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5 Gennaio 2007 Trapani. Antonino Via, 22 anni, magazziniere in un centro commerciale, viene ucciso mentre cercava di soccorrere un collega aggredito da dei rapinatori armati.
ANTONINO VIA Nasce a Trapani il 30 settembre 1984 Muore a Trapani il 5 gennaio 2007 Viene barbaramente ucciso a causa di una rapina, per andare in soccorso di un collega di lavoro in balia di due rapinatori armati di pistola. Gli assassini sono stati condannati definitivamente in data 16 Ottobre 2012 dalla Corte di Cassazione a 26 anni di reclusione ciascuno. 2003 Laurea presso ITI Leonardo Da Vinci CONFERIMENTI RICEVUTI Medaglia d’oro al valor civile alla memoria.Conferitagli dal presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano. (Roma 11 giugno 2007) Medaglia d’oro per atti di eroismo conferitagli dalla Fondazione Carnegie (Roma 1 dicembre 2007) Diploma di benemerito I.T.I. «Istituto tecnico industriale…
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24 Dicembre 2006 Napoli. Ucciso Keba Aleksandr, 50 anni, ucraino, venditore ambulante, per futili motivi.
“Keba Aleksandr, 50 anni, ucraino, è un venditore ambulante. Vive a Napoli. È il 24 Dicembre del 2006. Al mattino presto, come sempre, ordina il suo banchetto in Via Brin. Ad aiutarlo c’è sua moglie Chobit Lyubov e il loro figlioletto di 5 anni. All’improvviso sbuca un’auto nera di grossa cilindrata che sfreccia veloce, manovre azzardate a un pelo dai pedoni, che urta il banchetto di Keba facendo cadere a terra tutta la mercanzia. Con tono pacato Keba, approfittando dell’autovettura ferma, invita il conducente ad andare piano, a muoversi con maggiore attenzione, a rispettare chi lavora. La risposta non si fa attendere: “Tu qui non comandi niente, ci vediamo dopo”…
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30 Novembre 2006 Giugliano (NA). Antonio Palumbo, bidello 63nne, ucciso da due rapinatori durante il colpo ad una tabaccheria
Antonio Palumbo, 63 anni, bidello della scuola elementare di Giugliano in Campania (NA), è morto sul colpo dopo essere stato colpito al petto durante una rapina alla tabaccheria dove era entrato per comprare le sigarette al figlio e un quaderno alla nipotina. I rapinatori erano in tre: uno faceva da palo e due sono entrati nel negozio a volto coperto. Il tabaccaio ha reagito alla rapina, ne è nata una colluttazione e subito dopo è iniziata la sparatoria; Antonio Palumbo si è trovato sulla traiettoria. I malviventi sono poi fuggiti a bordo di due moto, facendo perdere le loro tracce. Era il 30 novembre del 2006. …
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31 ottobre 2006 S. Antimo (NA). Ucciso Rodolfo Pacilio, imprenditore, vittima del racket.
Rodolfo Pacilio, 39 anni, noto come Giancarlo, viene ucciso a Sant’Antimo il 31 ottobre 2006. Imprenditore noto nel settore dei giocattoli, padre di tre bambini, viene colpito con una decina di colpi da due uomini in sella ad uno scooter. Gli inquirenti vedono nella morte di Rodolfo Pacilio la conseguenza di un rifiuto a pagare tangenti o una vendetta del clan denunciato tempo prima. Infatti suo padre aveva denunciato negli anni ’90 un esponente del clan della zona che gli aveva imposto una tangente di 40.000.000 di lire per la costruzione di un importante edificio. Per quella denuncia il boss fu condannato ad 11 anni di reclusione. Nel 2003 un…
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28 Ottobre 2006 Pozzuoli (NA). Daniele Del Core e Loris Di Roberto, diciottenni, uccisi da un coetaneo per gelosia. Vittime tutti e tre di una società in cui i giovani sono considerati solo dei consumatori ultimi.
Daniele Del Core,18 anni, viene ucciso a Pozzuoli il 28 ottobre 2006. Nella stessa occasione rimane ferito un suo amico, Loris Di Roberto, poi deceduto in ospedale otto giorni dopo. Loris, nell’estate di quell’anno, interrompe la relazione sentimentale che intrattiene con una ragazza, un legame iniziato 3 anni prima. La ragazza, terminata la relazione con Loris, comincia a frequentare Salvatore D’Orta, sebbene continui a cercare il suo ex ragazzo attraverso telefonate e messaggi sul cellulare. Tanto è bastato per scatenare la gelosia omicida di Salvatore. La sera del 28 ottobre Daniele e Loris si trovano presso la Solfatara di Pozzuoli quando Salvatore D’Orta fa il suo ingresso con l’intento di…
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10 Ottobre 2006. Quarto (NA). Enrico Amelio, imprenditore di Gaeta (LT), morì per una pistolettata ad una femorale. Fu gambizzato per dare “un segnale” ad un parente che aveva osato intromettersi in un affare a cui era interessato un capoclan della zona.
