• 5 Giugno 1981 Napoli. Ucciso Agostino Battagli, appuntato del Corpo degli Agenti di Custodia

    Agostino Battagli è nato a Portici il 18 ottobre 1945. Giovanissimo, si è arruolato nel Corpo degli Agenti di Custodia. Ha seguito il corso di formazione presso la Scuola Militare Allievi Agenti di Custodia nella sua stessa città natale. Alla fine dell’addestramento, è stato assegnato alla Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale. Permanendo nel suo stato di servizio, ha raggiunto il grado di appuntato. Agostino Battagli, appuntato del corpo degli Agenti di Custodia presso la casa circondariale di Poggioreale, viene ucciso la mattina del 5 giugno 1981 da una serie di colpi di arma da fuoco sparati da tre killer mentre si trova all’interno di un negozio per acquistare della…

  • 17 Aprile 1981 Roma. Rapito Giovanni Palombini “il re del caffè”, 81 anni. Il suo corpo sarà ritrovato il 28 Ottobre , sepolto in un campo.

    Giovanni Palombini venne sequestrato il 17 aprile del 1981 e tenuto prigioniero sotto una tenda, legato mani e piedi. Giovanni Palombini, anziano e ammalato, il “re del caffè” tentò ripetutamente di fuggire. Non si rassegnava, nonostante le continue vessazioni e umiliazioni che era costretto a subire. Una sera, ci riuscì. Ma “Lallo” lo riacciuffò. Lo prese per il collo, lo scosse violentemente e gli disse: “Ma allora sei diventato pazzo, vuoi proprio morire”. Non lo uccise quella notte. Aspettò ancora qualche giorno, il tempo di riscuotere una prima rata del riscatto: 350 milioni. Laudovino però non si accontentò: i soldi erano pochi, ne voleva di più. Allora comprò un grande…

  • 14 Aprile 1981 Napoli. Ucciso Giuseppe Salvia, vicedirettore al carcere di Poggioreale.

    Vicedirettore dal 1976 al 1981 del Carcere di Poggioreale, Giuseppe Salvia all’età di 38 anni, viene trucidato in un barbaro agguato ordinato da Raffaele Cutolo, omicidio per il quale quest’ultimo, capo incontrastato della “Nuova camorra organizzata”, fu condannato all’ergastolo. Probabilmente a scatenare le ira del boss fu l’atteggiamento che Salvia ebbe al ritorno da un’udienza dibattimentale, il 7 novembre del 1980. Il vicedirettore pretese che il boss, al rientro in Poggioreale, fosse perquisito come da regolamento carcerario. Salvia, di ritorno a casa, in auto sulla Tangenziale di Napoli venne affiancato dai killer e ucciso, all’altezza dello svincolo dell’Arenella il 14 aprile 1981. In quel periodo a Poggioreale si era scatenata…

  • 27 Marzo 1981 Napoli. Uccisi l’Avv. Leopoldo (Dino) Gassani e il suo segretario Giuseppe (Pino) Grimaldi.

    Il 27 marzo 1981 l’avvocato Dino Gassani e il suo segretario Pino Grimaldi vengono uccisi con vari colpi di pistola da due sicari, nello studio dell’avvocato sito in Corso Vittorio Emanuele a Napoli. L’avvocato Gassani, originario del Salernitano, è impegnato nella difesa di Biagio Garzione, accusato di omicidio volontario insieme a noti esponenti della criminalità (NCO), fra i quali il famigerato Raffaele Catapano. Garzione era stato il telefonista dell’anonima sequestri che organizzò i rapimenti di due imprenditori napoletani Ambrosio e Amabile. Sebbene all’epoca non fosse stata ancora varata la legge sui collaboratori di giustizia, il codice penale già prevedeva sconti di pena per chi collaborava e così Gassani convinse Garzione…

  • 12 Marzo 1981 Napoli. Uccisi Mariano Mellone e Francesca Moccia. Vittime innocenti in una sparatoria tra clan rivali

    Mariano Mellone, 33 anni, marito amorevole, padre di una bambina di appena 1 anno, era andato in quell’autofficina per accelerare la riparazione della 500 della moglie e Francesca Moccia, di quasi cinquant’anni, madre di cinque figli, gestiva il negozio di frutta e verdura di fronte e in quel momento, insieme al marito, stava riportando all’interno del negozio le cassette della frutta esposte fuori. Erano le 14,15 del 12 marzo del 1981, in pieno centro di Napoli. Mariano e Francesca erano intenti a vivere la propria vita, si trovavano al posto giusto nel momento giusto. Poi sono arrivati loro, a viso scoperto, armati di mitra e pistole; volevano uccidere un malavitoso…

  • 22 Febbraio 1981 Palmi (RC). Scompare Rossella Casini, 25enne studentessa fiorentina, fidanzata con un ragazzo del luogo.

