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3 Settembre 1998 Scisciano (NA). Resta uccisa Giuseppina Guerriero, 42 anni, da proiettili diretti a un camorrista.
Il 3 settembre 1998 Giuseppina Guerriero torna a casa dal lavoro a Scisciano, nel Napoletano, quando viene ferita mortalmente da un killer, che attende l’arrivo di un boss per ucciderlo. Giuseppina Guerriero è colpita per caso. Madre di quattro figli, tra i quattordici e ventidue anni, ha da poco abbandonato la sua attività di bracciante agricola per iniziare quella di cuoca. Sono poco dopo le undici di sera e Giuseppina sta tornando dal colloquio di lavoro in un ristorante nei pressi di via Garibaldi. Il killer impugna la pistola, ma non si accorge che mentre preme il grilletto, all’auto sulla quale viaggia il suo obiettivo, si affianca quella della Guerriero.…
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23 Agosto 1998 Niscemi (CL). Ucciso Giuseppe Iacona, il suo corpo dato alle fiamme.
Ucciso e dato alle fiamme nelle campagne di Niscemi (Cl) il giovane Giuseppe Iacona, conosciuto dalla polizia come tossicodipendente. Il 6 settembre verrà arrestato il pregiudicato per traffico di droga Rocco Ferrera, con l’accusa di concorso in omicidio. Fonte: liberanet.org Ucciso e dato alle fiamme nelle campagne di Niscemi (Cl) il giovane Giuseppe Iacona, conosciuto dalla polizia come tossicodipendente. Il 6 settembre verrà arrestato il pregiudicato per traffico di droga Rocco Ferrera, con l’accusa di concorso in omicidio.
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31 Luglio 1998 Piano Tavola (CT). Ucciso Giuseppe Messina, imprenditore, per difendere la paga degli operai.
Giuseppe Messina, 63 anni, un imprenditore edile di Piano Tavola (CT) è stato ucciso il 31 luglio del 1998 nel vano tentativo di difendere la paga dei propri dipendenti. Articolo di La Stampa del 1 Agosto 1998 Difende la paga degli operai: ucciso Catania: è stato avvicinato poco dopo aver ritirato in banca 25 milioni per gli stipendi – Difende la paga degli operai: ucciso Imprenditore ingaggia una lotta con i rapinatori CATANIA. È morto per difendere le paghe degli operai. Così è finita la vita di un commerciante di 63 anni, freddato dai banditi che volevano rapinarlo. E’ accaduto a Piano Tavola, un frazione…
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20 Luglio 1998 Pomigliano D’Arco (NA). Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco, giovani operai, uccisi perché scambiati per altri.
Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco Il 20 luglio 1998 in Via Nazionale delle Puglie, nella zone nord-est di Napoli tre operai Salvatore De Falco, Rosario Flaminio e Alberto Vallefuoco, sono stati assassinati, durante l’ora di spacco, davanti al bar nei pressi del pastificio Russo dove lavoravano. I giovani stanno per entrare in macchina quando tre sicari a bordo di una “Lancia Y” con in pugno revolver e kalashnikov ed il volto coperto da cappucci, sparano circa quaranta colpi uccidendo all’istante i tre colleghi e ferendo di striscio la cassiera. I nomi delle tre vittime non dicono nulla a Carabinieri e Polizia. Nessuna segnalazione, nessun precedente, niente di…
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5 Luglio 1998 Acerra (NA). Antonio Ferrara, 21 anni, ucciso da due ragazzi diciassettenni (uno figlio di un camorrista) che hanno sparato al termine di una lite, a cui lui era estraneo.
Antonio Ferrara giovane ucciso ad Acerra in Piazza Falcone e Borsellino, la piazza principale del paese, il 5 luglio del 1998. Due ragazzi diciassettenni (uno figlio di un camorrista) al termine di una lite organizzarono un raid punitivo, ma sbagliarono mira, colpendo la persona sbagliata: Antonio Ferrara. I due saranno arrestati il 9 luglio. Fonte: Liberanet.org Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Antonio Ferrara Il 5 luglio 1998 due diciassettenni aprono il fuoco nella piazza principale di Acerra, quella dedicata a Falcone e Borsellino. I minorenni, di cui uno appartenente a famiglia camorrista, volevano vendicarsi dell’offesa subita la sera precedente da parte di un loro coetaneo. In realtà, nulla più di una…
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5 Luglio 1998 Catania. Enrico Chiarenza, 18 anni. Suicidio per mafia.
