• 26 Giugno 1975 Eupilio (CO). Rapita Cristina Mazzotti , 18 anni, il suo corpo fu ritrovato in una discarica.

    Si può morire a 18 anni, solo per danaro. Si può morire senza colpa, crudelmente. Si può morire e finire gettata in una discarica, tra carrozzine rotte e sacchi della spazzatura, come ulteriore oltraggio. È quello che accadde a Cristina Mazzotti, rapita la sera del 26 giugno 1975 davanti al cancello della villa dei genitori a Eupilio, in provincia di Como, e ritrovata morta il primo settembre dello stesso anno, dopo un atroce e insensata prigionia fatta di stenti e soprusi, di overdose di eccitanti mescolati a tranquillanti. (Art. Paolo Benetollo)       Articolo da La Stampa del 2 Luglio 1975 Studentessa di 18 anni rapita davanti alla sua…

  • 18 Giugno 1975 Roccamena (PA). Ucciso Calogero Morreale, 35 anni, sindacalista ed attivista socialista.

    Calogero (Lillo) Morreale era un dirigente socialista dell’Alleanza contadina. Colpevole di aver sospettato imbrogli che giravano intorno ai lavori per l’invaso Garcia. “Una grande abbuffata” che ha favorito potenti “famiglie” siciliane. Diga per la quale morirono anche il colonnello dei Carabinieri Giuseppe Russo e il suo amico-confidente Filippo Costa (20/08/77) e il giornalista (cronista giudiziario del Giornale di Sicilia) Mario Francese (26/01/79) che aveva scritto sull’ “affare” della diga.       Articolo da La Stampa del 20 Giugno 1975 È stata la “mafia agraria” a uccidere l’attivista psi? di Antonio Ravidà Palermo: una nuova pista seguita nelle indagini. Calogero Morreale è il ventisettesimo sindacalista assassinato in Sicilia – Suo…

  • 23 Maggio 1975 Cuorgné (TO). Rapito Mario Ceretto, impresario edile. Sarà trovato morto cinque giorni più tardi con la testa spaccata a pietrate.

    Per la giustizia italiana non esiste ancora un responsabile per il rapimento e l’omicidio dell’imprenditore Mario Ceretto, sequestrato il 23 maggio ’75 a Cuorgnè e ritrovato morto cinque giorni dopo, nelle campagne vicine a Orbassano, nel Torinese. Contitolare di due fornaci per laterizi, di un’industria di materiali per l’arredamento, come dello storico negozio di famiglia, all’epoca Mario Ceretto non è solo un noto imprenditore della zona, ma soprattutto uno dei maggiori esponenti politici di Cuorgnè, paesino della Val di Susa (Torino), dove da tempo le ’ndrine hanno iniziato un’opera di progressiva colonizzazione. Nella zona, da almeno un decennio hanno messo radici gli Ursino e i Mazzaferro, che direttamente, o grazie…

  • 13 Aprile 1975 Cittanova (RC) Uccisi i fratellini Michele e Domenico Facchineri, di 9 e 12 anni, vittime di faida.

    Due bambini Domenico Facchineri, di dodici anni, e Michele Facchineri, di nove anni, guardiani di porci, vennero uccisi il 13 aprile del 1975, a colpi di lupara, sul greto di un torrente da un quintetto di sicari senza volto, che avevano già ucciso poco prima un loro zio, ferito un cuginetto di appena sei anni e una zia , incinta di sette mesi. L’omicidio è legato alla faida di Cittanova (RC) che vedeva da un lato la cosca dei Facchineri e dall’altro quella dei Raso-Albanese in una guerra per la supremazia criminale.     Tratto da Dimenticati – Vittime della ‘ndrangheta – di Danilo Chirico e Alessio Magro La faida…

  • 13 Febbraio 1975 Comerio (VA) Tullio De Micheli, industriale, rapito, un pentito ha raccontato che era morto accidentalmente, soffocato.

    Tullio De Micheli, titolare di una fonderia a Mornago, rapito mentre in auto ritornava alla sua abitazione di Comerio. Seguirono tre telefonate di richiesta di danaro poi silenzio. Un pentito ha raccontato che era morto accidentalmente, soffocato.         Articolo del 18 dicembre 1994 da  archiviostorico.corriere.it Sequestro De Micheli, due rinvii a giudizio dopo vent’ anni. di  Anna Maria Gandini VARESE . Tredici febbraio 1975 sedici maggio 1995. A vent’anni dal sequestro senza ritorno dell’industriale di Comerio Tullio De Micheli, sarà celebrato finalmente il processo a carico di due delle persone ritenute responsabili del tragico episodio: Giuseppe Milan, 63 anni, di Cadrezzate, e Domenico Comincio, 50 anni, di…

  • 15 Ottobre 1974 Olginate (Lecco). Rapito Giovanni Stucchi, industriale, 27 anni, ucciso, i resti mai ritrovati.

