-
24 giugno 1996 Strage di Casabona (KR). Resta ucciso Nicola Melfi, 18 anni, che lavorava nel cantiere dell’eccidio.
Nicola Melfi, operaio edile di 18 anni, viene ucciso nella Strage di Casabona, località in provincia di Crotone, nel cantiere in cui lavorava, durante l’agguato mortale a Domenico Alessio, imprenditore edile, capo della cosca più importante del paese. L’unica colpa di Nicola Melfi, famiglia di emigrati da poco rientrati in paese (lui era nato a Wolfsburg, in Germania), era solo quella di lavorare con l’impresa del boss e di trovarsi testimone del massacro. Era il suo primo giorno di lavoro. Fonte: archiviolastampa.it Articolo del 25 giugno 1996 Il boss fa scattare la trappola mortale di Diego Minuti Crotone, il capocosca e i suoi uomini sono stati colpiti…
-
27 Aprile 1996 Lucca Sicula (AG). Ucciso Calogero Tramuta, ex agente della Guardia di Finanza. Avrebbe intralciato gli affari della società di Emanuele Radosta.
Il 27 Aprile del 1996, a Lucca Sicula (AG), fu ucciso Calogero Tramuta, ex agente della Guardia di Finanza, commerciante di arance. Il delitto, avvenuto in una pizzeria del paese, era stato commissionato perché avrebbe intralciato gli affari della società di Emanuele Radosta, titolare di un’azienda agrumicola. I contrasti sarebbero sorti su una partita di arance commercializzata in Toscana e sull’acquisto di un terreno. Radosta è lo stesso condannato a 30 anni per l’omicidio di Giuseppe Borsellino ucciso nel 1992, padre di Paolo che abbiamo ricordato il 21 aprile. Articolo del 21 Marzo 2017 da alqamah.it Calogero Tramuta e il sogno delle arance di Sicilia libere dall’oppressione…
-
20 Aprile 1996 Alessandria della Rocca (AG). Giovanni Carbone, manovale di 28 anni, ucciso perché aveva assistito ad un omicidio.
Giovanni Carbone, morto perché ha visto in faccia i killer che hanno freddato con dei colpi di pistola al petto e al collo Emanuele Sadita. Giovanni Carbone, 28 anni, un passato da agricoltore del centro Alessandrino e poi impegnato come muratore nel campo dell’edilizia negli ultimi anni, non ad Alessandria della Rocca, ma a Parma. Al nord il giovane muratore si era trasferito alla ricerca di lavoro. Dalle parti di Alessandria della Rocca se ne trova poco o si resta nei campi a coltivare la terra; l’unica alternativa è al nord alla ricerca di miglior soldo. E Giovanni Carbone era un bravo giovane, una persona pulita. Aveva intenzione di trascorrere…
-
1 Marzo 1996 Vinosa (TA). Muore Annamaria Torno, 18 anni, vittima del capolarato.
Annamaria Torno, 18 anni, muore in un incidente stradale il1 marzo del 1996 mentre la “trasportavano” a lavorare in una azienda agricola, di Vinosa (TA), dove avrebbe dovuto raccogliere ortaggi. Era su un pulmino, un Ford Transit, da 9 persone mentre le lavoratrici erano 14, guidato da un caporale, che si è scontrato con un altro automezzo di un’altro caporale. Foto di Annamaria da: vivi.libera.it Anna Maria Torno Anna Maria era una ragazza come tante altre, con i suoi problemi e con tanti sogni da realizzare. Nel 1996, all’età di diciotto anni, perse la vita in un incidente stradale. Si sarebbe sposata a breve con l’uomo che amava. …
-
25 Febbraio 1996 Terlizzi (BA). Assassinato Gioacchino Bisceglia, 25 anni, falegname.
Gioacchino Bisceglia 25 anni è stato ucciso a Terlizzi (BA) il 25 febbraio del 1996. Era andato ad un appuntamento con dei malviventi che chiedevano il riscatto per l’auto del fratello, che avevano rubato. La discussione è finita in rissa ed uno dei ladri ha tirato fuori una pistola ed ha sparato colpendo a morte Gioacchino e ferendo il fratello che era andato con lui insieme ad un’altro amico. Due dei malviventi, arrestati, sono stati condannati anche per strage, avendo collocato un’auto carica di tritolo di fronte al Municipio del paese. L’ordigno scoppiò ferendo gravemente un vigile urbano. Articolo di La Repubblica del 27/02/96 ASSASSINATO PERCHE’ NON PAGA…
-
21 Febbraio 1996 Lazzaro (RC). Assassinato Francesco Giorgino, 40 anni, proprietario di una autofficina. Ucciso per un “nulla” da un boss locale.
