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10 aprile 1991 Lentini (SR). Assassinati Cirino Catalano, 23 anni, e Salvatore Motta, 26 anni, in un agguato contro un mafioso. Vittime di una guerra di mafia.
Cirino Catalano, 24 anni, e Salvatore Motta, 26 anni, erano in un bar di Lentini (SR) il 10 aprile del 1991, quando un commando mafioso entrò sparando contro Salvatore Sambasile, morto anche lui, colpevole di fare affari (illeciti) senza renderne conto al capomafia. Cirino Catalano, ragazzo di 23 anni, ucciso a Lentini per errore in un bar. Era titolare di un negozio di abbigliamento. Fonte: vivi.libera.it Fonte: archivio.unita.news Articolo del 11 aprile 1991 Spietata esecuzione nel giro del racket e degli appalti Lentini, strage mafiosa in piazza È la guerra per il dopoterremoto? di Ninni Andriolo A Lentini, uno dei comuni simbolo del terremoto del 13 dicembre,…
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4 Aprile 1991 Napoli. Muore Salvatore D’Addario, 22 anni, Assistente Polizia di Stato. Era stato gravemente ferito il 30 marzo in un conflitto a fuoco contro camorristi .
Salvatore D’Addario (22 anni), Assistente della Polizia di Stato, Compartimento Polizia Postale di Napoli, morì il 4 Aprile 1991 in seguito alle terribili ferite subite sei giorni prima in seguito ad un conflitto a fuoco con alcuni camorristi. Il 30 Marzo D’Addario si trovava libero dal servizio con i propri familiari quando cercò di bloccare un gruppo di camorristi che a bordo di un furgone stavano cercando di assassinare un rivale. Intervenuto e qualificatosi come Agente di Polizia, D’Addario venne ferito. Il poliziotto rispose al fuoco ma venne travolto dall’automezzo guidato dai criminali, i quali vennero arrestati poco dopo da altri agenti. Fonte: cadutipolizia.it Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Il…
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2 Aprile 1991 Altofonte (PA). Ucciso Francesco Paolo Pipitone (62 anni), direttore della Cassa Artigiana, aveva tentato di opporsi a dei mafiosi che stavano compiendo una rapina.
Francesco Paolo Pipitone, 62 anni, presidente della «Cassa rurale ed artigiana» di Altofonte, era quasi riuscito nella sua impresa. Mentre gli impiegati della banca cercavano rifugio dietro le scrivanie, lui ingaggiava un violentissimo corpo a corpo con uno dei due rapinatori che stringeva in pugno una «Smith & Wesson» calibro 45. Ce l’aveva quasi fatta quando ha udito alle sue spalle due colpi di pistola. Settimo Russo, 35 anni, una fedina penale zeppa di reati, ferito a morte, ha allentato la presa e si è accasciato ai suoi piedi, ucciso dal suo complice dalla mira insicura. Una breve fuga alla ricerca di un impossibile rifugio e poi il dottor Pipitone…
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31 Marzo 1991 Siderno (RC). Ucciso Andrea Muià, ragazzo di 16 anni. Vittima di una faida tra famiglie rivali.
La mafia non si ferma nemmeno il giorno di Pasqua. Era il 31 marzo del 1991 e Andrea Muià, un ragazzo di 16 anni, era in sella al suo motorino quando fu ucciso spietatamente con due colpi di fucile caricato a pallettoni che lo raggiunsero alla testa. Vittima di una faida tra famiglie rivali. Articolo del 2 Aprile 1991 da ricerca.repubblica.it UCCISO A SEDICI ANNI ERA PARENTE DEL BOSS di Pantaleone Sergi SIDERNO Dimenticata ma sempre sanguinosa, la guerra di ‘ndrangheta non si ferma. Le esecuzioni hanno ritmi incalzanti. In quel campo di battaglia che è diventata la Locride, è stata una Pasqua tragica. Un sedicenne, Cosimo Andrea…
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29 Marzo 1991 Cercola (NA). Giuseppe Piccolo, ragazzo di 14 anni, viene colpito mortalmente da un proiettile vagante esploso nel corso di una sparatoria tra camorristi.
Giuseppe Piccolo viene ferito gravemente il 27 marzo 1991 in Piazza del Municipio a Cercola. Giuseppe, 14 anni, trascorre uno dei tanti pomeriggi con gli amici quando una lite per la viabilità si trasforma in una sparatoria. Due pregiudicati, Pasquale Cirielli, 19 anni, e Bruno Gallo, 21, tornano in piazza armati di pistola dopo aver avuto una discussione violenta con un altro automobilista. Quest’ultimo era stato aggredito fisicamente dai due pregiudicati che successivamente erano stati a loro volta bastonati da alcuni affiliati al clan Troise. Dal gruppo di camorristi che stazionava in permanenza nei pressi del monumento ai caduti si staccano due uomini: Antonio Ferriero e Gianfranco Ponticelli. Sarà proprio…
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29 Marzo 1991 Napoli. Strage del Venerdì Santo. Restarono uccisi, vittime innocenti: Luigi Terracciano, 37 anni, Umberto Esposito, 30 anni, e Carmelo Pipoli, 34 anni.