    Giovanni Stucchi, 27enne industriale di Olginate, è stato rapito la sera del 15 ottobre del ’74, davanti alla sua villa di via Radaelli. Dopo i primi contatti con i sequestratori, la famiglia si è affidata all’avvocato Edmondo Martini di Lecco. Una mediazione che ha portato al pagamento di un riscatto di 700 milioni di lire. Ma l’ostaggio non è stato mai rilasciato e la banda ha interrotto le comunicazioni. […] Il 6 settembre del 2009 è morta a sessantatre anni Giovanna Donizetti, la vedova Stucchi, senza conoscere la verità sulla morte del marito, i cui resti non sono mai stati ritrovati. È rimasta nella sua casa di Olginate, dove ha…

  • 14 Ottobre 1974 Buguggiate (VA) Rapito Emanuele Riboli, 17 anni. Mai più ritrovato.

    […]  Emanuele Riboli lo prendono quando ha appena diciassette anni, scelto perché figlio di un industriale del Varesotto. Lo prelevano mentre torna a casa in bicicletta e lo portano in un box auto in provincia di Bergamo, per poi trasferirlo, forse in Toscana. I contatti tra la famiglia, tramite lo zio Pierino, e i sequestratori portano al pagamento di un riscatto di 200 milioni. Ma la banda avanza una seconda richiesta di un miliardo. Il maldestro tentativo di liberare il ragazzo da parte dei carabinieri – un emissario avrebbe dovuto consegnare una valigia con una ricetrasmittente, ma il movimento di un militare ha fatto saltare il piano – spinge i…

  • 11 Settembre 1974 Seminara (RC). Ucciso Giuseppe Bruno, bambino di 18 mesi, mentre era sulle spalle del padre. Vittima innocente di una faida

    L’11 Settembre 1974 a Seminara (RC) è stato ucciso Giuseppe Bruno, un bambino di 18 mesi, mentre era sulle spalle del padre. È la vittima innocente di una faida iniziata il 17 settembre 1971 e che in tre anni fece 16 morti, tra cui anche il papà del bambino, che in quell’occasione fu solo ferito. Una faida nata per una frase di troppo e uno schiaffo di risposta.     Articolo da La Stampa del 13 Settembre 1974 Un bambino di 18 mesi è ucciso in braccio al padre; vendetta Alla periferia di Seminara – E’ stato freddato con una scarica di lupara Reggio Calabria, 12 sett. (e.l.) Un bambino…

  • 6 febbraio 1974 Bari. Ucciso Nicola Ruffo, macchinista delle ferrovie, durante una rapina in una tabaccheria.

    Nicola Ruffo, 45 anni, Macchinista delle Ferrovie dello Stato fu ucciso con un colpo di pistola a Bari, il 6 febbraio 1974 durante una rapina in una tabaccheria in via Luigi Ricchioni, nel tentativo di difendere la proprietaria. Lasciò la giovane moglie Maria e due bambine, Pasqualina e Paola, di undici e nove anni. Insignito della Medaglia d’oro al valor civile, con la seguente motivazione: “Con cosciente sprezzo del pericolo interveniva in soccorso della gerente di una tabaccheria che era stata minacciata da cinque rapinatori, slanciandosi contro uno di questi. Un colpo di pistola esploso a tradimento dai malfattori al suo indirizzo, lo feriva mortalmente. Luminoso esempio di non comune…

  • 10 Gennaio 1974 Palermo, borgata San Lorenzo. Ucciso Angelo Sorino, 57 anni, Maresciallo di Polizia in pensione.

    Angelo Sorino, 57 anni, era un maresciallo di Polizia in pensione; era stato in forza al Commissariato di Pubblica Sicurezza del quartiere Resuttana di Palermo, dove era considerato un «archivio ambulante» sulla mafia di borgata. Anche dopo essere andato in pensione, non aveva mai smesso di essere e comportarsi da poliziotto e le sue giornate le trascorreva raccogliendo informazioni, che puntualmente riferiva ai colleghi. Questo i capifamiglia della zona non potevano consentirlo e non glielo perdonarono. Fu ucciso il 10 gennaio 1974.       Nota di Caduti di Polizia: cadutipolizia.it  Angelo Sorino, 57 anni Maresciallo di Polizia in pensione Palermo, borgata San Lorenzo, 10 Gennaio 1974 Era in forza…