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26 Giugno 1990 San Lorenzo (RC). Ucciso Antonino Pontari, assessore del comune. Si era rifiutato di presentare le dimissioni impostegli dal clan
Antonino Pontari, 42 anni, assessore socialista all’urbanistica al Comune di San Lorenzo (Rc), responsabile dell’ufficio tecnico dell’ospedale “Morelli” di Reggio Calabria, fu assassinato con quattro colpi calibro 9 alla testa, perché si era rifiutato di dare le dimissioni imposte dal clan. L’agguato avvenne il 26 giugno del 1990 lungo la superstrada ionica, nei pressi dell’aeroporto “Tito Minniti”, dove Antonino Pontari, a bordo della sua Bmw, era fermo a un semaforo. A sparare, un killer a bordo di una moto, guidata da un complice. Secondo il racconto di alcuni pentiti, l’omicidio di Pontari avvenne su mandato del boss di San Lorenzo Domenico Paviglianiti, che però fu assolto in appello. A sparare sarebbe…
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25 Giugno 1990 Siculiana (AG). Restano uccisi Giuseppe Bunone e Marco Bonsignore, due ragazzi seduti a mangiare una pizza, in una incursione contro uno stiddaro, scampato all’agguato.
Il 25 giugno del 1990 un commando fece irruzione in una pizzeria di Siculiana. Dentro c’era Gaspare Mallia, uno della Stidda. Era lui l’obiettivo dei killer, ma non riuscirono a scalfirlo. I proiettili, invece, raggiungono due ragazzi seduti a mangiare una pizza. Uno si chiamava Marco Bonsignore di Siculiana: un ragazzo buono e semplice che per trovare un lavoro aveva lasciato la casa dei genitori per stabilirsi all’estero. Era appena tornato per le vacanze estive. L’altra vittima era di Porto Empedocle: Giuseppe Bunone, un operaio. Ecco la ricostruzione dell’agguato attraverso le carte processuali. Intorno alle ore 16,40 circa, una moto di grossa cilindrata, con a bordo due persone, si ferma…
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11 giugno 1990 Partanna (TP). Rosario Sciacca, 37 anni, vittima innocente in un raid contro il vero obiettivo.
Rosario Sciacca, 37 anni, venne ucciso l’11 giugno del 1990 a Partanna. Era in compagnia di Giuseppe Piazza, un camionista con numerosi precedenti penali, che era il vero obiettivo dei killer. Fonte: vivi.libera.it Fonte: ricerca.repubblica.it Articolo del 12 giugno 1990 “TROPPA VIOLENZA DI MAFIA” IL VESCOVO BLOCCA LA PROCESSIONE TRAPANI Non si ferma la faida mafiosa nel Trapanese un duplice omicidio e due persone ferite fra la folla e il vescovo blocca la processione in segno di lutto e di protesta per la violenza delle cosche. Monsignor Emanuele Catarinicchia, il presule della diocesi di Mazara del Vallo, ha deciso di sospendere la processione del Sacro Cuore prevista per domenica…
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11 Giugno 1990 Grotteria (RC). Ammazzati in un agguato gli imprenditori edili Nicodemo Panetta, di 37 anni, e Nicodemo Raschellà, di 41 anni. Vittime del racket.
11 Giugno 1990 Grotteria (RC). Ammazzati in un agguato gli imprenditori edili Nicodemo Panetta, di 37 anni, e Nicodemo Raschellà, di 41 anni. “Aveva osato accusare e lo chiamavano cadavere ambulante: sfidare le cosche, o più semplicemente difendersi dalla ‘ndrangheta facendo nome e cognome di chi ti tartassa, da queste parti significa sottoscrivere la propria condanna a morte. Nicodemo Panetta, 37 anni, piccolo imprenditore edile di Grotteria, un paesino della locride, lo sapeva e viveva nell’incubo, viaggiando su un’auto blindata (la sua bara da vivo, diceva) e facendosi vedere poco in luoghi esposti. Dei soprusi non ne poteva più. Anni fa gli avevano fatto saltare i mezzi della propria impresa,…
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18 Maggio 1990 Napoli. Ucciso Nunzio Pandolfi, bambino di due anni, mentre era in braccio al padre vero obiettivo dell’agguato.
Il 18 maggio 1990, nel Rione Sanità di Napoli, si consuma il terribile omicidio di Nunzio Pandolfi, di solo 2 anni. Il bambino è in braccio al padre, Gennaro Pandolfi, anni 29, quando i killer fanno irruzione nella loro abitazione uccidendolo con colpi di arma da fuoco alla testa. L’obiettivo dell’agguato è Luigi Giuliano, boss di Forcella che pure resta ucciso. Il padre di Nunzio, Gennaro, secondo le indagini è autista dei Giuliano e la sua uccisione sarebbe stata necessaria per pareggiare i conti nella faida con i superboss di Secondigliano. Il 9 giugno 2009 l’ultima sentenza per la V Corte di Assise di Napoli che condanna all’ergastolo Luigi Giuda,…
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18 maggio 1990 Gioia Tauro (RC). Ucciso Ferdinando Caristena, 33 anni, noto commerciante, perché ritenuto omosessuale.
