• 25 Settembre 1979 Palermo. Uccisi in un agguato mafioso il magistrato Cesare Terranova e Lenin Mancuso, Maresciallo P.S., suo collaboratore e guardia del corpo.

    Il 25 settembre del 1979, verso le 8,30 del mattino, una Fiat 131 arriva sotto casa del giudice Cesare Terranova a Palermo per condurlo in ufficio. Il magistrato si pone alla guida della vettura; accanto a lui siede il maresciallo di Pubblica Sicurezza Lenin Mancuso, al quale è stata affidata la sua protezione. L’auto imbocca una strada secondaria che trova inaspettatamente chiusa per “lavori in corso”. A quel punto, alcuni killer affiancano l’auto e aprono il fuoco con una carabina Winchester e con delle pistole. Il magistrato ingrana la retromarcia nel tentativo di sottrarsi ai proiettili; il maresciallo Mancuso impugna la Beretta di ordinanza. Viene esplosa una trentina i colpi.…

  • 28 Agosto 1979 Palermo. Sparisce Calogero Di Bona, maresciallo presso la Casa Circondariale Ucciardone.

    Calogero Di Bona, 35 anni, maresciallo presso la Casa Circondariale Ucciardone di Palermo, sparisce il 28 Agosto del 1979. Vittima di “lupara bianca”. “Dopo 33 anni la Dia di Palermo fa luce sull’omicidio del maresciallo Calogero di Bona, maresciallo delle guardie carcerarie nel carcere palermitano. Fu la cosca capeggiata dal capomafia Rosario Riccobono a volere quell’omicidio. Calogero Di Bona, fu sequestrato e strangolato il 28 agosto del 1979, al termine del suo turno di lavoro perché ritenuto responsabile di un ipotetico pestaggio subito in cella da un uomo d’onore, Michele Micalizzi, fidanzato con la figlia di Riccobono. Il maresciallo Di Bona era nato a Villarosa il 29 agosto del 1944.…

  • 31 Luglio 1979 Limbadi (VV). Assassinato Orlando (Nando) Legname, agricoltore, 31 anni. Non sottostava alla legge della ‘ndrangheta.

    Orlando “Nando” Legname aveva 31 anni, era sposato e aveva un figlio piccolo. È stato assassinato con una azione di vera guerra nel suo podere di Limbadi (VV) il 31 luglio 1979. Si era riscattato dal lavoro di bracciante con il suo tormentato vagare da emigrante, prima in Germania e poi in Argentina, diventando un coltivatore diretto, impegnato nel lavoro e nella lotta politica contro la mafia, per una agricoltura rinnovata. Per questo, per l’attaccamento al lavoro e alla terra, alle bestie che allevava, era da tutti stimato. ” Da qualche tempo la situazione, però, è diventata invivibile. Si respira un’aria strana. E non è soltanto un’impressione: le richieste delle…

  • 21 Luglio 1979 Palermo. Ucciso Giorgio Boris Giuliano, capo della Squadra Mobile, con sette colpi di pistola alle spalle.

    Giorgio Boris Giuliano (Piazza Armerina, 22 ottobre 1930 – Palermo, 21 luglio 1979) è stato un poliziotto italiano, investigatore della Polizia di Stato e capo della Squadra Mobile di Palermo. Diresse le indagini con metodi innovativi e determinazione, facendo parte di una cerchia nei fatti isolata di funzionari dello Stato che, a partire dalla fine degli anni settanta, iniziarono un’autentica lotta contro la mafia dopo che, nella deludente stagione degli anni sessanta, troppi processi erano falliti per mancanza di prove. Venne ucciso dal mafioso Leoluca Bagarella, che gli sparò sette colpi di pistola alle spalle. Il Vice Questore Giuliano era il Capo della Squadra Mobile di Palermo. Era uno dei…

  • 11 Luglio 1979 Milano. Uccisione dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, Liquidatore della Banca Privata Italiana di Sindona.

    Giorgio Ambrosoli, avvocato milanese ed esperto in liquidazioni coatte amministrative, fu nominato negli anni Settanta commissario liquidatore delle banche di Michele Sindona. Iniziò così ad indagare sulle attività bancarie a New York e in Italia del banchiere siciliano, scoprendo gravi irregolarità e illegalità. A queste scoperte seguirono minacce, intimidazioni e forti pressioni anche dal mondo politico che non fermarono Ambrosoli nelle sue indagini, il quale a conclusione delle stesse avrebbe dovuto firmare una relazione formale. Il giorno stabilito per l’atto era il 12 luglio 1979. La sera prima, l’11 luglio, Giorgio Ambrosoli venne assassinato, come aveva temuto e previsto in una lettera inviata alla moglie, sotto il portone della sua…

  • 4 Giugno 1979 Montevago (AG). Ucciso da dei rapinatori il Brigadiere Baldassare Nastasi.

