• 25 Giugno 1995 Reggio Calabria. Ucciso Peter Iwule Onyedeke, nigeriano di 33 anni, studente di architettura

    Anche l’africano Peter Iwule Onyedeke è una vittima della ‘ndrangheta. Nigeriano di 33 anni, studente di Architettura, è stato assassinato inspiegabilmente il 25 giugno 1995 a Reggio Calabria. Per arrotondare le misere entrate (dava una mano in un mobilificio della periferia), faceva il parcheggiatore abusivo. Quella notte stava nello spiazzo di fronte ad una discoteca del quartiere Gallico Marina. Chiedere dei soldi ad uno ‘ndranghetista è inopportuno, se poi a farlo è un africano si tratta di un’offesa. Piovono sei colpi di pistola calibro 45, tutti al torace, poi la fuga a bordo di un’auto rubata dei soliti ignoti che nessuno ha visto. Peter era sposato e aveva due figli…

  • 17 Maggio 1995 Torre Annunziata (NA). Il commerciante Andrea Marchese, 49 anni, resta ucciso durante una rapina.

    Il 17 maggio 1995 Andrea Marchese, 49 anni, resta ucciso durante una rapina nel suo deposito di arredi per bagno, a Torre Annunziata (NA), in via Roma; un’impresa considerata tra le più fiorenti del settore nella provincia napoletana. Due persone, col volto coperto da calzamaglie, irruppero nel centro all’ingrosso semideserto; uno dei malviventi gli puntò contro una pistola semiautomatica 7,65 e gli chiese di aprire la cassaforte. Andrea Marchese, secondo la ricostruzione della polizia, si sarebbe alzato per mostrare che nel forziere non c’era una lira, ma il gesto repentino gli è costato la vita. Il rapinatore armato gli esplose contro tre colpi ferendolo mortalmente al volto e alla tempia.…

  • 15 aprile 1995 Gela (CL). Colpita a morte Epifania Cocchiara, Fina, 28 anni, in un tentativo di rapina nella macelleria del marito.

    Era la vigilia di Pasqua quel 15 aprile del 1995 quando Epifania Cocchiara, Fina, 28 anni, madre di un bambino di 5 anni e una bambina di 2, fu uccisa nella macelleria del marito, Raffaele Cafà di 32 anni. Fina, assieme al marito e ai suoi due figlioletti, finito di fare le pulizie, stava per chiudere il negozio quando sul posto sono piombati due rapinatori armati di pistole semiautomatiche e col volto coperto da calzamaglie. I malviventi hanno sparato due colpi, uno dei quali ha colpito Fina alla nuca, come reazione, sembra, ad un urlo cacciato dalla donna quando uno dei bambini si è allontanato mentre era in corso la…

  • 31 Marzo 1995 Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia

    Francesco Marcone, un onesto funzionario pubblico, direttore dell’Ufficio del registro di Foggia, amante delle regole, fu assassinato il 31 marzo del 1995 a Foggia a colpi di pistola perché non aveva voluto chiudere un occhio (o forse entrambi gli occhi) su certe cose che nel suo ufficio non andavano. Francesco Marcone era diventato un ostacolo, mentre altri non si facevano scrupoli di chiudere gli occhi per quieto vivere. Dicevano che a Foggia, certo, c’era un po’ di malavita. Dicevano che la città cresceva con “l’economia del mattone”. Non dicevano che in quel modello di sviluppo la speculazione edilizia era impastata di mafia. Anzi, escludevano la presenza della mafia in Capitanata.…

  • 29 Marzo 1995 Borgo Montello (LT). Don Cesare Boschin, 81 anni, fu trovato nel suo letto in canonica massacrato di botte, incaprettato, il cerotto sulla bocca. Vittima delle ecomafie.

    Don Cesare Boschin (Trebaseleghe, 8 ottobre 1914 – Borgo Montello, 29 marzo 1995) è stato un presbitero italiano misteriosamente assassinato. Il suo omicidio è tuttora irrisolto. Associazioni locali e movimenti nazionali come Libera ritengono che sia stato ucciso perché si oppose alle infiltrazioni della camorra nel Lazio. La mattina del 30 marzo 1995 il suo cadavere venne ritrovato incaprettato (con le mani e i piedi legati e una corda intorno al collo) dalla perpetua nella sua camera da letto. Venne rinvenuto con il corpo ricoperto da lividi, la mascella e diverse ossa fratturate, la bocca incerottata. L’autopsia stabilì che la morte per soffocamento provocato dalla dentiera ingoiata dal parroco per…

