• 9 Febbraio 1979, Sambatello di Reggio Calabria – Antonino (Nino) Tripodi e Rocco Barillà, morti per un passaggio

    Antonino Tripodi (25 anni) e Rocco Barillà (26) sono stati uccisi in un agguato  a Sambatello di Reggio Calabria, il 9 febbraio del 1979. Ammazzati per avere dato un passaggio in auto alla persona sbagliata. Con loro c’era il sorvegliato speciale Rocco D’Agostino. Un semplice passaggio in macchina, una piccola cortesia che a Sambatello non si rifiuta a nessuno. Ma nel ’79 c’era ancora la guerra di ‘ndrangheta. Antonino Tripodo ha lasciato una moglie in gravidanza. E suo figlio, Antonino come lui, al dolore ha dovuto aggiungere la rabbia di scoprire che tutti i faldoni e i documenti su suo padre sono scomparsi, non sono più negli archivi del Tribunale.…

  • 26 Gennaio 1979 Palermo. Assassinato Mario Francese, giornalista del “Giornale di Sicilia”

    Mario Francese, 53 anni, cronista del Giornale di Sicilia, fu ucciso il 26 gennaio del 1979 a Palermo davanti al portone di casa. Il movente del delitto è stato ricondotto dai giudici di primo grado allo “straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un’approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni ’70. I processi hanno ricostruito la stretta relazione tra il delitto e il lavoro di Francese, che aveva intuito gli interessi mafiosi sulla costruzione della diga Garcia e l’intreccio col mondo dell’economia e degli appalti pubblici. Sono stati condannati, nel 2002 in via definitiva, per questo assassinio, Totò Riina, Leoluca Bagarella, Raffaele Ganci,…

  • 11 Gennaio 1979 Palermo. Ucciso Filadelfo Aparo, Vice Brigadiere di Pubblica Sicurezza

    Filadelfo Aparo fu assassinato in un agguato di mafia, la mattina dell’11 gennaio, a Palermo, in Piazza Ten. Anelli, con numerosi colpi di lupara. Filadelfo Aparo si era arruolato nel 1956 ed aveva prestato servizio a Bari, Taranto, Nettuno e, da ultimo, alla Questura di Palermo, Squadra Mobile, prima nella sezione antirapine e poi alla catturandi. Per il suo coraggio e la dedizione al dovere meritò numerosi premi e riconoscimenti. In particolare gli fu riconosciuto l’avanzamento al grado di appuntato, conseguito nel 1968 per il coraggio dimostrato nel corso di un’operazione conclusasi con la cattura di un rapinatore nonché un encomio solenne riconosciutogli nel 1978, quando, in servizio con altri…

  • 5 Gennaio 1979, a Rizziconi (RC) Assassinati Carmelo Di Giorgio e Primo Perdoncini, avevano acquistato agrumi dai produttori della piana di Gioia Tauro turbando così il mercato agrumicolo controllato dalla ‘ndrangheta.

    Carmelo Di Giorgio lavorava come operaio insieme a Primo Perdoncini nella ditta Montresor e Morselli di Verona. Carmelo aveva solo 24 anni ed era appena diventato padre, originario di Lentini (SR), mentre Primo, di 31 anni, era residente nella provincia di Verona. Stavano guidando un camion carico di arance, quando furono aggrediti in una strada consortile nei pressi di Rizziconi e ridotti in fin di vita. Entrambi ricoverati in condizioni disperate, morirono il 5 gennaio 1979. Avevano acquistato agrumi dai produttori della piana di Gioia Tauro turbando così il mercato agrumicolo controllato dalla ‘ndrangheta. (Fonte:  vivi.libera.it )     Tratto dal libro Dimenticati Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e…

  • 9 Novembre 1978 Meda (MI). Rapito Paolo Giorgetti, 16 anni, lo ritrovano morto dentro un’auto che sta bruciando.

    Paolo Giorgetti ha 16 anni, il 9 novembre del 1978, quando viene rapito; è figlio di un noto mobiliere della Brianza, vive a Meda (MI). Sta andando a scuola a piedi, come ogni mattina, quando tre persone lo hanno circondato, lo caricano a forza su un’auto, dopo averlo stordito; lo raccontano i macchinisti di un treno in transito nelle vicinanze, che assistono alla drammatica scena ed avvertono i carabinieri. Il corpo di Paolo fu ritrovato alcuni giorni dopo in un’auto che stava bruciando. Era stato ucciso dal cloroformio. I rapitori sono stati arrestati, alcuni sono fratelli, appartenenti a “famiglie” calabresi.       Articolo di La Stampa del 9 Novembre…

  • 2 Ottobre 1978 Cesano Boscone (MI). Rapito Augusto Rancilio, 26 anni figlio di un imprenditore. Il suo corpo non sarà mai ritrovato.

