• “Sfidava don Tano e mirava alla politica: l’assassinio di Peppino 34 anni dopo” di Rino Giacalone

    Sfidava don Tano e mirava alla politica: l’assassinio di Peppino 34 anni dopo di Rino Giacalone Foto e Articolo da Il Fatto Quotidiano del 9 Maggio 2012 La storia di Impastato e la rabbia del fratello Giovanni: “Chi ha depistato oggi ha fatto carriera. Chi ha creduto e si è battuto per la pista mafiosa è stato ucciso”. Poi il parallelo con Mauro Rostagno, ucciso 10 anni dopo: per quel delitto oggi si celebra un’udienza del processo che cerca la verità Si scrive Peppino Impastato ma si legge Mauro Rostagno. Ma la cosa funziona anche al contrario. Peppino ucciso a Cinisi 34 anni addietro, 9 maggio 1978, Mauro ammazzato a…

  • Giovanni Spampinato e la difesa della memoria “a chilometro zero”

    Giovanni Spampinato e la difesa della memoria “a chilometro zero” di Alberto Spampinato OSSIGENO – Roma, 4 maggio 2012 “Mancano i presupposti per ricordare Giovanni Spampinato nella sua terra”, ha detto il fratello Alberto durante la cerimonia del 3 maggio a Palermo in ricordo di tutti i giornalisti uccisi. In questo articolo spiega perché. Il ricordo dei giornalisti uccisi e la difesa dei giornalisti minacciati sono una sola cosa. Non si può difendere la libertà di cronaca e il diritto alla memoria nel mondo se non si difende a casa nostra. Alla cerimonia che si è svolta, giovedì 3 maggio a Palermo, a Palazzo dei Normanni, in ricordo di tutti…

  • Lettera aperta al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano di Gennaro Del Prete

    Gennaro Del Prete Cardito, li 06 Aprile 2012 Lettera Aperta Ill. mo Sig. Presidente della repubblica Giorgio Napolitano Oggetto: Dott. Gennaro Del Prete e benefici di cui alla legge 407/98, nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata È da secoli ormai che la nostra Terra vive nella morse della criminalità organizzata fin dal 1500. Una criminalità come la camorra, capace di sconvolgere le economie, di violentare le nostre terre con soprusi, minacce, inquinando mari, fiumi, falde, capace di deviare e stravolgere anche la vita dei singoli cittadini come la mia, figlio di uomo che ha sfidato e rotto l’ordine poliziesco della camorra. Figlio di Federico…

  • “Borsellino morì tre mesi prima” articolo di Riccardo Bruno

    Borsellino morì tre mesi prima articolo di Riccardo BrunoRiccardo Pubblicato da SETTE, magazine del Corriere della Sera, del 19 Aprile 2012 A 20 anni dalle stragi/2. Aveva lo stesso nome del procuratore, fu ucciso il 21 aprile 1992 Era un piccolo imprenditore, venne assassinato dalla mafia. Poco dopo spararono anche al padre. La famiglia cerca la verità. Come il nipote, che sta scrivendo un libro con il fratello del giudice. Paolo Borsellino venne trovato ucciso nella sua auto la sera del 21 aprile 1992, in un parcheggio polveroso di Lucca Sicula. Il procuratore Paolo Borsellino telefonò alla giovane collega, Morena Plazzi, che seguiva il caso: “Che fai? Indaghi sul mio…

  • LE GRANDI FAMIGLIE DEL CRIMINE: LA CALABRIA Una triste giostra di morti

    LE GRANDI FAMIGLIE DEL CRIMINE: LA CALABRIA Una triste giostra di morti di Francesco Rosso Articolo da La Stampa del 27 Marzo 1976 Potrebbe essere l’elenco telefonico di una città media e sono invece i necrologi dei calabresi ammazzati in trent’anni, spesso per futili motivi – I deliranti messaggi del “Sartana” dell’Aspromonte e l’incredibile “sfregio” vendicatore ad una bara. Reggio Calabria, marzo. Potrebbe essere l’elenco telefonico di una città media, e sono invece i necrologi dei calabresi fatti secchi in poco meno di trent’anni; a volte per grossi interessi di mafia, spesso per cause che si suol definire futili, un capretto, due chili d’olive, un quintale d’arance, portati via o…

