• 25 Dicembre 1981 Bagheria (PA). Resta ucciso Onofrio Valvola, un pensionato, durante un raid tra clan mafiosi contrapposti.

    Onofrio Valvola, un pensionato di 62 anni fu ucciso sulla porta di casa il 25 dicembre del 1981 a Bagheria (PA), in quella che viene ricordata come Strage di Natale. Un commando di killer composto dai quattro uomini armati di mitra e pistole calibro 38, trucidò due appartenenti alla cosca rivale: Biagio Pitarresi e Giovanni Di Peri. Onofrio Valvola, involontario testimone, fu una delle vittime innocenti della seconda guerra di mafia, iniziata agli inizi degli anni ’80 e conclusasi nel 1983 in cui furono commessi oltre 1000 omicidi.       Fonte:  archivio.unita.news  Articolo del 27 dicembre 1981 Natale di sangue a Bagheria e Amantea Con lupara e pistola dalle…

  • 2 Dicembre 1981 Fasano (BR). Muore Palmina Martinelli, 14 anni. Bruciata viva per essersi rifiutata di prostituirsi.

    Palmina Martinelli aveva solo 14 anni, viveva a Fasano (BR). Fu arsa viva. Venne trovata ancora in fiamme dal fratello maggiore, Antonio, che rientrando sentì odore di bruciato e i suoi deboli lamenti. Palmina aveva cercato di spegnere il fuoco sotto la doccia, ma in quel momento mancava l’acqua. Il fratello la caricò in auto, portandola subito in ospedale. Morì dopo 22 giorni di sofferenza a causa della gravità e l’estensione delle ustioni. Prima che morisse, un magistrato, munito di registratore, la interrogò, chiedendo cosa fosse successo e chi fosse stato. La ragazza era lucida, ancora in grado di capire e di rispondere, anche se con una voce appena percettibile,…

  • 17 Novembre 1981 Villa Literno (NA). Trovato nelle campagne il corpo sensa vita di Michele Borriello, 24 anni. Colpito alle spalle è morto dissanguato. Ucciso perché testimone di un omicidio.

    Michele Borriello, 24 anni. Viene ucciso il diciassette novembre del 1981 a Villa Literno, in un agguato teso da un boss perché testimone scomodo di un omicidio di camorra, molto probabilmente si trovava nelle campagne di Villa Literno per una gara di tiro a piattello. Lascia la moglie e due bambine piccole. Michele Borriello è stato riconosciuto vittima innocente della criminalità organizzata. Fonte: noninvano.it       Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Nel pomeriggio del 17 novembre del 1981, nelle campagne di San Sassio, in una tenuta di Villa Literno, sono stati trovati i cadaveri di Michele Borriello, 24 anni, residente a Napoli, sposato e padre di due figli, e Raffaele Terracciano, 29…

  • 6 Novembre 1981 Palermo. Assassinato Sebastiano Bosio, primario di chirurgia vascolare del Civico.

    Sebastiano Bosio, primario di chirurgia vascolare dell’ospedale di Palermo, fu ucciso il 6 novembre del 1981 sotto il suo studio “venne ammazzato perché non era un dottore a disposizione di Cosa nostra, non era corrotto”. Lo ha dichiarato il pentito di mafia Francesco Onorato deponendo, in videoconferenza, al processo iniziato  a fine 2011 dopo il ritrovamento dei quattro proiettili che furono sparati contro il medico e dimenticati per anni in un armadietto dei reperti. “Era risaputo che questo medico – racconta Onorato collegato da un luogo segreto – non fosse a nostra disposizione, non voleva falsificare le carte per i processi, insomma non era corrotto”. Antonino Madonia, unico imputato nel…

  • 27 Ottobre 1981 Cetraro (CS). Assassinato il commerciante Lucio Ferrami.

    A Lucio Ferrami, due killer gli sparano in macchina mentre era in compagnia della moglie. La donna si salva perché il marito le fa da scudo con il suo corpo. L’uomo aveva denunciato poco tempo prima ai carabinieri di aver ricevuto la visita di alcune persone che gli avevano chiesto la tangente. La risposta dei malavitosi non si fa attendere. Nessuno può permettersi un gesto così rivoluzionario. Lucio Ferrami paga con la vita il suo atto di insubordinazione. La vedova Ferrami per anni ha invocato giustizia denunciando indagini approssimative e collusioni. “Io ero in macchina con mio marito – affermò nel corso di una nota intervista televisiva – e nessuno…

  • 29 Settembre 1981 Agrigento. Strage di San Giovanni Gemini. Restano uccisi Michele Ciminnisi e Vincenzo Romano. Erano seduti in un bar vicino al vero obiettivo dell’agguato.

