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11 Giugno 1997 Napoli. Silvia Ruotolo, 39 anni, viene colpita alla tempia da un proiettile destinato ad un camorrista, mentre rientrava nella propria abitazione.
L’11 giugno 1997 Silvia Ruotolo sta tornando nella sua casa in Salita Arenella a Napoli dopo aver preso a scuola suo figlio Francesco di 5 anni: ad attenderla al balcone c’è sua figlia Alessandra di 10 anni. Ad un certo punto si sentono colpi di arma da fuoco sparati all’impazzata: alcuni colpi vaganti uccidono Silvia mentre un altro passante resta ferito. Il vero obiettivo dei sicari è Salvatore Raimondi affiliato al clan Cimmino avversario del clan Alfieri, morto anch’egli sotto i colpi dei killer. Uno degli assassini, Rosario Privato, viene arrestato il 24 luglio dello stesso anno mentre è in vacanza al mare in Calabria. Gli altri responsabili della strage…
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10 Giugno 1997 Taranto. Raffaella Lupoli, 11 anni, resta uccisa al posto del padre.
Era il 10 giugno del 1997 quando entrarono in azione i sicari. I killer volevano colpire il padre di Raffaella Lupoli, un metalmeccanico disoccupato che aveva più problemi con la droga che con la giustizia. Passeggiava con lui nel quartiere Tamburi di Taranto. Tre colpi di pistola la colpirono a morte all’età di 11 anni. (Liberanet.org) Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 11 giugno 1997 Spara al padre, uccide la figlia di Tonio Attino L’uomo, pregiudicato, era in automobile: inutile la corsa all’ospedale Agguato a Taranto, la bambina aveva 11 anni TARANTO. Volevano ammazzare il papà, hanno ucciso la figlia. Raffaella Lupoli aveva 11 anni. Tre colpi di…
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5 Giugno 1997 Ribera (AG). Sonia Nakladolova, 20 anni, assassinata per errore con due colpi di lupara.
Sonia Nakladolova, 20 anni, di origine ceca, assassinata a Ribera (AG) ol 5 giugno 1997, con due colpi di lupara. Il delitto è avvenuto nel piazzale di un residence, il Parco degli Aranci, lungo il litorale agrigentino, a pochi chilometri da Ribera, dove la ragazza viveva da un anno e mezzo. Sonia Nakladolova è stata raggiunta dai pallettoni mentre stava aprendo la portiera dell’auto del fidanzato. Probabilmente un tragico errore dei killer. Il vero obiettivo sarebbe stato proprio l’uomo, 50 anni, sposato, titolare di una catena di discount in varie zone della Sicilia, e prossimo all’apertura di altri due supermercati. Sarebbe entrato nel mirino della criminalità organizzata per la sua…
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23 maggio 1997 Castelforte (LT). Giustiziato Andrea Di Marco, 30 anni, meccanico.
Andrea Di Marco, 30 anni, meccanico di Castelforte (LT) giustiziato il 23 maggio del 1997 e rinvenuto quasi un anno dopo all’interno di un’auto inabissata nel fiume Garigliano. Per il suo omicidio venne condannato in qualità di mandante Ettore Mendico, il cui gruppo criminale operativo venne considerato negli anni ‘90 una costola del Clan dei Casalesi. Nome inserito nella lista: vivi.libera.it La foto di Andrea Di Marco è stata tratta dall’Emeroteca dello Studio Ciampa a questo link: http://www.studiociampa.it/wp-content/uploads/2014/11/PC-1996-Processo-per-lomicidio-di-Andrea-Di-Marco.pdf Dagli articoli non siamo riusciti a comprendere del perché di un tale efferato delitto. Ringraziamoamicidilibera.blogspot.com per l’aiuto nella ricerca di nomi e storie da non dimenticare: Fonte: iltempo.it…
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21 aprile 1997 Desio (MB). Morto suicida Ambrogio Mauri, uno dei simboli della lotta alla corruzione in Italia.
Ambrogio Mauri, imprenditore italiano, uno dei simboli della lotta alla corruzione in Italia. Alla fine degli anni Ottanta, la sua azienda attraversò un periodo di grande crisi, restando per tre anni senza commesse, crisi che si ripeté poi nuovamente negli anni tra il 1993 e il 1995: il motivo principale di questi problemi fu il costante rifiuto da parte di Mauri di pagare tangenti ai politici milanesi dell’epoca. Negli anni di Tangentopoli appoggiò l’attività del pool Mani Pulite, andando a testimoniare volontariamente. Tuttavia, al termine di quella stagione, deluso dal fatto che, come prima, gli venivano negati appalti (in ultimo nel 1996 per l’ATM), perché non accettava di pagare tangenti,…
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22 Marzo 1997 Niscemi (CL). Agata Azzolina, morta suicida per mafia. Il 16 ottobre 1996 le erano stati uccisi, sotto i suoi occhi, il marito, Salvatore Frazzetto, e il figlio Giacomo.