  • 22 Marzo 1995 Scafati (SA). Ucciso Michele Ciarlo, 36 anni, avvocato penalista

    Michele Ciarlo, noto avvocato penalista, fu assassinato brutalmente il 22 marzo del 1995 nel suo studio legale di Scafati, in provincia di Salerno. Intorno alle 18.30, alcuni uomini fecero irruzione nello studio esplodendo vari colpi di pistola, tre dei quali raggiunsero l’avvocato, uccidendolo. Dopo alcuni mesi di indagine senza esito, la decisione di uno degli esecutori di collaborare con la giustizia ha dato la svolta alle indagini: l’uomo (che poi si suicidò in carcere) si autoaccusò dell’omicidio, facendo i nomi degli altri componenti del commando e del mandante. Per l’omicidio di Michele Ciarlo, all’epoca non ancora 36enne, sono stati dunque condannati all’ergastolo mandante ed esecutori materiali. Condanne confermate anche in…

  • 22 Marzo 1995 Palermo, ucciso Giammatteo Sole. Il suo unico torto fu essere il fratello di una ragazza fidanzata con il figlio del boss.

    Giammatteo Sole nato a Palermo il 20/04/1971, ragazzo per bene, cresciuto in una famiglia molto unita, e con i veri valori della vita, amava il suo lavoro e la sua squadra di calcio, ma soprattutto amava tanto la sua famiglia…. Una sera “come tante”, verso le 20.30 i familiari vedendo che non rincasava, e telefonando invano al suo ufficio, non si ebbero più notizie sue… Fu ritrovato la mattina successiva privo di vita. Moriva così per errore un giovane innocente per mano mafiosa, era il 22 Marzo del 1995. Veniva così riconosciuto vittima di mafia, ovvero, VITTIMA INNOCENTE DEL TERRORISMO E DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA con Decreto n.VT/1186 del 20/01/2000. Fonte:…

  • 6 Marzo 1995 Palermo. Ucciso Domenico Buscetta, nipote di Tommaso. Vittima innocente di una vendetta trasversale

    Domenico Buscetta, gioielliere di 45 anni è stato assassinato in un agguato, a Palermo, il 6 marzo 1995. Due killer gli spararono con una calibro 38 alla testa. Vittima di una vendetta trasversale. Domenico era figlio di Vincenzo Buscetta, fratello di Tommaso, ucciso con il figlio Benedetto all’interno della sua fabbrica di specchi in viale Delle Alpi, a Palermo, il 29 dicembre dell’82, quindi prima dell’inizio della sua collaborazione, iniziata dopo il 1984 con il giudice Giovanni Falcone. Tommaso Buscetta fu il primo riconosciuto collaboratore di giustizia, principale testimone nel maxi processo di Palermo. Vendetta trasversale, anche molti anni dopo l’inizio della collaborazione con la giustizia di Tommaso Buscetta, che…

  • 4 marzo 1995 Palermo. Antonino Lombardo, maresciallo dei Carabinieri, viene ritrovato cadavere nella propria auto. Suicidio per mafia?

    Antonino Lombardo, 49 anni, Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, una vita in prima fila nella lotta alla mafia, da alcuni anni nel nucleo speciale dei Ros, il 4 marzo 1995 viene trovato privo di vita nella sua auto parcheggiata nel cortile del Comando Legione carabinieri Sicilia di Palermo, sul suo grembo l’arma d’ordinanza, con il dito ancora sul grilletto. Accanto a lui, una lettera di addio. La valigetta contenente “documenti importanti sulla trasferta negli Usa” con il boss Gaetano Badalamenti sparita. Ufficialmente morte per suicidio. La famiglia non crede al suicidio del loro caro, tante domande a cui ad ora non si è data una risposta.       Articolo da…

  • 26 Febbraio 1995 Terrasini (PA) ritrovato il corpo del commerciante di vini Francesco Brugnano.

    Francesco Brugnano, 59 anni, titolare di una cantina vinicola di Partinico fu ritrovato privo di vita , a Terrasini (PA), all’ interno del bagagliaio della sua automobile. Sembra fosse il confidente del maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo, che stava aiutando, e che per questo sia stato ucciso. In seguito, il 4 marzo, il maresciallo Lombardo viene ritrovato cadavere nella propria auto. Non si pensa ci siano collegamenti tra le due morti.       Fonte: C.to siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” Palermo Titolare di una cantina vinicola di Partinico, confidente del maresciallo dei carabinieri Antonino Lombardo. In seguito, il 4 marzo, suicidio del maresciallo Lombardo, che aveva incontrato Gaetano Badalamenti…