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Il 13 dicembre 1995 a Nocera Inferiore, muore il comandante Natale De Grazia. Muore in circostanze sospette mentre era in missione per conto della procura della Repubblica di Reggio Calabria.
Natale De Grazia è morto in circostanze sospette il 13 dicembre 1995, mentre era in missione per conto della procura della Repubblica di Reggio Calabria. Lo chiamavano l’investigatore delle “navi a perdere”, “cacciatore di cargo” che venivano imbottiti di rifiuti radioattivi per essere affondati a largo delle coste calabresi. Natale De Grazia era uno specialista, si stava recando a La Spezia e Massa Carrara per raccogliere importanti deposizioni e documenti nautici relativi ad affondamenti sospetti nel Mediterraneo. Una nuova perizia, effettuata recentemente sui reperti delle due precedenti autopsie, eseguite sempre dallo stesso medico legale che stabilì come causa una morte naturale, ha riportato prima di tutto che le precedenti indagini…
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29 Novembre 1995 Avola (SR). Ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri.
29 novembre 1995 Omicidio di Antonino Buscemi. Ad Avola (Siracusa), è ucciso l’imprenditore Antonino Buscemi, titolare di un’impresa edile. Probabilmente si era rifiutato di sottostare al racket o era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri. Fonte: memoria.san.beniculturali.it Antonino Buscemi era un imprenditore, titolare di un’impresa edile. Morì il 29 novembre del 1995 ad Avola (SR), ucciso perché si era rifiutato di sottostare al racket ed era riuscito ad aggiudicarsi lavori voluti da altri. Fonte: memoriaeimpegno.it
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22 Novembre 1995 Locri. Ucciso Fortunato Correale, meccanico. Onesto cittadino ucciso dalla mafia perché non aveva rispettato le regole dell’omertà.
Fortunato Correale, 44 anni, padre di tre figli, il 22 novembre del 1995 è stato crivellato da sette colpi di pistola nella sua autofficina di Locri. Correale aveva rotto l’omertà, aveva parlato dei movimenti di un gruppo di giovani d’ onore che andavano in giro a bruciare le auto dei carabinieri per intimidirli, ma le “famiglie” erano subito venute a conoscenza della testimonianza, di quella sua e di quella della moglie e scattò la vendetta, puntuale, feroce, “esemplare” perché tutti vedessero e tutti si regolassero di conseguenza, cucendosi la bocca. Articolo da La Republica del 4 Febbraio 1996 DENUNCIÒ I KILLER, UCCISO DAL BOSS di Pantaleone Sergi…
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15 Novembre 1995 Somma Vesuviana (NA). Resta ucciso il piccolo Gioacchino Costanzo di 2 anni, che era in compagnia dello zio, vero obiettivo dei sicari.
A soli 18 mesi Gioacchino Costanzo è vittima di un agguato di camorra diretto a colpire il compagno di sua nonna, Giuseppe Averaimo. Venditore di sigarette di contrabbando e legato al clan D’Avino, Averaimo era solito girare spesso con il bimbo, convinto che i rivali non avrebbero mai messo in percolo la sua vita. Così non è stato e la scellerata quanto vigliacca scelta di Averaimo ha determinato la morte del piccolo nell’agguato in cui lo stesso pregiudicato è stato ucciso. Nel 2002 la Corte d’Assise condanna all’ergastolo Vincenzo Esposito e Nicola Mocerino, 22 anni vengono inflitti a Saverio Castaldo. Tuttavia nell’aprile 2005 la prima sezione della Cassazione annulla i…
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9 Novembre 1995 Catania: Ucciso Serafino Famà, avvocato penalista, perché si era rifiutato di assecondare le richieste di un mafioso.