Trovata morta suicida, nella sua casa a Niscemi (Cl), Agata Azzolina, proprietaria di una gioielleria. Il 16 ottobre 1996 nel negozio erano stati uccisi sotto i suoi occhi il marito, Salvatore Frazzetto, e il figlio Giacomo da due pregiudicati che, come era avvenuto altre volte, pretendevano di avere a credito dei gioielli. Agata Azzolina, che aveva avuto come protezione due soldati alla porta di casa, era stata oggetto di altri tentativi di estorsione e aveva ricevuto minacce di morte, rivolte anche alla figlia ventenne. Il 21 marzo non aveva voluto partecipare alla manifestazione di Libera. I nomi del marito e del figlio non erano stati inclusi tra quelli delle vittime…
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12 Marzo 1997 Bovalino (RC). Ucciso per 300mila lire Totò Speranza, 28 anni
Totò Speranza, bassista del gruppo calabrese degli “Invece” è stato ucciso a Bovalino (RC) il 13 marzo del ’97 per un debito di 300mila lire. Aveva 28 anni e fumava marijuana; non ha pagato il suo pusher ed è morto. Fonte: stopndrangheta.it Totò Speranza, ammazzato per 300mila lire Aveva 28 anni e un debito per una partita di marijuana. A Bovalino si muore anche per questo. Il 12 marzo del 1997 lo hanno ucciso. Lo ricordano ogni anno gli altri della sua band, gli Invece Morire per 300mila lire. Totò Speranza era un ragazzo come tanti altri, pieno di paradossi e di debolezze. Brillante e socievole. Fumava marijuana e…
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5 marzo 1997 San Michele Salentino (BR). Ucciso Michele Lerna, commerciante, durante una rapina nella propria abitazione.
Il commerciante Michele Lerna fu ammazzato a San Michele Salentino, il 5 marzo del 1997, nel corso di una rapina nella sua abitazione che coinvolse l’intera sua famiglia. Per il suo omicidio è stato condannato Vito Di Emidio, alias Bullone, che ha confessato 25 omicidi ordinati o commessi in prima persona, tra Brindisi e provincia. La rapina era finalizzata a finanziare la Sacra corona unita. Di Emidio aveva saputo che Michele Lerna nascondeva soldi in casa. Fonte: vivi.libera.it Fonte: brindisireport.it Articolo del 25 febbraio 2013 Bullone, conferma ergastoli. Ira parenti di Roberta Grassi LECCE – La furia dei parenti, dopo la raffica di…
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25 Febbraio 1997 a Palma di Montechiaro (AG) muore Giulio Giuseppe Castellino, dirigente del Servizio d’igiene della Usl di Agrigento.
Giulio Giuseppe Castellino, 53 anni, dirigente del Servizio d’igiene pubblica presso la Usl di Agrigento morì in ospedale il 25 febbraio del 1997. Il 12 febbraio, mentre tornava a casa con la propria auto, in contrada “Mosella”, ad Agrigento, fu ferito con tre colpi d’arma da fuoco di cui uno alla testa. Aveva già ricevuto minacce, nel mese di novembre qualcuno aveva sparato un colpo di lupara contro il portone di casa. Era un dirigente serio e scrupoloso; aveva ordinato la chiusura del mercato ortofrutticolo della città, perché troppo sporco, il quale rimase fermo qualche giorno. Aveva revocato autorizzazioni sanitarie ed era restio a concederle con facilità. Tuttora non si…
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26 Gennaio 1997 a Ercolano ucciso Ciro Zirpoli di 16 anni, ucciso perché figlio di un pentito
Il 26 gennaio 1997 Ciro Zirpoli viene colpito mortalmente al petto da due killer in moto ad Ercolano. Ciro, 16enne, è figlio di Leonardo Zirpoli, uno dei più importanti pentiti di camorra e nipote di Salvatore Zirpoli, impegnato anche lui da tempo a rivelare ai magistrati napoletani gli interessi clandestini del clan Ascione di Ercolano. Le loro rivelazioni hanno permesso alla Procura della Repubblica di Napoli di avviare inchieste nei confronti dei clan Cozzolino, Vollaro ed Abbate che operano tra il territorio di San Giorgio a Cremano e Torre del Greco. Con il proseguire delle indagini le dichiarazioni dei pentiti hanno consentito di risalire ai rapporti di connivenza della camorra…