Enrico Chiarenza. Si è suicidato a soli 18 anni il 5 luglio del 1998 a Catania, sconvolto dalla morte del padre, ucciso in un agguato mafioso nel 1995. Era il nipote di un ex collaboratore di giustizia. Fonte: liberanet.org Morto a Catania Enrico Chiarenza, nipote diciottenne di un ex collaboratore di giustizia e figlio di Clemente, ucciso nel 1995 in un agguato mafioso. Il giovane, sconvolto per l’uccisione del padre, nel marzo scorso aveva tentato il suicidio ingerendo dell’acido muriatico che gli aveva provocato danni irreparabili. Fonte: centroimpastato.it
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23 Maggio 1998 Gela (CL) ucciso Orazio Sciascio, commerciante di 67 anni, in un tentativo di rapina
Orazio Sciascio Orazio Sciascio aveva 67 anni, e si trovava nel suo negozio di generi alimentari a Gela quel 23 maggio del 1998, quando si è ribellato a un tentativo di rapina ed è stato ucciso con un colpo di fucile calibro 12. Fonte: Liberanet.org Articolo del 13 Settembre 2015 da lastampa.it In carcere 10 anni per omicidio, ma ad uccidere non era stato lui di Fabio Albanese Condannato nel 1998 a Gela, ieri è stato completamente scagionato Dieci anni e tre mesi in carcere. E un calvario giudiziario di 17 anni finito solo adesso. Mirko Turco non aveva ancora 18 anni quando fu accusato prima dell’omicidio di…
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8 Maggio 1998 Oppido Mamertina (RC) restano uccisi Mariangela Anzalone 9 anni e il nonno Giuseppe Biccheri, 54 anni. Una famiglia distrutta perché si trovava a passare per caso dal luogo di un agguato.
Mariangela Anzalone (9 anni) e il nonno Giuseppe Biccheri (54 anni) restarono Uccisi ad Oppido Mamertina l’8 maggio 1998 perché passavano casualmente in automobile davanti ad un negozio dove si era appena consumato un duplice omicidio legato alla faida che in quegli anni stava insanguinando il paesino aspromontano e, a quel momento contava già 50 morti. Giuseppe Bicchieri, insieme alla moglie, stava riaccompagnando a casa la figlia e i suoi due nipotini, quando i killer, uscendo dal negozio videro l’auto, simile a quella di un famigliare dei due appena uccisi, e scaricarono contro di essa le loro armi. Nonno Giuseppe Bicchieri e Mariangela Ansalone rimasero uccisi sul colpo, la moglie…
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24 Aprile 1998 A Cerignola (FG), Incoronata Sollazzo e Maria Incoronata Ramella, muoiono in un incidente stradale.
Maria Incoronata Ramella, di 25 anni, e Incoronata Sollazzo, di 36, tutte e due di Carapelle, viaggiavano a bordo di un furgone «Fiat Ducato», omologato per il trasporto di soli 10 persone, con altre 17 donne, sono morte nel pomeriggio del 24 aprile 1998 in un incidente nei pressi di Cerignola. L’automezzo è finito fuori strada a causa dello scoppio del pneumatico posteriore destro. La più giovane era sposata da qualche tempo, l’altra era sposata e madre di due figli. Fonte: ricerca.gelocal.it/iltirreno Articolo del 25 aprile 1998 In 19 a bordo, è esplosa una gomma Furgone stracarico fuori strada: due morte FOGGIA – Tragedia della miseria e…
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10 Aprile 1998 Catania. Trovato il corpo di Annalisa Isaia, 20 anni. “La sua colpa era di andare a ballare con persone non gradite allo zio”
Annalisa Isaia è una ragazza di 20 anni. Merita di morire solo perché frequenta il “giro” sbagliato. Ad ammazzarla è lo zio materno, Luciano Daniele Trovato: non sopporta di essere deriso dagli affiliati della cosca mafiosa di cui faceva parte, gli Sciuto, perché la ragazza frequenta un gruppo di coetanei di un clan rivale, i Laudani. Questi ultimi sono ritenuti colpevoli della morte del padre di Annalisa avvenuta nel 1993. Il cadavere di Annalisa Isaia viene rinvenuto sepolto dopo diversi giorni. (sdisonorate.it) Fonte: archivio.unita.news Articolo del 18 aprile 1998 Catania, due uomini in stato di fermo. «Hanno accecato il piccolo Domenico» di Walter Rizzo Blitz della Squadra Mobile…