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3 Novembre 1947 San Giuseppe Jato. Uccisione di Calogero Caiola, un testimone del processo sulla Strage di Portella della Ginestra.
Ucciso a San Giuseppe Jato il 3 novembre 1947, Calogero Caiola era un piccolo proprietario terriero della zona e il giorno della Strage di Portella della Ginestra del 1 maggio, aveva probabilmente riconosciuto dei suoi compaesani che tornavano verso casa armati di lupara e mitragliatrice. Avrebbe dovuto testimoniare al processo come testimone oculare, ma fu ucciso sei mesi dopo. Fonte: vivi.libera.it Fonte: siciliastoriaemito.altervista.org Tratto da: IL RAPPORTO QUESTURA DI PALERMO div. gab. n. 35538-2^ Palermo, 8 maggio 1947 Oggetto: Gravi delitti commessi a Piana degli Albanesi in occasione della festa del lavoro, il 1 maggio 1947. Al Sign. Procuratore della Repubblica Palermo […] E’ stato accertato che, alla festa,…
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25 Ottobre 1947 Terrasini (PA). Ucciso Giuseppe Maniaci. segretario della Confederterra
Giuseppe Maniaci era segretario della Confederazione Federterra di Terrasini e dirigente del partito comunista. Venne ucciso a colpi di mitra davanti alla sua casa, in contrada Paternella, a Terrasini, il 25 ottobre del 1947. Aveva 38 anni. Maniaci era contadino, era sposato e aveva un figlioletto di due anni. Era entrato in contatto con ambienti politici nel carcere di Porto Longone, dove era stato detenuto per reati comuni e aveva conosciuto i dirigenti comunisti Scoccimarro e Terracini. Il sindacato e le forze di sinistra denunciarono l’ennesimo delitto politico contro un loro esponente. Ma gli investigatori si orientarono subito verso un’altra direzione, la vendetta privata, escludendo il movente politico. I carabinieri…
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22 Giugno 1947 Partinico (PA). Restano colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono, durante un attacco alla locale sezione del Partito Comunista
A Partinico, il 22 giugno 1947, vengono colpiti a morte Giuseppe Casarrubea e Vincenzo Lo Jacono. A distanza di pochi mesi dalla terribile strage di Portella della Ginestra a Partinico, Carini, Borgetto, San Giuseppe Jato, Monreale e Cinisi si verificarono delle azioni terroristiche armate contro i militanti e le sedi della Cgil e del Pci, che provocarono morti, feriti e terrore. Gli autori furono esponenti della banda Giuliano, mafiosi e neofascisti, che continuarono così l’offensiva contro il movimento contadino e le forze della sinistra, che lottavano per il diritto al lavoro e per la riforma agraria. Il raid più grave si svolse a Partinico, dove furono uccisi Giuseppe Casarrubea, ebanista…
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8 Maggio 1947 Partinico (PA) Uccisione di Michelangelo Salvia, 34 anni, dirigente della Camera del Lavoro.
Una settimana dopo l’orrore della strage di Portella della Ginestra, a Partinico (Pa), il 9 maggio 1947 il trentaquatrenne Michelangelo Salvia, dirigente della Camera del Lavoro, fu ucciso con un colpo in bocca perché fosse chiaro quale colpa gli era stata imputata. Fonte: vivi.libera.it Tratto da: http://casarrubea.wordpress.com/archivio/ Michelangelo Salvia, nato il 9 aprile 1913, uccisione avvenuta l’8 maggio 1947, a una settimana della strage di Portella. “Michelangelo Salvia fu ucciso con dei colpi di arma da fuoco sparatigli in bocca perché Michelangelo non aveva peli sulla lingua. La gente parlava, lo stato era omertoso e depistava…” Giuseppe Casarrubea Sulla sua tomba leggiamo: barbaramente ucciso da una mano sopraffattrice…
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1 Maggio 1947 Monreale (PA). Strage di Portella della Ginestra. 11 morti e una trentina di feriti tra cui 4 morti avvenute successivamente, a causa delle ferite.
Era una bella giornata il 1° di maggio del 1947 a Portella della Ginestra, nell’entroterra palermitano, tra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato. Ma soprattutto un giorno di festa. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, in prevalenza contadini, si riunirono nella vallata per manifestare contro il latifondismo, a favore dell’occupazione delle terre incolte e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle recenti elezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana. Si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, dopo che era spostata al 21 aprile durante il regime fascista. Erano in attesa di ascoltare un comizio sindacale e, soprattutto, passare una giornata in allegria con pranzo finale…
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13 Febbraio 1947 Partinico (PA), Assassinato Leonardo Salvia , dirigente sindacale, impegnato nelle lotte contadine.