    Brigadiere dei Carabinieri Baldassare Nastasi, 40 anni, fu ucciso da dei rapinatori a Montevago (AG) il 4 giugno del 1979. Medaglia d’argento al valor Militare con la seguente motivazione: “Addetto a Nucleo operativo e radio­mobile di compagnia, in occasione di rapina perpetrata in Istituto di Credito della zona, si poneva con militare dipendente alla ricerca di autori e mentre si accingeva ad identificare due individui, successivamente risultati responsabili del crimine, veniva fatto segno a numerosi colpi di pistola esplosi da brevis­sima distanza, benché mortalmente ferito, trovava la forza di reagire con la pistola in do­tazione fino a quando si accasciava al suolo esanime. Luminoso esempio di attaccamento al dovere spinto…

  • 26 Aprile 1979 Palermo. Ucciso Alfonso Sgroi, 45 anni, guardia giurata, durante una rapina alla Cassa di Risparmio.

    Alfonso Sgroi, si trovò improvvisamente senza un lavoro, fu così costretto ad accettare di fare la guardia giurata. Non fu semplice per lui dover prendere confidenza con un’arma da fuoco ma doveva farlo. La mattina del 26 aprile 1979 ci fu una rapina nella banca in cui prestava servizio. Mentre tentava di proteggere una donna che disperata urlava dal terrore, i rapinatori lo colpirono mortalmente. Scapparono lasciandolo agonizzante. Per Alfonso non ci fu nulla da fare. Lasciò una moglie e due figlie. (Fonte: liberanet.org) Facevano parte della banda dei rapinatori i mafiosi Pino Greco, detto “scarpuzzedda”, e Pietro Marchese. (Fonte: Centro siciliano di documentazione “G. Impastato” Palermo)      …

  • 6 Aprile 1979 Palermo. Vincenzo Russo, 40 anni, brigadiere della Polizia Ferroviaria, resta ucciso durante un tentativo di rapina.

    Vincenzo Russo era in Polizia da circa 10 anni e, dopo i primi anni d’impiego in vari servizi d’istituto, era stato trasferito alla Polizia Ferroviaria, prestando servizio a Reggio Calabria e a Castelvetrano (TP). Superato il corso per sottufficiale, era stato assegnato nuovamente alla Polizia Ferroviaria, a Palermo. Fu ucciso poco dopo l’alba del 6 Aprile 1979, alle ore 5,55, all’interno della Stazione Centrale di Palermo. Era stato comandato, insieme alla Guardia Mustazza Antonino, di 29 anni, di scorta sul treno locale per Sant’Agata di Militello al sacco postale, contenente circa un miliardo di lire in denaro contante ed assegni. La Guardia Mustazza precedeva il carrello, che era spinto dall’impiegato,…

  • 9 Marzo 1979 Palermo. Viene assassinato Michele Reina, segretario provinciale democristiano. “Ucciso per proteggere gli interessi di Vito Ciancimino”.

    Michele Reina, segretario provinciale della DC di Palermo, viene assassinato in una agguato mafioso il 9 marzo del 1979. Inizialmente l’omicidio fu rivendicato, con una telefonata al “Giornale di Sicilia” da presunti appartenenti ai terroristi di “Prima Linea”. Un’altra telefonata minacciò altri attentati se non fosse stato scarcerato il capo delle Brigate Rosse, Renato Curcio. La verità l’ha raccontata Tommaso Buscetta, durante la sua collaborazione, nel lungo racconto fatto al giudice Giovanni Falcone: “Anche l’onorevole Reina è stato ucciso su mandato di Salvatore Riina”. “Il 22 aprile del 1992, a Palermo si aprirà il processo per i cosiddetti “omicidi politici”: tra questi, anche quello di Michele Reina. Nell’aprile del 1999,…

  • 19 Febbraio 1979 Palermo. Ucciso Giuseppe Spallino, commerciante di macchine stradali, ucciso per il suo nome, un caso di omonimia.

    Storia dell’assassinio di Giuseppe Spallino Aveva lo stesso nome,  possedeva una Mercedes chiara come l’altro, ambedue commercianti con attività a poche centinaia di metri l’uno dall’altro, Lui in Via F. Crispi l’altro in Via dei Cantieri, Lui vendeva macchine stradali, l’altro automobili. Ambedue erano Pino per gli amici. Hanno condiviso anche la stessa sorte, il nostro Pino assassinato il 19 Febbraio 1979, l’altro il 4 Marzo del 1980. Il nostro Pino però era una persona perbene, che pensava alla famiglia ed al lavoro. L’altro era il portaborse di Badalamenti che, mentre uccidevano il nostro Pino, era in galera perché trovato in possesso di un’arma da fuoco all’interno del Tribunale di…