    29 settembre del 1981 a San Giovanni Gemini (Agrigento), i killer che dovevano uccidere Calogero “Gigino” Pizzuto (l’uomo che secondo i pentiti era il numero 3 di Cosa Nostra dell’epoca, dopo Bontate ed Inzerillo), all’interno del bar Reina, colpiscono a morte anche due innocenti, Michele Ciminnisi e Vincenzo Romano. Quella sera, il gruppo di fuoco composto Gigi Garofano, Calogero Sala, Rosario Corsi, e Lillo Lauria (successivamente morti ammazzati), accompagnati in auto da Ciro Vara (divenuto poi collaboratore di giustizia), dovevano portare a termine la loro missione di morte, uccidendo quel Calogero Pizzuto, capo mandamento di Castronovo di Sicilia, che dopo la morte di Stefano Bontate, non si era presentato alla…

  • 10 Settembre 1981 Palermo. Ucciso Vito Ievolella, Maresciallo dei Carabinieri.

    Vito Ievolella, sottufficiale dei carabinieri, fu ucciso a Palermo in Piazza Principe di Camporeale il 10 settembre 1981 da sicari mafiosi. Si trovava nella sua auto, una Fiat 128, in cui aspettava insieme alla moglie la figlia Lucia, impegnata in una lezione di scuola-guida. Gli assassini lo affiancarono con un’altra vettura esplodendo numerosi colpi di fucile e pistola. Vito Ievolella era di stanza dal 1965 presso la Caserma Carini, in Piazza Giuseppe Verdi, dove lavorò a fianco del colonnello Giuseppe Russo, ucciso dalla mafia il 20 agosto del 1977. I risultati ottenuti grazie alle sue tecniche investigative furono ricompensati da 7 encomi solenni e da 27 apprezzamenti del Comandante generale…

  • 3 Agosto 1981 Godrano (PA). Ucciso in un agguato mafioso Giuseppe Cuttitta. Vittima del racket.

    Giuseppe Cuttitta è nato a Godrano il 22 luglio 1943. È morto in seguito ad un agguato mafioso il 3 agosto 1981 a Godrano. Giuseppe Cuttitta era socio amministratore della cooperativa San Leone, l’omicidio è avvenuto a causa del mancato pagamento di somme di denaro indebitamente richieste. È’ stato riconosciuto vittima innocente della mafia con decreto n.1326 del 09/11/1998. Fonte: familiarivittimedimafia.com     Fonte: La Stampa del 3 Agosto 1981 Sparano da un’auto: un morto. Un uomo di 38 anni, Giuseppe Cuttitta, è stato ucciso con diversi colpi di pistola alla periferia di Gosrano, un comune a 50 chilometri da Palermo. Era sposato con tre figli. Secondo i carabinieri si…

  • 28 Luglio 1981 Salerno. Ucciso Antonio Caputo, 39 anni, Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia.

    Antonio Caputo, Brigadiere del Corpo degli Agenti di Custodia in servizio presso la Casa circondariale di Salerno,  cade vittima di un agguato mentre rientra nella propria abitazione a Salerno. I killer attendono che Antonio parcheggi l’auto e al momento di chiudere la portiera gli sparano con fredda determinazione alle spalle. Nel corso delle sue mansioni carcerarie è possibile che il brigadiere sia entrato in contrasto con qualche “boss” che poi ha deciso di vendicarsi. Il 27 giugno 2013 la casa circondariale di Salerno è stata intitolata ad Antonio Caputo. Antonio Caputo è stato riconosciuto “Vittima del Dovere” ai sensi della legge 466/1980 dal Ministero dell’interno. Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it       Articolo…

  • 3 Luglio 1981 Torino. Lorenzo Crosetto, Imprenditore 61enne, rapito, il suo corpo trovato sepolto in un campo

    Lorenzo Crosetto, 61 anni, venne rapito la sera del 3 luglio 1981. Stava giocando a scopa nel bar Ponte Barra, in barriera di Casale, locale con atmosfera anni Cinquanta nella vecchia Torino di Cesare Pavese schiacciata tra il Po e la collina. Un mese e mezzo dopo era morto, esaurito dagli stenti e dal calore: lo avevano nascosto in una baracca di lamiera nelle campagne di Asti dove sotto il solleone di luglio la temperatura saliva anche a 50 gradi. I banditi vollero lo stesso il denaro: 672 milioni. Poi più niente. Solo silenzio fino al 31 maggio 1983, quasi due anni dopo, quando un pentito della ‘ ndrangheta avrebbe…