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19 Settembre 1994 Carovigno (BR). Ucciso Leonardo Santoro, era il fratello di un collaboratore di giustizia
Nelle campagne al confine con San Vito dei Normanni, in località Calacurto, viene ritrovato il corpo di Leonardo Santoro. È il 19 Settembre 1994. Leonardo Santoro è il fratello di un collaboratore di giustizia. Un segnale per invitare il pentito a non parlare. Per il delitto Santoro, vengono condannati Salvatore Cappelli, brindisino, che per i giudici agì insieme ai pentiti Vito Di Emidio (Bullone) e Benedetto Stano (Adriano). (Fonte: brindisioggi.it ) Articolo del 29 Giugno 2011 da brindisireport.it Omicidio Santoro: condanna e manette per Cappelli. In carcere sconterà 30 anni di Nicola Quaranta Il 41enne brindisino è stato riconosciuto responsabile, in concorso, dell’assassinio di Leonardo Santoro, fratello…
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16 Settembre 1994 Filadelfia (VV). Scompare Francesco Aloi, 22enne. Vittima di lupara bianca. Di lui ritrovano un piede in una scarpa da tennis, arenato su una spiaggia.
Francesco Aloi è scomparso il 16 settembre 1994. Ha ventidue anni, è originario di Pizzo ma vive a Filadelfia. Quel pomeriggio dice di dover incontrare degli amici di un paese vicino, esce di casa e non ritorna più. La sua Audi viene ritrovata qualche giorno dopo vicino alla stazione di Lamezia, ma nessuno crede a un suo allontanamento volontario. Non si hanno notizie del ragazzo fino al febbraio del ’95, quando sulla spiaggia di Calamaio, a Pizzo, un pescatore fa una macabra scoperta: sulla riva c’è un piede in decomposizione, avvolto da una scarpa da tennis. Il giorno della scomparsa, Francesco indossava scarpe simili, stessa marca e stesso modello. Le…
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18 agosto 1994 Martone (RC). Ucciso Antonio Novella, operaio forestale di 39 anni.
Antonio Novella era un operaio forestale. Fu ucciso in un agguato il 18 agosto del 1994 a Martone, in provincia di Reggio Calabria. Aveva 39 anni. Con lui furono ammazzati altri due forestali, uno dei quali ritenuto appartenente ad ambienti di mafia. (memoriaeimpegno.it) Fonte: archivio.unita.news Articolo del 19 agosto 1994 Lupara nella Locride, 3 morti di Aldo Varano Nuova guerra di ‘ndrangheta in Aspromonte Strage di ‘ndrangheta sulle montagne dell’Aspromonte. Un gruppo di fuoco piomba in un casello della forestale e uccide tre uomini. Obiettivo del commando Giorgio Calvi, precedenti per mafia; uomo della cosca Ierinò (sequestro Ghidini). LOCRI. Un massacro come non ne venivano organizzati da…
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15 Luglio 1994 Catania. Assassinate Liliana Caruso, 28 anni, e Agata Zucchero, moglie e madre di un collaboratore di giustizia.
Liliana Caruso ha 28 anni, suo marito è Riccardo Messina, membro del clan Savasta. Quando l’uomo decide di pentirsi, Liliana non ha dubbi: non lo disconoscerà come tante hanno già fatto in questi casi con i loro compagni, decidendo di rimanergli accanto nel suo percorso di collaboratore. Pagherà con la vita questa scelta. Il 15 luglio 1994 viene uccisa nel pieno centro di Catania: due killer le sparano al volto. Altri due criminali uccidono sua madre Agata Zucchero, poco distante da lei. Per gli investigatori non è difficile trovare un movente: per fare desistere Messina, il clan Savasta aveva inviato degli emissari da Liliana con lo scopo di convincerla a…
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25 Giugno 1994 Licata (AG). Ucciso Salvatore Bennici, imprenditore edile vittima del racket.
Salvatore Bennici, 60 anni, imprenditore edile di Licata ucciso il 25 giugno 1994. Due killer incappucciati l’hanno ucciso alle 7,30 del mattino mentre si dirigeva al lavoro in compagnia del figlio Vincenzo, 26 anni. Una esecuzione spietata: uno dei sicari ha immobilizzato il giovane puntandogli la pistola alla tempia, mentre il compare sparava senza affanno all’imprenditore. Il figlio ha gridato come un forsennato, tentando di divincolarsi. Tutto inutile: il giovane è stato costretto ad assistere impotente all’agghiacciante spettacolo di morte. A missione compiuta i killer sono fuggiti a bordo di un’Alfa 75 che dopo qualche ora è stata ritrovata bruciata. Salvatore Bennici era titolare di una piccola impresa edile. Si…
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8 giugno 1994 Cosenza. Francesco Bruno, imprenditore di 50 anni, ucciso da una pallottola che colpì l’arteria femorale. Volevano intimorirlo.