Il 13 febbraio 1947 muore a Partinico (PA) ucciso in un agguato mafioso davanti alla sua abitazione LEONARDO SALVIA dirigente sindacale socialista impegnato nelle lotte contadine locali e nel movimento per la riforma agraria. (Fonte: gruppolaico.it /) Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 1 maggio 2012 I MARTIRI DEL FEUDO di Piero Violante Ai carabinieri e alla polizia, ma anche ai giudici, non piaceva l’idea che un sindacalista o un dirigente politico o peggio un contadino fosse ammazzato per motivi politici. A partire dal ’44, ma sino agli anni Ottanta, cercavano altre piste. Il gallismo siciliano faceva allusione ad un sempre impellente “cherchez la femme” come movente del delitto;…
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17 Gennaio 1947 A Ficarazzi (PA) viene ucciso Pietro Macchiarella. militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine.
Pietro Macchiarella, militante del Partito comunista, il 17 gennaio 1947 a Ficarazzi (Palermo), venne ucciso senza pietà dalla mafia dei giardini. La voce popolare e i giornali indicarono come mandante dell’omicidio di Pietro Macchiarella il noto mafioso Francesco Paolo Niosi, ma a suo carico non si riuscì ad aprire nemmeno un processo. Questo omicidio segue quello del 4 gennaio, a Sciacca (AG), di Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente comunista. Fonte: C.tro siciliano di documentazione G. Impastato A Ficarazzi (PA) viene ucciso Pietro Macchiarella. militante del Partito comunista, impegnato nelle lotte contadine. Lo stesso giorno al Cantiere navale di Palermo alcuni mafiosi, capeggiati dal boss…
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4 Gennaio 1947 a Sciacca (AG) uccisione di Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente comunista
4 Gennaio 1947 a Sciacca (AG) uccisione di Accursio Miraglia, segretario della Camera del Lavoro e dirigente comunista. Il delitto, come del resto tutti gli omicidi di dirigenti e militanti del movimento contadino, è rimasto impunito. Una delle iniziative (forse la più importante e duratura in quanto proprio nel 2004 se ne è festeggiato il sessantesimo anniversario) più voluta da Accursio Miraglia fu la fondazione della cooperativa “La Madre Terra”. Nacque esattamente il 5 novembre 1944, venne sancita alla Camera del lavoro più di 60 anni fa ed oggi è una grande realtà che conta circa mille soci con una superficie di duemila ettari coltivata a ulivi e più di…
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23 Dicembre 1946 Baucina (PA). Muore Nicolò Azoti, segretario della Camera del Lavoro, dopo due giorni di agonia. Il 21 gli avevano sparato 5 colpi di pistola alle spalle.
Nicolò Azoti fu uno dei primi sindacalisti della Cgil a cadere sotto il piombo mafioso nel secondo dopoguerra; difficili anni in cui la sua attenzione fu attratta dalle misere condizioni dei contadini, che cominciò ad organizzare, battendosi per la riforma agraria. Divenne, quindi, segretario della Camera del lavoro, fondò l’ufficio di collocamento e progettò la costituzione di una cooperativa agricola. Fu inevitabile, quindi, lo scontro con gli agrari e i gabellotti mafiosi, specie dopo che si mise in testa di far applicare la nuova legge sulla divisione dei prodotti agricoli a 60 e 40 (60% al contadino, 40% al padrone). Prima le lusinghe: «Lascia perdere tutto – gli disse un…
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8 Dicembre 1946 Palermo. Assassinato Raffaele Sicurella, 43 anni, maresciallo di pubblica sicurezza. «Il sottufficiale prestava servizio da vent’ anni al commissariato Porta Nuova, accudiva alla sua missione con zelo e giustizia»
Raffaele Sicurella prestava servizio presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza “Porta Nuova” di Corso Calatafìmi di Palermo. L’8 Dicembre 1946 era stato comandato di servizio di ordine pubblico alla processione zonale della Madonna Immacolata. In Piazza Indipendenza, quando il simulacro stava per inoltrarsi lungo la via Giuseppe Pitrè, per rientrare nella chiesa dei Cappuccini, sita nella Piazza omonima, venne attirato in un’imboscata e barbaramente trucidato con sei colpi di pistola, sparati a bruciapelo da uno sconosciuto, che fu visto riporre l’arma in tasca ed allontanarsi fra la folla. Le indagini immediatamente avviate dalla Squadra Mobile e dai Commissariati Porta Nuova e Vespri portarono al fermo di dieci indiziati, ma non…