Francesco Giorgino, 40 anni, originario di Cerignola (FG), viveva a Lazzaro (RC), dove lavorava come meccanico. Ucciso per un nonnulla. Ucciso per un “litro d’olio non consegnato al boss del momento, che abitava a qualche centinaio di metri rispetto all’officina. Quel litro d’olio Francesco non lo aveva. Ma non contava questo. Contava l’affronto al boss della zona che, indignato per il rifiuto, impugnò la pistola e andò personalmente ad affermare la sua autorità e a riscattare l’offesa subita con la violenza, spargendo sangue.” Articolo del 14 Marzo 2017 da ildispaccio.it Mio marito, Francesco Giorgino, ucciso da una mano rimasta impunita Francesco Giorgino sarà fra le vittime di…
-
8 febbraio 1996 Messina. Ucciso Antonio Falcone, 40 anni, operatore ecologico, mentre in un negozio comprava un regalo per la moglie. Probabilmente aveva reagito ad un tentativo di furto. Ferito anche il titolare del negozio.
Antonio Falcone venne ucciso nel tardo pomeriggio dell’8 febbraio del 1996, vittima di una sparatoria avvenuta poco dopo le 19.30 nel negozio di articoli da regalo “Lory”, al numero 34 di via Bonino, a pochi metri dal campo sportivo Giovanni Celeste. Aveva 40 anni, stava acquistando un regalo per la moglie, era uno stimato operatore ecologico comunale, la sua era una bella famiglia, fu colpito da due proiettili calibro 38 al capo e ad una spalla. Rimase gravemente ferito al collo il titolare del negozio, il reale obiettivo dei killer. Ma Falcone forse cercò di reagire, probabilmente ci fu una colluttazione, e pagò con la vita la sua reazione. A…
-
26 gennaio 1996 Cicciano (Napoli). Ucciso il Maresciallo della marina Salvatore Manzi, 30 anni. Si ipotizza per vendetta trasversale.
Salvatore Manzi, 30 anni, era un maresciallo di terza classe della Marina in servizio a Roma. Fu assassinato su un campo di calcio a Cicciano (Napoli) il 26 gennaio del 1996. I killer fecero irruzione sul campo di gioco e, dopo aver fatto stendere a terra i giocatori, si avvicinarono a uno di essi, per assicurarsi si trattasse della persona giusta; e gli spararono. Dal fucile a canne mozze dei sicari partirono tre colpi: due andarono a segno e per Salvatore Manzi non vi fu scampo. Un omicidio apparentemente inspiegabile. Secondo gli investigatori, però, la morte di Manzi potrebbe essere legata a una vendetta trasversale. L’uomo infatti era in rapporti…
-
3 Gennaio 1996 Fiumefreddo (CT). Ucciso l’imprenditore Giuseppe Puglisi, forse per errore.
Niente fa pensare a un’affiliazione mafiosa della vittima. L’omicidio di Giuseppe Puglisi, avvenuto il 3 gennaio del 1996 a Fiumefreddo, resta ancora un mistero per gli inquirenti. L’omicidio per le sue modalità lascia pensare a un delitto di mafia, ma forse fu ucciso per errore. Fonte: liberanet.org Articolo da L’Unità del 4 Gennaio 1996 Catania, ucciso un imprenditore Vittima del racket? Giuseppe Puglisi, un piccolo imprenditore di 50 anni, è stato ucciso con sei colpi di pistola calibro 9 e fucile sparati al volto. L’omicidio è avvenuto nella periferia di Fiumefreddo, a 40 chilometri da Catania. L’uomo, che era proprietario di un piccolo caseificio e vendeva anche i…
-
23 Dicembre 1995 Trapani. Assassinato davanti a moglie e figlia, Giuseppe Montalto, Agente custodia all’Ucciardone di Palermo
Giuseppe Montalto, Agente Scelto del Corpo di Polizia Penitenziaria – nato a Trapani il 14/05/1965 in servizio presso la Casa Circondariale di Palermo Ucciardone. Il 23 dicembre 1995, Contrada Palma (TP) mentre, in compagnia della moglie e della figlia, si accingeva a salire sulla propria autovettura, cadeva sotto numerosi colpi di fucile esplosi da due sicari travisati, appartenenti all’organizzazione criminosa “Cosa Nostra”. Riconosciuto “Vittima del Dovere” ai sensi della Legge 466/1980 dal Ministero dell’Interno. In data 19.11.1997 gli è stata altresì conferita dallo stesso Dicastero la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria con la seguente motivazione: Preposto al servizio di sorveglianza di esponenti del clan mafioso denominato “Cosa Nostra”,…