Enrico Amelio, imprenditore di Mugnano con residenza a Gaeta (LT), stava andando a trovare un parente di Quarto (NA). Ad un tratto, mentre camminava lungo Corso Italia, due uomini in sella a una moto lo affiancarono. Il passeggero sparò un colpo di pistola e lo ferì a una gamba. Poco dopo, appena soccorso e caricato a bordo dell’ambulanza, Enrico morì: la pallottola aveva reciso la femorale. Doveva essere una lezione, una gambizzazione. Si trasformò invece in omicidio. Dalle indagini è emerso che Enrico Amelio fu ucciso perché un suo zio materno era intenzionato ad acquistare alcuni fondi in via Marmolito, nella zona quartese a tutti nota come la Macchia, sui…
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6 Settembre 2006 Mondragone (CE). Ucciso Michele Landa, metronotte, e il suo corpo dato alle fiamme, mentre era in servizio presso un ripetitore di Pescopagano.
Mancavano solo un paio di mesi e Michele Landa sarebbe andato in pensione, dopo una vita di lavoro. Invece trova la morte all’età di 62 anni, davanti a un ripetitore della Vodafone. I clan hanno scoperto che le apparecchiature del ripetitore possono essere una merce per cui si è disposti a pagare decine di migliaia di euro, in contanti, da parte degli stessi proprietari. Il cavallo di ritorno: “Vuoi l’attrezzatura indietro? Paga”. Probabilmente Michele Landa non ha ceduto ai giovani del clan, in cerca di denaro facile, i quali non avranno accettato che un paesano di Mondragone li ostacolasse, e così, dopo una vita di lavoro, Michele viene ucciso barbaramente.…
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4 Settembre 2006 Napoli. Ucciso Salvatore Buglione, dipendente comunale, perché si era ribellato ad una rapina nell”edicola della moglie.
In quattro aggrediscono Salvatore Buglione e lo accoltellano tra i giornali. Aveva addosso mille euro. Perciò non voleva darla vinta ai suoi rapinatori. Ha gridato «Andatevene», ha cercato di difendersi ma loro erano in quattro, forse cocainomani. E lo hanno ucciso con una sola coltellata, un colpo secco, al petto. Così si è accasciato nel suo sangue un uomo inerme, alle 20.30 del 4 settembre 2006, in via Pietro Castellino, buio pesto ma passaggio frequente di auto e passanti. Salvatore Buglione, 51 anni, soprannominato Sasà, è la vittima dell´ennesima ferocia dei predatori di Napoli. Lo hanno ucciso per sfregio, per punire la sua ribellione. Buglione lavorava come dipendente comunale, ma…
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28 agosto 2006 Urano Mella (BS). Ucciso Luca Cottarelli, 17 anni, insieme al padre e alla madre. Il padre era implicato in un giro di fatture false.
Luca Cottarelli aveva solo 17 anni quando fu ucciso insieme al padre, Angelo, e alla madre, Marzenne Topr, la sera del 28 agosto del 2006. La strage della famiglia Cottarelli avvenne nella loro casa a Urago Mella, in provincia di Brescia. Una discussione, degenerata nel triplice omicidio tra Angelo, coinvolto in un giro di false fatture ai danni dello Stato e della Regione Sicilia e i suoi soci in affari. Una strage commissionata e compiuta dalla mafia del Trapanese. Fonte: vivi.libera.it Fonte: livesicilia.it Articolo del 25 giugno 2013 Delitto Cottarelli, ergastolo per i cugini Vito e Salvatore Marino di Vito Manca La corte d’Assise d’appello di Milano ha…
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22 Agosto 2006 Palermo. Ucciso Giuseppe D’Angelo, un pensionato di 63 anni, ex-titolare di un bar, perché scambiato per un capomafia.
Giuseppe D’Angelo, un pensionato di 63 anni, venne ucciso il 22 agosto del 2006, colpito da una pioggia di proiettili nella piazza della borgata di Tommaso Natale (PA), perché scambiato per il boss Lino Spatola. A raccontare la verità sull’omicidio sono stati i collaboratori di giustizia Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio, che facevano parte del commando di killer, i quali hanno ricostruito movente e dinamica del delitto i cui mandanti erano Salvatore e Sandro Lo Piccolo, boss del mandamento locale. Il killer, Gaspare Di Maggio, è stato condannato all’ergastolo. A dieci anni e 6 mesi di carcere, ciascuno, sono stati condannati, invece, i pentiti Pulizzi e Briguglio. Articolo…