina. Tre malviventi stanno tentando la fuga facendosi scudo con i civili. Di fronte ai rapinatori il brigadiere si rifiuta di consegnare l’arma in dotazione, nonostante sia impossibilitato ad utilizzarla per non nuocere agli ostaggi. Seppure “disarmato”, Monteleone si scaglia contro i tre, ingaggiando una violenta colluttazione durante la quale, raggiunto da un colpo di pistola, rimane ferito mortalmente.” Nota da: Mediterraneo on line Fonte ancispettoratosicilia.it BRIGADIERE ANTONIO ENRICO MONTELEONE nato a Palermo il 06/01/1951 e deceduto a Palermo il 29/11/1985 Medaglia d’oro al valor Militare…
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25 Novembre 1985 Palermo. Persero la vita Biagio Siciliano e Maria Giuditta Milella, alunni del Liceo Meli, falciati da una macchina della scorta dei magistrati Borsellino e Guarnotta, mentre attendevano l’autobus in via Libertà. 23 furono i feriti.
Per Biagio Siciliano, 15 anni, e Giuditta Milella, 16 anni, studenti del Liceo Meli di Palermo il 25 novembre del 1985 fu l’ultimo giorno di scuola. Una macchina di scorta che accompagnava i giudici Guarnotta e Borsellino piombò sulla fermata del liceo Meli a piazza Croci, sui ragazzi assiepati in attesa dell’autobus che li portasse a casa, alla fine delle lezioni. Ci furono 23 feriti ma i due studenti furono sfortunati. Biagio Siciliano morì subito. Giuditta Milella spirò l’1 dicembre successivo. Articolo di La Stampa del 26 Novembre 1985 Auto falcia la folla un morto e 23 feriti PALERMO — Un’auto dei carabinieri di scorta all’«Alfetta» blindata con…
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23 Settembre 1985 Vomero (NA). Ucciso Giancarlo Siani, cronista del “Mattino”, che aveva raccontato, con estrema cura e abilità, le guerre tra i clan camorristici.
Giancarlo Siani, 26 anni, giornalista del Mattino, fu assassinato dalla camorra il 23 settembre 1985 perché, attento e rigoroso nel suo lavoro, era deciso a conoscere fino in fondo il mondo della camorra e a portare alla luce ciò che di ignoto si nascondeva al suo interno e con i suoi articoli dava molto fastidio alle famiglie mafiose. Erano almeno in due gli assassini che gli spararono mentre era seduto nell’auto sotto casa, in Piazza Leonardo-Villa Majo nel quartiere Vomero di Napoli. Fu colpito 10 volte in testa da armi da fuoco 7.65mm. Per chiarire i motivi che ne determinarono la morte e identificare mandanti ed esecutori materiali furono necessari…
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6 Agosto 1985 Palermo. Uccisi il commissario Antonino (Ninni) Cassarà e Roberto Antiochia, agente che gli stava facendo volontariamente da scorta.
Antonino (Ninni) Cassarà fu ucciso insieme al collega Roberto Antiochia il 6 Agosto 1985 in un agguato mafioso in viale Croce Rossa a Palermo. Ninni Cassarà era il vicedirigente della Squadra mobile di Palermo ed era riconosciuto come uno dei migliori investigatori della Polizia del capoluogo siciliano. Aveva guidato insieme ai colleghi americani l’operazione denominata “Pizza Connection” che aveva portato all’arresto di decine di mafiosi tra Italia e Stati Uniti e guidato molte operazioni contro la mafia, insieme al suo amico e stretto collaboratore Beppe Montana ( assassinato dalla mafia il 28 Luglio ), sotto il coordinamento del pool antimafia della procura di Palermo. Intorno alle 14,30 del 6 Agosto…
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28 Luglio 1985 Porticello (PA) . Assassinato il commissario Giuseppe (Beppe) Montana
Giuseppe Montana, meglio conosciuto come Beppe Montana 34 anni, commissario della squadra mobile di Palermo ucciso dalla mafia. Venne ucciso il 28 Luglio 1985 a Porticello (PA) da due killer della mafia. Il commissario Montana era il dirigente della Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo. Investigatore tenace e deciso. Amico e stretto collaboratore del vice questore Antonino “Ninni” Cassarà aveva diretto le operazioni che avevano portato agli arresti di molti boss mafiosi. Nell’ultima irruzione, avvenuta il 24 Luglio a Bonfornello (PA), il commissario Beppe Montana aveva arrestato un boss latitante e altri due importanti mafiosi, oltre a sette “gregari”. La vendetta della mafia scattò quattro giorni dopo, mentre il…
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8 luglio 1985 Reggio Calabria. Gianluca Canonico, bambino di 10 anni, muore dopo cinque giorni di agonia, unica vittima di uno scontro a fuoco tra bande
Gianluca Canonico, fu ucciso davanti casa da un proiettile vagante esploso nel corso di una sparatoria avvenuta in via Fratelli Spagnolo al Rione Pescatori. Gianluca, aveva solo 10 anni, quando, la sera del 3 luglio 1985, rimase gravemente ferito. Trasportato in ospedale in stato di coma per la grave ferita alla testa, morì dopo cinque giorni. Articolo del 5 Luglio 1985 da ricerca.repubblica.it SPARATORIA FRA TEPPISTI UN BAMBINO IN FIN DI VITA di Pantaleone Sergi REGGIO CALABRIA – ” terribile morire così, a dieci anni”: il professor Giuseppe Caminiti, primario del Centro di Rianimazione degli Ospedali Riuniti di Reggio, ne ha viste tante di morti atroci…
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26 Giugno 1985 Casapesenna (CE). Ucciso dalla camorra Mario Diana, imprenditore di 49 anni. Volevano impadronirsi della sua azienda.
Mario Diana, imprenditore 49enne del settore trasporti, viene ucciso con due colpi di fucile la mattina del 26 giugno 1985 a Casapesenna. Mario si trova fuori dal bar “Oreste” quando due uomini gli si avvicinano e, dopo averlo chiamato per nome, gli sparano contro. L’uomo è raggiunto da un primo colpo di fucile al torace: poi uno dei due killer gli si avvicina e gli spara un colpo alla tempia. Mario muore sul colpo; lascia la moglie Antonietta e 4 figli. Solo vent’anni dopo si è riusciti a dare un nome ai colpevoli di questo efferato omicidio: si tratta di Giuseppe Quadrano, già in carcere per l’uccisione di Don Peppe…
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14 Giugno 1985 Avola (SR). Ucciso l’imprenditore Giuseppe Spada, 47 anni
Giuseppe Spada, 47 anni, imprenditore. Giuseppe Spada, titolare di una piccola azienda di agrumi, sposato, 3 figli, ucciso al volante della sua Regata con 3 colpi di pistola da un killer che apre il fuoco dal sellino di una moto guidata da un complice. fonte: iononvidimentico A Giuseppe Spada è dedicata l’associazione antiracket di Avola: Associazione Vittime della Mafia e della Criminalità Giuseppe Spada