    Augusto Rancilio, 26 anni, architetto, italiano ma residente a Parigi, cosi come tutta la famiglia, secondogenito di un noto imprenditore italo-francese è stato rapito il 2 Ottobre del 1978 a Cesano Boscone (MI), nella cintura industriale milanese. Il padre, Gervaso, 85 anni, era ritenuto molto ricco per avere realizzato interi quartieri, zone e rioni, nel nostro paese e in Francia. Gervaso Rancilio annunciò che non avrebbe potuto versare alcun riscatto perché tutte le imprese che facevano a lui capo erano sovvenzionate da banche e che, oltretutto, era indebitato con esse. 1993: la confessione fiume del boss Morabito Saverio, boss calabrese di Platì trapiantato a Milano, consente piena luce anche su…

  • 26 Settembre 1978 Bolognetta (PA). Ucciso Salvatore Castelbuono. Vigile Urbano. Collaborava con i carabinieri di Bolognetta e il Reparto Operativo dell’Arma di Palermo nelle operazioni di ricerca dei latitanti corleonesi.

    Salvatore Castelbuono, meglio conosciuto come Totò, vigile urbano di Bolognetta (PA), padre di 4 figli, il 26 settembre 1978 venne colpito a morte con 5 colpi di pistola p38 all’interno della sua autovettura in territorio del Comune di Villafrati, al confine con quello di Bolognetta, a una quindicina di chilometri da Palermo. Indossava la propria divisa. “Era uomo che credeva nella legalità nel rispetto delle istituzioni e delle leggi, infatti, per l’attaccamento al genere di servizio che egli espletava, era strettamente legato ai carabinieri di Bolognetta e anche ai militari dell’ Arma di Palermo del reparto di polizia giudiziaria. Proprio a questi ultimi non aveva esitato a fornire preziose informazioni…

  • 13 Settembre 1978 Ottaviano (NA) Ucciso Pasquale Cappuccio, avvocato e consigliere comunale.

    Pasquale Cappuccio, avvocato e consigliere comunale nella Città di Ottaviano, viene ucciso il 13 settembre 1978 mentre si trova in auto con la moglie, Maria Grazia Iannitti, rimasta solo lievemente ferita. Per questo delitto saranno processati l’allora Sindaco di Ottaviano Salvatore La Marca, un suo parente, Luigi La Marca e il boss Raffaele Cutolo. Gli imputati sono stati in seguito prosciolti per insufficienza di prove, tuttavia si ritiene che l’omicidio di Pasquale sia stato proprio voluto per la sua ferma contrarietà a far concedere appalti comunali al clan di Cutolo. Due anni dopo, ancora ad Ottaviano e nuovamente per mano dei cutoliani, cadrà Domenico Beneventano. (Segue su:  fondazionepolis.regione.campania.it )  …

  • 30 Agosto 1978 Pagani (SA) ucciso Antonio Esposito Ferraioli Sindacalista, 27 anni

    Antonio Esposito Ferraioli lavorava come chef nelle cucine della Fatme-Ericsson a Pagani. Ferraioli era anche un sindacalista che denunciava la gestione di subforniture – aveva scoperto tra le altre cose un mercato parallelo di macellazione non regolare – e organizzava l’attività politica in fabbrica. Antonio era inoltre riuscito ad ottenere che i titolari dello stabilimento pagassero la tredicesima anche ai dipendenti della mensa, ma proprio per questo era stato avvertito di non recare troppo fastidio in futuro. Il 30 agosto 1978 Antonio paga con la vita il suo impegno. A soli 27 anni un commando di camorristi lo raggiunge mentre si trova in auto. L’omicidio di Antonio Esposito Ferraioli, secondo…

  • 21 Agosto 1978 Platì (RC). Ucciso Fortunato Furore, commerciante. Vittima del racket.

      Fortunato Furore, commerciante di Platì (RC) di sessantatré anni, fu ucciso il 21 agosto del 1978. Le indagini andarono subito verso la pista delle estorsioni: ucciso per non aver pagato la “mazzetta”. Per questa ragione aveva già subito numerose intimidazioni.         Foto e Nota tratta dal libro Dimenticati – Vittime della ‘ndrangheta di Danilo Chirico e Alessio Magro Cap. XVIII “Affari Pericolosi” Pag. 393 […] Sono le ventuno e trenta del 21 agosto 1978. Fortunato Furore, commerciante di Platì di sessantatre anni, ha appena finito di cenare a casa con la moglie e i due figli studenti universitari Letizia e Giuseppe. Esce sulla veranda per fumare…