Strage del Venerdì Santo. Napoli. 29 marzo 1991. Restarono uccisi, vittime innocenti: Luigi Terracciano, 37 anni, Umberto Esposito, 30 anni, e Carmelo Pipoli, 34 anni. L’origine della faida, secondo la ricostruzione dei magistrati, risalirebbe al 24 marzo del 1991, domenica delle palme, in un agguato operato da Paolo Russo e da suo cugino Paolo Pesce, entrambi affiliati agli scissionisti Cardillo-Ranieri, nel tentativo di uccidere Vincenzo Romano (allora considerato il braccio destro di Ciro Mariano), riuscirono a colpire a morte solo il suo autista, Ciro Napoletano, mentre Vincenzo Romano, ferito, sopravvisse all’agguato. L’episodio scatenò una reazione cruenta dei Mariano nei giorni immediatamente successivi. Il 29 marzo, i killer agli ordini dei…
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23 marzo 1991 Catania. Ucciso Filippo Parisi, aiuto panettiere di 17 anni, al posto del proprietario del panificio dove lavorava.
Filippo Parisi era un ragazzo di 17 anni, ucciso al posto del proprietario del panificio presso il quale lavorava. Era il 23 marzo del 1991 a Catania. La vittima designata era Giovanni di Maria, che verrà poi ucciso poco dopo l’11 aprile. Di solito Filippo apriva la saracinesca del panificio con il proprietario, ma da pochi giorni aveva ricevuto un piccolo aumento dello stipendio per assolvere quel compito. Fonte: vivi.libera.it Fonte: corriere.it Articolo del 10 gennaio 2020 Roberto Cannavò: «Piango ogni giorno per aver ucciso un panettiere innocente» di Giusi Fasano L’ex killer della mafia, 53 anni, ha ammazzato 13 persone, ma nel 1991 sbagliò bersaglio e…
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22 marzo 1991 Petilia Policastro (KR). Giovanni Cento e Domenico Bruno, guardie giurate, furono assassinati perché testimoni di una rapina.
Domenico Bruno, 30 anni, e Giovanni Cento, 50 anni, guardie giurate, furono barbaramente uccise a Petilia Policastro (KR) il 22 marzo 1991, per aver assistito a una rapina e aver visto qualcosa che non si doveva sapere. Furono uccisi nel pieno centro cittadino in un conflitto a fuoco. Bruno morì sul colpo, mentre Giovanni morì a distanza di pochi giorni in un ospedale messinese dove era stato trasportato e dove prima di morire riuscì fare il nome del loro assassino. Fonte: vivi.libera.it Fonte: ilcrotonese.it Articolo del 16 marzo 2004 Petilia, pena di 17 anni per il delitto dei metronotte di Damiano Lacaria C’è un solo colpevole per l’omicidio…
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20 Marzo 1991 Casarano (Lecce) Scompare la piccola Angelica Pirtoli, bambina di 2 anni. Il suo corpo verrà ritrovato il 5 Maggio 1999 nelle campagne di Matino, a pochi chilometri da quello della madre, Paola Rizzello, ritrovato due anni prima.
Quello di Angelica Pirtoli, una bambina di poco più di 2 anni, è uno dei delitti più atroci e crudeli avvenuto in Italia. Sua mamma, Paola Rizzello aveva 27 anni. La bimba fu dapprima ferita e lasciata agonizzante sul cadavere della madre. Poi, dopo qualche ora, gli assassini infierirono sulla piccola, afferrandola per un piedino e sbattendola ripetutamente su un muretto. Il corpo di Angelica è stato ritrovato nel maggio del 1999, dopo otto anni dal suo assassinio, a pochi chilometri dal terreno in cui fu rinvenuta la madre strangolata. Il duplice omicidio si è scoperto essere legato alla criminalità organizzata e alla Sacra Corona Unita: fu ordinato dalla moglie…
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16 marzo 1991 Napoli. Ucciso Antonio Nubile, guardia giurata, per non aver voluto consegnare l’arma in dotazione.
Antonio Nubile Antonio Nubile fu massacrato, mentre era in servizio alla facoltà di Scienze dell’università Federico II di Napoli, per sottrargli l’arma di sevizio nel pomeriggio del 16 marzo del 1991. Fonte:guardiegiurateincongedo.it Fonte: fondazionepolis.regione.campania.it Il 16 marzo 1991, Barnoffi e Mannalà uccisero la guardia giurata Antonio Nubile nel tentativo di sottrargli la pistola di ordinanza. In quel periodo le rapine ai danni di vigilantes erano divenute una pratica consolidata attraverso la quale i clan del centro storico usavano reperire armi. La vedova Nubile e i tre figli, all’epoca dei fatti appena maggiorenni, decisero di costituirsi parte civile nel procedimento penale. Nel febbraio 2012 la Corte di Assise d’Appello…