Serafino Famà era un avvocato penalista, che considerava la sua funzione non semplicemente come un lavoro, lui ci credeva, indossava la toga e la onorava ogni giorno. Serafino Famà credeva nella giustizia, nel diritto di ogni uomo ad essere difeso, nella legalità. “Onestà e coraggio. Se ti comporti con onestà e coraggio non devi avere paura di nulla”. Per quel suo rifiuto ad una richiesta di un mafioso venne condannato a morte da quel boss che oggi collabora con la giustizia. Serafino Famà fu ucciso a Catania il 9 novembre 1995. Articolo da 19luglio1992.com Onestà e coraggio: Serafino Famà di Marco Bruno 9 novembre 2010. Sono trascorsi 15 anni…
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1 Novembre 1995 Gioiosa Ionica (RC). Ucciso Luigi Coluccio, 23 anni, titolare di una bar. “Ha pagato con la vita la determinazione sua e dei suoi famigliari a resistere alle richieste della ‘ndrangheta”
Luigi Coluccio, 23 anni, titolare di un bar, ha pagato con la vita la determinazione sua e dei famigliari a resistere alle richieste della ‘ndrangheta. Luigi è stato ucciso il 1 novembre del 1995 sulla porta del suo bar, a Gioiosa Ionica (RC). Gli assassini hanno atteso che girasse le spalle alla strada per calare le saracinesche. Contro di lui almeno due fucilate. Quella dei Colucci è una famiglia in vista e, fino a pochi anni fa, titolare di vari esercizi commerciali, tutti ben avviati e gestiti direttamente dai Coluccio. Il padre, Pasquale, era il proprietario di un supermercato. Un altro fratello della vittima, Rocco, era il titolare di un’avviata paninoteca,…
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14 settembre 1995 Comiso (RG). Giuseppe Cilia, 26 anni, operaio in un mobilificio, restò ucciso in un agguato verso il suo datore di lavoro.
Giuseppe Cilia,26 anni, operaio in un mobilificio, venne ferito a morte il 14 settembre del 1995 a Comiso (Ragusa). Il commando aveva come obiettivo il proprietario del mobilificio, Giulio Ricca, con alcuni precedenti penali, che rimase ferito assieme a sua figlia Rita e al rivenditore Raffaele Tonchino. Fonte: vivi.libera.it Fonte: siciliaantiusura.it Articolo della Gazzetta del Sud del 19 marzo 2002 Altra spallata ai clan di Vittoria: 43 arresti di Antonio Ingallina RAGUSA – Un’altra spallata ai clan. L’hanno data Carabinieri e Polizia che, a conclusione dell’operazione “Sipario”, hanno notificato 43 ordini di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio…
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3 Settembre 1995 Niscemi (CL). Scompare Pierantonio Sandri, 19enne odontotecnico, vittima di lupara bianca
Pierantonio Sandri, 19enne odontotecnico, il 3 settembre 1995 scompare da Niscemi (CL). Vittima di lupara bianca. “La storia di Pierantonio Sandri è strettamente legata a quella di una madre coraggio, Ninetta Burgio. È stata lei, insieme al sostegno dell’avvocato Enza Rando e di molti altri, a portare in giro per l’Italia la storia di questo ragazzo ucciso perché colpevole di essere onesto, potenzialmente in grado di raccontare quello che aveva visto. Siamo a Niscemi negli anni di maggiore scalata criminale di tanti giovani nelle fila delle famiglie criminali della zona. Sandri sta dall’altra parte. È un ragazzo per bene, è onesto. Crede in valori che per la maggior parte dei…
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30 Agosto 1995 Nicolosi (CT). Ucciso Antonino Longo, commerciante di formaggi.
Ucciso con 4 colpi di pistola Antonino Longo, commerciante di formaggi di Nicolosi (Ct). Fonte: centroimpastato.it
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21 luglio 1995 Qualiano (NA). Ucciso Antonio Brandi, 19 anni, militare di leva in licenza. Forse perché testimone.
Il 21 luglio 1995 Antonio Brandi, incensurato, venne ucciso a bruciapelo con svariati colpi di pistola da persone non identificate. L’agguato è avvenuto nei pressi della zona di Qualiano, un quartiere alla periferia settentrionale di Napoli. Il ragazzo, che stava svolgendo il servizio militare presso la Compagnia di Sussistenza del Comiliter tosco-emiliano di Firenze, era tornato a casa due giorni prima per trascorrere due settimane di licenza a Secondigliano, dove viveva con i genitori. La sera del 21 luglio Antonio era stato visto girare a piedi per il quartiere. Dopo un pò una telefonata anonima avvertiva i Carabinieri della presenza di un cadavere lungo la circumvallazione esterna a Qualiano. Sul…