Ferdinando Caristena, noto commerciante di 33 anni, di Gioia Tauro, fu ucciso senza pietà da due sicari, il 18 maggio 1990, in uno dei retro bottega dei suoi esercizi. La colpa? Intrattenere una presunta relazione con un esponente di una famiglia di ‘Ndrangheta. “Ferdinando Caristena non solo era colpevole di aver avuto una presunta tresca col cognato del boss ma, secondo le risultanze processuali, aveva in contemporanea anche una relazione con la sorella di lui, che si era innamorata follemente al punto che tra i due si parlava di un possibile matrimonio. Un triangolo esplosivo ed inaccettabile per il mondo della ‘ndrangheta. Allora come oggi, l’omosessualità per i clan era…
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9 Maggio 1990 Palermo. Ucciso Giovanni Bonsignore dirigente superiore della Regione Siciliana. Si era opposto alla concessione di un finanziamento “illegittimo” chiesto da un consorzio agroalimentare.
Giovanni Bonsignore (Palermo, 10 gennaio 1931 – Palermo, 9 maggio 1990) è stato un funzionario italiano. Giovanni Bonsignore fu dirigente superiore dell’assessorato regionale della cooperazione, del commercio e pesca della Regione Siciliana. Il funzionario pagò con la vita la sua intransigenza e il profondo rigore applicato quotidianamente al suo lavoro. Non si era mai voluto piegare a direttive che contrastavano con la legge e per questo era stato trasferito ad un altro ramo dell’amministrazione. Da dirigente dell’assessorato alla Cooperazione aveva ostacolato la creazione del consorzio agroalimentare , un organismo costato miliardi, recuperati da capitoli di bilanci che egli sosteneva fossero destinati ad altre spese. Giovanni Bonsignore aveva preparato una relazione…
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5 Maggio 1990 Casalnuovo (NA). Resta ucciso per errore Pasquale Feliciello, 50 anni.
Pasquale Feliciello, 50 anni, padre di nove figli, impiegato presso la ASL di Napoli, rimase ucciso il 5 Maggio del 1990 fuori di un circolo ricreativo di Casalnuovo, dove risiedeva, perché si trovava nelle vicinanze di un pregiudicato contro cui era diretto il raid criminale. I figli, che avevano perso la mamma due anni prima, hanno dovuto subire le dicerie infamanti del paese, la perquisizione dei carabinieri in casa, alla ricerca di armi, il telefono sotto controllo. C’è voluto del tempo ma alla fine la famiglia ha avuto giustizia: Pasquale Feliciello è stato dichiarato vittima innocente della camorra. Pasquale Feliciello era nato a Casalnuovo di Napoli il 7…
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30 aprile 1990 Casalnuovo di Napoli. Assassinato Vincenzo Agrillo, 47 anni, imprenditore edile candidato alle elezioni comunali di Pomigliano D’Arco.
Il 30 aprile del 1990 a Casalnuovo di Napoli veniva assassinato Vincenzo Agrillo, 47 anni, candidato alle elezioni comunali del 6 maggio successivo a Pomigliano D’Arco. Vincenzo Agrillo gestiva una piccola impresa edile, che si occupava principalmente di edilizia privata, e si era pensato, in un primo momento, che fosse vittima di richieste estorsive a cui si era rifiutato di dare seguito. Dalle indagini gli inquirenti sono arrivati alla conclusione che Agrillo, se fosse stato eletto, avrebbe rotto un equilibrio per il controllo delle amministrazioni locali e degli appalti. “Tale omicidio riportava l’attenzione degli inquirenti sul problema inquietante dell’interessamento della criminalità organizzata alla scelta dei candidati ed al successivo controllo…
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22 Aprile 1990 Taranto. Angelo Carbotti, 25 anni, ucciso perchè scambiato per un boss, a cui somigliava.
A Taranto il 22 aprile del 1990 è stato ucciso Angelo Carbotti, 25 anni, in attesa di un lavoro stabile. Il killer non conosceva la sua vittima, il boss di una banda rivale, e così ha sbagliato bersaglio. Ha ucciso a colpi di pistola un innocente, che non aveva avuto mai a che fare con la malavita, e che aveva soccorso due persone coinvolte in un incidente stradale. Angelo è stato ammazzato alle 11,30 a pochi metri dal pronto soccorso dell’ospedale civile Santissima Annunziata, dove aveva trasportato una giovane donna e suo fratello, un boss del luogo, vittime di un incidente avvenuto alla periferia della città. Dopo averli affidati alle…