    Rossella Casini era una donna coraggio che ha sfidato la ‘ndrangheta da sola, tra omertà e silenzio. Fiorentina, figlia unica, vive nella sua casa a Santa Croce insieme al padre, un operaio in pensione della Fiat e alla madre, attenta casalinga. Si iscrive alla facoltà di Psicologia nell’ateneo della sua città, ed è lì che nel 1978 conosce Francesco Frisina, studente fuori sede di Economia, originario di Palmi (RC). I due vivono appieno la loro storia, tanto che le famiglie dei due si conoscono e sono frequenti le trasferte di Rossella a Palmi. L’equilibrio della coppia viene rotto il 4 luglio 1979, quando due sicari uccidono con 2 colpi di…

  • 9 Febbraio 1981 Alessandria Della Rocca (AG). Uccisi Domenico Francavilla, Mariano Virone e Vincenzo Mulè (15 anni)

    Il 9 febbraio del 1981 lungo il fiume Platani, in territorio di Alessandria della Rocca nell’Agrigentino ci fu un sanguinoso agguato di Cosa Nostra. Le vittime, che si trovavano su un trattore quando i killer entrarono in azione, furono Domenico Francavilla, Mariano Virone e Vincenzo Mulè. Quest’ultimo, quindicenne, si trovò per caso in compagnia delle altre tre vittime, alle quali aveva chiesto un passaggio sul trattore per attraversare il fiume. Obiettivo dei killer era Liborio Terrasi, morto insieme agli altri, ritenuto il capo mafia di Cattolica Eraclea, entrato in conflitto con il boss di Ribera Carmelo Colletti, poi anche lui assassinato.       Articolo di La Stampa del 10…

  • 17 Dicembre 1980 Giugliano (NA). Filomena (Mena) Morlando, vittima innocente, rimase uccisa durante una sparatoria; Francesco Bidognetti, il boss del clan dei casalesi, si fece scudo con il suo corpo.

    Mena Morlando, 25 anni, vittima innocente di camorra di Giugliano (NA). Fu uccisa il 17 dicembre del 1980 perché il boss Francesco Bidognetti si fece scudo del suo corpo durante un conflitto a fuoco con clan rivali, proprio sotto la sua abitazione. Mena, giovane venticinquenne, era scesa per andare in lavanderia. Incappò, invece, nella furia omicida dei clan della camorra che all’epoca si facevano la guerra per spartirsi la torta degli appalti per la ricostruzione delle zone terremotate.       Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Filomena Morlando viene uccisa a pochi passi da casa per il vile tentativo di prendere il suo corpo come “scudo umano” nel corso di un conflitto a…

  • 11 Dicembre 1980 Pagani (SA). Ucciso l’avv. Marcello Torre, sindaco eletto nelle liste DC come indipendente. A impartire l’ordine Raffaele Cutolo (NCO)

    Marcello Torre, noto penalista, era primo cittadino di Pagani da otto mesi quando venne assassinato in un agguato l’11 dicembre del 1980, pochi giorni dopo il terremoto avvenuto il 23 novembre. Dopo un’ infinità di processi, solo nel 2002 la Cassazione dà definitivamente un volto al mandante, Raffaele Cutolo, che viene condannato all’ergastolo, e stabilisce gli esecutori materiali dell’agguato, che però vengono assolti. A colpirlo furono due killer che lo attendevano fuori casa, bloccarono l’auto guidata da Franco Bonaduce, suo amico e collaboratore dello studio legale, che fu colpito alla schiena mentre cercava di mettersi in salvo, e spararono decine di colpi di lupara  che non gli diedero scampo. «”Sogno…

  • 7 Novembre 1980 Ottaviano (NA) Ucciso Domenico Beneventano, 32enne medico e consigliere comunale del Partito comunista.

    Domenico Beneventano, “Mimmo”, consigliere comunale del Partito comunista a Ottaviano, ammazzato dalla camorra di Raffaele Cutolo la mattina del 7 novembre del 1980. Mimmo non si era piegato alla volontà criminale dei clan che volevano cementificare un territorio tra i più belli dell’intera Campania. È stato vittima della violenza camorristica in una stagione di morte e di terrore che la Nuova Camorra Organizzata aveva cominciato da qualche anno contro tutti coloro che non si asservivano al volere e al potere del capo indiscusso, Raffaele Cutolo. Aveva trentadue anni Mimmo quando è stato ammazzato. […] Faceva il medico di base a Ottaviano e il chirurgo presso l’ospedale San Gennaro di Napoli.…