  • Nel labirinto degli dei – Antonio Ingroia

    Nel labirinto degli dei Storie di mafia e di antimafia di Antonio Ingroia Editore: Il Saggiatore, 2010 Con Giovanni Falcone, insieme al quale inizia il suo tirocinio in magistratura, Antonio Ingroia incontra il primo segno del suo destino futuro. Subito dopo, a Marsala, si troverà accanto a un altro giudice: Paolo Borsellino. Falcone e Borsellino, i precursori.Con loro muove i primi passi: li affianca negli interrogatori, li osserva, ne studia i gesti e le parole, ne ricava una lezione risolutiva di impegno professionale e di passione civile. Poi le stragi di Capaci e di via D’Amelio… Da sostituto procuratore a Palermo, Ingroia diventa un protagonista della lotta a Cosa Nostra.…

  • “CAVA DEI TIRRENI, 29 MAGGIO 1982, ORE 15:02”

      Le ultime ore di Simonetta Lamberti, vissute dalla mamma (pubblicato da Serena Lamberti su  facebook.com) Squilla il citofono. “Angela, sono Eva, posso salire un attimo?” E’ la voce della mia amica, voce a me ben nota, ma stavolta ha qualcosa di diverso che me la fa sembrare quella di un’altra persona. Apro la porta e aspetto. Eva compare sulla soglia dell’ascensore col volto che vuol nascondere qualcosa, ma non può: “ Angela,vieni con me; si dice che ci sia stato un attentato a tuo marito; sai, le voci circolano e s’ingigantiscono….” “Ma Simonetta, sai niente di Simonetta? Era andata col padre a Vietri …Dimmelo, se sai qualcosa, te ne…

  • FIGLIA METRONOTTE UCCISO CHIEDE RICONOSCIMENTO VITTIMA MAFIA

    FIGLIA METRONOTTE UCCISO CHIEDE RICONOSCIMENTO VITTIMA MAFIA Articolo del 28 Febbraio 2012 da ansa.it (ANSA) – PALERMO, 28 FEB – Ignazio Aloisi, guardia giurata di 44 anni, fu ucciso con tre colpi di pistola il 27 gennaio del 1991 a Messina. L’uomo avrebbe pagato con la vita la collaborazione data agli investigatori per identificare gli autori di una rapina al casello autostradale di Tremestieri. Tra i banditi c’era anche Pasquale Castorina, condannato per mafia, che ordinò l’omicidio. Nonostante siano passati 21 anni la figlia del metronotte, Daniela Aloisi, non ha ottenuto il riconoscimento lo status di vittima di mafia. ”Chiedo che dopo tanti anni di ritardi – ha detto –…

  • “8 marzo anti ‘ndrangheta: sfidiamo le cosche che odiano le donne” di Alessio Magro

    8 marzo anti ‘ndrangheta: sfidiamo le cosche che odiano le donne di Alessio Magro Articolo del 14 Febbraio 2012 Fonte stopndrangheta.it Stopndrangheta.it aderisce all’appello del direttore del Quotidiano della Calabria, Matteo Cosenza, perché il prossimo 8 marzo sia la festa delle donne che hanno sfidato la ‘ndrangheta, la festa di chi vuole sfidare le cosche che odiano le donne. Cetta Cacciola, insieme a Giuseppina Pesce e Lea Garofalo, insieme a Tita Buttafusca e alle altre donne che hanno detto basta alle cosche – ai loro padri, fratelli, mariti, figli, zii, cugini e nipoti – tutte loro sono un pugno nello stomaco della Calabria indifferente. Non eroine, si badi bene, ma…

  • Maria Concetta, testimone di giustizia e suicida in terra di ‘ndrangheta

    Maria Concetta, testimone di giustizia e suicida in terra di ‘ndrangheta di Francesca Chirico – Linkiesta (10/02/2012) Foto e Articolo del 10 Febbraio 2012 da  stopndrangheta.it Rosarno, sono le sette di sera di un sabato di agosto e Maria Concetta si chiude in bagno, mandando giù a sorsate, come fosse acqua, l’acido muriatico. Madre di tre figli in terra di ‘ndrangheta, qualche mese prima aveva iniziato a collaborare con la giustizia. Da un luogo protetto diceva: «Non me li hanno mandati i figli e non me li mandano perché loro hanno capito che se mi mandano i figli è finita non torno più». Tornata per rivederli, aveva anche ritrattato la…