Francesco Bruno, era un imprenditore di 50 anni. Fu ucciso la sera dell’8 giugno 1994 davanti alla sua abitazione di Cosenza a colpi d’arma da fuoco. I due assassini furono catturati poco dopo la sparatoria da una pattuglia di carabinieri. Francesco Bruno (titolare con il fratello dei mulini intestati al padre, Angelo) è morto in ospedale, dove era stato portato da un’ambulanza subito dopo il ferimento. Le prime ipotesi investigative non esclusero che l’intenzione dei killer fosse quella di ferire Bruno e non di ucciderlo. Infatti, i proiettili colpirono l’uomo alle gambe e a un gomito. A provocare il decesso fu il proiettile che colpì Bruno nella regione dell’arteria femorale.…
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Bivona (AG) 30 Maggio 1994 Ucciso Ignazio Panepinto, titolare di un impianto di calcestruzzo. 19 Settembre 1994 Uccisi Calogero Panepinto, fratello di Ignazio, e Francesco Maniscalco, operaio di 42 anni, presente all’agguato.
Ignazio Panepinto, 57 anni, imprenditore di Bivona ucciso il 30 maggio 1994. Calogero Panepinto, 54 anni, fratello di Ignazio, ucciso il 19 settembre 1994 insieme al dipendente Francesco Maniscalco, 42 anni. Tre colpi di lupara, il primo alle spalle. Poi, quando fu a terra, altri due sulla testa, una vera esecuzione. L’hanno assassinato il 30 maggio 1994 tra le pietre della sua cava, come a voler anche far capire la ragione di quella ferocia. Per Ignazio Panepinto quel posto a Bivona era tutto quel che aveva. Per questo l’aveva sempre difeso anche a costo della vita, appunto. Gli investigatori inizialmente seguirono una pista sbagliata. Li insospettì il ritrovamento nella cava…
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24 Maggio 1994 Gioiosa Jonica (RC). Ucciso Giovanni Simonetti, avvocato civilista/penalista.
Giovanni Simonetti Era nato a Gioiosa Jonica il 15.05.44. Era un avvocato, sia civilista che penalista, molto bravo nel suo lavoro, dedicava alla sua professione la maggior parte del suo tempo. Era un uomo dai grandi principi, molto forte, onesto e legatissimo alla famiglia, era giusto e molto umano. Anche in famiglia manteneva fede a tutti i suoi valori ed a tutte le sue caratteristiche, arricchite da un enorme e profondo affetto che riusciva a trasmettere in un modo tutto suo. Il 24.05.1994 a Gioiosa Jonica gli hanno sparato sotto casa, davanti alla porta del suo studio, hanno bussato, lui ha aperto la porta e …. aveva solo 50 anni…
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8 Aprile 1994 Nola (NA). Uccisa Maria Grazia Cuomo, innocente vittima di una vendetta contro un collaboratore di giustizia.
Maria Grazia Cuomo aveva 56 anni , non era sposata e stava sempre chiusa in casa per colpa di una brutta voglia violacea sul viso; viveva a Nola (NA) con la sorella, moglie di un lontano parente del boss camorrista Carmine Alfieri, diventato collaboratore di giustizia. L’8 dicembre del 1994 un commando di killer entrò nell’abitazione con l’intento di uccidere il figlio del collaboratore di giustizia. Non l’hanno trovato ed hanno scaricato il caricatore verso il letto dove Maria Grazia riposava. ” Doveva essere una punizione esemplare. Una lezione che non si dimentica, diretta a chi in quei mesi stava smontando pezzo per pezzo il sistema camorra, facendo arrestare decine…
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7 Aprile 1994 Napoli. Ucciso Antonio D’Agostino, 23 anni fioraio, involontario testimone di un omicidio.
Antonio D’Agostino era un giovane fioraio, appena 23 anni, ed è stato massacrato il 7 aprile 1994 a Casavatore da due sicari. Era sicuramente un testimone scomodo e gli hanno chiuso la bocca con una scarica di dieci proiettili al capo, al volto, e al torace. I killer si sono poi dileguati a bordo di una moto di grossa cilindrata. Soccorso da alcuni passanti, il giovane è morto mezz’ora dopo nell’ospedale napoletano Nuovo Pellegrini. Antonio D’Agostino era sulla soglia del suo negozio di fiori, all’angolo tra via Aniello Falcone e via Giacinto Gigante. La bottega situata di fronte alla boutique dove il 26 marzo precedente fu ucciso Carmine Amura, freddato…